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Autore: smarties89    14/03/2013    6 recensioni
Cosa sarebbe accaduto se il manager Alan Niven, troppo occupato per seguire i Gun 'N Roses agli inizi, avesse chiesto a un collega di sostituirlo? Non un collega qualsiasi...una donna. Donna che incasinerà come non mai la vita di un bassista a caso...
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Che ne pensi?”
 
“Sono bravi…come hai detto che si chiamano?”
 
“Sulla copertina del cd c’era solo scritto Loaded…”
 
“E chi sono i membri della band?”
 
“Non lo so, Miri…su questo devi indagare tu…”
 
“Alan, tu vuoi farmi rappresentare una band di cui nemmeno conosci i componenti?”
 
“A me non mi frega di che facce hanno: sono bravi, suonano bene, mi basta. Contando quanto scarseggia la gente di talento negli ultimi anni!”
 
“Ok ok. Sai almeno dove provano?”
 
“Sì, in quello studio di Los Feliz Boulevard, hai presente?”
 
“Sì…va bene, allora oggi pomeriggio vado. Adesso vado nel mio ufficio…”
 
Miri si mise a fare un paio di cose nel suo ufficio per chiudere la sua ‘carriera’ di addetta stampa, dato che avrebbe ricominciato a fare la manager. Da un lato era eccitatissima, dato che adorava quel ruolo, ma anche un po’ di ansia considerate le esperienze passate. Una cosa però l’aveva imparata: non avere il fidanzato nella band che rappresentava.
Nel primo pomeriggio, Miri prese la sua auto e andò allo studio dove pareva che questa band suonasse; entrò nello studio e vide due tizi, uno alla  batteria e uno alla chitarra, che jammavano e sembravano divertirsi un mondo. La ragazza li guardò e constatò che erano davvero bravi e che il carisma necessario pareva esserci.
Appena si accorsero di lei, si interruppero e la guardarono.
 
“Ciao ragazzi, sono Miriam, mi manda la Geffen.” Vide i loro volti illuminarsi per la gioia e le si avvicinarono per presentarsi.
 
“Ciao Miriam, io sono Mike.” Disse il chitarrista.
 
“E io sono Geoff” aggiunse il batterista.
 
“Abbiamo ricevuto il vostro demo e Alan Niven mi ha mandato qui per vedere un po’…”
 
“Wow, forte!” esclamò Mike con un sorrisone. “Ne mancano due, sono andati a prendere qualcosa da mangiare. Tu hai già pranzato, Miriam?”
 
“Sì, grazie, sono a posto.”
 
“Vuoi qualcosa da bere?” chiese Geoff avvicinandosi al frigo bar.
 
“Una coca se l’avete, grazie!”
 
Il batterista gliela porse sorridendo, prendendone una per sé e una per Mike.
Stavano bevendo tranquilli, quando fece la comparsa un ragazzo con i capelli neri fino alle spalle.
 
“Ciao stronzi!”
 
“Jeff, comportati bene che c’è una signora!”
 
“Una bella signora, tra l’altro. Jeff Rouse, al suo servizio.”
 
“Miriam, piacere. Mi manda la Geffen!”
 
Gli occhi del ragazzo di illuminarono. “Ehi, Mikey! Guarda chi c’è!” urlò verso la porta da cui doveva arrivare il quarto componente.
 
Miri lasciò cadere la lattina che aveva in mano quando lo vide…non era possibile, non poteva essere…lui.
 
“Miriam?” Duff pareva scioccato esattamente come lei. Mai più pensava che mandassero lei dalla Geffen, dato che da anni era diventata l’addetta stampa e non aveva più fatto la manager.
 
Miri si riscosse all’improvviso dallo shock e si scusò per il danno che aveva fatto con la coca-cola; vide un rotolo di carta su un tavolo lì accanto e lo prese, iniziando ad asciugare per terra.
Duff si chinò accanto a lei e mise una mano sulla sua; Miri si sentì attraversare da un brivido che le partì dalla punta delle dita e le arrivò alla punta dei capelli. Alzò gli occhi e i loro sguardi si incontrarono dopo tanti, tanti anni.
Subito, la ragazza distolse lo sguardo e finì di asciugare; gli altri tre avevano assistito confusi allo scambio tra i due e nessuno aveva il coraggio di dire nulla.
 
“Io…” Miri deglutì, cercando di tirare fuori la voce, che era scomparsa nel momento in cui aveva visto Duff entrare. “Io sono stata mandata qui dalla Geffen ma…ma non credo di poter svolgere al meglio il mio compito…vi…vi farò mandare qualcun altro. Arrivederci.” E uscì come un razzo dalla sala.
 
Duff si sedette sospirando su una sedie e si prese la testa fra le mani: ora che aveva riacquistato una certa stabilità nella sua vita, il passato ritornava prepotentemente. Non aveva mai smesso di amare quella donna meravigliosa, che era uguale a come se la ricordava, non sembrava che fosse passato nemmeno un giorno.
Dopo che se ne era andata, lui si era devastato ancora di più di quanto non facesse già; un anno dopo aveva sposato Linda in preda ai fumi dell’alcool e della coca, e un anno dopo ancora aveva rischiato di lasciarci la pelle. Se lo meritava: aveva maltrattato il suo corpo per vent’anni e ne stava pagando le conseguenze.
Poi era cambiato: aveva vissuto anni chiuso in se stesso, per evitare tentazioni e ritrovare stabilità nella sua vita. E poi era arrivato Jeff Rouse e da lì erano nati i Loaded.
 
“Mikey, stai bene?” gli chiese Geoff.
 
“Chi era quella ragazza?”
 
“Jeff, lei era la manager dei Guns ‘N Roses…”
 
“Cazzo, è quella Miriam?” chiese stupito Mike.
 
Duff annuì. “Credo di dovervi raccontare un po’ di cose, ragazzi.”
 
E così, il biondo raccontò ai suoi amici tutto quanto, tutta la travagliata storia d’amore che aveva vissuto con Miriam.

 
  
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