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Autore: Dami    15/03/2013    2 recensioni
Vampiri, un rito, una profezia, semidei e Hogwarts. Come sono legati? Hanno tutti qualcosa a che fare con Helen Marie Foster, ottime studentessa al sesto anno della prestigiosa scuola di magia e stregoneria. E' bella,intelligente, Grifondoro e mezzosangue e ovviamente non può mancare il bastardo che la tormenta con gli occhi blu cobalto, i capelli cioccolato e il profumo di menta. Chi è lui? Adam Thomas Tunner; schifosamente bello, altezzoso, viziato e spudoratamente Serpeverde, che sarà la causa della maggior parte di problemi di Helen.
In questo anno la Grifondoro affronterà eventi che distruggerebbero il più forte degli uomini, portandola ad un punto in cui anche l'individuo più tenace vorrebbe lasciarsi morire. Ma c'è solo una regola che la nostra Helen deve ricordare: l'amore vince tutto.
Premetto che è la mia prima fan fiction e non assicuro niente a quelle povere anime che avranno il coraggio e la voglia di leggere questa storia.In ogni caso, ringrazio coloro che perderanno un po' del loro tempo sulle mie parole.
Un'ultima cosa: sarei contenta che CHIUNQUE recensisse.Buone o cattive non mi interessa, tutti i consigli e le critiche sono bene accette per migliorare. Detto questo... BUONA LETTURA!
Genere: Erotico, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Nuovo personaggio | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny, Luna/Ron
Note: Lemon, Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
Capitoli:
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Capitolo uno.

 

 

Ritorno a Hogwarts.

 

Quella mattina del primo di settembre si presentò con un grande sole ridente, che illuminava tutto il vialetto di casa Foster. L'estate inizava pian piano a trasformarsi in autunno e l'aria fresca del mattino ne era la prova.

Il signor George Foster aveva appena preso il giornale dalla cassetta delle lettere e tornando dentro casa un buonissimo odore di frittelle gli risalì le narici.

<< Mmmh, che buono odore. Cara, non dovevi disturbarti...>> disse entrando in cucina, mentre la moglie finiva di cuocere le ultime frittelle.

<< Ahia! >> squittì subito dopo George quando, dopo aver ritirato la mano punita, fissò con astio la spatola che sua moglie teneva in mano e con la quale lo aveva appena punito.

<< Sono per Helen. Aspetta cinque minuti e potrai mangiarle insieme a lei. >> spiegò la moglie a uno sguardo confuso del marito che sembrava dire: '' perchè? ''. La donna, dopo aver posato l'arma del delitto, si diresse a baciare la fronte del marito.

La tv era accesa e un invitante aroma di caffè si era diffuso per tutta la cucina quando la ormai non più piccola Helen Marie Foster entrò in cucina.

Per essere una sedicenne che a breve avrebbe cominciato il suo sesto anno scolastico , la ragazza dai capelli biondo cenere e gli occhi che sembravano essere ritagli di cielo, sembrava anche troppo tranquilla e felice.

Entrò in cucina con un gran sorriso, baciò la guancia del padre che era assorto nella lettura del giornale e poi salutò la madre.

Un 'ora dopo Helen stava mettendo le ultime cose nel suo baule. In quell'estate aveva imparato insieme ad Annabeth come incantare la valigia in modo che ci stesse più roba. Sistemò gli ultimi libri, la divisa in cima a tutto per poterla prendere quando ce ne fosse stato bisogno. Recuperò la sua bacchetta, cedro e crine di unicorno , e la sistemò dietro la schiena, incastrata dai pantaloni.

Era pronta a partire per Hogwarts, mancava solo che Phantom, il suo pigro quanto bel gatto nero, andasse nella sua gabbietta per il viaggio in auto; sull'espresso lo avrebbe tenuto con se. Quasi le avesse letto nel pensiero, il gatto si accomodò nella gabbietta per il viaggio e ad Helen non restò che chiuderla.

Con le valigie a un metro da terra e la gabbietta dove Phantom faceva le fusa, scese in salotto dove i suoi genitori l'aspettavano. Presero una passaporta e un attimo dopo il binario nove e tre quarti era davanti a loro, gremito di genitori e ragazzi.

Mentre suo padre andava a recuperare un carrello dove posare le valigie e sua madre era sparita chissà dove dicendo '' ho visto un mio vecchio compagno, vado a salutarlo'', Helen, presa la gabbia di Phantom , cercò tra la folla una zazzera di capelli neri. Nemmeno un secondo dopo qualcuno le trinse i fianchi facendola sussultare. Si voltò subito con il sorriso sulle labbra, conoscendo l'identità di quella persona. Due occhi marroni la fissavano sorridenti e in una frazione di secondo si ritrovò a baciare quelle che per lei erano le labbra di un ragazzo perfetto.

<< Buon giorno anche a te! >> scherzò Peter, appena furono divisi. Helen improvvisamente avvampò, accennando un sorriso imbarazzato.

I suoi genitori sapevano di lei e Peter; non c'era la preoccupazione di doversi nascondere.

I signori Foster vennero raggiunti dai due ragazzi, mentre ancora confabulavano animatamente. Quando i due giovani si fecero avanti, si zittirono e salutarono il ragazzo della loro bambina. Era una ragazzo per bene, a modo, educato, perfetto per la Grifondoro.

Salutati i suoi genitori, Helen salì sul espresso; a detta di Peter, Annabeh era gia seduta in uno scompartimento con Alexander e Kevin.

Trovato lo scomparto lei e Peter si sistemarono negli unici posti rimasti liberi. Il treno partì e le ore passarono in un battito di ciglia; era bello essere tornati tra gli amici di sempre, era bello sapere che Hogwarts sarebbe stata lì ad aspettarli, come sempre.

Nel loro vagone tutti erano Grifondoro, dal primo all'ultimo. L'altra ragazza aveva occhi verdi come la primavera e capelli neri, come quelli del padre e rispondeva al nome di Annabeth Ginevra Potter; l'unica e sicuramente la migliore amica che Helen avesse mai avuto. Accanto a lei, Alexander Scott, un ragazzone del settimo anno era concentrato a discutere su quale scopa fosse meglio insieme a Kevin Miller; il ragazzo doveva per certo avere origini del nord europa: capelli biondi, quasi platino e occhi azzurri. Insieme ad Annabeth, era il suo migliore amico, quasi al pari di un fratello e in effetti era così; si poteva dire che fossero cresciuti insieme. I loro genitori si conoscevano dai tempi di Hogwarts.

Indossarono le divise e poco dopo si ritrovarono alla stazione di Hogsmeade. Tutti gli studenti si riversarono sulla piattaforma, creando una massa di valigie animali starnazzati e Serpeverde.

Annabeth diede una gomitata leggera a Helen e indicò un punto tra la folla scalpitante. La bionda alzò lo sguardo dal suo baule e i suoi occhi caddero su due ragazzi; sembrava che la folla si scostasse al loro passaggio.

Adam Thomas Tunner , Serpeverde, stesso anno di Helen, antipatico, altezzoso viziato e razzista purosangue con la reputazione di puttaniere visti i numeri di ragazze di qualsiasi età che erano passate nel suo letto. Era bello da star male, Helen non lo aveva mai negato, ma non riusciva a stare in sua presenza troppo allungo. Ma la cosa era reciproca...

Accanto a lui un ragazzo dal viso dolce, i capelli scuri e gli occhi grigi camminava con eleganza mai vista; il figlio di Hermione Granger e Draco Malfoy era un ottimo ragazzo quando non era in compagnia del suo amico di merende, anche se Annabeth, che era stata costretta a passare le vacanze estive con William Malfoy, aveva negato ogni lato buono del Serpeverde.

<< Ah, lasciali stare. Almeno per il primo giorno voglio evitarli... >> disse allora Helen, concentrandosi sul baule e la gabbia del suo gatto.

 

Il soffito della Sala Grande come sempre era stato incantato e quella sera dava il benvenuto ai vecchi ma sopprattuto nuovi studenti con un cielo scuro, privo di nubi, con una grossa luna piena.

Il tavolo dei professori era in fondo alla sala, sopraelevato rispetto alle quattro tavolate per gli studenti. All'estrema destra, era sormontato da stendardi rosso vermiglio e oro, proseguendo verso sinistra, si poteva vedere il tavolo di Corvonero, affiancato da Tassorosso, senza dimenticare la tavolata verde argento dei Serpeverde.

Gli studenti dal secondo anno in poi erano già accomodati ai propri tavoli mentre aspettavano lo smistamento. La Mcgranitt, preside ancora in carica, entrò dal grande portone, seguita da una folla di bambini intimoriti.

Il posto a sedere di Helen si trovava affianco a quello di Peter, mentre Annabeth sedeva davanti a lei, sistemata tra Kevin e Alexander.

<< Ehi, guardate Tunner! - iniziò Alex, indicando con un cenno della testa l'altra parte della sala - Non perde tempo, quella serpe. >> . Tutti e quattro gli altri Grifondoro volsero gli sguardi verso il Serpeverde.

Per il disgusto di Helen vide il ragazzo nascondere la testa nella scollatura di una ragazzina del quinto anno, che non sembrò per nulla infasidita da quel gesto così intimo e spregiudicato, anzi, rideva di gusto. Il ragazzo, come se non fossero a scuola, si mise poi a baciare le labbra della piccola Serpeverde in un modo a dir poco squallido e deplorevole.

Helen fu costretta a distogliere lo sguardo per non vomitare e vide che poco più in là William Malfoy sembrava essere della sua stessa idea di pensiero, nonostante anche lui si fosse appena baciato con una moretta dall'espressione languida.

<< Credo che di anno in anno diventi sempre più un depravato. Non oso pensare come sarà tra qualche anno. >> scherzò la Foster, reprimendo un brivido di disgusto.

Poi tutti tacquero, quando la Mcgranitt si affacciò al leggio dorato al centro davanti al tavolo degli insegnanti. Dopo una breve presentazione degli insegnanti e le norme base per non incappare in brutte situazioni a scuola, la preside rivolse un annuncio valido per tutti gli studenti.

<< Prima di lasciarvi gustare il nostro delizioso banchetto, voglio solo annunciare che quest'anno si terrà un ballo, prima delle vacanze di Natale. >> . Un gran brusio si levò dagli studenti; Helen alzò gli occhi al cielo per niente entusiasta, lei odiava ballare, se in pubblico poi, era anche peggio.

<< I Capiscuola si preoccuperanno di allestire la Sala Grande, e per quanto riguarda i Prefetti... Domani sera si facciano provare nel mio ufficio dopo cena. Ora,- incalzò la Mcgranitt- che il banchetto abbia inizio!>> terminò sorridendo.

Gli alunni si gettarono sulle pietanze preparate dagli elfi.

Aveva suscitato grande scalpore la notizia del ballo di natale; in tutti i tavoli non si parlava d'altro.

E i vestiti, gli accompagnatori... Pareva che i cervelli delle ragazze non riuscissero a pensare ad altro.

<< Io non le capisco... >> esordì la bionda Grifondoro guardando come se fossero alieni ,le studentesse poco lontane da loro.

<< ...Mancano ancora quattro mesi . Perchè lasciarsi distrarre?>>

<< Helen sappiamo tutti che odi ballare - le sorrise la Potter - ma guarda il lato positivo: ci divertiremo! >> la rincurò Annabeth.

<< Mmh, sarà così... >> fece Helen e poi il discorso cambiò argomento.

Quando dalle tavole furono spariti anche i dolci, la Mcgranitt ordinò che i Prefetti riportassero i nuovi studenti nella sale comuni .

Radunati i nuovi compagni , i due Prefetti di Grifondoro uscirono dalla Sala Grande , seguite a ruota dai Serpeverde.

<< Ehi, Foster... >> la chiamò una voce falsamente gentile. Helen si voltò verso il corridoio solo dopo aver alzato gli occhi al cielo esasperata.

Addio ai buoni propositi di non doverlo sopportare almeno il primo giorno.

<< Ciao, Tunner. >> lo salutò solo per non essere maleducata. Lo avrebbe schiantato volentieri.

<< Mi stavi evitando? >> le chiese immediatamente, con tono lascivo mentre ghignava come suo solito.

<< Chi? Io? Non lo farei mai. >> ribattè Helen portando una mano al petto fingendo dispiacere. Il sorris... Il ghigno di Tunner si dissolse dal suo volto; si era dimenticato della lingua tagliente della Mezzosangue.

<< E' un piacere vedere che non perdi il tuo tono da so-tutto-io, Mezzosangue. >> sibillò il Serpeverde. Sapeva bene come farla arrabbiare.

Helen Marie Foster odiava essere chiamata ''mezzosangue'' . Nessuno lo faceva più dalla seconda guerra magica.

<< Certo,certo Tunner - fece sbrigativa, facendo segno ai bambini di proseguire - ora che hai fatto vedere di essere un'idiota, io dovrei andare. Se non ti dispiace... >>.

Helen non aspettò risposta, si voltò e proseguì la sua strada lasciandosi ammirare dal Serpeverde.

Tunner era un donnaiolo; lo sapevano tutte quelle che erano passate nel suo letto. Aveva una dote innata per far cadere ai suoi piedi le ragazzine. Tutti conoscevano la sua nomea e quella di Malfoy, ma al contrario di lui, l'amico era un ragazzo che non stava sempre sulla bocca di tutti per le sue avventure di una notte. No, il figlio di Draco Malfoy passava con le avventure notturne nell'anonimato. William era molto più riservato.

Una cosa che Tunner non riusciva a tollerare era il fatto che la Grifondoro ancora non fosse finita ai suoi piedi. Testarda, orgogliosa e cocciuta so-tutto-io sembrava essere immune al fascino del Serpeverde .

<< Adam... andiamo. >> William lo svegliò dai suoi pensieri, e Adam dovette distogliere lo sguardo dal fondoschiena della Grifondoro. Non aveva mai notato quel lato della Mezzosangue.

Accennato un breve e sadico ghigno, Adam tornò ad accompagnare le matricole nei sotterranei.

 

Lasciatasi alle spalle il commento razzista di Tunner, Helen fu ben lieta di occuparsi dei suoi nuovi compagni.

Arrivarono davanti al ritratto della signora Grassa al settimo piano. Il dipinto, dopo un breve saluto ai due prefetti, accolse i nuovi e intimoriti studenti con grandi sorrisi incoraggianti.

<< Ippogriffo. >> scandì la voce di annabeth, e il quadro si spostò di lato lasciandoli passare. la sala comune di grifondoro li accole, il camino scoppiettante e l'aria accogliente. I due prefetti si misero al centro della stanza e i nuovi alunni si disposero tutt'intorno.

<< Bene ragazzi, allora... - iniziò Helen, lei era la migliore per l'accoglienza. - A sinistra ci sono i dormitori maschili, a destra i femminili. La bacheca con i vostri orari è laggiù, dateci un'occhiata. Ci sono domande?>> chiese poi, sorridendo agli studenti. Nessuno osò parlare.

<< Bhè, se è così, non ci resta che augurarvi buona fortuna e benvenuti a Grifondoro. >>

Una volta che i nuovi arrivati si furono sistemati, i due Prefetti salirono alla loro camera, isolata dai dormitori. Era una grande stanza, spaziosa e accogliente, con un piccolo camino in pietra in un angolo. Le loro valigie erano già state sistemate e phantom sonnecchiava, appallottolato su uno dei due letti vermigli. Regalata poi una dolce carezza sul capo dell'animale, Helen dovette scusarsi con Annabeth, dicendo che aveva promesso a Peter che si sarebbero visti in Sala Comune prima di andare a dormire.

<< Ti scoccia? >> domandò Helen mortificata.

<< No, vai pure. Io do un'occhiata agli orari.>>

Scese le scale per raggiungere la Sala Comune e si sedette su uno dei pouf davanti al camino per aspettare. L'appuntamento con Peter era alle nove , ma il ragazzo ancora alle nove e venti non si vedeva. Quando arrivò, tutti nella torre stavano già dormendo; nonostante il ritardo Helen lo accolse con un grande sorriso, un po' stanco ma sincero. Si vedeva che stesse per crollare ma Peter non accennò a far parola. La baciò delicatamente sulle labbra, prendendole il viso fra le mani e si ritrovò a sorridere come un bambinò quando la guardò negli occhi. Passarono almeno un'altra ora davanti al camino fin quando la pesantezza delle palpebre costrinse la ragazza ad abbandonare le braccia del suo fidanzato per andare tra quelle di Morfeo. Lo baciò un' ultima volta e auguratagli la buona notte salì le scale per la sua camera.

Salita in dormitorio, il sonno le passò subitò. Trovò un'Annabeth talmente tanto arrabbiata che si meravigliò di non vedere del fumo uscirle dalle orecchie.

<< Che succede? >> le chiese in tono cauto. Annabeth poteva essere una bomba a orologeria. La mora la guardò con occhi truci.

<< Chi è quello stronzo che ha fatto gli orari? >> ringhiò a denti stretti in modo raccapricciante. Helen rise; non succedeva spesso che Annabeth Ginevra Potter si arrabbiasse, o dicesse parolacce.

<< La Mcganit... Perchè? >> chiese poi tornando seria a uno sguardo inquietante della Grifondoro. Le strappò allora il foglietto che teneva in mano e ne lesse il contenuto. Un attimo dopo capì il perchè della furia della sua amica verso la preside. Tutto il loro orario settimanale coincideva esattamente con quello dei Serpeverde.

Helen deglutì rumorosamente: quello sarebbe stato un luuuuungo anno.

<< Credo che quella donna ci odi. >> concluse poi la Potter mentre si sistemava sotto le coperte. Helen non potè che pensare che almeno un po', l'amica aveva ragione.

 

 

Si,si, mi scuso, questi due capitoli sono abbastanza (parecchio, forse) noiosi e è passato parecchio tempo da quando ho pubblicato il prologo. Vi prego però di lasciare almeno un commento che mi dica com'è vista da occhi esterni.

Un grazie sincero , comunque, a chi ha anche solo letto.

 
  
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