Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: She Believed    10/03/2013    3 recensioni
Dal prologo: - "Non ti dimenticherai di me quando sarai famoso, vero?" - gli dissi con lo sguardo fisso verso la webcam del computer - "Mai" - rispose lui sorridendo guardando verso quella macchina elettrica di un colore grigiastro, suppongo. -
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
"Mi mancherai, mamma" - dissi rivolgendomi alla donna che avevo di fronte - "Anche tu, tesoro mio" - mi rispose lei racchiudendomi in un grande e caloroso abbraccio - "Vienici a trovare qualche volta" - le dissi sciogliendo l'abbraccio e guardandola negli occhi - "Certo, anche voi. Tuo cugino Jack ti aspetta all'aereoporto di Londra. Gli ho inviato una tua foto per sicurezza" - mi disse spostandomi una ciocca di capelli ormai rosso-mogano e non più castano. Accennò una piccola e lieve risata - "Ma mamma, ci siamo visti in webcam l'altro giorno, penso mi riconoscerà" - sorrisi - "Lo so, piccola. Ma sai come è tuo cugino, ha la memoria corta!" - rise di nuovo, che fantastica risata aveva mia mamma - "In questo gli assomiglio allora! salutami papà quando torna!" - sorrisi di nuovo - "Sicura che non vuoi aspettarlo?" - mi disse allora lei - "No mamma, ci vedremo via webcam. Ormai ho 18 anni, è ora che io vada per la mia strada. Londra è il posto giusto per crearmi una vita,tutta mia." - "Ah, sei cresciuta così in fretta. Fai buon viaggio e salutami tuo cugino Jack!" - Una piccola lacrima invase il suo viso - "Certo mamma. Ci sentiamo per telefono quando arrivo!" - le dissi per poi abbracciarla un'ultima volta e dirigermi verso l'imbarco passeggeri, Londra aspettami!.
- "I signori passeggeri sono pregati di allacciarsi le cinture, l'aereo sta per innalzarsi in volo" - disse un'hostess con in mano un microfono - L'aereo inizia ad alzarsi da terra fino ad arrivare nell'immenso cielo blu. - Tutto è più piccolo visto da qua su. Anche i problemi lo sono? -  Smisi di farmi mille pensieri mentali e presi il mio i-pod. Lo accesi e misi le cuffie nelle orecchie. Partì la canzone Same Mistakes. - One Direction. Cinque ragazzi. Cinque voci. Un sogno. Niall. Louis. Liam. Zayn. Harry. - Harry. Solo pensando al suo nome, un brivido mi attraversò la schiena. - Erano passati più di due anni dall'ultima volta che ci eravamo sentiti. Due anni. Nessuna chiamata. Nessun messaggio. Niente di niente. Era diventato famoso, come poteva ricordarsi mai di una semplice ragazza come me? Ero la sua migliore amica. Adesso, sono solo una delle tante fans. Stavo andando a Londra. La città in cui si trovava. L'avrei incontrato. Mi avrebbe riconosciuta? O, ai suoi occhi sarei apparsa solo una delle tante directioners? - Non sapevo dare una risposta a questi miei pensieri. In realtà volevo solo smettere di pensarci, ma era completamente impossibile. Aveva ragione lui, è diventato uno dei miei idoli insieme agli altri quattro, ovviamente, come potevo non pensare ai miei idoli? Era patetico solo pensarci. - Stupida. Stupida Emily e stupido quel giorno in cui hai iniziato a parlare a quel ragazzo. Stupido il tempo che passando ha fatto si che quel ragazzo diventasse la ragione del tuo sorriso. Stupido quel giorno in cui lui ti ha promesso di non dimenticarti. E, ancora una volta, stupida Emily che ha creduto alle parole di quel ragazzo. - Il mio cervello aveva indubbiamente ragione: lui mi aveva completamente dimenticata. - Il tempo passò e tra un pensiero e l'altro, ero finalmente atterrata a Londra. Scesi dall'aereo, facendo attenzione a non inciampare e cadere davanti a tutti. Cadere era un mio hobby, sfortunatamente. Una volta prese le mie valigie mi diressi verso la sala principale - si chiama così? - e osservai attentamente tutte le persone che avevo intorno cercando il volto di mio cugino Jack. Niente, non riuscivo proprio a trovarlo. - Forse mia madre avrebbe dovuto dare a me una foto di Jack, almeno lo avrei trovato più facilmente - Stupida memoria corta. Iniziai a spazientirmi sul serio. Stavo per tirare il telefono fuori dalla tasca quando all'improvviso mi sentii prendere in braccio da dietro. - E se fosse un maniaco che vuole rapirmi? - Mi preparai al peggio. Misi un piede in posizione d'attacco, in modo tale da poter colpire il presunto maniaco appena avesse rallentato la presa. All'improvviso mi rimise giù, facendomi voltare verso di lui. Adesso potevo benissimo vedere il suo volto. - Occhi azzurri, capelli marroni corti con cresta in cima. Un secondo..ma..lui... - "Jack!" - Gli urlai buttandomi fra le sue braccia - "Emily! Cuginetta mia cara!" - mi disse facendo comparire uno splendido sorriso sul suo volto - Non si può dire che mio cugino non fosse un figo pazzesco. Chissà quante ragazze gli andranno dietro! - "Shut up Jack! Non sono così tanto più piccola di te" - gli risposi riferendomi al suo 'cuginetta' che mi aveva detto poco prima - "Come vuoi tu, cuginetta. Ora andiamo a casa, cuginetta?" - mi disse sottolineando l'ultima parola e sfidandomi con lo sguardo. - Gli feci la linguaccia per poi dirigerci insieme verso la sua auto.
Jack caricò le valigie nel porta-bagagli mentre io salivo in macchina. Accesi la radio: One Direction. -One direction ovunque.-  Alzai il volume della musica. Stavano trasmettendo Little Things. Quante emozioni che mi dava quella canzone. - Mio cugino salì e prese posto come guidatore,ovvio. Mi guardò sorridendo per poi accendere il motore. La macchina iniziò a muoversi. E noi iniziammo a parlare. "Ho preso i biglietti per il concerto" - mi disse lui, occhi fermi verso la strada. - "Fantastico! Grazie mille Jack!. Tu verrai con me, vero?" - gli risposi guardandolo - "Certo. Non posso mica lasciare la mia cuginetta da sola!" - gli sorrisi - "Andiamo a vedere il concerto dei One Direction, i tuoi idoli, giusto?" - continuò lui - "Si, Jack." - gli risposi io - "E a proposito, uno dei tuoi idoli è Harry, quel ragazzo di cui mi avevi raccontato e che avevi conosciuto su twitter, no?" "Sì, Jack." - gli risposi ancora una volta io - "Ti ha più chiamata? Ti ha più scritto? Si è più fatto sentire?" - mi chiese sapendo già la risposta - "No, Jack." "Ma tu non riesci a dimenticarlo. Ti capisco, sai. Una volta mi è successo con una ragazza, mi ero innamorata di lei e non riuscivo a togliermela dalla testa. - mi disse cercando di essere comprensivo con me - "Non è la stessa cosa Jack. Io di lui non mi sono innamorata. Lui era il mio migliore amico. E poi non vado al concerto per lui! Ci vado perchè i One Direction sono i miei idoli, lo sai." - Chi vuoi prendere in giro, Emily? Tu ci vai anche per lui. - Taci mente - "Come vuoi tu. Ma allora perchè dopodomani andrai anche al M&G dove lo incontrerai? Te lo dico io perchè: tu speri ancora che lui si ricordi di te, Emily. Non è così? - mi contradisse lui - io non risposi, abbassai lo sguardo verso le mie all star bianche. - "Come pensavo. Comunque, tranquilla. Sappi che io ci sarò per te qualsiasi cosa succeda. Ti voglio bene Emily, ricordalo" - continuò lui sorridendomi - "Grazie Jack. Ti voglio bene anche io" - gli risposi facendo un enorme sorriso. Poco dopo la macchina si fermò. Una villetta mi si presentava davanti agli occhi. Stupenda: era questo l'aggettivo giusto. Intorno aveva un enorme giardino verde e alberi dello stesso colore. - "Chiudi la bocca o ti entreranno le mosche, cuginetta!" - mi disse Jack accennando una lieve risata. - "Ah-ah. Simpatico, Jack, davvero simpatico. Piuttosto dimmi, saremo solo noi due in questa splendida, incantevole, magnifica, casa?" - gli risposi con ancora gli occhi fissi su quella imponente struttura. - "Yep, cuginetta." - rispose lui girando le chiavi nella porta ed entrando in casa. - "Il concerto ci sarà domani sera alle 21.00 perciò la mattina e il pomeriggio andrò in giro per cercare lavoro. Vieni con me cuginone?" - gli dissi seguendolo dentro casa - "Si cuginetta. Ora vai in camera tua e disfaii le valigie. Ah, stasera ordiniamo una pizza, va bene?"  "Certo. Anche una coca cola, grazie." - gli dissi per poi sfrecciare dritta verso la camera. - Aspetta. Arretra,Emily, arretra. Tu non sai quale è la tua camera. - La mia mente aveva ragione, di nuovo. Mi affacciai dalle scale per poi urlare facendomi sentire da mio cugino: "Ehmm.. Jack.. ehmm?" - che fantastico discorso, Emily, davvero. - Per fortuna lui mi capì al volo "Seconda stanza a destra. Non perderti cuginetta" - mi rispose ridendo. Ripresi la mia corsa alla ricerca della stanza. La trovai. Era dipinta di blu, il mio colore preferito, aveva al centro un letto matrimoniale e di lato una piccola scrivania di legno. Era fantastica. Mi buttai sul letto esausta, immergendomi nei miei pensieri. - Nuova città. Nuova casa. Nuova vita.
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: She Believed