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3. Questione di tempo
Madara non aveva detto sul serio quando, la prima volta che lo aveva visto, lo aveva minacciato di lanciarlo nel fiume, tuttavia quel giorno gli era accidentalmente caduto addosso, in prossimità della riva, facendolo bagnare – e bagnandosi di conseguenza –, schiacciandogli lo stomaco col ginocchio, facendolo quasi soffocare per l’acqua entratagli in bocca nel tentativo di emettere un ululato di dolore e fingendo di tendergli la mano in aiuto soltanto per sfilarla e lasciarlo cadere in acqua nuovamente.
Ritornò a casa col cuore scaldato, accorto a non farsi scorgere fradicio – avrebbe dovuto dare spiegazioni a suo padre, altrimenti. Sorrise, ma in fondo sapeva che non sarebbe durata. Non per sempre.
Ispirazione lampo, drabble lampo. ♥
Amo questi due – lo sto ripetendo dal primo capitolo, credo, ma pazienza. =ççççç=
Niente, francamente non credo ci siano note. Qua la pausa settimanale non ci voleva proprio. =.= Mi tolgono materiale, posso basarmi solo su questi ultimi due capitoli e due pagine (che ho riletto già tre o quattro volte se non di più).
Beh, la smetto di annoiarvi. Ringrazio chi mi segue anche qui. UwU
P.S. La prima frase è volutamente lunghissima, non è che ho dimenticato come si usa la punteggiatura. XD Volevo sottolineare una sorta di fiumana di pensieri di Madara... @____@
P.P.S. Più tardi rispondo anche alle recensioni! Intanto, grazie a tutti! ^.^