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Autore: raawrharreh    17/03/2013    4 recensioni
cercavo di dimenticarti per non soffrire, ma quello era il dolore più grande, non pensarti.
«i can't stop thinking about you..»
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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 xehimalik

 





Scendo dalla macchina quasi incerta se quella che stessi vivendo fosse davvero realtà o semplice immaginazione. La visione di quella piccola baita in legno, nascosta tra gli alberi e circondata da un paradiso innevato mi ha completamente stregato, è uno di quei paesaggi che puoi sperare di vedere solo in fotografia.
-Harry.. non ho parole..- dico quasi sussurrando, nessuno, tranne mio fratello crescendomi, aveva mai fatto tanto per me, non credo neanche di meritarmi tanto.
-allora non dire nulla..- dice, compiaciuto dalla mia reazione, avvicinandosi e iniziando ad accarezzarmi i capelli sciolti sulla spalla sinistra ed avvolti dal cappello di lana; il clima era glaciale, ma stare vicino a lui mi inondava di uno strano, ma piacevole, calore.
-sai, era di mia zia prima che..- si ferma e sospira.
-oddio, mi dispiace tanto..- dico immaginando il motivo di quel sospiro così malinconico per poi prenderlo per mano.
-ma cosa hai pensato?- ride di gusto, lo guardo confusa. -mia zia non è morta, tranquilla, è solo partita per una vacanza in Irlanda.- mi spiega, accarezzandomi con il pollice la mano e iniziando poi a giocare con l'anello che porto sempre al pollice.
-ah,- sospiro di sollievo e rido imbarazzata,- e noi, perciò, che cosa ci facciamo qui?- ammetto di fare troppe domande, ma la curiosità mi sta logorando.
-credevo fosse carino passare un po' di tempo qui, soli..- mi guarda, ma non riesco bene a comprendere la natura e il significato che si cela dietro a quello sguardo.
-carino?- enfatizzo la parola, -questo è il paradiso, solo l'averci pensato rende tutto più speciale..- mi guardo intorno, colpita dal sottofondo sonoro degli uccelli così tanto delicato, sembra una favola.
-ti amo, lo sai..- si posiziona deciso davanti a me, guardandomi negli occhi a testa bassa e risaltando la già evidente differenza d'altezza.
-per te farei di tutto,- respira. -tutto.- ripete e appoggia la sua fronte contro la mia chiudendo gli occhi e facendomi involontariamente il solletico con i suoi morbidi ricci.
-anche io ti amo, ti ho sempre amato..- gli metto le mani tra i ricci e inizio a giocherellarci. Certi momenti non dovrebbero mai finire, sarebbe un crimine.
-che ne dici di entrare? Di sicuro staremo sia più comodi che più caldi, che dici?- dice poggiando le sue calde labbra sopra le mie.
-perfetto..- gli mordo delicatamente un labbro, prima che si allontani del tutto.
Ci incamminiamo, mano per la mano, come se questo momento dovesse durare per sempre, come se tutto ciò che ci circonda fosse lì solo per noi.
-allora, ti piace?- chiede sorridente poggiando la sua giacca a vento sull'attaccapanni in legno ricamato.
-è quasi più bello da dentro, tua zia viveva qui davvero?- l'interno è davvero particolare, appena apri la porta, ricamata anch'essa in legno, vieni colta da un trascendente tepore. Sulla destra c'è la cucina, separata dal resto della casa con un muretto in mattoni alto fino alla vita; alla sinistra invece un semplice divano a tre posti in tessuto beige a rombi bluastri, un probabile pezzo di antiquariato; davanti ad esso un tavolino basso con ancora delle caramelle in un piattino centrale. Più avanti, invece, vi sono le scale che portano alle camere da letto.
-in realtà è una specie di seconda casa di famiglia, la proprietà è di mia zia ma la utilizziamo un po' tutti a nostro piacimento.- dice tornando dalla cucina con degli spuntini, li avrà portati in un precedentemente momento programmando già questo evento.
-grazie.- dico allungandomi sul tavolino per prendere qualche stuzzichino.
-figurati.- risponde lui sprofondando sul divano e sedendosi vicino a me, già occupato ad assaggiarne uno.
Restiamo in silenzio per qualche minuto, mentre ci guardiamo entrambi intorno incuriositi dalla casa.
-sai, sembra un sogno stare qui..- lo sento sorridere. -ci sei mai stato con qualcun'altra?- forse è una domanda troppo gelosa, ma non voglio neanche intraprendere uno spietato interrogatorio.
-mm no..- balbetta lui prendendo goffamente un tortino dal tavolo.
-non sembri molto sicuro..- rido allentando la tensione, ma non posso negare che questo tentennamento e goffaggine non aiuta la sua posizione.
-sicuro sicuro.- dice, come se cercasse di deviare il discorso. Rido e gli bacio la guancia, sentendolo masticare teneramente.
-tranquillo,- sorrido. -era semplice curiosità, non ti avrei fatto del male se avessi risposto diversamente.- gli accarezzo i ricci e continuo a guardarmi intorno.
***
Dopo aver acceso la piccola televisione li dinnanzi e discusso un po' del film in trasmissione, Harry si alza, dirigendosi in cucina per portare da bere.
-pronto?- squilla il telefono di casa e, notando il prolungamento di Harry nell'altra stanza, decido di rispondere.
-Harry?- risponde una voce femminile, e particolarmente acuta, dall'altro capo del telefono.
-no, chi lo cerca?- dico indurendo leggermente il tono di voce.
-Jazmine, potrebbe dire ad Harry che ho telefonato? Grazie signora.- signora? Con chi crede di parlare?
-sono la sua ragazza.- riattacco secca, senza lasciare il tempo di replicare o di focalizzare la situazione a quella ragazza con quella voce tanto straziante.
La situazione si rende improvvisamente inquieta, chi era quella ragazza? E soprattutto, perché aveva il numero della casa della zia di Harry, dove tra l'altro afferma non ci sia stata nessun'altra? Ammetto di pormi eccessive domande, ma sono totalmente giustificate in tale caso.
Nel frattempo torna l'ignaro dalla cucina, portando in mano degli analcolici.
-chi era?- domanda innocentemente. Mi alzo impetuosamente dal divano, facendolo sussultare.
-una certa Jazmine. La conosci?- lo fisso negli occhi percependo un lieve sussulto, come se avesse ricordato qualcosa di spiacevole.
-come?- chiede non focalizzando bene cosa stesse succedendo.
-oh lo sai benissimo chi, visto che aveva anche il numero di una casa in cui non vi è stata 'nessuna'.- enfatizzo sarcasticamente l'ultima parola, avviandomi verso la porta e afferrando la giacca di lana.
Sento il suo sguardo perso su di me, ma nonostante tutto esco indignata dalla porta, lasciandolo solo ancora in balia dei suoi interrogativi.
Cammino a passi lunghi e veloci nella neve, lasciando i chiari segni della mia rabbia nei solchi creati.
Siamo all'inizio della nostra relazione, e mi mente già su un argomento tanto irrilevante, e tutto ciò ignorando il misterioso motivo per cui quella ragazza possedesse il numero di questa baita.
-Tyler?- rispondo al telefono, cercando di confondere l'amarezza del tono.
-Abigail? Tutto bene?- chiede lui preoccupato, vanizzando il mio tentativo di nascondere la frustrazione del momento.
-non proprio..- rispondo sincera, -mi potresti venire a prendere sulla statale 14?-






 
 
dmn, she discovered me. 
think harold, think.
keep smiling and invent some excuses.
everything will be alright. 
ehi wait abigail, what are you doing?
shit, it didn't work .







buonasera gente, che ne dite del capitolo?
sono martina, un'amica di aurora -che oltretutto ispira il personaggio di olly OuO- :) aggiorno al posto suo perchè lei già dorme ahahah 
ciao patata. 
allora a me è piaciuto molto, finalmente un po' d'azione figubv 
recensite perchè merita davvero :')
ccciao gente, buona lettura. 


Martina e Aurora :) 

  
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