Sing me to sleep
And then leave me alone
Don't try to wake me in the morning cause I will be gone.
- Zayn, potresti venire qui? - ripeto, senza smettere di guardarlo. Lui all'inizio sembra interdetto, poi annuisce. Fin quando non lo vedo avviarsi vicino al prete, non riesco a credere che sia riuscito a tenersi in piedi. Piange, ma non si asciuga le lacrime. Sembra quasi che non se ne renda neanche conto, come se ci avesse fatto l'abitudine. Io, ci farò mai l'abitudine? Quando l'ho trovata sul letto nella sua camera, l'ho presa in braccio e pensavo a quando la tenevo nella stessa identica posizione appena nata. L'avevo fra le braccia mentre si affacciava alla vita, e l'avevo fra le braccia mentre si affacciava alla morte. Zayn si schiarisce la voce, ci guarda senza espressione. Poi inizia a parlare.
- Ammetto che mi è difficile... - si interrompe, sopprimendo un singhiozzo. Tutti lo guardano con un velo di pena. - Scusate. Mi è difficile pensare a Sam, la mia Sam, morta. Senza vita. Mi è difficile credere che non la vedrò più sorridere, che non la sentirò più cantare le sue canzoni preferite a squarciagola nonostante fosse stonata come una campana – le persone sorridono appena – che non riuscirò ad andarla a trovare al college, come avevamo programmato. Aveva già deciso tutto, aveva appena ricevuto una borsa di studio da Oxford. Io... credo forse che dovrei ringraziare Dio. Perché io lo so, che non la meritavo. Non meritavo una ragazza così intelligente e studiosa, capace di capire cosa avevo al primo sguardo. Ci pensavo ogni giorno, che forse mi era stato concesso troppo, che qualcuno lassù mi voleva bene e mi aveva mandato un aiuto. Una salvezza. E la mia si chiamava Sam. E forse non posso neanche permettermi di dire queste cose, perché c'erano i suoi genitori che le erano più vicini, la sorella che poteva stare con lei ogni giorno. E forse, chissà, è colpa mia, che non ho saputo darle abbastanza amore. Eppure la amo ancora così tanto. - un altro singhiozzo, seguito a ruota da uno che esce dalla mia bocca. Mi porto una mano sulle labbra, mentre le lacrime mi inondano il viso. Sento il tocco di mio marito sulla spalla, che mi stringe forte. - Ma non sono qui per parlare di me. Sono qui per parlare di Sam, una ragazza forse troppo avanti per essere tra noi. Voglio solo dire che nessuno fra noi si merita nella vita una persona come Sam. Probabilmente non esisterà mai qualcuno in grado di meritarla. Avrei ancora tante cose da dire, a miliardi. Ma non credo di potercela fare a ricordarla, a ricordare com'era. Mi fa male dire “com'era” perché in realtà ancora non mi rendo conto della verità. E cioè che è morta, che non la vedrò più. - dopo queste parole, il silenzio è terribilmente pesante. Zayn torna a posto lentamente senza far rumore, gli occhi bassi.
Il funerale è finito, tutti si alzano. Io resto seduto. È una giornata di primavera, chissà se anche tu da lassù riesci a vedere il sole splendere. O forse sei tu il sole. Il mio sole. Tira un vento leggero, un vento che odora di margherite e di mandorle. È il tuo profumo.
- Mi manchi tanto, Sammy. - sussurro ad occhi chiusi. Il vento mi accarezza un po' più forte.
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Non so cosa dire, in effetti. Spero vi sia piaciuta, tutto qui.