Love save the pain.
With Your Eyes.
Bella’s Pov
Nella
mia vita – se è lecito chiamarla tale- ho passato
gran
parte del mio tempo immersa nel libri.
I libri raccontano dell’amore. Del dolore che
l’amore stesso
può causare.
Dell’amore insormontabile che può nascere, dipende
dalla
forza con cui si ama.
Dell’amore per l’arte, per gli animali, per i
familiari.
Molti libri riescono a farci provare le emozioni, che il
narratore stesso racconta.
Leggendo libri, ho scoperto un nuovo mondo.
Il mondo dei sogni, pianti, gioie, dolori, amore.
Ed è assurdo che, in un momento come questo io penso ai
libri.
In un momento in cui il mio sguardo timido fissa Edward
ricoperto di goccioline d’acqua, nella sua perfetta
nudità che, farebbe invidia
a qualsiasi uomo che si trova nel mondo terrestre.
Lo
amo.
E l’ho
capito senza confrontare i libri. Perché l’amore
non è quello che si racconta,
non è quello che vediamo solitamente nei film. Non
è all’interno di una favola,
ma è nelle nostre vite.
E per quanto possano essere perfette o imperfette la vita
non è una favola, non è un libro né
tantomeno un film.
L’amore, è quel sentimento che provi quando vuoi
costantemente una persona al tuo fianco.
Una persona ama l’altra quando con essa si sente bene,
completa, quasi felice.
Una persona che ama farebbe di tutto per amore.
Una persona che ama non ha rimpianti. E se anche l’amore
stesso dovesse tradirti rimarrai per sempre con il ricordo.
Perché l’amore, se si ama davvero, ti lascia il
marchio di
se stesso.
Ed io ho capito di amare Edward. Qui in questa suite.
L’ho visto diverso da quello che immaginavo.
L’ho visto piangere, sorridere, incazzarsi per poi calmarsi
all’istante.
E non importa se non sono ricambiata, non importa se in
questo momento –offrendogli me stessa- sto
facendo la cosa giusta. Almeno potrò avere
il ricordo di quello che per me è stato l’amore.
“Che-” Lo interrompo con un gesto. Mi sorride
dolcemente ed
io ricambio immediatamente. Mi porge la mano ed io l’afferro.
Guardo i suoi occhi, rapiti dalla passione, immaginando i
miei intimoriti.
“Cosa succede Bella?”- Mi chiede sfiorandomi il
lobo dell’orecchio
con l’indice.
“Eh…è solo che…”-
Mi interrompo per paura che possa dire
qualche stupidaggine e lo guardo.
Il suo viso così bello, che sembra quasi irraggiungibile
è
rivolto verso di me. La sua bocca socchiusa emana sospiri, le sua
labbra sono
rosse e succose. Il suo sguardo arde nel mio. E me lo immagino quel
viso,
rapito dal piacere mentre si spinge dentro di me.
Mi immagino la sua bocca lucida dei miei umori, baciarmi.
Immagino le sue mani, così grandi quanto delicate che
candidamente sfiorano la
mia pelle.
“Voglio
fare l’amore con te Edward. Qui. Prima di andare via.
Perché è qui che mi sono
davvero resa conto di amarti. Perché è qui che
voglio un ricordo felice di noi
due.”- Mi sorride dolcemente e mi sposta, facendomi finire
sotto il getto dell’acqua.
“Sei bellissima”- Sussurra con voce roca, mentre il
mio
corpo si rivela sotto la mise bagnata dall’acqua.
La sua bocca raggiunge finalmente la mia e con le dita
accarezzo il suo petto bagnato. Le sue mani si fanno strada nel mio
corpo.
Accarezzano il ventre, arrivano fino alle cosce, per poi
risalire e fermarsi sul mio seno.
Accarezzo i suoi capelli e schiaccio il mio corpo al suo.
Chiudo gli occhi, un po’ per il getto dell’acqua,
un po’ per
l’emozione di averlo nudo tra le mie braccia.
Afferra le mie natiche e con un movimento fluido allaccio le
mie gambe sui suoi fianchi.
I nostri respiri sono strozzati a causa dei baci, a causa
dei nostri corpi allacciati. Una sua mano lascia la mia natica e
abbassa le
coppe del Baby-Doll facendo fuori uscire il mio seno.
Il pollice e l’indice iniziano la loro tortura mentre i suoi
ansiti si perdono nella mia bocca.
La mia lingua eccitata esplora la sua.
Un gemito sonoro esce dalla mia bocca nel momento in cui i
suoi denti iniziano a stuzzicare il mio seno. Mi rimetto in piedi e lui
si
stacca con un gemito di disapprovazione.
Accarezzo lentamente il suo collo e lui mi sorride
dolcemente.
“Sei sicura?”- Mi chiede con la voce affannata.
Io annuisco e lo abbraccio.
Scioglie il nodo del mio indumento e non smette un secondo
di guardarmi negli occhi.
Quando finisce mi guarda.
Ed io dovrei sentirmi in imbarazzo, date le circostanze.
Nuda con solo gli slip addosso davanti al suo sguardo
famelico.
Lui mi guarda, come se volesse chiedermi il permesso, come
se fosse tutto sbagliato.
Abbasso gli slip e li lascio cadere ai miei piedi. Un
sospiro esce dalle sue labbra, ed io sorrido tra me e me lusingata.
Mi ritrovo sul letto, chiedendomi come non abbia fatto ad
accorgermi di esserci arrivata.
Il suo corpo schiaccia il mio sul materasso, le mie mani stringono
i suoi capelli e mi sento persa.
Lo desidero in un modo indescrivibile.
Lo desidero come se fosse l’oasi della felicità.
Lo desidero non vedendo l’ora di sentire il suo corpo fuso
con il mio.
“Sono vergine Edward”- Sussurro sicura che dovevo
dirglielo
e sperando che con questa rivelazione lui non cambi idea.
“E…Voglio dire, ne sei davvero sicura?”-
Mi chiede senza
smettere di baciarmi. Io annuisco e lui si ferma.
“Bella” - Sussurra con tono sofferente.
“Edward sono sicura. Quante volte devo dirtelo? Forse quello
che non è sicuro qui sei tu, di certo non io”-
Mormoro sconfitta.
“Ma che stai?-”- Si interrompe baciandomi
avidamente. Le sue
mani, che prima si muovevano lentamente sul mio corpo, adesso sono
urgenti e irruente.
Immediatamente mi sento eccitata dalla forza della passione.
Avvicina la mano sulla mia intimità accarezzando dolcemente
il mio monte di Venere. Sospiro e lui mi guarda.
Le sue dita si avvicinano alle mie labbra intime e chiudo
gli occhi quando introduce un dito.
Accarezzo i suoi capelli per la millesima volta, afferro il
suo braccio noncurante della forza che ci metto.
Il suo dito mi penetra dolcemente, dentro e fuori, sembra
una tortura, una dolce e lenta tortura.
Avvicino il mio viso al suo unendo le nostre labbra.
Quando sento una spasmo sul mio basso ventre perdo il lume
della ragione.
E’ un’emozione devastante. Quasi dolorosa per
quanto è
potente.
Dalle mie labbra escono gemiti incontrollati e senza capirne
il motivo mordo il lobo del suo orecchio, così forte che un
gemito di dolore
fuori esce dalle labbra di Edward.
“Oddio..” Sussurro ancora con il respiro affannato.
Il corpo imponente di Edward mi sovrasta ancora una volta. E
riesco a sentire il suo membro duro spalmato sulla mia coscia.
Bacio le sue labbra, senza mai stancarmi , e lo avvicino a
me. Lo guardo negli occhi e lui mi sorride.
Non mi sento affatto nervosa o impaurita, mi fido di lui, e
sono sicura che non potrà mai farmi del male. Almeno non
volontariamente.
La sua punta si sfrega contro la mia intimità e un sospiro
esce dalle nostre labbra all’unisono.
Lentamente mi penetra fermandosi all’istante.
Brucia, cazzo se lo fa!
Sospiro chiudendo gli occhi. Sento le sua mani accarezzarmi
il viso e la sua bocca che lascia una scia delicata sul mio collo.
Finalmente
siamo una cosa sola. Lo sento, dentro l’anima, nel cuore, lo
sento così forte
che mi sento sconquassata. Una lacrima di commozione esce dal mio
occhio e
prontamente lui la bacia. Sorrido, perché sono felice.
Perché è anche questo
che l’amore ti regala; gran parte della felicità.
E il mondo è lontano da noi, noi che siamo chiusi in un
limbo, un limbo che da grigio sta assumendo un colore più
vivo, più bello,
prezioso.
Che sono attimi ma ci sono e resteranno con noi. Quando
siamo tristi, delusi, penseremo all’altro e a questo momento,
a questo momento
nostro.
Con gli occhi dell’altro penseremo sempre a noi.
Perché se
ami vivi. Ed io mi sento viva, finalmente per la prima volta.
Siamo immobili, lui è dentro di me, il bruciore piano piano
sta andando via.
Apro gli occhi, diventati lucidi e lui mi guarda, con un
piccolo senso di colpa sullo sguardo.
“Scusa…”
Scuoto la testa e gli sorrido dolcemente prima di
accarezzare la sua chioma ribelle.
“Continua”- Affermo chiudendo ancora una volta
chiudendo gli
occhi.
Piano piano inizia a muoversi. La sensazione è stupenda.
Le spinte sono lente e dolci.
Inizio a muovermi e i sospiri riempiono il silenzio della
stanza.
“Apri gli occhi” -Mi ordina dolcemente ed io lo
faccio. I
suoi occhi sembrano sciolti. Quel verde che qualche mese fa avevo visto
spento
è adesso acceso. Riesco a leggere nei suoi occhi la
felicità, stupore, amore,
passione.
Ogni volta che si tira indietro c’è
l’ansia della spinta,
che una volta arrivata aumenta l’intensità del
piacere.
I miei gemiti sono incontrollati. Lo sento farsi spazio in
me, e non c’è altro posto dove vorrei trovarmi, se
non tra le sue braccia.
Afferro le sue spalle e lo abbraccio mentre continuiamo a
muoverci.
Sento i suoi gemiti sul mio orecchio e la cosa non fa che
aumentare il mio piacere.
Un urlo strozzato esce dalla mia gola nel momento in cui
raggiungo l’apice, per la seconda volta, una meglio
dell’altra.
Sento il suo seme riversarsi dentro di me, ma non riesco a
concepire pensieri coerenti.
Mormoro il suo nome centinaia di volte, così come fa lui.
Si accascia su di me e mi guarda negli occhi accarezzandomi
i capelli.
“Ti amo anch’io. Piccola Bells.”
“Mi
mancherà qui”- Mormora prima di chiuderci la porta
della
suite alle spalle.
“Mancherà anche a me. Averti sempre con
me.” -Mi abbraccia,
mentre le porte dell’ascensore si chiudono e
sospiro di felicità.
Non mi aspettavo una tale rivelazione da parte sua,
stamattina.
Ma soprattutto non mi aspettavo che io l’amassi.
Dicono sempre che le rivelazioni si hanno una volta aver
visto la realtà in faccia.
Mi ero perso innumerevoli volte guardando il suo viso la
notte.
Avevo capito di amarla nell’esatto momento in cui avevo
varcato per la prima volta la soglia dello studio di mio padre.
E pensare che lei ricambia, e che si sia donata a me fidandosi
al massimo è la cosa che più di tutte mi rende
felice.
Non so se è più forte l’amore del
dolore, ma so che esiste e
che comunque la sua forza non è da meno.
E per la prima volta dopo cinque anni,
mi rendo conto che si, posso essere felice
anche io. Che il destino ha voluto regalarmi Bella e il suo amore.
Entriamo in macchina e mi preparo mentalmente alle ore di
viaggio che ci aspettano.
“Edward. Posso chiederti una cosa?”
“Si. Certo”
“Perché non viaggi mai in aereo? E’ per
quello che è
successo a George vero?”.
“Si ma-“
“Ne parliamo un’altra volta. Okay”
Mormora accarezzandomi la
mano che guida il cambio dell’automobile.
**
“Entri
con me?” Mi chiede Bella dolcemente mentre sta per
uscire dall’auto.
Annuisco e apro la portiera.
Mi è mancata Los Angeles. Mi è mancato il caldo.
Mi è
mancato l’odore del mare. Mi è mancata
l’abitudine del Venerdì sera.
La casa di Bella non è grande ma è molto carina,
sia dentro
che fuori.
“Prima di entrare vorrei…” Sussurra
lasciando la frase a
metà. Ed io annuisco capendo quello che sta per fare. Toglie
i sandali e corre
verso la spiaggetta che c’è di fronte casa sua.
Mi avvicino lentamente mentre la vedo mettersi in ginocchio
quasi alla riva.
“Sono tornata. Finalmente!” Esclama piangendo. I
palmi delle
sua mani diventano una coppa e prende un po’
d’acqua.
“Sto bene. Lui, lui è Edward” Sussurra
indicandomi, ma con
lo sguardo fisso sul mare.
Inizia a parlare, e se non la conoscessi penserei che fosse
pazza.
Piange, ride e parla, parla
con suo padre.
Mi rendo conto che il suo è un dolore che non
potrà mai
cessare, che è così profondo che ormai le ha
bucato l’anima.
Che non ci saranno soluzioni, non c’è un
colpevole, né un
motivo valido per cui è morto.
E’ morto per dar da mangiare a sua figlia.
Guardo il mare con i suoi occhi, sperando in qualche modo di
riuscire ad aiutarla.
Sperando che io possa fare qualcosa per farla uscire dal
pozzo in cui il dolore l’ha sotterrata.
Per renderla felice, nonostante sia impossibile da credere.
Mi prenderò cura di lei, del suo dolore.
Perché è questo che fa una persona che ama.
Una persona che ama lo fa fino in fondo, rischiando,
volendo.
Ed io ho scoperto che l’amore può compiere il
miracolo di
portare un po’ di luce nelle nostre anime.
Non so se il nostro amore potrà mai sconfiggere i nostri
dolori, non so se riuscirò mai a sorridere e farla
sorridere, so solamente che
voglio provarci. Voglio rendere forte il mio amore per lei in modo di
annientare il dolore, il peso che il suo cuore porta da anni.
Perché se anche lo credevo impossibile lei con me lo ha
fatto.
La morte di George resterà per sempre nel mio cuore, il
dolore ci sarà sempre.
Ma posso vivere, con lei a fianco a me posso farlo. Lo so. Lei aiuta
me, io
aiuto lei, insieme riusciremo a vivere una vita normale.
Forse non perfetta, ma una vita.
Mi si stringe il cuore a vederla così.
Il dolore di non aver conosciuto veramente il padre. La voglia
che avrebbe di passarci giornate intere assieme. La sfortuna di
chiedersi il perché a lei.
L’adolescenza senza
potergli chiedere aiuto se ne avesse avuto bisogno.
Una lacrima sfugge dal mio occhio. Non una lacrima di pena,
ma una lacrima di familiarità e amore.
**
“Entriamo
dai” Sussurra asciugandosi l’ultima lacrima.
Annuisco e afferro la sua mano.
Lei mi abbraccia e bacia il mio mento.
“Ti amo” Sussurro baciandole la fronte.
“Ti amo” Sussurra sorridendomi dolce.
Percorriamo la piccola spiaggetta lentamente e arrivati alla
soglia di casa sua inizia a suonare il campanello.
La porta si apre e Reneé scoppia a piangere.
“Oh tesoro! Non sapevo saresti arrivata oggi”- Dice
alla
figlia scoppiando a piangere.
Bella l’abbraccia forte, inizia a baciarle il viso con tanti
piccoli baci affettuosi.
“Mamma”- Urla piangendo di commozione. La madre
scioglie l’abbraccio
e la guarda accarezzandole i capelli.
“Mi sei mancata, piccola Bells”.
“Anche tu mi sei mancata Mamma” Le risponde
accarezzandole
il viso.
Prendiamo posto in cucina e Reneé ci offre il tè
con i
biscotti. Ci chiede come abbiamo passato il periodo a Seattle, le
abbiamo
raccontato tutto. Tranne di noi.
Sembra che Bella non abbia ancora capito che è mia.
“E poi io e Bella ci siamo messi insieme” Mormoro
tutto di
un fiato, ma tranquillo, so benissimo che Reneé è
d’accordo. Infatti dopo pochi
secondi mi fa l’occhiolino.
Il campanello ci avvisa che qualcuno ha suonato e Bella va
ad aprire.
“Io non so chi sia!” Esclama dopo pochi secondi, Reneé mi guarda
spaventata e mima un aiutami
diretto a me. Ci avviciniamo all’ingresso e un uomo, biondo
con gli occhi come
la pece, sorridente sta parlando con Bella.
“Isabella. Ricordi la sorpresa?” le chiede
dolcemente Reneé.
Bella la fissa, annuisce e deglutisce.
“Lui è Carl. Il mio compagno” Sussurra
impaurita la madre.
**
Tadaaaaaan!
Questa è la sorpresa. Come la prenderà secondo
voi Bella?
Sono stata puntuale sta volta, una piccolissima recensione
la merito no? :3
Mi sono accorta che le recensioni sono diminuite un sacco.
Se state perdendo l’interesse, o comunque
c’è qualcosa che non vi piace io sono
qui ad ascoltarvi. Accetto critiche e bè il resto lo
deciderete voi.
Spero vi sia piaciuto.
Alla prossima!
Roby :*