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Autore: hugmeidols    17/03/2013    3 recensioni
"Cosa stai facendo?!" la voce si avvicinava sempre di più "Niente, mi sto divertendo con la mia ragazza" rispose "Non penso che a lei piaccia la cosa e, se devo dirla tutta non credo nemmeno che lei sia la tua ragazza" Beth smise di urlare e riprese a piangere, non aveva mai pianto tanto in vita sua "Cosa vuoi?" disse con far serio il ragazzo "Lasciala andare, o mi costringi a farti male" il ragazzo rise "Non credo proprio voglio divertirmi" così dicendo si girò verso Beth e fece per riprendere ciò che aveva cominciato quando gli arrivò un pugno in pieno volto che lo fece cadere a terra "Che cazzo fai?!" disse il ragazzo rialzandosi da terra "Ti avevo detto che ti avrei fatto male, adesso vattene" Beth rimase immobile, sembrava che le sue preghiere si fossero avverate e scivolò sul muro fino ad arrivare a sedersi a terra asciugandosi le lacrime "Io non me ne vado, levati dai coglioni" fece per tirargli un pugno ma il ragazzo lo scansò per pochissimo, per poi tirargli un altro pugno sullo stomaco e una gomitata sul naso facendolo finire a terra fra i cassonetti.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: PWP
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Girl why did you push me away?


Harry's pov.

"Harry?" qualcuno lo stava chiamando "Harry, dai svegliati" la voce femminile continuava a chiamare.
"Mh..altri cinque minuti" rispose lui con la voce impastata dal sonno.
"Harry Edward Styles, alzati, adesso!" la voce tuonò nella stanza ed Harry scattò sedendosi a mo' d'indiano "Cosa c'è?" chiese poi irritato.
"Ho una cosa da darti" disse la donna.
"Non me la potevi dare dopo, mamma?" domandò scombinandosi i capelli
"E' piuttosto importante" rispose seria Anne.
Harry la guardò perplesso "Di che si tratta?"
"E' una lettera, mi ha detto di dartela dopo mezzo giorno" rispose facendogli vedere la busta di carta "Chi?"
"Beth."
Harry sgranò gli occhi "Beth? Perché avrebbe dovuto darmi una lettera se abita qui acc-" s'interruppe "No" disse poi a bassa voce "Devo andare!" esclamò alzandosi dal letto e scansando sua madre.
"Harry, la lettera!" gli urlò Anne mentre lui scendeva le scale e usciva di casa, in pigiama.

"Beth!" chiamava il ragazzo suonando il campanello imperterrito "Beth cazzo, non puoi essertene andata!" urlò iniziando a bussare.
"Ti prego, non puoi farmi questo" disse poggiando la fronte sulla porta e cominciando a bussare sempre più piano "Non puoi"; tirò un pugno alla porta.
"Harry, ti prego, torna a casa. I vicini ti sentiranno" lo supplicò la madre dall'aiuola affianco; Harry si girò di spalle e si lasciò scivolare perpendicolarmente alla porta per poi sedersi e poggiare la testa sulle sue ginocchia.
"Ci saremmo dovuti vedere oggi, perché è andata via?" chiese alla madre.
"Magari te lo spiega nella lettera, torna a casa, ti prego" lo supplicò di nuovo.
Harry annuì lentamente e si alzò, non poteva credere a ciò che Beth aveva fatto, come aveva potuto lasciarlo lì da solo dopo ciò che avevano passato il giorno prima?
Gli aveva detto che si sarebbero visti, Harry almeno lo sperava.
Sperava di aver trovato un'amica, qualcuno con cui parlare, ma adesso era solo più che mai e ciò lo distruggeva.
"La lettera te l'ho lasciata sul letto" disse Anne chiudendosi la porta alle spalle.
Harry annuì e si diresse al piano di sopra "Se vuoi sfogarti, sai che sono qui" asserì la madre mentre lui piano piano saliva ogni scalino; Harry posò il suo sguardo sul suo ed Anne capì, dai suoi occhi arrossati, che era meglio evitare il discorso fino a quando lui non avesse deciso di parlargliene.

Harry chiuse la porta lentamente e prendendo la lettera si sedette sul letto. Titubò un po' prima di aprirla, aveva paura di cosa potesse esserci scritto ma nello stesso tempo, moriva dalla curiosità di sapere.
Voleva sapere perché era andata via, perché gli aveva lasciato un'inutile lettere e perché, non gli aveva lasciato la possibilità di chiederle di restare.
Si distese sul letto e lentamente aprì la busta. Intravide subito la scrittura storta e imprecia si Beth, l'aveva notata anche quel giorno al negozio ma non glielo aveva detto.
Harry aveva notato tantissime cose di Beth, pur essendosi conosciuti da poco, ma non glielo aveva detto per non sembrare invadente, e forse era per questo che non gli aveva detto nulla.
Infondo, si conoscevano da poco più di una settimana, eppure, era come se si conoscessero da tempo. Beth non gli aveva mai detto di no, pur essendo un estraneo per lei.
Persino quando Harry aveva deciso di organizzare una festa di Halloween a casa sua si era lasciata convincere e forse era stato proprio questo a fargli credere che fra lui e Beth fosse nata un'amicizia, ma probabilmente si sbagliava.
Ma allora perché gli aveva lasciato quella lettera? Perché non era sparita così, senza dirgli nulla, senza nemmeno laciargli un biglietto? E perché, adesso, lui ci stava così male?

Questi erano i pensieri che vagavano nella mente di Harry mentre apriva il foglio che era stato piegato più e più volte in modo da farlo entrare in quella piccola busta.
Non appena lo aprì del tutto, sorrise nel vedere le varie cancellature che vi erano impresse sopra segno che, era stata scritta di fretta.

Lesse e rilesse le poche righe che Beth gli aveva lasciato e non potè trattenersi quando alcune lacrime gli rigarono le guance.
"Sei un'idiota" commentò asciugandosi le lacrime "scappare non ha mai aiutato a risolvere i problemi" continuò poggiando la lettera sul comodino "sei solo una stupida" disse mordendosi il labbro inferiore per poi buttarsi a pancia sotto sul letto e stare immobile lasciando che le poche lacrime che aveva ancora da versare, scendessero imperterrite.

Beth's pov.

"Si pregano i gentili passeggeri di allontanarsi dai binari, il treno per King's Cross sta per ripartire" la voce dell'altoparlante risuonò per tutta la stazione di Belfast e Beth si affrettò ad allontanarsi dai binari come avevano detto.
Si guardò un po' intorno e lo sguardo le si posò su uno dei grandi orologgi appesi sulle pareti della stazione.
Segnava l'una e trenta del pomeriggio, Harry aveva sicuramente ricevuto la lettera.
A quel pensiero, lo stomaco di Beth si strinse e la sensazione di ansia ritornò ma ormai non poteva tornare indietro.
"Signorina, si sente bene?" un ragazzo alto, lentigginoso e dai capelli color ruggine le si piazzò davanti riportandola alla realtà "Come scusi?" chiese Beth.
Il ragazzo le sorrise "Si sente bene? Ha un aria abbastanza strana" le confessò.
"Oh" Beth sorrise lievemente "no, sto..sto bene, dev'essere stato il viaggio" rispose "Ah, non è di qui?"
"No" rise "ma ti prego, non darmi del lei, mi fa sentire vecchia" 
"Oh, sì, scusami" il ragazzo rise "comunque io sono George" le porse la mano destra
"Piacere mio, io sono Beth" rispose stringendogliela "Bel nome, e dimmi, di dove sei?"
"Holmes Chapel" rispose con tono abbattuto "Che allegria" disse sarcasticamente
"Scusa..è che, mi manca un po'" confessò "Ah..capisco, il tuo ragazzo è lì?" azzardò.
Beth arrossì di colpo "Cosa?!" esclamò "No..no, voglio dire.. non sono fidanzata" rise istericamente "Okay, scusa" George rise "comunque, sai già dove andare? Se vuoi posso suggerirti alcuni alberghi" Beth lo guardò perplessa "Ehi tranquilla, non voglio mica ucciderti e tagliarti a pezzettini"
"No..è che, non ho avuto delle buone esperienze con gli sconosciuti, comunque, sì grazie, te ne sarei grata"
"Figurati"
"Ma, perché mi aiuti? Non mi conosci nemmeno?" azzardò.
"Aiuto sempre le donzelle in pericolo! Sai, qui mi chiamano Robin Hood" 
"Ma Robin Hood non era quello che rubava ai ricchi per dare ai poveri?" chiese alzando un sopracciglio.
"Sì, ma dai non guardare le piccolezze, mi rovini la performance da buon samaritano"
"Mi scusi" rispose Beth per poi cominciare a ridere.
"Allora, signorina Beth vuole rimanere qui, in mezzo alla confusione o mi permette di offrirle uno dei migliori caffé di Belfast?" si offrì.
"Oh sì, perché Belfast è famosa per il suo buonissimo caffé" rispose sarcastica.
"Sei proprio una ragazza difficile" sbuffò.
"No dai" rise "scusa, comunque lo accetto volentieri" concluse sorridendogli.
"Oh finalmente!" esclamò prendendola sotto braccio "Wow, sei proprio nana" disse osservandola
"Ehi!" si lamentò Beth allontanandosi leggermente
"Dai sto scherzando" rispose "forse" cosntinuò a bassa voce.

  
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