08/03/2013
5 recensioni
2. Up all night
11.00 pm, Rome.
Il cellulare squillò. Erano le 23.00; chi mai chiamava a quest’ora?
Mia sorella, e chi poteva essere.
T: “Pronto.” dissi con aria assonnata.
D: “Tif sono appena arrivata. Sono appena uscita dall’aeroporto e già mi sembra tutto meraviglioso. Questa è la città dei sogni. Magari tra qualche anno verrò a vivere qui.”
T: “Che bello D! E racconta… Com’è fatto l’aeroporto?” le chiesi non avendo altre idee per rispondere.
D: “Tif come può essere fatto un aeroporto, scusa? Si vede che hai sonno. Meglio se vai a dormire. Notte sorella, ti chiamo domani prima e dopo il concerto. Non vedo l’ora!” mi promise con voce piena di gioia.
T: “Sì, forse è meglio. Poi mi devi raccontare ogni dettaglio di domani eh. –le raccomandai- Notte sorella.” Le augurai la buonanotte e tornai sotto le coperte.
12.00 am, Rome.
Quella mattina mi alzai davvero tardi. Erano le 12.00, credo. E se non fosse stato per Cindy, la nostra cagnolina, avrei continuato il mio sogno per un’altra ora; almeno fino a quando non sarebbe venuta a svegliarmi mia madre. Quella notte feci un sogno davvero strano: mia sorella andava al concerto e, come succede sempre nelle favole, uno dei cinque ragazzi degli One Direction si innamora di lei e poi il solito ''e vissero per sempre felici e contenti''. Non so per quale motivo feci quel sogno ma, se fosse magicamente accaduto, sarei stata felicissima per mia sorella. Poi a chi non fa piacere di avere un cognato famoso?
Ritornando alla realtà, dopo pranzo mi chiamò mia sorella, come mi aveva promesso.
Squillò il cellulare.
T: “Ehi D!” ero felice di sentirla. Sapevo che oggi sarebbe stato il giorno più bello della sua vita.
D: “T mancano solo poche ore e il mio sogno si avvererà. Oh.Mio.Dio. Sono super emozionata. Non so se riuscirò a farmi una foto con i miei idoli, lo spero.” disse lei agitata.
T: “ Lo spero per te sorella. Chiamami dopo il concerto e raccontami tutto. Ora rilassati e stai tranquilla. Andrà tutto bene.” cercai di rassicurarla.
D: “All right babe!” mi rispose calandosi nella parte.
T: “So…bye sistah!” Le risposi a tono.
D:” Bye!”
8.00 pm, Rome
Il concerto era ormai vicino. Mancava circa mezz’ora, poi mia sorella sarebbe stata la ragazza più felice del mondo.
Erano le 21.40 a Roma, quindi a Londra erano le 20.40. Il concerto doveva essere già iniziato. Qualche minuto prima mia sorella mi mandò un messaggio: ‘Sono seduta su questa poltrona da due ore in mezzo a 20.000 directioners inglesi. Questo è il paradiso! Fortuna che abbiamo fatto il liceo linguistico. Ora devono solo salire su quel cazzo di palco e sarà tutto perfetto. Non sto più nella pelle! A dopo sistah.'
Mi metteva quasi ansia.
A Roma, quella sera, i miei amici organizzarono una serata in un locale nuovo, molto elegante. Io e i miei amici ci potevamo permettere di tutto. Stavamo bene economicamente. Infatti andavamo in un liceo privato. A me non piaceva molto l’ambiente lì dentro e nemmeno a mia sorella, però c’erano certi ragazzi davvero molto belli. Alcuni avevano fatto varie pubblicità, altri avevano sfilato per stilisti famosi: Armani, Fendi, Gucci, Prada, Valentino. E io ero stata con molti ragazzi di quella scuola, davvero molti. Non ero una ragazza facile, questo no, solo che essere single non era una cosa che amavo. E poi quando incontri un modello che ti chiede di uscire come fai a non accettare. In quel periodo frequentavo, da tre mesi, Andrew. Un ragazzo spettacolare, sia fisicamente che caratterialmente. Aveva posato per molte riviste importanti. Capelli castano chiaro, occhi di un blu intenso con riflessi verdi, fisico scolpito e muscoloso. Era sempre presente quando ne avevo bisogno. Ci comportavamo come fanno i migliori amici, ma noi eravamo molto di più. Spesso veniva a stare da me qualche sera e a volte dormivamo insieme, anche se mio padre non era molto d’accordo. Eravamo la coppia più popolare della scuola. Molte ragazze cercavano di ostacolare la nostra relazione ma, a quanto pare, non ci erano mai riuscite. Lui non ci faceva caso a quelle galline.
Iniziai a prepararmi. Quella sera dovevo essere bellissima. Indossai un vestito aderente rosso, che finiva morbido un centimetro prima del ginocchio. Scarpe con tacco vertiginoso e una pochette rossa con le chiusure ai lati d’oro e dei punti luce qua e là di cristallo. I capelli li avevo lasciati morbidi che ricadevano sulla schiena scoperta. Era estate, potevo permettermelo.
Pochi istanti dopo essermi preparata suonò il citofono. Era Andrew.
A:“Tesoro, scendi?” chiese.
T: “Certo. Arrivo.” risposi.
Salutai i miei uscendo dalla porta d’ingresso.
A: “Wow, sei splendida! “ esclamò il mio ragazzo continuando a fissarmi.
T: “Grazie amore. Anche tu lo sei.” Fu la mia risposta. Gli diedi un bacio.
A: “Insomma, stasera c’è il concerto di quella band. Immagino che Diana stia già urlando e saltando da un po’.”
T: “Già. Io non so cosa ci trovi di bello in quella boy band ma se la rende felice, perchè fermarla. È un suo sogno ed è riuscita a farlo diventare realtà. Spero anch’io di realizzare il mio sogno un giorno.”
A: “E quale sarebbe?” Mi chiese Andrew curioso.
T: “Quello di andare a vivere a Londra. Amo quella città da quando ero bambina.” ammisi imbarazzatamente.
A: “ Ma così poi non potremo vederci spesso. Come farò a stare senza di te?”
T:” Amore è solo un sogno. Non è detto che diventi realtà.”
A: “Hai ragione. Stasera pensiamo solo a divertirci.”
T: “Certo! Eccoci arrivati.” Esclamai. Non stavo più nella pelle. Volevo vedere le mie migliori amiche come si erano vestite. Ero sicura che sarebbero state meravigliose.
Entrammo nel locale mano nella mano. Tutti ci guardavano stupiti; effettivamente eravamo bellissimi insieme.
x:“Dio Tif ma dove hai preso questo vestito? E le scarpe poi. Meravigliosa. Ciao Andrew!” ci salutò una voce dietro di me. Una voce che conoscevo benissimo. Era Amy, una delle mie migliori amiche.
A: “Ehi ciao!” fu la risposta del mio ragazzo.
T: “Tesoro! -così ci chiamavamo di solito- Bhe, poi ti dirò. Ma dove sono Hayley e Isabel?” Chiesi ad Amy staccandomi da Andrew.
Amy: “Vieni con me.” Disse portandomi dalle altre.
x x:“ Dio Tif, sei splendida!” ammisero Hayley e Isabel, le altre mie due migliori amiche, in coro.
T:” Grazie ragazze, anche voi lo siete! Stasera siamo tutti bellissimi.”
Eravamo circa cinquecento ragazzi. Almeno metà scuola. C’era musica alta, luci colorate. La solita atmosfera da discoteca.
E come al solito c’erano anche le ochette. Le odiavamo. Loro sì che erano ragazze facili. E ronzavano sempre attorno al mio Andrew.
T:”Ragazze guardate un po’ chi c’è vicino al mio ragazzo!” dissi io infastidita continuando ad osservare Maddy: era la troia della scuola. Credo si fosse scopata più ragazzi lei che una donna di ottant' anni in tutta la sua vita. Lei aveva il suo gruppetto, le sue seguaci. Erano come delle servette. Non so proprio come facevano a sopportare quell’arpia.
Amy:”Dio quanto la odio!”
H: “E’ insopportabile!”
I: “Dai Tif, fai vedere chi sei!” mi spronò Isabel spingendomi verso il mio ragazzo per fermare quell’arpia di Maddy.
***
Grazie mille per le quattro recensioni
al capitolo precedente!
Qui fanno ingresso altri personaggi
ma non temete,
presto arriveranno anche i ragazzi
Recensite in tanti!
_wendy
Su twitter sono: @xwilliamismine