Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: Marcy_    18/03/2013    11 recensioni
La vita felice e spensierata della giovane Laila viene catastroficamente rovinata il giorno del suo sedicesimo compleanno, momento in cui le verrà rivelato che, al compimento dei diciotto anni, sposerà un ragazzo di nome Zayn Jawaad Malik.
L'obbligo deriva da un'accordo stipulato molti anni prima tra le due famiglie, sottoscritto da entrambi i nonni paterni in cambio di aiuti economici da parte della famiglia Malik.
Ma se non fosse solamente quello il vero motivo del contratto?
La ragazza avrà solo dieci giorni per evitare il matrimonio e non dover convolare a nozze con l'arrogante, misterioso e sfrontato ragazzo appena conosciuto.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Image and video hosting by TinyPic
Capitolo Nove

‘’Ho bisogno del tuo aiuto’’ la voce mi esce dalle labbra in modo affannato,come se avessi appena smesso di correre per interi chilometri. Tengo il cellulare con due mani, ho perfino paura che possa cadermi e scivolarmi sul pavimento. Non so come possa succedere ma, considerando che sto tremando, direi che è molto possibile.
‘’Cosa c’è?’’ la voce rauca, stanca ma preoccupata.
‘’Sofia. Ti prego, vienimi a prendere’’ ormai sto piangendo, senza un motivo ben preciso ed è stupido perché magari non è successo nulla. Magari stava sul serio scherzando, magari ha semplicemente bevuto più del dovuto. Eppure sono preoccupata. È da qualche giorno che si comporta in modo strano. E non conoscerne il motivo mi distrugge. Perché è la mia migliore amica. È l’unica persona che mi è sempre stata vicina. Si, ci siamo sfanculizzate a vicenda. Si, abbiamo litigato. Abbiamo discusso. Ci siamo mandate a cagare svariate volte. Ma insieme abbiamo passato ostacoli impossibili da superare se fossimo state da sole. Abbiamo vissuto insieme esperienze importanti della nostra vita. Non è più un’amica, per me. Ormai è una sorella. Una parte di me. Un mio prolungamento, quasi.  Le devo moltissimo e so che lei farebbe  lo stesso per me se fossi io a trovarmi nella sua situazione.
‘’Arrivo’’
Spengo il cellulare e non aspetto nemmeno un secondo perché mi fiondo in camera mia, facendo attenzione a non far rumore, ed afferrando la prima felpa che trovo nell’armadio.
Non ho tempo di cambiarmi quindi rimango semplicemente in leggings neri e felpona verde. Afferro un paio di scarpe da ginnastica e lego abilmente i capelli in una crocchia disordinata, tornando velocemente in salone.
Fortuna che hanno il sonno pesante.
Non ho il tempo di dirmelo due volte che dalle scale intravedo la figura esile di Farrah, che mi guarda tenendo il suo orsacchiotto di peluche tra le braccia.
‘’Cosa succede?’’ si stropiccia gli occhi cercando di mettermi a fuoco. Mi si gela il sangue nelle vene, cercando il modo migliore (e più semplice) per rimandarla a dormire.
Mi avvicino a lei ‘’Ascolta Farrah, devo andare da Sofia ma devi farmi un favore’’ la guardo negli occhi mentre le tengo le spalle con entrambe le mani.
‘’Che favore?’’ chiede sbadigliando ancora assonnata.
‘’Devi tornare a dormire e non devi dire niente a mamma e papà. Puoi farlo per me?’’ continuo a fissarla mentre lei annuisce ‘’D’accordo’’ sussurra dandomi un bacio sulla guancia e correndo via in camera sua mentre le sussurro un ‘’Buonanotte’’ a bassa voce.
Esco in cortile, aspettando con ansia di veder spuntare la sua auto.
I secondi passano lentamente, i minuti scorrono come se fosse ore. Sento gli occhi gonfi, le labbra arrossate e le gote rosate. Devo essere un vero disastro. Ma non importa.
L’aria fredda mi investe il viso facendomi rabbrividire, avrei dovuto prendere una giacca più pesante. Ma ormai non c’è più tempo, non posso rischiare di svegliare i miei tornando in casa soprattutto considerando la mia delicatezza pari a quella di un elefante. Sono praticamente in mezzo alla strada quando l’auto nera si ferma proprio davanti a me. Salgo senza troppi convenevoli sotto il suo sguardo teso. Come se si aspettasse qualcosa. Come se volesse dire qualcosa ma allo stesso tempo ha paura di dire la frase sbagliata. E, fra migliaia e migliai di cose che potrebbe dirmi, sceglie la peggiore.
‘’Sembri appena uscita da un manicomio’’ mi dice dopo avermi fatta un’attenta radiografia che partiva dai piedi e finiva alla testa.
‘’Non importa. Mi vedrai anche in stati peggiori’’ lo rassicuro rispondendo acidamente alla sua frecciatina.
‘’Ora mi spieghi perché cavolo mi hai fatto tornare indietro dopo che ero appena arrivato  a casa?’’ non è duro, né freddo. È solo stanco e curioso. Si, forse anche preoccupato.
‘’Mi ha inviato dei messaggi strani. Ti prego, portami da lei. Voglio solo essere sicura che stia bene’’ lo guardo con occhi supplicanti mentre lui mi guarda ricominciando a guidare.
‘’E io cosa ci guadagno?’’ chiede senza dar conto minimamente alla strada.
Roteo gli occhi al cielo, stanca. È inutile che gli rispondo con qualche frase che potrebbe lasciarlo allibito, lui sa già dove andare a parare e io sono troppo rincoglionita per ragionare. E poi, è lui ad avere il coltello dalla parte del manico. Mi maledirò fino alla fine dei miei giorni di aver chiamato proprio lui, ma ormai.
‘’Tu cosa vuoi?’’ gli chiedo facendogli un cenno del capo.
Ridacchia, forse per alleggerire la tensione inutile che si è creata fra di noi ‘’Oh, da te vorrei moltissime cose’’ sussurra a voce bassa continuando a guidare tranquillamente.
‘’Zayn, non ho tempo per queste stronzate’’ torna serio e smette di sorrider.
‘’Fidati di me’’ lo dice convinto, senza batter ciglio o cambiare espressione sul suo viso.
Sono confusa, tra tutto ciò che potrebbe chiedermi se ne esce con questa frase ambigua? Non sembra nemmeno una proposta ma una minaccia.
‘’A proposito di cosa dovrei fidarmi di te, Zayn?’’ marco l’ultima parola in modo da fargli capire quanto sia realmente confusa, rinvigorendomi il ciuffo con una mano.
‘’Ti sto chiedendo di fidarti di me. Anche quando pensi che io stia sbagliando..fidati di me. Almeno per stavolta’’ ora mi sta guardando, non ha più il sorriso beffardo. È maledettamente serio e convinto delle sue parole. Socchiudo appena gli occhi cercando di ragionare. Per cosa dovrei fidarmi? Per Sofia? Lui sa qualcosa?
‘’Io vorrei fidarmi di te, ma non sto capendo a cosa tu ti stia riferendo’’ sussurro prendendo un respiro profondo per poi espellere tutta l’aria dai polmoni.
Irrigidisce la mascella e contrae i muscoli del viso.
‘’Non dovresti immischiarti negli affari che non ti riguardano’’ le sue parole mi colpiscono come uno schiaffo e mi manca il respiro per qualche istante.
‘’Cosa?’’ chiedo allibita senza smettere di guardarlo.
‘’Forse sarebbe meglio che tu non indagassi, tutto qua’’
‘’E’ la mia migliore amica! Mi spieghi come faccio a non indagare, sapendo che potrebbe essere nei guai?’’ chiedo indignata dalle sue parole, rendendomi conto solo in quel momento che l’auto si è fermata proprio davanti casa di Sofia.
Apro velocemente lo sportello prima di fermarmi di scatto con un piede già fuori dalla macchina ‘’Come facevi a sapere dove abita Sofia, Zayn?’’ mi volto a guardarlo e lo vedo spaesato.
‘’Io..’’ sta balbettando, è la prima volta che glielo vedo fare.
‘’Lascia perdere’’ soffio a denti stretti scendendo definitivamente dalla macchina ed andando verso il citofono. Suono premendo il bottoncino del suo appartamento ma nessuno mi risponde, provo un’altra volta quando sento la presenza alquanto ingombrante di Zayn al mio fianco.
‘’Magari sta dormendo’’ ipotizza mettendomi una mano sulla spalla.
‘’No, mi ha scritto l’ultimo messaggio venti minuti fa’’ dico, scostandomi da lui con lelacrime agli occhi.
‘’Laila non volevo dire che…’’ sta cominciando una frase ma lo blocco sul nascere. Non sono in vena di starlo a sentire. Non adesso.
‘’Chiudi la bocca’’ gli dico incazzata nera.
Lui non mi conosce. Non conosce la mia storia, non conosce la nostra storia. Non può nemmeno permettersi di parlarmi in questo modo! Sono la sua migliore amica da praticamente tutta la vita e non può permettersi di dirmi ciò che dovrei o non dovrei fare. È amica mia, non sua. È la mia vita, non la sua.
Prendo dalla tasca della felpa la chiave dell’appartamento di Sofia, fregandomene se sto per entrare in proprietà privata senza il suo consenso. Benedico quella volta che me la diede per puro caso.
Saliamo velocemente le scale, trovando la porta di ingresso già aperta. Un brivido mi attraversa la schiena ed è il mio sesto senso che torna a farsi sentire. Lancio un’occhiata furtiva a Zayn che sta fissando la porta imbambolato e –finalmente- preoccupato. Sofia non si trova in soggiorno quindi deve essere in camera da letto. Ci avviamo in silenzio, sperando che sia già a dormire. È stesa a pancia in su, gli occhi spalancati e le mani appoggiate in grembo mentre fissa il vuoto con la bocca schiusa. Il suo sguardo si posa su Zayn e  poi su di me riprendendosi subito dal suo stato comatoso e alzandosi a sedere. Urlando un ‘’Cosa ci fai tu qui?’’ strozzato.
La ignoro guardando nello stato pietoso in cui si trova la sua camera. Vengo attirata  da qualcosa d’altro, una bustina trasparente contenente una polverina bianca proprio poggiata sul comodino.
Mi sento bene per un secondo. Sofia è al sicuro in casa sua. Non è nei guai. Sta bene.
Prima di rendermi conto di cosa sia la polverina bianca. Prima di guardare lo stato in cui è ridotta la sua faccia. Gli occhi arrossati, le labbra gonfie, il viso contratto in una smorfia innaturale.
‘’Dimmi che non è quello che penso!’’ le urlo andandole incontro ma lei, di riflesso, l’afferra prima di me nascondendola dalla mia visuale.
‘’No!’’ urla scoppiando a piangere come una pazza e alzandosi in piedi, dimostrando di quanti centimetri è più alta di me. Barcolla per un paio di secondi ma riprende subito il controllo del suo equilibrio.
Cocaina. La mia migliore amica fa uso di cocaina e io non mi sono accorta di nulla.
‘’Tu non dovevi portarla qua!’’ ora sta parlando a Zayn, ignorandomi del tutto.
‘’Non sono stato io!’’ è arrabbiato e duro. Molto. sembra anche ferito. Mi spavento, sentendolo urlare e, di riflesso, faccio un passo indietro al contrario di Sofia che ancora in lacrime continua a guardarlo a ‘mo di sfida.
‘’Volete spiegarmi che cavolo succede?!’’ adesso sono io ad urlare ma come risposta ricevo un’occhiataccia da entrambi che mi fa ammutolire. Capisco che è una questione fra i due. Capisco dai loro sguardi che stanno facendo un intero discorso senza nemmeno aver bisogno di aprir bocca.
‘’Vado a bere un bicchiere d’acqua’’ Sofia ci lascia così, di punto in bianco, dirigendosi frettolosamente verso la cucina e mollandomi sola con Zayn.
Non trovo un senso logico a tutto questo. Fa uso di droga, si, ma da quanto tempo? Perché ha cominciato? Perché non mi ha mai detto nulla? E cosa c’entra tutto ciò con Zayn? È il suo spacciatore, forse?
Mi siedo sul bordo del letto prendendomi la testa fra le mani e appoggiando i gomiti sulle ginocchia. In questo momento penso di aver capito tutto. Si, ho capito tutto senza davvero aver compreso nulla.
Mi sfugge un singhiozzo strozzato e Zayn viene a sedersi al mio fianco ‘’Non sapevo avesse ripreso’’ mi dice seriamente dispiaciuto.
‘’Io non sapevo nemmeno che avesse cominciato’’ replico senza smettere di fissare un punto non definito davanti a me.
‘’E’ stato molto tempo fa’’  lo dice come se tutto ciò dovrebbe rassicurarmi, giocando distrattamente con un filo del piumino giallo canarino.
‘’Ma io sono sempre stata con lei. Capisci?! Non è possibile che non mi sia mai accorta di nulla! Sono una pessima amica’’
‘’Non dire così, lei è..’’ finalmente sta per dirmi tutto. Il mio cuore sta per scoppiare, mi dirà la verità. Renderà anche me partecipe di cosa si cela dietro quel sorriso che ha sempre sul volto e che è riuscito ad ingannarmi per tutto questo tempo. Che in realtà non so nemmeno da quanto tempo va avanti. Pensavo di conoscere tutto di lei. Pensavo di essere a conoscenza di tutti i suoi segreti. E invece mi ha tenuto nascosto qualcosa di enorme.  Anche più grande di lei.
Sentiamo il rumore di qualcosa che cade rovinosamente sul lavabo del lavandino e ci guardiamo di scatto.
Ci alziamo velocemente dirigendoci nell’altra stanza dove troviamo Sofia stesa al suolo, con un sorriso  beffardo a labbra strette stampato in volto e un rivolo di sangue che le parte dal polso e arriva al pavimento. Non ne ho mai visto così tanto tutto insieme.
‘’Oh mio dio!’’ urlo portandomi una mano alla bocca correndo verso di lei.
‘’Cosa stai combinando?!’’Zayn le urla in faccia. Quasi le ringhia contro. E prende una salvietta in modo da poterle fermare il rivolo di sangue che continua a colarle dal polso.
Lei ride.
E, per la prima volta, ho paura della sua risata.
Sono spaventata. Sembra una bambina indifesa. E io non so come comportarmi. Non so cosa fare per aiutarla. Lei che ha sempre aiutato me, adesso è in difficoltà. La stessa ragazza che mi è sempre stato affianco adesso appare debole e impaurita davanti ai miei occhi.
‘’Non l’ho superato Zayn. Non l’ho mai superato. Ti ho mentito. Ho infranto la tua promessa e mi spiace’’ parla piano, in modo flebile. Si vede che non ha forze in corpo, sembra che faccia fatica perfino a respirare.
Zayn la guarda per poco meno di due secondi prima di rivolgersi a me con gli occhi lucidi ‘’Chiama un’ambulanza! Il sangue non si ferma!’’ corro in camera da letto dove afferro il telefono e digito le poche cifre dell’ospedale. Una voce gracchiata mi risponde e, balbettando, le dico cosa sta succedendo, dandole la via dell’appartamento e il numero.
Rimango in linea con l’infermiera che mi ha risposto, mentre cerca di calmarmi. Sono sconvolta, non riesco nemmeno ad articolare una frase di senso compiuto. Torno in cucina dove c’è Zayn ancora chino su Sofia e seguo le istruzioni che mi da la donna. Prendo una tovaglia, la bagno e la porgo a Zayn ‘’Legala strettissima’’ gli dico mentre lui sostituisce le due bende improvvisate. Sofia è svenuta a causa del tutto il sangue che ha perso e io non riesco a smettere di piangere. Poco meno di cinque minuti e dei paramedici entrano in casa con una barella. Qualche minuto di frastuono, di persone che parlano animatamente e che urlano. Ancora meno tempo e ci ritroviamo  da soli, seduti a terra, a fissare un punto non definito davanti a noi mentre a terra il sangue sporca il pavimento bianco formando vari ghirigori. Siamo esausti.
‘’Se dovesse succederle qualcosa io..’’ sono la prima a interrompere quel silenzio mentre lui mi afferra per le spalle e mi avvicina al suo petto, stringendomi a sé ‘’Hai fatto tutto il possibile. Ti sei comportata come una vera amica’’ e in quel momento scoppio in un pianto liberatorio e non posso pensare di quanto non si stia bene tra le sue braccia.
 
Sta bene.
Non mi sono mai sentita meglio sentendo queste semplici due parole.
Il medico si è avvicinato a noi con la solita faccia che hanno i dottori. Quella neutrale. La stessa che usano quando devono dirti che il tuo più caro amico è morto e la stessa che hanno quando devono rassicurarti dicendo che l’intervento è andato per il meglio.
Sette punti di sutura e una sacca di trasfusione ma, poteva andare peggio. Così dice.
Ora è in camera e sta risposando. Non possiamo disturbarla e, in questo momento, non so quanto potrei essere d’aiuto.
Ho passato le ultime tre ore seduta su una scomoda sedia d’ospedale, continuando a ripetere a Zayn di tornare a casa senza molto risultato. Ma non abbiamo parlato. Sono perfino arrivata al punto di pregare pur di non pensare a qualsiasi cosa potesse riguardare la nostra amicizia. Cosa avrei fatto se non si fosse salvata? Come avrei fatto a vivere senza di lei? Come è possibile che io sia stata un’amica così stupida da non accorgermi di nulla? Sono le quattro e mezza, tra un paio d’ore devo chiamare i miei genitori per avvisarli di cosa è successo.
Un peso dal cuore mi si scrolla di dosso, e deve essere così anche per Zayn perché si rilassa visibilmente non appena il medico ci dice come sta Sofia.
‘’E’ cominciato tutto l’anno. Era estate…’’ Zayn comincia a parlare mentre io ascolto in silenzio. Non gli ho più chiesto nulla, non volevo essere troppo pesante ma, vedere che è lui a parlare con me, mi rincuora.
‘’Forse tu non c’eri. Eri in vacanza o qualcosa del genere..’’ annuisco appena facendogli segno di continuare. È stato l’unico anno in cui sono partita per ben due mesi durante le vacanze estive.
‘’Frequentavo un gruppo non molto apposto. Era il periodo in cui andavo contro tutti e tutto. Avevo vent’anni  e avevo scoperto da poco che mi sarei dovuto sposare entro un anno. Ero così incazzato..’’ ride appena scuotendo la testa ‘’…passavo le sere con questi ragazzi, era tutto fatto di sesso, feste e droga. Non eravamo molti. Sette o otto persone. Dai diciannove ai ventitrè anni. E c’era questo tipo qua, una sottospecie di boss del gruppo. E lei era la sua nuova fiamma. La piccola Sofia. Diciassette anni lei, ventidue lui. La metteva in mostra come fosse il suo premio di chissà quale conquista e vantava il fatto che lei era vergine. Sapevo fin dall’inizio che sarebbe finita male..’’ sospira durante il racconto mentre io non mi ero nemmeno accorta di aver trattenuto il respiro per tutto quel breve racconto ‘’…dopo tre settimane che stavano insieme lui è riuscito a portarsela a letto smettendo di farsi sentire già dal giorno dopo. Quella sera lei è venuta, era arrabbiatissima con lui. È entrata in casa come un uragano, i capelli sempre rossi e gli occhi verde brillanti. Eravamo tutti insieme ma avevamo fumato di tutto per non parlare di tutta la roba di cui ci eravamo fatti. Ha fatto il diavolo a quattro ma..quella sera … è finita male. Nessuno riusciva a ragionare lucidamente. Tutti si sentivano in estasi ed esaltati. Potenti ed invincibili come se nessuno avrebbe potuto fermare quell’attimo di euforia. L’hanno presa, in tre, obbligandola. La sentivo gridare e sentivo loro ridere. È stato orribile’’ si tiene la testa con le mani mentre io ho la bocca spalancata, il suo sguardo si alza di scatto , continuando’’Avrei dovuto fermarli, avrei dovuto dire qualcosa. E invece non ho fatto nulla. Ed è l’unica cosa di cui mi sono sempre pentito. Ho fato un sacco di cose sbagliate nella mia vita ma questa è la peggiore. Poche ore dopo l’ho portata via e le sono stato accanto finchè è stata lei a dirmi di non volermi più vedere. Voleva dimenticare tutto. Non voleva più ricordare nulla di quel periodo. Penso sia per questo che si è comportata in modo strano in questi giorni. Subito dopo avermi visto. È stata tutta colpa mia, le ho ricordato l’unica cosa che lei tentava di dimenticare’’
‘’Cosa intendeva con la promessa?’’ visto che ne stiamo parlando, tanto vale capire tutto fino in fondo.
‘’Uscendo con quel tipi ha cominciato a drogarsi, anche se per poco tempo. Ci eravamo promessi a vicenda di smettere di far uso di quella robaccia.’’
‘’E tu, ci sei riuscito?’’
Annuisce alla mia domanda diretta.
Mi alzo in piedi sotto il suo sguardo confuso.
‘’Vado a vedere come sta’’ non riesco più a stargli accanto. Ho bisogno di vedere lei, ho bisogno di aria. Non riesco a respirare. Troppe emozioni tutte insieme. Mi sarei immaginata di tutto ma mai una cosa simile.
‘’Che senso ha parlargliene? Ormai è passato. È tutto finito’’
‘’Una ferita non si rimargina a meno che qualcuno non la curi. E, a quanto pare, la sua ferita è ancora aperta’’ fa strano parlare di ferite in questa situazione, è quasi ironico.
Zayn mi afferra per un polso ‘’Laila, mi sbagliavo’’
‘’A proposito di cosa?’’mi porto una ciocca di capelli dietro l’orecchio.
‘’Hai fatto bene ad indagare. Se non ci fossi stata tu magari sarebbe morta. Sei un’amica importante per lei. Mi parlava sempre di te e lo pensavo già prima, prima ancora di conoscerti. Ho capito subito dopo averti visto on Sofia che eri tu la persona di cui mi parlava sempre’’
‘’Grazie, Zayn’’
‘’Per cosa?’’ sembra confuso.
‘’Per esserle stata accanto quando io non c’ero, per esserti preso cura di lei’’ un sorriso timido affiora dalle mie labbra, gliene sarò riconoscente a vita.


NOTE FINALI

ma buonasera! come state?:D

allora, finalmente si scopre perchè Sofia si comportava in modo strano con Laila da quando aveva scoperto chi era Zayn! 

ma un dubbio rimane! di chi era il respiro che aveva sentito il giorno prima Laila? cosa dirà Mark di tutto questo? eheh, lo scoprirete presto!:D
spero che il apitolo vi sia piaciuto!:D e sono contenta di aver smentito le voci che dicevano che Sofia e Zayn avevano fatto friki friki bang bang perchè...no! non l'hanno fatto! ahahhahahahah

se volete seguirmi su twitter sono @sheismarcy_ menzionatemi che ricambio!

ultima cosa! mi piacerebbe avervi tra gli amici di facebook quindi se volete aggiungermi chiedetemelo che vi mando il link per messaggio privato ^^

un bacione!
   
 
Leggi le 11 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Marcy_