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Autore: marixxx    10/03/2013    0 recensioni
Niall Horan ha organizzato la festa più bella dell'anno. Tutta Bath sta andando, compresa me, Julie. Non avrei mai immaginato che in quel caos avrei potuto incontrare qualcuno che potesse sconvolgere in questo modo la mia vita.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti
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E' mattina. La luce della finestra mi sveglia, che fastidio. Apro gli occhi e vedo che le pareti intorno a me sono bianche e non violetto come quelle della mia stanza. Ho un attimo di panico totale. Dove mi trovo? Faccio mente locale e dopo ricordo. Sono a casa Horan. Giro la testa e vedo un quadro enorme con la faccia di Niall. Davvero agghiacciante. Questa deve essere la sua camera. Mi alzo, ho un mal di testa assurdo per via dei postumi della sbornia. Scendo le scale e trovo metà degli invitati stesi a terra, sui divani, sui mobili. Alcolici a terra. Mi dirigo verso la cucina e vedo tre ragazzi fare colazione: Niall, Louis e un tipo che non conosco.
Entro e si girano tutti e tre a guardarmi.
 
"Buongiorno Charlotte" esclamarono il padrone di casa e Lou, come se fosse la cosa più normale del mondo trovarsi gente mezza ubriaca in casa.
"Buongiorno ragazzi" dissi.
 
Mi sedetti al tavolo con loro e iniziammo a parlare della notte scorsa. Il riccio stava zitto, aveva l'aria di un ragazzo serio.
 
"Beh Harry quante te ne sei scopate ieri?" chiese Louis ridendo
"Due e basta" rispose
 
Va bene, non era un ragazzo serio, dovevo togliermelo dalla testa.
 
Salutai i ragazzi e tornai a casa con Mercedes che mi hanno regalato i miei qualche mese fa per i miei diciotto anni.

Ho detto a mia madre che sono andata a dormire da Lucy, la mia amica, è che sono tornata presto perché non mi sentivo bene. Fortunatamente sono riuscita a sfuggire al suo interrogatorio.
Mi arriva un messaggio.

Ehi Charlie, sono Harry, ti ricordi di me?”
 
Che messaggio scemo, l’avevo visto l’ultima volta un paio di ore fa. Come faccio a dimenticarmi? Mi avrà presa per una cretina. Rispondo.
 
“Sisi, mi ricordo”
 
Subito arriva la replica.

Ti va se questo pomeriggio ti passo a prendere e ci andiamo a bere qualcosa?”
 
Questo pomeriggio avrei dovuto studiare ma, pensandoci bene, Harry è proprio un figo quindi accetto e ci diamo appuntamento.
 
Harry’s pov.
 
Quella gnocca di Charlotte ha accettato subito. Sono un genio del rimorchio, me la porterò a letto in due secondi contati. Si sa come sono fatte le donne: amano tutte quelle cazzate, quelle cose dolci. E lei sembra una di quelle che ci stanno subito.

Mi avvicino allo specchio, e sistemo il ciuffo riccio e lo faccio ricadere sugli occhi. Il mio motto è “prima il ciuffo e poi lo stantuffo”. Faccio la doccia velocemente e decido cosa indossare: vada per la maglietta dei Ramones.
Vado a prenderla.


Charlotte’s pov.
 
Harry arriverà tra circa due minuti, mi ha mandato un messaggio. Ho messo i miei jeans strappati preferiti, una maglietta bianca di pizzo e le ballerine. Credo sia il look giusto, almeno spero, dato che sbaglio sempre. Una volta mi sono vestita da principessa ad Halloween con tanto di coroncina e bacchetta (per entrare nella parte) e tutti erano vestiti da mostri spaventosi, pieni di sangue finto in faccia e facevano versi orribili (per entrare nella parte, insomma).
 
Vedo la macchina arrivare dalla finestra e mi fiondo fuori dalla porta, rischiando di inciampare nella pianta di cactus nel giardino. Odio quella pianta.
 
Entro nella macchina e saluto Harry con un bacio sulla guancia. Mi porta in un pub (il posto più romantico del mondo devo dire) e ci sediamo al bancone. Iniziamo a parlare, ha i suoi occhi blu fissi nei miei. Arriva la cameriera che mi ignora completamente, fingendo di non sentirmi mentre sente solamente l’ordinazione di Harry. Fortunatamente parla lui per me ed ordina due birre.
 
“Ti piace questo posto?” dice, mettendo la mano sulla mia coscia da sotto il tavolo.
“Si, mi piace….” Dico.
 
So a cosa voleva arrivare. Guardarlo aumentava solo il mio desiderio, quindi consumammo in fretta le nostre bevande e pagammo il conto. Quella vacca della cameriera scrisse il suo numero sullo scontrino. Ora faccio vedere io a quella tipa chi comanda.
 
“Vuoi venire a casa mia Charlotte?” disse a bassa Harry
“Certo che voglio venire a casa tua Harry” urlai in mezzo a tutto il locale. Sottolinei leggermente le parole ‘venire’ e ‘casa tua’.
Lessi nel volto della cameriera la sconfitta.
Brava Charlotte” mi congratulai con me stessa mentalmente.
  
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