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Autore: sunnymargot    08/03/2013    8 recensioni
Harry si volto velocemente e si lasciò sfuggire un “oops” mentre i suoi occhi verdi venivano ingoiati da quelli blu dell’altro ragazzo. Un millesimo di secondo e i cuori dei ragazzi persero un battito.
[Larry]
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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ATTENZIONE: il capitolo contiene una scena rossa, quasi all'inizio, quindi se non vi piace il genere saltate pure quella parte. E' la prima volta che ne scrivo una, quindi abbiate pietà ahaha
Buona lettura c:


E’ bello averti qua.

 
La mattina seguente Louis si svegliò con la testa del riccio sul petto che respirava regolarmente e cercò di scivolare fuori dal letto senza fare rumore.
Andò in cucina per preparare la colazione, non l’aveva mai fatto per nessuno, ma c’è sempre una prima volta. Louis di solito beveva solo un caffè, ma non aveva idea di quello che mangiava Harry, e l’altra gente normale. Aprì gli sportelli della cucina che però si erano quasi totalmente svuotati durante la settimana.
Tornò in camera con due caffè e dei biscotti che al cioccolato che gli erano rimasti.
“Oh, pensavo tu fossi scappato di nuovo, ma poi ho pensato che questa fosse casa tua e che saresti dovuto tornare per forza” Harry era seduto sul bordo del letto e gli dava le spalle.
“Non ho più voglia di scappare da quello che sono, Harry” sussurrò in risposta, forse più a lui stesso che al più piccolo.
Il riccio si girò scostandosi i capelli dagli occhi, era bellissimo, e lo invitò a sedersi accanto a lui.
“Prometti di non scappare più?” chiese con la voce tremante.
“Te lo prometto” rispose appoggiandogli un bacio leggero sulla spalla e accarezzandogli la schiena nuda. Lo sentì rilassarsi sotto il suo tocco e lo vide sorridere nel modo più sincero al mondo, solo come Harry Styles sa sorridere e far nascere quelle sue fossette adorabili.
“E questi?” disse indicando il vassoio che Louis aveva sulle gambe.
“E’ una sottospecie di colazione” rispose mescolando la sua risata a quella del riccio che lo mise a terra.
“Allora dopo mangiamo, ora voglio stare un altro po’ a letto” disse il più piccolo fiondandosi sotto le coperte, Louis lo seguì divertito.
Harry tirò la coperta fin sopra le loro teste e si distesero uno di fronte all’altro, i respiri caldi che si univano, sguardi profondi e il loro odore.
“Harry, sto morendo dal caldo.”
“Ci credo, quel pigiama terrebbe caldo anche se fossimo in mezzo alla neve. Forse dovresti toglierlo” sorrise malizioso e Louis si sentì avvampare quando le mani del riccio iniziarono a scorrere sulla sua spina dorsale per poi fermarsi in fondo alla schiena e afferrare i bordi della maglia del pigiama per sfilargliela.
Louis mise una mano nei capelli del più piccolo per avvicinarlo e premere le labbra sulle sue e poi iniziò a lasciargli piccoli baci sulla mascella “Il tuo odore mi fa impazzire” gli sussurrò scendendo sul collo.
Incise piccoli morsi sul lembo di pelle che successivamente cominciò a succhiare con l’intento di lasciargli il segno, il segno che voleva dire ‘ora sei mio’.
Harry sentiva ogni singolo centimetro di pelle andargli a fuoco, le mani avvinghiate ai fianchi di Louis cercando di tenerlo il più vicino possibile. Sentiva la sua erezione formarsi sempre di più contro l’eccitazione del più grande che gli lasciava baci umidi sulle spalle, sul petto. Sarebbe potuto impazzire da un momento all’altro.
“Louis” bisbigliò con un filo di voce.
Questo per tutta risposta gli addentò un pezzo di pelle facendolo gemere più forte.
Continuò a scendere fino all’elastico dei boxer che prese tra i denti e poi lasciò andare, sentiva il più piccolo ansimare e questo lo faceva eccitare ancora di più.
Sfiorò tutta l’erezione del riccio, ormai formata, con la punta del naso sopra la stoffa dei boxer e sentì la mano di Harry stringergli ancora più forte i capelli. Iniziò a sfiorargli le anche e lentamente gli abbasso i boxer finendo per sfilarglieli. Ora la sua bocca si trovava davanti all’eccitazione dura del riccio e sorrise pensando all’effetto che aveva su di lui. Poggiò tanti piccoli baci all’interno delle cosce morbide.
“Louis, ti prego..” sussurrò supplichevole.
Louis passò la lingua lungo tutto il suo membro pulsante e ne baciò la punta facendo sussultare il riccio. Prese a massaggiargli i testicoli mentre lo prendeva tutto in bocca.
Harry sentiva la cappella sbattere contro il palato di Louis e guardò le sue guance succhiargli anche l’anima, sarebbe potuto venire anche solo per quella visione paradisiaca.
Louis incavava le guance e stringeva le labbra facendo su e giù accompagnato dalla mano di Harry tra i suoi capelli, passò la lingua su una vena particolarmente sporgente e a quel punto il più piccolo non riuscì più a trattenersi e venne nella sua bocca, ingoiò tutto come se nulla fosse e tornò su a godersi la faccia estasiata del riccio. Sorrise, Harry notò il suo seme raccolto agli angoli delle sue labbra e lo baciò con passione sentendo il suo sapore nella bocca del più grande.
Il riccio prese Louis per le spalle, lo girò con il petto contro il letto e ci si sdraiò sopra.
Mentre Harry gli mordeva il lobo dell’orecchio sentiva che la sua erezione si stava riformando contro il suo sedere e si lasciò sfuggire un gemito, che ad Harry sembrava più un miagolio. Il più piccolo cominciò a strusciarsi contro le sue natiche sode spingendovi contro il bacino. Sfilò i boxer al più grande e gli allargò il più possibile le gambe. Si mise tre dita in bocca per lubrificarle con la saliva e ne inserì una nella carne di Louis che morse il cuscino pe non urlare. Harry iniziò a muovere il dito dentro di lui per farlo abituare, poi ne inserì un altro e un altro ancora baciandogli ogni centimetro di schiena. Quando i gemiti di dolore si trasformarono in piacere Harry sfilò le dita “Sei pronto Lou?”, il più grande annuì, il riccio entrò dentro di lui con un colpo secco e gli afferrò le mani intrecciandole alle sue. Stettero fermi in quella posizione per quasi un minuto per abituarsi alla nuova sensazione. Louis si sentiva spaccato in due, non aveva mai provato così tanto male, ma dopo un po’ il dolore si trasformò in piacere.
Prese Louis per i fianchi, iniziò ad affondare sempre di più e quando toccò il suo puntò si fece scappare un urlo di piacere, forse un po’ troppo acuto per essere maschile.
Harry ansimava nell’orecchio di Louis e con la mano faceva su e giù sul suo membro con lo stesso ritmo con cui si muoveva dentro di lui.
“Dio Harry, mi sa che sto per..”
“Anch’io” e così venne con un gemito strozzato dentro Louis che a sua volta si svuotò nella sua mano.
Si lasciarono andare sfiniti, Harry disteso sopra Louis che gli accarezzava i ricci.
“Sai Harry, non avrei mai pensato che la mia prima volta sarebbe stata con un ragazzo..”
Il riccio lo guardò sorpreso “Tu ed Eleanor non avete mai..”
“No”.
Harry sorrise compiaciuto e strusciò il viso contro il collo di Louis “Beh come prima volta non poteva andare meglio direi”
“Ma tu non eri quello che si era fatto mezzo Twenty One?”
Harry arrossì, ma Louis non lo notò perché aveva già le gote rosse, “Volevo farti arrabbiare” ammise.
Il più grande lo strinse più forte di quanto facesse già e affondò il viso nei suoi ricci “E’ bello averti qua”.
 
Erano le due del pomeriggio, avevano ordinato una pizza ed erano ancora accoccolati a letto.
“Lou, facciamo un gioco?”
“E in cosa consisterebbe?” chiese Louis un po’ dubbioso.
“Allora io ti faccio una domanda, anche stupida e tu rispondi.”
Il più grande scoppiò a ridere “Non facevi prima a farmi una domanda diretta?”
Il riccio fece finta di arrabbiarsi “Sei polemico”
“No”
“Non era una domanda”.
Si misero a ridere tutt’e due e Louis propose “Allora facciamo una domanda per uno?”
“Va bene, inizio io” Harry si sollevò sul gomito per poterlo guardare meglio “Colore preferito?”
“Verde” disse guardandolo negli occhi, il riccio arrossì, “Canzone preferita?”
“Mmh, in questo periodo Won’t stop till we surrender. Primo concerto?”
“Quello dei The Fray..”
“Oddio è stato anche il mio” lo interruppe il più piccolo con un sorriso a trentadue denti. Quel sorriso lo stordiva, gli riempiva il cuore, che in sua presenza non riusciva ad avere un battito regolare. Louis sapeva che Harry sarebbe diventato una presenza costante nei suoi pensieri, nel suo cuore, sulla sua pelle, nelle sue ossa. Faceva quasi male, ma mai dolore fu più piacevole e inebriante. Louis era ubriaco di Harry Styles e questo lo spaventava.
 
“Lou, sono già le otto, se non torno a casa mia madre mi uccide”
“Va bene, ti accompagno a casa”.
Salirono in macchina e accesero la radio.
“Lou?”
Il più grande si voltò verso di lui sorridendo “dimmi”
“Come mi devo comportare a scuola?”
Sapeva che prima o poi ne avrebbero dovuto parlare, Louis si irrigidì, ma disse con calma “Comportiamoci come amici, io non sono ancora pronto..”
Harry gli posò una mano sulla gamba “Ok, stai tranquillo..” e lui si rilassò.
Won’t stop till we surrender. Alzarono il volume, “vedi Lou, questo è il destino!” ed Harry iniziò a cantare.
Il tragitto in auto fu breve e prima di scendere Harry posò un bacio sulle labbra di Louis “Domani che fai?”
“Ehm, sarei con Zayn, di solito la domenica sto con lui..”
Il più piccolo parve un po’ deluso, ma nascose ciò dietro il suo solito sorriso “Non importa anch’io domani starò coi ragazzi, ci vediamo Lunedì a scuola?”
“Certo, piccolo” lo tirò verso di sé e lo baciò con passione prima di lasciarlo andare.
Piccolo,lo aveva chiamato piccolo. Louis da dove ti vengono fuori tutte queste sdolcinatezze? Si batté una mano sulla fronte. Si faceva venire il diabete da solo, ma non poteva che sorridere di questo, di tutto quello che era successo in sole ventiquattr’ore, di come la sua vita stava prendendo una piega decisamente migliore.
 
La mattina seguente Liam stava ancora facendo colazione quando sentì sbattere insistentemente alla porta. Erano le nove e mezza e non aveva idea di chi potesse essere dato che tutti i suoi amici erano dei gran dormiglioni, Harry in particolare, per questo quando aprì la porta e se lo trovò davanti spalancò la bocca in segno di sorpresa.
Harry lo abbracciò con forza e un sorriso stampato sul viso, gli raccontò più volte tutto quello che era successo con Louis.
Nel pomeriggio chiamarono Niall e anche lui ascoltò la storia ripetitivamente. Ogni volta che Harry cominciava da capo, per paura di essersi scordato qualche dettaglio importante, non perdeva un briciolo di entusiasmo ed energia. Il sorriso perenne che gli faceva male alle guance e gli occhi lucidi di emozione. I suoi amici non l’avevano mai visto così, il loro piccolo Hazza era davvero felice e loro lo erano con lui.
 


Alloooora, buona festa delle donne :D
Su questo capitolo no ho tanto da dire, spero che vi sia piaciuto e che la scena rossa non faccia tanto schifo ahaha
I nostri due patati sono stracotti e sono dolcissimi asdgkl
 
Grazie mille delle bellissime recensioni  per il capitolo precedente, spero che anche questo ne riceva tante c:
Quindi, ritorno alle suppliche:
Vi prego lasciatemi una piccola recensione ç_ç
 
Per qualsiasi cosa sono anche su twitter @sunnymargot
Un bacio,
Sonia xx

  
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