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Autore: Andremisia    07/03/2013    5 recensioni
Lo guardava come non l'aveva mai guardato nessuno. Non sapeva cosa stesse pensando ma, nei suoi occhi, riusciva a scorgere gli stessi sentimenti che pervadevano anche lui: paura,sollievo,rammarico.
«T-Tiger» tossicchiò non appena riuscì a parlare. «T-Tiger...»
«È morto» rispose Weasley.
Si svegliò di soprassalto.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Sono tornata! Finalmente sono riuscita a trovare un pochino di tempo per pubblicare questo capitolo. Sono commossa ed estremamente grata a voi, che con il vostro sostegno e i vostri incoraggiamenti, mi avete dimostrato un grande affetto. Non so cosa dire se non Grazie. Le vostre recensioni mi hanno rincuorata e aiutata in un momento particolarmente difficile e di questo io vi sono debitrice infinitamente. Ringrazio poi, tutte le persone che hanno pazientato e che hanno creduto in questa storia. Vi ripeto, non basterebbero tutte le parole di questo mondo, per cui spero che un semplice ed umile Grazie sia sufficiente. Sono molto ansiosa di sapere cosa ne pensate di questo nuovo capitolo, che svela qualche altarino. Volevo avvisarvi inoltre, che la raccolta di Filo rosso verrà pubblicata questa settimana sotto il nome di : Intrecciando un Filo rosso.
Vi lascio alla lettura, attendendo i vostri pareri!






                         Filo rosso


                                                                                                                                                                                   




                                                                                                                                                                                       - La magia ha sempre un prezzo. -











                             Dodici pollici e tre quarti, legno di Noce e nucleo di Corda di cuore di Drago.
                                                                       Inflessibile.






                




«Vieni avanti, Draco.»


«Ti insegnerò tutto quello che un Mangiamorte esperto deve sapere.»


« Guarda. Guarda la mia bacchetta Draco.»


« Prova ancora. E' divertente!»


«Sii degno del Signore Oscuro.»


«Deve essere onorato Cissy! Lo ha scelto a soli diciasette anni. Mostra il marchio Draco.»


«Senti il potere della Magia Oscura. Sentila scorrere nelle vene. »


«Lucius sarà fiero di te, nipote mio.»




***



«Porta questi prigionieri nel sotterraneo, Greyback».
«Aspetta» fece Bellatrix brusca. «Tutti tranne... tranne la Mezzosangue».
Greyback emise un grugnito soddisfatto.



«Stai mentendo, sudicia Mezzosangue, lo so! Siete stati nella mia camera blindata alla Gringott! Dimmi la verità, la verità!»

Un altro urlo terribile...

«Che cos'altro avete rubato? Che cos'altro avete? Dimmi la verità o giuro che ti trapasso con questo pugnale!»
«Che altro avete preso, che altro? RISPONDIMI! CRUCIO!»

Le urla di Hermione echeggiarono tra le pareti.

«Come avete fatto a entrare nella mia camera blindata?» udì Bellatrix strillare.
«Quel sudicio piccolo folletto che c'è giù in cantina vi ha aiu-tato?»
«L'abbiamo incontrato solo stasera» singhiozzò Hermione. «Non siamo mai stati nella sua camera... quella non è la vera spada! È una copia, solo una copia!»
«Una copia?» strillò Bellatrix. «Ah, questa è buona!»
«Ma possiamo scoprirlo facilmente!» suggerì Lucius. «Draco, va' a prendere il folletto, lui saprà dirci se la spada è vera o no!»


....


«La mia bacchetta! Hanno preso la mia bacchetta! Sporchi sudici ragazzini, me la pagheranno!»



***



«Hanno distrutto la Gringott! Hanno saccheggiato la mia camera blindata!»

«Quella sudicia mezzosangue sarà la prima che ammazzerò.»

«La mia bacchetta. Ha la mia bacchetta. L'ammazzerò con le mie stesse mani.»



***


«Professore, mi hanno rubato la bacchetta.»
«Rubata, Draco? Ti hanno disarmato?»
«Si.»
«Allora non hanno rubato. La bacchetta non ti appartiene più.»
«Com' è possibile?»
«E' la regola, Draco. Tieniti lontano da tutto questo. Pensa con la tua testa, non lasciare scegliere gli altri.»

Con uno svolazzo del mantello, poi, se n'era andato.



***


Erano quattro giorni che non vedeva Draco. Aveva intercettato Nott e Zabini che le avevano riferito di non preoccuparsi; Draco era stato colpito solo da un banale raffreddore e che si sarebbe ripreso in fretta. Quando aveva domandato loro la parola d'ordine per entrare a Serpeverde, i due l'avevano guardata male e poi se n'erano andati.


***


«La tua Granger ci sta dietro come uno squalo.»
«Non sono ancora pronto a rivederla.»
Con un agile movimento di bacchetta chiuse le cortine escludendo, ancora una volta, i suoi amici.


***


Ne aveva abbastanza di queste sciocchezze. Draco non aveva un bel niente. Si nascose nella rientranza della pietra, che faceva da corridoio per le serpi e da labirinto per tutti gli altri, quando sentì delle voci. Il primino le aveva detto che la stanza di Malfoy era la seconda a destra, ma non aveva specificato quale destra. Con coraggio tutto Grifondoro decise di bussare ad una seconda porta a caso.

«Zabini ti ho detto di no!» Draco.
Con tutta la forza che aveva nel braccio, spalancò la porta, precipitandosi all'interno.
«Che Salazar ti fulmini Zab- »
Se ne stava davanti alla porta, con le mani ai fianchi e i capelli scompigliati, una Hermione Granger decisamente adirata che lo guardava come se lei avesse voluto fulminarlo.
«Come hai fatto ad entrare qui?»
«Nello stesso identico modo in cui tu sei entrato nella mia Sala Comune. »
«Avevo dimenticato quanto tu apprenda in fretta.» disse con un sorrisino amaro.

Hermione si avvicinò al letto.

«Come mai ti nascondi, Malfoy?»
«Vedo che siamo tornati al Malfoy, adesso, Granger
«Sono otto giorni che non ti fai vedere. Credi che sia stupida? Mi stai evitando! Puoi avere almeno un minimo di coraggio nel dirmi il perchè?» chiese Hermione, alzando di due ottave la voce.
« Il coraggio è per i Grifondoro, noi serpi scegliamo la fuga. »
«Parla! Oppure ti trasfiguro realmente in un serpente!» urlò, puntandogli la bacchetta alla gola.
«Posso continuare a chiamarti Hermione oppure fra poco dovrò chiamarti Bellatrix?»

Hermione spalancò gli occhi, facendo due passi indietro.

«E' questo il problema... la mia bacchetta.» sussurrò.
«Tu non hai idea di cosa significhi... è oscura. Tu non sai cosa ho visto e cosa ho fatto con quella. Sono diventato un Mangiamorte con la tua bacchetta. Se sei davvero migliore di lei, allora buttala via.»
«Io- Io...» balbettò con la bacchetta a mezz'aria
«Vai via Hermione. Toglimi dalla sua vista.»



***


C'erano alcuni incantesimi che la bacchetta non eseguiva. Se n' era accorta quando, volendo mandare un rapido messaggio a Neville, la bacchetta non aveva prodotto l'incanto desiderato. Il Patronus non aveva generato nemmeno le più piccole scintille. Aveva riprovato almeno una decina di volte, prima di arrendersi. Poi aveva provato a generare gli incantesimi più banali; l'incantesimo rallegrante, il Lumus Solem. Gli unici incantesimi che riusciva a produrre erano incantesimi di difesa e attacco, e le maledizioni senza perdono. Aveva teso la bacchetta innanzi a sè e poi l'aveva scaraventata contro l'armadio. Draco aveva ragione: La bacchetta era oscura.


***


Minerva McGranitt aveva volentieri concesso una breve uscita ad Hermione Granger. Non poteva certamente negare che tutti loro avessero un grosso debito verso di lei e i suoi amici. Nulla che lei avesse chiesto, le sarebbe potuto essere rifiutato.


«Signor Olivander»
«Signorina Granger! E' un onore per me averla nel mio negozio. Cosa posso fare per lei?» Il signor Olivander appariva ancora più invecchiato e debole di quanto già non avesse costatato a Villa Conchiglia, almeno tredici mesi addietro.
«Volevo chiederle qualcosa riguardo alle bacchette. Lei... disse alcune cose sulla magia delle bacchette, quando Harry Potter glielo chiese, se ricorda. Ecco... volevo farle alcune domande a proposito di questa in particolare.» Hermione poggiò, con mano salda, la bacchetta sul vecchio bancone.

«Dodici pollici e tre quarti, legno di Noce e nucleo di Corda di cuore di Drago. Inflessibile. Questa bacchetta appartieneva a Bellatrix Lastrange, come mai ne è ancora in possesso?»
«La bacchetta è ora mia, signore.»
«Oh no, signorina Granger, la sua lealtà non è cambiata.»
«Ma, ma come è possibile? Ho fatto delle prove! La bacchetta risponde solo a me!»
«Risponde a lei, alla sua vera padrona e a tutti coloro i quali l'hanno usata prima di lei. E' la principale caretteristica della bacchetta. Si tratta di un bel legno, insolitamente versatile e adattabile, non difficile da dominare e, una volta assoggettata, assolverà qualsiasi compito le venga affidato se chi la usa è sufficientemente brillante ma, posta nelle mani di una strega o un mago senza scrupoli può risultare letale, perché il mago e la bacchetta possono alimentarsi a vicenda in modo malsano. Ed è il caso proprio di Bellatrix Lastrange. Questo legno, poi, unito alle  corde di cuore di drago, genera una tra le bacchette più potenti, che tendono ad imparare più in fretta delle altre e anche se possono cambiare lealtà legano in maniera molto forte con chi le possiede. Essa è la più facile da convertire alle Arti Oscure. Con questo voglio dirle che oltre lei, potrebbe esserci qualcun' altro a poterla utilizzare. Stia attenta, questo può divenire un dispositivo assai pericoloso signorina.»

Hermione riflettè a lungo, prima di esporgli la domanda più importante, quella che l'aveva portata proprio lì quel giorno

«Può una bacchetta generare un maleficio?»



***


«Draco, ho bisogno di parlarti.»  Rimase in piedi, accanto al tavolo dei Serpeverde, in attesa che Draco le prestasse la giusta attenzione.
«Hai ancora quella cosa con te?»  le lanciò uno sguardo carico di tensione.
«Si, ma non è come credi. Forse ho capito tutto, se mi aiuti.»
Draco alzò un sopracciglio con l'aria di chi non crede a nulla.
«Draco!» si abbassò verso il suo volto, cercando di moderare il tono di voce « vieni con me e ti prometto che me ne libero.»
Lui si alzò, si aggiustò la divisa e indossò il mantello, con una calma, che lei sapeva bene, non gli apparteneva in quel momento. La seguì per tre piani, in un' aula ormai in disuso.

«Tu hai usato la sua bacchetta, non è vero? »
«Te l'ho già detto una volta, mi pare. Si, certo.»
« Puoi eseguire un incantesimo con questa?» gli tese la bacchetta.
«Ti ho detto che non voglio nemmeno vederla. Granger! Figuriamoci toccarla!»
«Vuoi uscire da tutto quest' imbroglio, Draco? Vuoi risolvere la situazione? Allora fai questo dannato incantesimo!» urlò.

«Quale incantesimo vuoi che esegua?» disse prendendole la bacchetta dalla mano destra.
«Qualsiasi tu voglia.»
«Incarceramus» e sottili catene si avvolserò sul corpo di Hermione.
«Ora cosa devo fare, Hermione? » le chiese non appena le si fece vicino.
«Liberami.»
« E se non volessi farlo?» le soffiò dritto in faccia.
«Allora dovrei essere io a chiamarti Bellatrix.»

Draco sorrise di un sorriso amaro e pieno di tristezza, appoggiò la fronte a quella di Hermione e con un sussurro la liberò.

«Cosa hai capito con questo?»

Hermione ebbe l'impressione che lui non le stesse chiedendo soltanto del motivo per cui erano lì, ma che le stesse anche domandando se avesse capito che lui non era mai stato come loro - un Mangiamorte, come sua zia.

«Tu puoi utilizzare la bacchetta proprio come me, ma la sua fedeltà non è cambiata. E' ancora rivolta a lei. Sono stato da Ollivander ieri e so cosa ha generato la maledizione del Filo Rosso e quella del sonno.» si fermò aspettando una reazione di Draco, che però immobile aspettava che lei continuasse. « Tua... zia aveva una specie di predilezione per te. Tu eri il suo unico nipote e aveva un odio profondo per me, una lurida sanguesporco. Il suo odio poi è peggiorato quando mi ha torturato e quando, poi, siamo fuggiti, portando via con me la sua bacchetta.»

Si guardarono per lungo tempo prima che lei aggiungesse «Predilezione e ossessione.»
Alzò la bacchetta verso di lui

«E' questa. Questa ha generato la maledizione, Draco.»


  
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