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Autore: Merlina97    20/03/2013    2 recensioni
esiste un piccolo villaggio, Starland, di cui non si conosce la posizione geografica. Questo villaggio è circondato dai boschi, le persone sono chiuse,il passato spaventa, si danno per scontate le cose, si ha paura di tentare. Dovrà arrivare una persona, forse la coscienza stessa, a far cambiare le cose. Mi scuso in anticipo per gli aggiornamenti lentissimi, spero avrete voglia di seguirmi comunque.
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lettera

La stagione avanzava sempre di più e l’aria si faceva sempre più calda e afosa, perfino in un posto come Starland;

Anna era ormai guarita e anche gli ultimi rimasugli del suo malanno l’avevano abbandonata con sua somma gioia, visto che non ne poteva più di rimanere sotto le coperte a non far nulla, sotto lo sguardo compassionevole di Sel che le faceva da dama di compagnia.

Così, per fortuna o sfortuna che sia, la ragazza aveva ripreso la solita routine, con la differenza che però, come sempre in quel periodo dell’anno, stava all’erta: infatti, a breve avrebbe compiuto sedici anni e, di conseguenza, in quei giorni sarebbe arrivato un regalo dai nonni materni e ,sebbene odiasse ammetterlo a se stessa, lo attendeva con ansia. Ma  non era il regalo ad interessarle. Ciò che le importava era che quel pacchetto così colorato e ben avvolto in carta lucida  insieme ad un bigliettino che recitava sempre “Auguri” costituivano l’unico collegamento che aveva con quelle persone sconosciute e di cui non si parlava quasi mai in casa. Di loro, Anna sapeva solo che non avevano preso bene il trasferimento della figlia e che erano due persone agiate e colte, come la madre. Non molto, ammetteva a se stessa. Avrebbe voluto sapere qualche cosa di più, per decidere da che parte stare, visto che ora come ora non sapeva se dare retta alla parte di lei che le diceva di provare affetto, visto che erano suoi parenti che trovavano il tempo di farle gli auguri, o sentirsi irritata perchè non si erano mai fatti vivi, nè di persona, nè trammite lettere più lunghe. Proprio non sapeva come comportarsi.

I suoi pensieri riguardanti la propria situazione famigliare vennero però interrotti dall’entrata di una figura esile e decisa allo stesso tempo e bionda. Biondo platinato, per la precisione.

Attraversò la stanza e si lasciò cadere sul letto di fianco a quello di Anna, che aveva finalmente sostituito il divano, che ora giaceva in fondo alla stanza.

-Sai, quel divano era ultracomodo, ma questo letto... È la fine del mondo!- esclamò Selene.

- Bè, era ora. Hai dormito sul divano per mesi... –

Per un attimo Anna si chiese come mai fosse così tanto esaltata, poi, però, decise che era più saggio non porre domande a riguardo per evitare strane risposte.

-Macchè letto o divano!- salto sù Sel – Mica è la differenza che mi esalta! È Il gesto d’amore!- mentre lo diceva gli occhi le si illuminarono.

Già, un gesto d’amore.

Anna rimase stupita dal collegemento che aveva fatto la sua testa; non perchè fosse nuovo, ma perchè per la prima volta ci fece realmente attenzione. Non pensava che per lei stessa fosse così importante e, ad essere sinceri, neanche la capiva la ragione di tutta questa importanza. Sapeva solo che c’era.

Tanto valeva togliersi il callo:

-Stamattina il corriere ha portato qualcosa?- chiese

- Non direi... Aspettavi qualcosa?-

Anna annuì e attese un attimo prima di rispondere: - Sì, in questi giorni dovrebbe arrivare un pacco da fuori, o almeno credo.-

Poi, vedendo lo sguardo confuso di Sel, aggiunse: - Sai, per la storia del compleanno...-

Una luce attraverso gli ocche della bionda, che rispose: -Già, tra poco compi sedici anni, me lo stavo quasi dimenticando! Mi chiedo se ci sia il modo di convincerti a festeggiare in un qualche modo... Comunque, da chi lo aspetti questo pacco, o meglio regalo?-

-Dai miei nonni, i genitori della mamma. Di norma mi fanno il regalo tutti gli anni...-

-Allora capisco che tu sia ansiosa! Anche se non li senti spesso si ricordano del tuo compleanno, che carini!-

- In realtà non ci ho neanche mai parlato, Sel. Non so neanche chi siano...-

-Quindi vorresti sentirli?-

- Non lo so.-

Sel si tese leggermente verso Anna e il suo sguardo corrucciato e basso, come se questo l’aiutasse a trovare una possibile traduzione a quelle tre semplici parole che sembravano, apparentemente, voler mettere la parola “Fine” al discorso. Fece un altro tentativo:

-Se ti mandano un regalo vorrà pur dire che un minimo a te ci tengono, no?-

- Sel, non si sono mai fatti sentire! Mandano solo un bigliettino di circostanza firmato e un pacchetto... Sono praticamente due sconosciuti che non saprei distinguere se me li trovassi davanti!

Non so neanche il perchè lo mandano quel regalo: sembra che non gliene freghi niente per tutto l’anno e poi...-

Selene dovette capire che l’amica era davvero frustrata dal tono di voce e dagli occhi leggermente lucidi, così le mise una mano sulla spalla in segno di conforto.

Passò qualche secondo, poi Sel buttò lì:

-      Prova a farti viva tu.-

Anna non rispose. Non subito, almeno. Non era stata così sciocca da non contemplare la soluzione di Sel, davvero, era venuta in mente anche a lei, però sentirselo confermare pure da altri, oltra alla propria coscienza... La verità era che Anna aveva paura anche se non era sicura riguardo al cosa le faceva paura. Forse temeva di venire ignorata, di non ricevere una risposta, o forse il contrario; forse temeva di riceverla e di stravolgere il sottile e fragile equilibrio che la teneva unita a quelle persone.

Non diede una risposta a Sel.

Sul momento quella proposta non aveva fatto  altro che chiuderla ancora di più in se stessa.

Dunque Anna rimase lì, seduta con le gambe al petto sul letto, senza la convinzione per tentare e senza essere capace di dimenticare l’idea che le frullava in testa.Immobilizzata a rimuginarci. Dopo un tempo indefinito passato in quella posizione, si alzò, lasciando la questione in sospeso, tentando di mandarla a calci nel dimenticatoio. Peccato che il tentativo risultò alquanto inutile: quella notte, mentre provava a prendere sonno, ci pensava ancora.

Scosse la testa.

No, non poteva.

***

La mattina dopo, verso le undici, Anna si sedette di fronte alla scrivania con un foglio e una penna in mano. Si mordicchiò il labbro inferiore, incerta su cosa scrivere; un “Come state?” le sembrava poco appropiato,tenendo conto che non si erano mai visti o perlomeno sentiti. Forse era meglio se partiva da se stessa, dalla sua vita, se presentava loro la nipote. Partì dalle cose meno personali della sua vita: scrisse di Starland, dei suoi genitori poi scavò sempre di più nel profondo, iniziò a prenderci gusto.

 Gli raccontò di Adele e di Elisabetta, accennò a Nicola, parlò della sua passione per la lettura, di come aveva insegnato a leggere ad altre persone. Parlò di Antonio, di Ludovica, della sarta, dell’odore del pane appena sfornato, dei dubbi che l’assalivano, del mercante straniero, del davanzale sul quale amava passare le notti insonni.

Raccontò delle stelle, di Selene,degli ultimi eventi, ma presa dalla foga della scrittura non vide subito ciò che c’era da vedere.

L’ultima cosa che scrisse, la più incerta e spontanea al tempo stesso, fu un “Vi voglio bene” seguito dalla sua firma.

Poggiò la penna sul tavolo e fece un respiro profondo. Ecco, l’aveva scritta,ora doveva solamente consegnarla ad un cavolo di corriere che, chissà tra quanto, forse sarebbe riuscito a portarla a destinazione. Doveva solo sperare in meglio.

Non si aspettava una risposta, dal canto suo, sentiva di essere in pace con il mondo, ora. O se non con il mondo intero, almeno con sè stessa. Dovette ammettere di sentirsi meglio.

Sorrise spontaneamente davanti a quel foglio, prima di ripiegarlo con cura. Doveva ricordarsi di ringraziare Sel, doveva assolutamente farlo in giornata.

Spazio autrice: finalmente sono riuscita a pubblicare il capitolo! In realtà era un pò che era pronto, ma ra una cosa e l’altra...

Mi rendo conto che non è dei più lunghi e che in certi punti è un pò sconnesso, ma che ci volete fare... Mi è uscito così;). Comunque,il prossimo potrebbe essere al 99% il capitolo della “Grande Verità”.

Grazie mille e alla prossima

Ila

 

 

 

 

 

 

  
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