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Autore: izayoi007    07/05/2008    15 recensioni
Ryo le si fermò davanti e si chinò su di lei con il braccio teso.
I suoi battiti accellerarono bruscamente ed arrivò a sfiorare un attacco di cuore.
L’improvvisa tachicardia fu accompagnata dall’inevitabile rossore agli zigomi e dal respiro mozzato.
Shirogane si bloccò praticamente a pochi millimetri dalle sue labbra e lei rimase paralizzata a fissare i suoi magnifici occhi cerulei a quella brevissima distanza, mentre una goccia di sudore freddo le correva giù dalla tempia.
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ichigo Momomiya/Strawberry, Ryo Shirogane/Ryan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Avanti, provala per una volta! Cosa ti costa? -
- Non mi va -
- Non essere sciocco, come fai a dire che non ti va? Non l'hai mai provata! -
- Ti ho già detto che non mi piace! Non insistere! -
- Uffa, Ryo alle volte non mi sembri nemmeno umano! -
- E tu invece, mi sembri una mocciosa! -
- Ryo! -
- Ok, ok, scherzavo...non ti arrabbiare!  -
- Lo farò soltando se la provi! Avanti non sarà mica la fine del mondo! -
- Ho già detto di no, non riuscirai a convincermi, è inutile che insisti! -
- Ma dai, è così dolce! Piace a tutti gli uomini di questo pianeta! -
- Tutti eccetto uno, a quanto pare -
- Guarda che non ti perdono! -
- La tua non mi piace, va bene?! Ne proverò delle altre! -
- Che maleducato! Questa è l'ultima volta che te la offrò così spontaneamente, ti avverto! -
- Meglio, cominciavi a diventare soffocante! -
- Ryo Shirogane, sarà meglio per te che ti scusi immediatamente! -
- E perchè? é la verità, non vedo perchè dovrei chiederti scusa...-
- Ryo! -
- Ok, ok, chiedo umilmente perdono, di nuovo , ma non la provo! -
- Ah! Non ti sopporto quando fai così! -
Ichigo sbatté furiosa la forchettina che reggeva tra le dita, abbandonandola arrendevole sul piattino. Si udì un leggero tintinnio quando il metallo della posata cozzò contro la porcellana e il pezzetto di torta ai lamponi che reggeva tra i denti ricadde a fianco della fettina a cui apparteneva e che era contenuta nel piattino finemente decorato.
La rossa lanciò un occhiata in tralice al biondo davanti a sè e borbottò seccata:
- Non capisco come sia possibile che non ti piaccia la torta! - Ryo sbuffò e aggrottò la fronte irritato.
- Te lo ripeto: i dolci non mi piacciono! - sibilò, alzandosi contrariato. Lei si alzò a sua volta.
- E adesso dove vai? -
- In laboratorio - rispose, sparendo dietro la porta di mogano scuro. La ragazza sospirò e si abbandonò afflitta sulla sedia sulla quale poco fa era seduta, vicino al biondo.
Non passarono pochi istanti che la testa del suddetto spuntò birichina esattamente da dove era sparita.
- Ehi, non battere la fiacca ora! La pausa è finita, torna a lavorare con le altre! - si spostò giusto in tempo per evitare di essere colpito in pieno viso da un sacchetto di farina che invece colpì la porta e si ruppe, imbiancando buona parte della cucina.
Ichigo si mise le mani tra i capelli accompagnando il gesto con un gemito esasperato. Ora sarebbe toccato a lei pulire!
Si tirò su le maniche e prese scopa e paletta.
Forza e coraggio, finirà anche questa giornata!  pensò, piegandosi per iniziare il suo lavoro. I suoi pensieri le fecero affiorare alla mente piacevoli ricordi ed un lieve sorriso accompagnò il rossore sulle guance.



L'asfalto correva veloce sotto la suola delle sue scarpe.
Ma lei non lo vedeva.
Non ci faceva caso, aveva ben altro per la testa.
Il viso del biondo americano le sfrecciò davanti agli occhi e lei accellerò la sua corsa.
Ormai non aveva più fiato, ma non avrebbe rallentato. Non ora.
Divorò il sentierio del parco a grandi falcate e finalmente si ritrovò nel vialetto del caffè. Era quasi mezzanotte ma non le importava. Non poteva aspettare.




"Forza e coraggio, finirà anche questa giornata! "  
P
er l'ennesima volta in quella mattinata, si ripetè mentalmente quella frase, cercando di non saltare al collo di Minto.
La mew blu sedeva - come al solito - ad uno dei tavoli a bere the. 
Ichigo strinse i pugni e serrò gli occhi tentando di darsi una calmata.
- Minto, potresti  - per favore - venire a darmi una mano? Non riesco a stare dietro a tutti i clienti da sola! - la mora guardò la sua compagna e poi gettò un'occhiata fugace alla sala principale del caffè, strapiena di clienti.
Z
akuro non c'era, aveva un servizio fotografico. Retasu stava raccogliendo l'ennesimo mucchio di cocci della giornata e Purin era intenta in uno dei suoi numeri sul pallone, ma materialmente il loro aiuto era quasi pari a zero.
Sospirò e si rivolse alla compagna.
- Non se ne parla, sono una signorina di buona famiglia io e non mi abbasso a fare queste cose da plebei! - borbottò acida, sorseggiando il suo the indiano.
La rossa la guardò fumante e sbattè un pugno sul tavolo.
- Tu qui sei tale e quale a noi! Quindi alzati e lavora!!! - sbraitò, attirando l'attenzione di qualche curioso nel locale. L'amica si alzò di scatto e le si parò di fronte cominciado a sbraitare a sua volta, maliziosa, attirando completamente l'attenzione di tutta la clientela.
- Senti chi parla di parità, quella che va a letto con il capo!  Solo perchè sei la sua ragazza e soddisfi le sue voglie sessuali, non significa che ti puoi permettere di darmi ordini!! - Ichigo gelò sul posto per la vergogna. Sentiva lo sguardo di tutti su di sè e il silenzio che la circondava la fece sentire ancora più in imbarazzo. Inutile dirlo, divenne bordeaux. E il pensiero vagò ancora tra i meandri della sua memoria.


- Ichigo?! Che diavolo ci fai qui a quest'ora -
- Ti amo! -
- Cosa...?-
- Ti amo!! -
- Finalmente...-
 



Decise che non avrebbe potuto lasciarla vincere in quel modo, quindi gonfiò le guance indispettita e si preparò a ribattere.
Lei lo amava. Di certo le insinuazioni della sua amica non erano vere!
- Come ti permetti?! Io non...- si bloccò di colpo quando notò proprio il biondo americano in cima alle scale.
La guardava e la sua occhiata gelida di rimprovero le fece correre un brivido giù lungo la spina dorsale. Deglutì a vuoto, vedendolo avvicinarsi.
- Zitta sciocca! - sibilò lui al suo orecchio, perentorio - non vedi che sei ridicola?! - Ichigo lo guardò a bocca aperta.
Come? Come?!
Fece per ribattere ma lui la interruppe ancor prima che potesse aprire bocca.
- Vai in cucina. Ora! - ordinò, inidicandole la porta. Esitò un attimo ma poi abbassò lo sguardo e fece come le fu ordinato.
Quando se ne fu andata, Ryo si voltò verso Minto che ghignava soddisfatta.
- E tu torna a bere il tuo the in silenzio, viziata ragazzina pettegola! - Minto sbiancò ma si sedette senza una parola.
Il biondo gettò un'occhiataccia ai clienti e quelli, intimoriti, ripresero a parlottare fra loro.
Sospirò e si premette le dita sulle tempie, massaggiandole con un movimento leggermente nervoso.
Ora doveva affrontare la sua ragazza e probabilmente doveva essere molto arrabbiata. Sorrise e memore delle sue sfuriate, anche nei momenti più assurdi, si avviò verso la sua meta.



- Finalmente?! Cosa significa "finalmente"?! Io vengo qui a dirti che ti amo e tu rispondi "finalmente"?! -

- Già...ce ne hai messo di tempo per accorgerti di amarmi...alla fine avevo ragione io...-
- Come? -
- Sì, ti avevo detto che alla fine ti saresti innamorata di me -
-...-
- Ichigo...-
- Mh?! -
- Ti amo anche io -

 


- COME DIAVOLO TI SEI PERMESSO DI TRATTARMI IN QUEL MODO?! -
Ok, non era molto arrabbiata. Era letteralmente furiosa.
Ryo la guardò leggermente accigliato mentre percorreva a passo di carica la cucina; sembrava una tigre in gabbia ed in quel momento avrebbe decisamente voluto essere altrove. Il viso era letteralmente congestionato e i muscoli del collo era leggermente visibili sotto la pelle.
- Calmati, non è successo nulla di grave - mormorò infine, quasi annoiato, sperando di non aver detto qualcosa che aggravasse ulteriormente la sua situazione. Contrariamente alle sue mere speranze, quella era la cosa più sbagliata da dire in quel momento.
Almeno secondo Ichigo.
- NULLA DI GRAVE?! MINTO MI INSULTA E L'UNICA COSA CHE TI VIENE IN MENTE DI FARE È UMILIARMI A TUA VOLTA?! MA CHE RAZZA DI RAGAZZO SEI?! - sbraitò infatti, a pochi centimetri dal suo viso. Ryo temette quasi che potesse scoppiare. Scosse il capo e tornò a fissarla.
- Ma non capisci, se ti avessi difesa avrei dato credito alle sue parole, confermando ciò che sosteneva. In ogni caso non che avesse completamente torto, te la sei proprio andata a cercare! - affermò calmo. Ichigo taque qualche istante, fissandolo senza una particolare espressione. Ok, doveva ammettere che forse non aveva del tutto torto, ma...
- Cosa significa che non era completamente in torto? Vorresti dire che io vengo...sì, insomma...- il biondo sorrise malizioso.
- Vieni...? Continua... - la stuzzicò, beandosi della sua reazione. Ichigo divenne del colore dei suoi capelli, questa volta per via dell'imbarazzo.
- Oh, insomma! Dai che hai capito! Cioè...visto che io...che noi...diciamo...stiamo insieme, mi permetto di dare ordini alle altre?! - lui scosse il capo, quasi divertito dalla timidezza della giovane e sorrise sornione.
Un piacevole ricordo gli annebbiò il cervello.



Un lieve gemito si diffuse per la stanza semibuia. Il suo profilo nudo si stagliò, snello e sensuale all'ombra del lieve filo di luce che filtrava biricchino dalla tenda appena accostata. Le sue mani le percorsero lentamente l'addome piatto ed un  sospiro riempì la stanza. Ancora. 
La schiena di lei si inarcò e le sua labbra si schiusero leggermente,
 i capelli dai cangianti riflessi rossi, le ricadevano fini e leggeri lungo la schiena e di tanto in tanto lambivano fugaci l'addome di lui, solleticandolo piacevolmente. Si lasciò sfuggire un gemito anche lui. Basso e roco. 



- No, Momomiya, non direi...da quel lato rimani sempre la stessa mocciosa piagnucolona di sempre! - esclamò, guardando di sottecchi la reazione della sua ragazza che si fece nuovamente rossa di rabbia.
- Tu invece sei sempre il solito antipatico! - borbottò offesa, fissandolo storta. Piccole lacrime di rabbia le salirono agli occhi, fecendo sussultare lievemente il biondo. Un'altro ricordo gli occupò prepotentemente la mente. Era da quella volta che non la vedeva piangere...



- Sei sicura? -
- Certo, io ti amo! -
Annuì e scivolò in lei lentamente, dolcemente, tentando di non fargli male.
Lei si irrigidì e lui si bloccò.
Gemette lievemente dolorante e un paio di lacrime le scesero giù lungo la guancia tondeggiante.
- Ichigo...-
- Sto...sto bene! Ti prego, continua! -



Sorrise dolcemente - beh, per quanto gli riuscisse di farlo - e afferrandola per un braccio l'avvicinò a sè, abbracciandola e posandole un bacio passionale sulle labbra rosee.
- Non piangere... - sussurrò con un tono strano sulle sue labbra, facendole scorrere un brivido lungo la schiena - I'm sorry....- proseguì con lo stesso tono: un misto tra il sensuale ed il perentorio.
- Ti perdono solamente se assaggi un pezzo di torta! - borbottò lei, sorridendo però lievemente. Lui sbuffò e la lasciò andare.
- Mangerò un pezzo di torta solamente il giorno che me ne offrirai una che sia buona, dolce - non eccessivamente - ma senza zucchero. - affermò deciso, sorridendo dentro di sè.
- Ma è impossibile! Non esiste una cosa simile! - mormorò delusa ed anche un pò indispettita. Improvvisamente però, si illuminò. Fece per aprire bocca ma il biondo la precedette.
- Il dolcificante non vale. - gemette esasperata e si allontanò del tutto dalla cucina.


La loro prima volta insieme.
Il loro respiro che si mescola, i loro corpi che si legano,
 il suono delle loro voci in un coro di piacere sussurrato
e loro anime che si uniscono.
E lui non lo avrebbe mai dimenticato.
E lei non avrebbe mai potuto scordare.
Ed entrambi non avrebbero più potuto farne a meno.





***






Con un tonfo sordo, l'ennesimo tomo di ricette ricadde sul bancone della cucina, aggiungendosi alla pila formatasi durante quelle ore.
- È assurdo! Non la troverò mai! - Ichigo si abbandonò sulla sedia, disperata, proprio mentre Kei faceva il suo ingresso in cucina.
- Che succede principessa? - le domandò gentilmente, vedendola così abbattuta. La rossa sospirò e gli lanciò un occhiata disperata.
- Sto cercando una torta che sia buona, non troppo dolce ma che sia senza succhero o dolcificante. - spiegò, fissandolo speranzosa. Infondo Keiichiro era un cuoco, no?
Il moro ridacchiò appena, afferrando uno dei ricettari che Ichigo aveva appena scartato.
- In effetti è molto difficile da trovare e non ci riuscirai cercandola in questi libri, però esiste! - disse, indicando il tomo che aveva in mano. La rossa lo guardò con gli occhi lucidi di aspettativa.
- Davvero?! E qual'è?  - domandò, colma di entusiasmo. Lui scosse il capo.
- Mi dispiace Ichigo-san, ma ho promesso a Ryo di non dirtelo...- rispose dispiaciuto. La mew rosa ricadde immediatamente in depressione. Uffa! Ryo aveva previsto che si sarebbe rivolta a lui! Accidenti!
-  Avanti, non ti scoraggiare! Esiste, è questo che conta! Basta trovarla...- tentò di incoraggiarla il ragazzo, con scarso successo.


***



Passò il pomeriggio e lei non ebbe trovato nessuna soluzione. Aveva passato tutto il tempo a rimugginarci su, ma nulla. Niente di niente.
Sbuffando gettò gli ultimi resti di una torta nella spazzatura e si accomodò svogliatamente su di una delle sedie in cucina.
- Ichigo-san? - la voce di Keiichiro la distolse dai suoi pensieri e lei si voltò a guardarlo. Reggeva una tazza di caffè in una mano e  sorrideva cortesemente.
- Sì? - rispose educatamente, alzandosi in piedi. Lui le porse la tazza e disse:
- Potresti portarla a Ryo? -
- Certo...- mormorò lei, guardandolo come in attesa. Lui ricambiò il suo sguardo.
- Qualcosa non và? - domandò infine, dopo attimi di silenzio. Lei inclinò lievemente la testolina rossa di lato.
- ...e lo zucchero? - domandò con tono vago, quasi ovvio. Lui ridacchiò e gli appoggiò una mano sulla spalla.
- A Ryo piace amaro. Gli piace parecchio, ma amaro - spiegò per poi allontanarsi verso il lavello.
Ichigo rimase un attimo spiazzata. Abbassò, perplessa, lo sguardo sulla tazza che reggeva tra le mani, con un sopracciglio inarcato e il vapore le investì in pieno il viso. Studiò lo scuro liquido caldo che emanava un delizioso aroma esotico poi alzò le spalle e si avviò borbottando verso il laboratorio.
- Solo a lui posso piacere certe cose! Certo, il caffè è buono, ma da solo non è per niente dolce! Ed inoltre...- si bloccò all'istante, quando ormai era sulla soglia della stanza e fissò nel vuoto con occhi sgranati. Improvvisamente, come se fosse stata colpita da un fulmine, scattò in avanti e senza nemmeno bussare entrò nel laboratorio.
Posò meccanicamente la tazza sulla scrivania e si voltò, il tutto sutto sguardo perplesso ed anche un pò preoccupato di Ryo.
Prima che potesse però aprire bocca, lei lo bloccò.
- Non ho tempo ora...ciao! - esclamò, schizzando fuori dalla stanza.
Il biondo rimase imbambolato a guardare la porta chiusa della laboratorio.








- La torta al caffè! È quella, vero?! - Keiichirò balzò in aria per lo spavento quando la rossa entrò, come un uragano, nella piccola cucina del locale. Dopo un attimo di smarrimento, la guardò e sorrise in modo eloquente, poi si dileguò elegantemente.
Ichigo esultò mentalmente e si rimboccò le maniche, pronta a lanciarsi sui fornelli.





Dopo un paio d'ore, quando Keiichiro rimise piede in cuicina, quasi non la riconobbe. C'erano farina e polvere di caffè ovunque, teglie, tegami, pentolini e pirofile sporche e sparse per i vari piani ed anche sul pavimento e resti di tentantivi, evidentemene falliti, di quelle che ipotizzava fossero torte al caffè.
Ichigo era seduta a terra, tra un sacco di farina e una piccola ciotola bianca, anch'ella ricoperta di ogni cosa avesse utilizzato. Si tenteva la testa fra le mani e gemeva piano, borbottando qualcosa di incomprensibile.
- Ichigo... - soffiò lui sconvolto e lei scattò immediatamente in piedi.
- Non ci riesco! - piagnucolò afflitta, guardandolo con disperazione - per quanto io mi sforzi, non riesco a fare una torta al caffè che sia buona, non eccessivamente amara, senza zucchero! È impossibile! - il giovane pasticcere gli si avvicinò, tentando di evitare i resti della cucina sul pavimento, ma risultò piuttosto difficile.
- Ehm...Ichigo, non c'è bisogno che tu ti faccia venire una crisi nervosa... - " ...e mi distrugga la cucina", ma quest'ultimo pensiero se lo tenne per sè -...per cercare di fare contento Ryo...sono sicuro che apprezzerà lo stesso lo sforzo! - tentò di convincerla sorridendo nervosamente, ma lei non demorse.
- No! Non se ne parla! Non posso arrendermi! Non voglio dagliela vinta! - esclamò convinta. Keiichiro sospirò ma poi sorrise ed annuì comprensivo. Si prese qualche istante per pensare poi, pieno di entusiasmo, esclamò:
- Ichigo, mi faresti un favore? - domandò, lei annuì.
- Ma certo, dimmi pure...! -
- Andresti di sopra, in camera di Ryo, a prendermi una cosa, mentre io pulisco la cucina? Poi potrai rimetterti al lavoro...- lei annuì nuovamente.
- Sì, di cosa si tratta? -
- Oh...è semplice: dentro il suo armadio, in un cassetto in basso a destra, vi sono dei fogli con dei dati per le nostre ricerche...me li porteresti? -
- Vado subito -   






- Ma dove diav...ah! Eccoli! - dopo svariati minuti di ricerche, finalmente Ichigo trovò ciò che cercava. In quel cassettò però certano molti oggetti e lei aveva dovuto tirare fuori tutto per trovare ciò che cercava.
Sorrise soddisfatta e comiciò a rimettere tutto ciò che aveva tirato fuori, al suo posto. Mentre però appoggiava un pesante porta carte all'estremità del cassetto, l'atra si sollevò leggermente. Imprecò, pensando di aver rotto il cassetto e tentò di rimetterlo a posto, prima che il suo ragazzo si accorgesse che aveva combinato un danno. Quando cercò di respingere indietro la parte che si era sollevata, l'altra si sollevò a sua volta, facendolo intuire che qualcosa non andava. Perplessa, si chinò e studiò il cassetto di profilo. In effetti, da fuori sembrava molto più fondo di quello che appariva dall'interno.
Incuriosita, sollevò del tutto la piccola tavola e, non senza una punta di meraviglia, si accorse che vi era una doppio fondo.
Scrutò l'interno di esso e notò che vi erano diverse foto, tutte della famiglia di Ryo, c'era persino Keiichiro, poi, nascosto un pò più nell'angolo, un piccolo quadernino rosa, sbucava tra tutti gli oggetti custoditi all'interno del cassetto. Lo prese in mano e lesse l'intestazione: Katherine Shirogane - Cookbook - .
L
entamente, quasi con riverenza, sfiorò la copertina consumata, ma comunque ben tenuta, e sorrise impercettibilmente. Era un ricettario, doveva essere della madre di Ryo...
Facendo attenzione a non rovinarlo, lo aprì e cominciò a sfogliarlo. Diversamente dall'esterno, l'interno era scritto in giapponese e lei ne fu veramente felice. Girò l'ennesima pagina, scorrendo con lo sguardo tra le parole, scritte con un'elegante calligrafia e improvvisamente si bloccò. Rilesse, per esserne sicura, l'ultimo titolo e gioì soddisfatta. "Torta al caffè", recitava.
Con attenzione, lesse ogni singola sillaba di quello che vi era scritto ed ad un certo punto sgranò gli occhi, esultando nuovamente. Ora sapeva come rendere la torta meno amara!
Mandò un enorme ringraziamento alla madre di Ryo e dopo aver rimesso tutto in ordine, tenendo il libricino stretto al petto e i documenti per Keii, in una mano libera, corse giù per le scale.





Ryo uscì dal laboratorio, stiracchiandosi i muscoli indolenziti.
Chissà, magari avrebbe potuto farsi fare un bel massaggio dalla sua ragazza...
Sorrise ripensando a lei ed il suo strano comportamente di poco prima tornò a preoccuparlo. Cercò comunque di non pensarci, dato che Ichigo era così spesso soggetta a cambi di umore repentini ed incomprensibili e, scrollando le spalle, si diresse verso la cucina, dove, pensava, avrebbe trovato Keii indaffarato con le pulizie.
Non appena aprì la porta della cucina però, lo spettacolo che si ritrovò davanti gli fece sfuggire una risata.
Suduta al bancone centrale, vi era Ichigo che sonnechiava abbandonata sul piano di marmo, al suo fianco, quello che appariva come un vassoio per dolci, ricoperto da un piccolo telo bianco. Senza darvi troppo peso, si avvicinò alla ragazza e le sfiorò una guancia con la mano, facendola mugugnare nel sonno.
- Ichigo, svegliati...ti sei addormentata in cucina... - mormorò al suo orecchio, posandole un piccolo bacio sulla tempia.
La rossa mugugnò ancora ma poi aprì lentamente le palpebre, guardandolo confusa.
- Mhm...ti stavo aspettando e devo essermi addormentata...- spiegò, visibilmente intontita per via del sonno. Lui annuì e poi indicò l'involucro accanto a lei.
- E quello? - domandò, inarcando leggermente un sopracciglio. Lei osservò ciò che lui le indicava, poi, come se fosse stata folgorata, balzò giù dalla sedia e lo afferrò fra le mani.
- È una piccola sorpresa per te! - disse, contenta, scoprendolo. Ryo fissò poco convinto quello che aveva davanti.
- Una torta al caffè? - domandò, quasi per accertarsene, scrutando critico il dolce dalle tonalità scure che gli si presentava davanti, decorato qua e la da qualche simbolico chicco di caffè.
- Già - annuì lei - volevi un dolce che fosse buono, ma non dolce e senza dolcificante...beh...eccolo qua! - escalmò trionfante. Lo sguardo di lui però, non erano ancora del tutto convinto.
- Siamo sicuri che sia commestibile? - domandò, ricevendo in cambio un'occhiataccia da parte di lei.
- Se non la provi non lo saprai mai! - sbottò offesa, incrociando le braccia al petto. Lui sospirò rassegnato e dopo essersi tagliato una piccola fetta di torta, se ne portò alla bocca un pezzetto.
L'impasto gli si sciolse in bocca ed il sapore gli rievocò vecchi ricordi della sua famiglia,  risvegliando in lui una vena di piacevole malinconia.
- Allora com'è? - guardò la faccia ansiosa della rossa e quasi scoppiò a ridere.
- Non male...- lei lo guardò accigliata e lui sbuffò.
- Ok...ok...è buona! Sei contenta?! - lei cacciò un urletto felice e gli saltò al collo baciandolo d'impulso.
Il sapore del caffè si mescolò a quello piacevolmente indefinibile di lei. Gli piacque molto.
- Toglimi una curiosità...- disse, quando si furono staccati - ...come hai capito che era questo a cui mi riferivo? - lei divenne rossa e si allontanò un pò.
- Beh...per la torta al caffè, l'ho capito quando Akasaka-san mi ha chiesto di portarti il caffè...- ok, ora si spiegava il suo strano comportamento di qualche ora prima...- ...però non riuscivo a capire come rendere meno amara la torta senza utilizzare zucchero o dolcificante...finchè non ho trovato questo...- disse, mostrandogli il ricettario rosa.
Il biondo fissò l'oggetto con aria lievemente sorpresa, ed anche leggermente irritata.
- Trovato? - domandò, ben sapendo che quell'oggetto non poteva averlo certamente trovato casualmente in giro e conoscendo bene la sua ubicazione, dato che lui stesso lo aveva riposto lì. Ichigo deglutì a vuoto.
- Sì, non stavo frugando tra le tue cose...è stato Akasaka-san a dirmi di cercargli dei documenti in quel cassetto e così ho trovato questo...ho pensato che ti avrebbe fatto piacere, visto che questa ricetta l'ha fatta appasitamente tua madre per te...- disse, indicandogli il piccolo tomo.
- Che documenti? - ribattè lui, cercando di ricordare a cosa si riferisse lei.
- Uhm...non li ho guardati molto sinceramente...comunque era qualcosa che riguardava il caffè...ne sono sicura....forse delle ricerche che avete svolto sui computer...- capendo che era sincera, anche se ancora non gli veniva in mente di che documenti si trattasse, l'espressione di Ryo si distese nuovamente e sorrise appena, aprendo il ricettario.
Lesse la ricetta e scorse lentamente tutti gli ingredienti, sentendo risalire il moto di malinconia, quando fu arrivato in punto particolare. Il suo dito si posò proprio su di uno specifico e lui rilesse mentalmente quella breve nota scritta in piccolo, difianco al nome dell'ingediente "segreto".
" Vaniglia - una sploverata, al posto dello zucchero*per il mio piccolo dai gusti difficili "
- Già...beh...ti ringrazio...- disse, arrossendo lievemente, dopo qualche attimo, tornando a dedicarsi a lei.
- Ho vinto io allora! - esclamò felice lei, saltellando sul posto, lui annuì fintamente esasperato, ormai dimentico della tristezza di poco prima e la prese fra le braccia.
- E cos'ho vinto? - domandò lei divertita. Lui la guardò maliziosamente.
- Un massaggio alla mie spalle...? - lei sgranò gli occhi.
- Cosa? Ma ho vinto io! Questo va a vantaggio tuo! Non mio! - lui sorrise ironico e strofinò il suo naso contro quella della ragazza, facendola arrossire terribilmente, soprattutto per la frase che poi pronunciò.
- Oh...ma se tu fai un bel massaggio ai miei muscoli indolenziti, dopo ti darò il tuo premio...sono sicuro che ti piacerà...che ne dici? - lei mugulò imbarazzata e gli sfiorò delicatamente le labbra con le sue.
- Mhm...sì...forse potrebbe anche piacermi...- lui sorrise e si chinò ulteriormente, unendo finalmente le loro labbra.

Improvvisamente la sua espressione si fece accigliata.

"La pianta del caffè!" Ecco cos'era quel documento che teneva nel cassetto, quel pensiero lo colse proprio in quell'istante, facendolo riflettere " ma a che diavolo gli seriva la pianta dell'edifi..." bloccò, improvvisamente folgorato, quel pensiero e soffocò una risata sulle labbra di Ichigo " Ah...Keiichiro....non ti avevo detto di non aiutarla...?!"














Bene, ecco la seconda One-shot di questa mini-serie...piaciuta? Speriamo, ci ho messo una vita a scriverla!!!
Ah, quasi dimenticavo...la ricetta di questa torta al caffè particolare non esiste, o perlomeno, io non la conosco e non sò le la vaniglia possa effettivamente renderla dolce come farebbe lo zucchero ma onestamente non sò...Diciamo che ho un pò tirato a caso...è stato una delle prime cose che mi è venuta in mente insieme al miele ma non sò quanto effettivamente compatibili siano miele e caffè...mah...va beh, voi passatemela per buona!^^
Bene, ora saluto e ringrazio per i commenti alla precedente One-shot :
ciaiciai  
ichi_chan
Elisa_
Killkenny
kashia
Hypnotic Poison
kittymew
Ichigo_91
ryanforever
Shark Attack
Gaia
pinkgirl

Vi ringrazio immensamente per il sostegno e le vostre opinioni, molto gradite e sempre utili. Un bacione ed alla prossima Izayoi007






  
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