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Autore: rekla992    09/03/2013    4 recensioni
[STORIA IN REVISIONE]
C'è una ragazza, a Hogwarts, che non è mai stata notata. Ma lei c'era. C'era sempre. E se qualcuno si accorgesse di lei? Se quel ragazzo la guardasse, per la prima volta, dopo tutte le sue preghiere?
[dedicata ad I promise]
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred, Weasley, George, e, Fred, Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Entrata nella Sala Comune, vengo salutata da Hermione, una mia compagna di corsi. E' tra le più brave della classe, insieme a me.

Salgo le scale, per entrare nella stanza delle ragazze del mio anno, tenendo ben stretta la lettera di mio padre.

Dopo essermi accertata che nessuno è nella stanza, mi siedo sul mio letto e apro la lettera, non sapendo il perché mio padre mi abbia scritto.

“Emily,
lo so che non vuoi parlarmi né scrivermi ma, ti prego, leggi questa lettera.
Ti scrivo dalla prigione, ma non voglio né il tuo perdono né che tu creda alla mia innocenza.
Voglio solo parlarti, non c'è un motivo preciso ma, ti prego, accetta.
Se sei d'accordo manda un gufo con la risposta, io, intanto, contatterò il Professor Silente.
Spero in un a presto,

Tuo padre”


Mi coricai sul letto, mi era venuto un improvviso mal di testa.

Perchè dovrei accettare?

'Perché non dovresti accettare?' dice una vocina dentro di  me.

Perché lui ha ucciso mia madre!

Quando avevo cinque anni mio padre fu accusato dell'omicidio di mia madre. Da allora vive in prigione, senza avere contatti con qualcuno.

Fu trovato vicino al corpo senza vita di mia mamma. Quelli del Ministero avevano scoperto che l'ultimo incantesimo della sua bacchetta era l'anatema che aveva ucciso sua moglie. Lui sostenne di essere innocente, ma le prove erano troppo schiaccianti. Perse il processo e finì in carcere.

Di sicuro vorrà parlarmi per dirmi che lui è innocente, che lui non ha ucciso mia madre...tutte balle!

Non mi accorgo che sto piangendo e, poi, perché piango?

Piango perché mio padre mi ha mandato una stupida lettera?

No, è impossibile,  e allora perché?

Perché?

-Hey, Emily...tutto bene?- sento la voce di Hermione, da dietro la porta.

-Sì, tutto bene- esclamo, asciugandomi le lacrime.

Esco dalla camera, sperando di  non trovare Hermione, ma, infatti... è lì, che mi guarda con aria indagatrice.

-Come va? Hai un'aria sconvolta...-

Sì, sì, va tutto bene, ora , per favore, dovrei fare alcune cose private- dico, in tono acido.

Forse troppo. Capisco dalla sua espressione che l'ho offesa.

Sembra che oggi tutto vada a rotoli.

Mi dirigo a grandi passi verso la guferia, ho deciso di accettare l'invito di mio padre, gli dirò che sono sicura che è stato lui ad uccidere mia madre, che è tutta colpa sua se io non ho più dei genitori: voglio vendicarmi.
   
 Sono così immersa nei miei pensieri che vado incontro a qualcuno, che per poco non cade per terra.

-Ma, dannazione...che è stato? Giuro, che..oh, ma sei tu! Sei la ragazza che ha aiutato mio fratello prima!- dice il rosso. Sembra che stia anche per aggiungere qualcos'altro, ma si trattiene.

-Sì, esatto, sono io..tu devi essere George, giusto?-

-Piacere- diciamo all'unisono, mentre ci stringiamo la mano.

-Eh, tu saresti...- fa lui.

-Signorina Reyes!- sento dire da dietro.

-Sì?- chiedo, girandomi.

E' il professor Piton, quel professore mi mette l'ansia: e adesso cosa vorrà da me?

-Il professor Silente la vuole vedere- dice, con la sua solita voce odiosa.

Dalla padella alla brace.

Sì, oggi è proprio un brutta giornata.

-Arrivo!- dico a Piton- scusa, George,  parliamo un'altra volta, okay?- domando al gemello, sorridendogli.

E non vorrei sbagliarmi, ma sembra rapito dal mio sorriso.

Entro nell'ufficio di Silente con passo malfermo.

-Allora, ha ricevuto la lettera, signorina Reyes?- mi chiede Silente, seduto sulla poltrona, che prima non avevo visto.

-Quale lettera?- domando, ingenua.

-Quella di suo padre, naturalmente-

-Sì, l'ho ricevuta- dico asciutta.

.Mi fa molto piacere saperlo,e, dunque, accetterà?- fa il Preside- No, aspetti, prima di rispondermi, devo prima dirle una cosa: non voglio che lei accetta solo per andare davanti a quel pover uomo  e rinfacciargli delle accuse infondate-

-Infondate?!- esclamo indignata- Infondate?! Ci sono delle prove schiaccianti!- urlo.

-La prego, non urli, signorina Reyes-

-Io non sto urlando! Sto solo dicendo la verità!- dico, ed esco velocemente dall'ufficio.

-Rifletta, prima di prendere la decisione definitiva- sento dire da Silente, prima che io esca.


Nota dell'autrice:
Allora, ragazzi:bentornati^^
Volevo solo dirvi che spero che anche questo capitolo vi piaccia e vorrei sottolineare che questo è stato il capitolo che ho scritto con più difficoltà, diciamo che è un capitolo di transizione.


Dal prossimo capitolo:

Ha vissuto, e sta continuando a vivere in una cella da sei metri per quattro. E per un reato che non ha commesso.

Come ho potuto solamente pensare di venire da lui e dirgli quelle cattiverie?

Mi detesto solamente per quello che ho pensato.








  
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