INOPPORTUNO
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Shirogane onii-san!!! –
Merda.
Questo
fu l’unico pensiero coerente che gli attraversò il cervello mentre la vocetta squillante di Purin echeggiava nel corridoio.
-
Cavolo! – anche Ichigo, sotto di lui, la pensava esattamente allo stesso modo.
La ragazza pigiò disperatamente i palmi aperti delle mani sul suo petto,
cercando di allontanarlo da sé, prima che avvenisse l’irreparabile.
-
Shirogane onii-saaaaan!!! – sfortunatamente per loro,
Purin entrò spalancando la porta della camera di Ryō con foga. Il suddetto
ragazzo, preso dal panico, invece di allontanarsi, si premette ulteriormente
contro di lei, affondando completamente nella ragazza. Il suo tentativo era di
nascondere la sua presenza sotto il proprio corpo e il lenzuolo che li copriva.
Purtroppo, colta di sorpresa, Ichigo si lasciò sfuggire un forte gemito. Tuttavia,
lo sbattere della porta contro la parete, coprì il suono della sua voce.
Ryō
cercò di stabilizzare la voce, cercando di regolarizzare il respiro pesante.
-
Dimmi. – riuscì a dire, con voce quasi normale. Purin lo guardò un po’
perplessa dalla soglia della camera.
-
Stavi dormendo? – chiese, allungando il collo per sbirciare. Ryō sentì il
corpo di Ichigo tendersi sotto e attorno
a sé. Strinse i denti e soffocò un grugnito.
-
M- mh… - fu l’unica risposta che riuscì a dare. La
ragazzina stette in silenzio un istante, poi si accigliò e mosse qualche passo
verso di loro.
-
Onii-san, ma stai bene…? – domandò, ormai prossima al
letto.
Ichigo
entrò in panico e cominciò ad agitarsi, ma lui le mise prontamente una mano
sulla bocca, tentando di trattenersi a sua volta. “Smettila di agitarti,
stupida!” pensò fissandola negli occhi allarmati.
-
S-sì! – balbettò, ormai prossimo a perdere il
controllo. Ma Purin ormai era arrivata alla sponda del letto e stava quasi per
scostare le lenzuola.
-
Devo andare a chiamare Keiichiro onii-san? –
-
NO! – questa volta fu Ichigo a rispondere.
La
rossa ormai completamente preda di un attacco di panico, in un raptus di follia,
spinse con tutte le sue forze e scalzò Ryō da sé, il quale non
aspettandoselo minimamente, balzò sedere a terra con un tonfo sordo, tirandosi
dietro tutte le lenzuola. Lei rimase completamente nuda sul letto con gli occhi
di Purin puntati addosso.
Quest’ultima
la fissò ad occhi completamente sgranati, poi lentamente, poté vedere
chiaramente come la giovane ragazzina bionda stesse realizzando cosa stava succedendo
dall’espressione che cambiava gradualmente sul suo volto. La sua bocca si
delineò in una “o” così grande che quasi riusciva a vederle l’esofago. Poi,
essendo Purin, e non riuscendo proprio a comprendere il significato della
parola “inopportuno”, si voltò verso la porta e dopo aver preso il respiro più
grande che potesse contenere la sua gabbia toracica, espose:
-
RAGAZZEEEEEE!!!! – poi scattò verso l’uscita. Nell’istante dopo, Ichigo,
completamente dimentica del fatto di essere totalmente nuda, balzò giù dal
letto e si lanciò all’inseguimento della giovane indiscreta. Nello scendere giù
dal materasso, però, piantò un piede sulla gamba del fidanzato, il quale era in
procinto di alzarsi con lo stesso proposito della rossa. Cacciò un’imprecazione
a denti stretti in inglese che lei non comprese e l’afferrò prima che lei
potesse lasciare la stanza completamente in deshabillé. Purtroppo, la foga di lei, la fecero fare uno
strano effetto “molla”; per cui, Ichigo si bloccò nel momento in cui venne
presa per il braccio, ma la forza dello slancio con cui si era lanciata giù dal
letto la fecero sbalzare all’indietro e cozzare contro di lui. Entrambi finirono
a terra l’una sull’altro. Il didietro di lui impattò nuovamente e dolorosamente
contro il pavimento e lei gli finì poco elegantemente addosso, rischiando pure
di castrarlo.
Sentendo
nuovamente la voce della Mew gialla giù per le scale, Ichigo, facendo leva sul
ginocchio con il quale stava per evirare il compagno, si alzò prontamente in
piedi, afferrò alla svelta la coperta che fino a poco prima aveva salvato lui
dal pubblico ludibrio e, cacciandosela addosso alla belle meglio, volò fuori
dalla stanza.
Caracollò
disperatamente giù per le scale, intravide Purin che stava per entrare nella
sala affollata di gente ed accelerò la corsa e, quando ormai fu prossima alla
ragazzina e pronta ad afferrarla si sentì afferrare per la vita e bloccare sul
posto.
Dietro
di lei, Ryō, coperto solo sulle parti intime dal cuscino, l’aveva presa
per la vita, poco prima che mettesse piede nel salone.
-
Ryō, l’avevo quasi presa! – sibilò fissandolo sgomenta ed infastidita.
-
Stupida, stavi per entrare in sala coperta solo da un misero lenzuolo. Vuoi
farti vedere dall’intera clientela così…? – lei arrossì
di botto e fissò l’interno della stanza stracolma rabbrividendo al pensiero.
Meno male che lui l’aveva bloccata in tempo.
-
E perché tu hai su solo un cuscino?! – lo rimbeccò facendoci caso solo in quel
momento. Il biondo la guardò con aria ovvia e indicandola con la mano libera
disse:
-
Forse perché dovevo correre dietro ad una ragazzina sbadata che, oltretutto, si
è presa pure su il lenzuolo. Non è che ci fosse poi molto altro a disposizione
da indossare all’istante… - spiegò. Lei sbuffò e si
piantò le mani sui fianchi.
-
Va bene Mr. Genio, ma adesso spiegami come facciamo a bloccare Purin prima che… - non fece in tempo a completare la frase che la voce
della suddetta arrivò forte e chiara e squillante dalla cucina.
-
RAGAZZEEE! KEIICHIRO ONII-SAAAN! RYŌ ONII-SAN E ICHIGO ONEE-CHAN STANNO
FACENDO LE COSACCE DI SOPRA IN CAMERA DA
LETTO!!! – inutile dire che nell’intera sala scese il silenzio più totale.
Retasu,
che stava passando di lì in quel momento, guardò i due e, rincarato dall’urlo
di Purin, il suo imbarazzo si manifestò all’istante. Le faccia le divenne
bordeaux, gli occhiali le si appannarono e un’occhiata casuale al biondo
americano le causò pure una bella emorragia nasale da record. Svenne sul
pavimento roseo del caffè, sotto lo sguardo indifferente di Zakuro e quello
perplesso di Minto. Quest’ultima stava sorseggiando il tè con un sopracciglio
elegantemente inarcato e il visto rivolto in direzione dei due. Il ghigno che subito
dopo sostituì l’espressione dubbiosa, fu presagio nefasto di ritorsioni
indicibili per Ichigo. Quest’ultima era ormai del colore dei suoi capelli e
quasi con le lacrime agli occhi. Dietro, Ryō aveva una mano premuta sulla
faccia e ritmicamente scoteva il capo borbottando cose incomprensibili.
Fortunatamente,
in breve tempo, la gente cominciò a parlare tra loro e il normale brusio che
popolava la sala riprese come al solito. “Almeno questo…”
pensò la rossa.
-
Torniamo di sopra. – le suggerì Ryō, con voce rassegnata. Lei si voltò a
guardarlo ancora un po’ spaesata.
-
Ma che diamine di passa per il cervello?! Ti sembra il momento adesso?! –
sbotto, in pieno attacco isterico. Lui la fissò stralunato.
-
Ma che hai capito?! A vestirci, intendo! Nel caso non l’avessi notato io ho il
sedere bellamente all’aria! Gradirei che facessi in modo che magari le tue
amiche non lo vedano… - bisbigliò irritato, ed anche
un po’ imbarazzato. Una sottile e tenue riga rossa gli attraversava il viso e
gli occhi erano carichi di vergogna.
Ichigo,
paradossalmente, gli scoppiò a ridere bellamente in faccia.
Lui
si imbarazzò ancora di più e la fissò risentito.
-
Cosa ridi, stupida?! – poi, con un gesto fluido e secco le levò il lenzuolo di
dosso. Se lo passò sui fianchi e coprì le proprie nudità. Lei era rimasta
talmente sconvolta che rimase impietrita sul posto a fissarlo a bocca aperta.
-
E- e io?! – riuscì a balbettare alla fine. Lui la guardò indifferente, afferrò
il cuscino che aveva precedentemente lasciato cadere a terra e glielo lanciò
addosso di malagrazia. Poi, come se nulla fosse, si voltò e si avviò al piano
di sopra.
Lei
cominciò a tremare sotto lo sguardo allibito di Zakuro, Minto e Purin che nel
frattempo era uscita dalla cucina. Ovviamente Retasu era ancora a terra.
Ichigo
strinse i pugni poi ci cacciò un urlo tale che la sentirono persino nel parco.
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STUPIDOOOOOOOOOOOOOOOO!!! –
A
quel punto, anche Keiichiro uscì e se fino ad ora era stato l’unico a non
vederla nuda dell’intero staff, in quel momento poté anch’egli godere
della visione della schiena e del fondoschiena della ragazza che si allontanava
correndo dietro a Ryō.
-
Mh, ragazze… tornate a
lavorare, su! – le incitò, dopo qualche attimo di incertezza. Purin lo fissò
con un’espressione furba.
-
Keiichiro onii-san, cosa pensi che dirà Ichigo quando saprà che anche tu l’hai
vista nuda….? Ma soprattutto…
che dirà Ryō onii-chan…? – Lui la fissò spaesato per un attimo. Quella
ragazzina stava diventando il demonio!
-
Credo che dimenticheranno presto: nel preciso istante in cui ricorderò loro chi
li ha interrotti in un momento d’intimità e poi l’ha sbandierato ai quattro venti… - sorrise lui, riacquistando la calma.
La
bionda perse istantaneamente il sorriso. Da quel momento imparò il significato
della parola “inopportuno”.