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Autore: Melabanana_    19/03/2013    4 recensioni
Hera Tadashi è un ragazzo apparentemente indifferente a tutto, che si lascia passare accanto gli eventi senza preoccuparsene molto.
Afuro Terumi è un idol emergente, ma già molto famoso, che nasconde il suo vero carattere.
Questa fic parla di come il loro incontro abbia modificato le loro vite, e di come la loro storia sia venuta ad intrecciarsi con quella dei loro amici.
Coppie: HerAfu, DemeKiri, ArteApo, vari ed eventuali.
{dedicata a ninjagirl, che mi ha fatto scoprire e amare queste pairings.}
~Roby
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Perché in ogni momento, il rosso e il viola sanno sempre trovarsi.
Genere: Fluff, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Afuro Terumi/Byron Love, Altri, Hera Tadashi, Jonas Demetrius/Demete Yutaka
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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Hellooooo!
Aggiorno ancora questa fic dal momento che ho un po' di tempo libero e capitoli già scritti :3 
Questa volta vi presento un capitolo un po' speciale (?)
È un'extra che parla di Atena (nella fic è lo stilista di Afuro, in IE è questo ragazzo) e Hepai (è apparso nel capitolo 17 di questa fic, in IE è costui) :'D
Sono una coppia molto carina all'interno della Zeus, e come l'ArteApo è decisamente poco valutata! 
Spero che vi piaccia :') L'extra non si inserisce nella storia principale, cioè non influenzerà i capitoli a seguire, è una storia a sé stante!
Baci,        
         Roby



Ai no hajimari

 

~Stay with me, I only want to protect you
We were born in distant worlds
But I say yes
I’ll be by your side forever~


Il primo anno in una scuola nuova era sempre difficile.
Era difficile perché bisognava fare nuove amicizie, abituarsi a nuovi ambienti, fare attenzione al calo dei voti scolastici. Farsi notare, allora, diventava il massimo.
Le scuole medie non facevano eccezione, e a Hepai piaceva molto farsi notare: vestiva sempre bene, aveva capelli ondulati viola fino alle spalle e un sorriso ammiccante che conquistava.
Ma per lui il primo anno di medie era ancora più difficile che per gli altri…
-Atena! Atena! Guarda da questa parte! Atenaaa!-
Hepai distolse lo sguardo dalle ragazzine urlanti e sospirò.
-Ci risiamo- borbottò irritato.
Il suo più grande problema era appena arrivato.
Atena Tomo, della sua stessa età, un ragazzo che eccelleva praticamente in tutto, con lunghi capelli biondo miele tenuti in una coda di cavallo, popolare quanto lui.
Fin dalle elementari, la sua presenza lo aveva tormentato, anche perché Hepai lo sfidava di continuo, ma non aveva mai vinto. E Atena continuava a sorridergli.
Hepai non lo sopportava, era troppo perfetto.
-Oooh, davvero, Atena-senpai, vuoi fare lo stylist?!- esclamò una ragazza.
-Sì, esatto. Ho già un piccolo impiego- rispose lui gentilmente.
-Ma ho sentito dire che il tuo capo, quella Hitomiko, è un vero mostro!- piagnucolò la ragazza.
Atena perse il sorriso e fece un’espressione contrita.
–Ti prego… non parlare mai più male di lei. E’ davvero una persona fantastica, la rispetto moltissimo- disse, piano. Le ragazze si commossero e subito promisero di non farlo più.
Hepai sbuffò, irritato, per richiamare su di sé l’attenzione.
Atena si voltò sorpreso, poi sorrise. –Oh. Buongiorno, Hepai - disse.
-Buongiorno- replicò Hepai. Atena non fece caso al tono seccato e andò in classe.
-Vorrei proprio sapere che ci trovate in lui, è così piatto- commentò Hepai, rivolto ad una delle ragazze. Lei si accigliò.
-Ma scherzi? Atena è così dolce! E poi riesce bene in tutto, nonostante la sua situazione familiare difficile è sempre perfetto!- rispose.
Stavolta fu Hepai ad accigliarsi. –Situazione familiare difficile?-
-Sì… la salute di sua madre è di nuovo peggiorata- disse lei, poi andò via con le amiche.
Hepai si voltò verso il suo armadietto, pensieroso.
E così, era di nuovo peggiorata. Da quando aveva partorito il suo unico figlio, Atena, la donna era sempre stata in condizioni di salute precarie; Hepai ricordava bene i suoi alti e bassi, che alle elementari coincidevano spesso con i periodi di assenza di Atena. Non c’era un padre, in quella casa; erano solo in due, madre e figlio, con l’aggiunta della nonna.
Eppure…
Eppure, Atena sorrideva sempre. Era irritante, che fosse così forte. Davanti alle difficoltà, lui non si abbatteva ma sorrideva ed era questa la sua più grande forza. Dava vita a tutto il suo mondo, e da un po’ di tempo era lui a portare soldi a casa (unica altra fonte era la pensione della nonna): nonostante fosse così piccolo era già maturo.
Atena era forte, e per questo Hepai lo ammirava e lo invidiava al tempo stesso.
“Non lo sopporto proprio” pensò e chiuse di scatto l’armadietto.
In fondo, Atena viveva in un mondo luminoso.
Stava passando di là per puro caso quando l’aveva visto con Hitomiko, sul posto di lavoro. Erano in un parco e Atena sembrava divertirsi, circondato di persone. E poi c’era lui, il biondo modello a cui stava sempre attento, curandolo in ogni minimo particolare.
Era così pieno di luce, quel mondo distante dal suo, che Hepai se ne sentì abbagliato e angosciato al tempo stesso. Atena non aveva bisogno d’aiuto; era forte abbastanza da poter vivere a testa alta in quel mondo.

xxx

Hepai scrutò il cielo scuro.
L’inverno era calato; nonostante fossero appena le cinque, il sole era già basso.
Faceva un considerevole freddo nella scuola, e lui, imbacuccato nel suo giubbino e nella sua sciarpa, si preparava andare a casa, dove lo avrebbero accolto mamma, papà e otto fratellini pestiferi e rumorosi. Se non altro, c’era calore in quella casa.
Aveva dimenticato il flauto in classe. Che se ne andasse alla malora, il flauto. Non sapeva neanche suonarlo, e poi tanto Atena era sempre il più bravo.
Però doveva recuperarlo sennò sua madre l’avrebbe preso a padellate come minimo.
Tornò in aula scocciato, recuperò il flauto e lo ficcò nella borsa, poi si avviò verso l’uscita.
Era tutto spento; solo l’infermeria aveva ancora le luci accese.
Hepai passò nel corridoio e si accorse che un piccolo fascio di luce proveniva dalla biblioteca.
Allora anche la biblioteca aveva ancora le luci accese, chissà perché.
Si avvicinò e aprì del tutto la porta socchiusa, facendola scorrere contro il muro.
Fece un po’ di rumore, ma ciò non sembrò turbare il ragazzo che stava dormendo chino sui suoi libri, completamente abbandonato sul tavolo di castagno.
Hepai s’accigliò, riconoscendo il corpo tremante di Atena.
-Oooh, Mr Perfettino non ha dormito abbastanza stanotte?- lo sfotté, non potendo fare a meno di avvicinarsi. A causa del lavoro, Atena studiava spesso a scuola, ma Hepai non pensava certo che si trattenesse così a lungo. Sospirò, rassegnato.
-Ehi, genio, se ti addormenti così, ti prenderai un malanno- disse ancora, ma Atena dormiva placidamente, senza accorgersi di lui. Hepai scrollò le spalle.
Era indeciso se lasciarlo lì o meno, poi però fu colto da un momento di tenerezza, associando l’immagine di Atena a quella dei suoi fratellini, e decise almeno di coprirlo con la propria sciarpa.
Fece il giro del tavolo e si chinò sulle sue spalle, nell’atto di poggiargli la sciarpa addosso.
-…mi…-
Hepai guardò il ragazzo sorpreso, si era svegliato? No; parlava nel sonno.
Dalle ciglia sofficemente chiuse di Atena scendevano piccole lacrime, che cadevano sul tavolo, formando macchiette scure; le sue labbra erano appena appena schiuse e respirava piano.
-…perdonami…- ripeté, in un sussurro.
Hepai sentì il cuore fermarsi mentre restava rapito da quella bellezza.
E d’un tratto capì molte cose.

-Maestra, perché Atena non è venuto?-
La bambina guardò la maestra con un broncio.
Hepai, aggrappato al grembiule della donna, guardò anche lui verso di lei.
-Beh… è una cosa un po’ complicata. La mamma di Atena non sta bene.-
-Ma non sta mai bene.- obiettò Hepai senza pensarci.
La maestra gli mise una mano sulla spalla.
-Sai, a volte dare alla luce un bambino è doloroso.- disse, con la gentilezza dell’adulto che sa ma non vuole spiegare al bambino, poiché teme di turbarne l’innocenza.
Ma Hepai ebbe la sensazione di capire…
che la mamma di Atena non stava bene perché aveva dato alla luce il suo unico figlio.
 

-Ma guarda che stupido…- sussurrò Hepai.
–Stupidi entrambi, io e te. Non eri forte… facevi semplicemente del tuo meglio.-
Si chinò su di lui e lo baciò sulla fronte, chiedendosi quand’è che tutto il suo risentimento nei confronti di Atena si fosse trasformato in amore. Perché non ci aveva fatto caso? Forse aveva solo finto di non vedere, ma già da un po’ i suoi pensieri erano rivolti a lui. Soltanto a lui.
Sorrise: non sarebbe più scappato.

xxx

{.: Tre anni dopo :.}

Sorrideva. In fondo, non c’era motivo di non farlo; se avesse smesso, la tristezza avrebbe sommerso il suo cuore e questo non andava bene.
Doveva essere forte, per prendersi cura di lei. Sì, così.
-Buongiorno!- gridò una voce allegra.
Si girò pensando di accogliere la solita ragazza, invece Hepai lo avvolse in un abbraccio soffocante. Atena sgranò gli occhi e s’immobilizzò.
- H-Hepai?! Mi hai di nuovo seguito al lavoro?!-
-Buongiorno- ripeté il ragazzo sorridendo, lo lasciò ma mantenne il braccio intorno alle sue spalle. Atena mise le mani sul suo braccio, come per spingerlo via, ma invano.
-Sei proprio un cagnolino fedele eh?- commentò Terumi malizioso.
Hepai lo fulminò con lo sguardo. Terumi rise e tornò da Hitomiko e Saginuma.
-Ti avevo detto di smetterla di seguirmi, razza di stalker!- intervenne Atena irritato.
-Ti amo- dichiarò lui, senza alcun imbarazzo.
Atena lo fissò con stupore e le sue guance s’imporporarono. Hepai sorrise e avvicinò le labbra alle sue. Atena gli tirò un pugno nello sterno e lo fece piegare in due per mancanza di fiato, quindi se ne andò, imbarazzato e offeso.
Ma a Hepai non importava; che lui lo volesse o no, l’avrebbe protetto e seguito per sempre. Si sarebbe ritagliato uno spazio d’ombra nel mondo di luce. Sarebbe rimasto al suo fianco per sempre, ne aveva la certezza fin da quel pomeriggio in biblioteca. Avrebbe vegliato su di lui.
Sorrise, lo raggiunse di nuovo e gridò.
-Ti amo, Atenaaaaaa!-
-Lo so, idiota! S-smettila di ripeterloooo!-






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P.S. La frase iniziale, quella scritta in corsivo-grassetto-grigio (?),  è il testo tradotto della canzone "I say yes!" di ICHIKO. ;)

   
 
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