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Autore: Birbi_alex    20/03/2013    8 recensioni
"- io non sono esattamente.. il ragazzo ideale, insomma ti punzecchio sempre, ti rincorro, ti faccio il solletico, ti faccio degli scherzi.. - cominciò a elencare anche lui strappandomi una risatina a ogni frase, portandomi a stringermi maggiormente alle sue spalle in un lieve abbraccio.
- e io non faccio lo stesso, scusa? - sbottai a quel punto per fargli capire il succo del discorso e riuscendo anche a zittirlo tanto che si girò verso di me confuso.
- il punto è che.. che non vorrei nient'altro se non quello che ho già. Anche io ti prendo a pesci in faccia a volte ma tu dovresti sapere che scherzo, che ti amo comunque - sussurrai riuscendo a vedere un sorriso emozionato tirarsi sul suo viso finché alle ultime parole agganciò gli occhi ai miei felice, guardandomi in un modo che avrebbe potuto bucarmi l'anima.
Qualcosa gli attraversò lo sguardo, quel qualcosa che compariva ogni volta che gli dicevo quelle due paroline importanti, poi come se non potesse farne più a meno si allungò verso di me posando le labbra sulle mie con ardore."
Questa FF è il seguito di "You're different than other else" ( http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1082168&i=1 )
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Now I’m in position to be another
stalker like every thing I say
seems to always sound awkward.

Adesso sono nella situazione per essere
un altro inseguitore, sembra che
ogni cosa che dica suoni imbarazzante.
(Ed Sheeran - U.N.I.)






CAPITOLO 2

 
Mi strinsi nella giacca marroncina attraversando in una corsetta la strada, sperando nella benevolenza dei tassisti e che non mi volessero investire.
Sistemai meglio la borsa in pelle sulla spalla e mi apprestai ad attraversare il piccolo parco davanti a Westmister mentre un colpo di vento mi scostò i capelli dal viso.
Avevo ancora.. cinque minuti mancati per raggiungere Harry all’agenzia di viaggi dove lavorava prima che finisse il suo turno, nonostante ci fossimo dati appuntamento proprio davanti all’abazia poco dopo.
Però mi andava di andarlo a prendere direttamente a lavoro, dopotutto non lo vedevo più come un tempo e ogni minuto in più con lui era prezioso.
Affrettai il passo in una delle vie più avanti, dove mi aveva fatto vedere una volta ci fosse il negozio in cui lavorava.
Non riuscivo a immaginarmelo in giacca e cravatta dietro una scrivania ad accogliere persone su persone, riuscire ad essere educato e mai sfacciato, senza provarci con ogni bella ragazza dovesse aiutare.
Un motivo in più per raggiungerlo all’agenzia, magari sarei riuscita a vederlo all’opera.
Armeggiai un poco con la sciarpa di lana attorno al mio collo e imboccai la strada giusta, stupendomi di alzare gli occhi e vedere Harry uscire da una porta più avanti seguito da una ragazza bassina e gracile con dei lunghi capelli dorati.
Aggrottai le sopracciglia confusa e rimasi a guardarli, notando come il riccio stesse mantenendo aperta la porta per far passare la ragazza in un sorriso gentile.
Continuai ad andare verso di lui rallentando appena il passo, perdendomi a guardare la giovane ricambiare il sorriso del mio amico e scambiandogli qualche battuta che io non colsi.
Rise felice per qualunque cosa avesse detto lei, infilandosi le mani nelle tasche dei jeans stretti e stringendosi nelle spalle, continuando a tenere gli occhi puntati sul viso della ragazza al suo fianco.
Era evidentemente più bassa di Harry, contando comunque l’imponente metro e novanta scarso in cui si era alzato negli anni, ed era mingherlina sebbene proporzionata.
Sembravano avere una certa confidenza a giudicare dai sorrisi e le risa che continuavano a scambiarsi, anche se io non l’avessi mai vista né avessi sentito parlare di lei.
Quando finalmente il ragazzo spostò lo sguardo davanti a sé mi notò e mi riservò un sorriso felicemente colpito finché al nostro incontro mi poggiò una mano su un fianco piegandosi a salutarmi con due baci sulle guancie.
Se dovevo già alzare il viso per guardare Zayn, con Harry era peggio perché aveva superato il mio fidanzato di parecchi centimetri, allargando le spalle anch’esso ma mantenendo quegli occhi smeraldo e i capelli ricci come un tempo.
- pensavo ci dovessimo trovare a Westmister – mormorò il ragazzo confuso aprendosi in un sorrisetto sprovveduto.
- sì, è che ero un po’ in anticipo e ti sono venuta incontro – risposi per tranquillizzarlo spostando poi lo sguardo sulla ragazza accanto a lui rimasta a osservarci in silenzio.
Era anche più bassa di me, ma era sicuramente carina con quel suo viso tondo e dolce incorniciato da una cascata di lunghi capelli color miele e da due grandi occhi verde fango comunque luminosi.
Per giunta il collo magro era circondato da una sciarpa spessa e blu che le infossava maggiormente il faccino gentile, come anche la lunga giacca che le arrivava fino a metà coscia lasciando poi le gambe esili fasciate da dei leggins scuri.
Accennai un sorriso alla ragazza che ricambiò timidamente fino a che Harry rinsavì sfiorandole una spalla con la mano – ehm Scar lei è Nicole, una mia collega di lavoro – la presentò con un sorriso decisamente troppo dolce per la descrizione che mi aveva fatto di lei.
- e Nicki lei è Scarlett, una mia amica – continuò a dire e anche quel soprannome mi piegò in un sorrisino divertito mentre le strinsi la mano gentile.
Mi sembrò quasi che il sorriso di quella che doveva chiamarsi Nicole si fosse aperto di più alla parola amica dato che all’inizio era rimasta a guardarci con una certa inquietudine.
- oh finalmente conosco qualcuno che l’abbia visto lavorare sul serio, miracolo! – esclamai per spezzare il silenzio che si era creato, sentendo subito una risatina cristallina provenire dalla ragazza.
- che intendi dire, scusa? Io lavoro sul serio! – ribatté il riccio indispettito piegandosi in un sorriso sicuro e portandosi una mano al petto.
- ci crederò solo quando lo vedrò Harry, mi spiace – commentai in un’alzata di spalle guardando la biondina alla mia destra.
- chiedi a lei allora, su! – mi incitò con convinzione indicando la ragazza che continuò a spostare lo sguardo timido dal riccio a me più volte.
- e va bene.. però promettimi di rispondermi con sincerità, non farti abbindolare da quel bel faccino che si ritrova – mi rivolsi a lei indicando col capo il ragazzo, piegandola in un sorrisino timido.
- allora lo ammetti che sono un bel bocconcino, eh tesoro? – mi stuzzicò il riccio lusingato dalle mie parole, ricevendo subito in risposta una mia occhiataccia.
Come se non bastasse notai anche Nicole stranirsi sentendo il nomignolo con cui mi chiamò Harry, non sapendo quanto in realtà fosse insignificante per me.
Insomma, aveva sempre avuto la cattiva abitudine di chiamarmi in quel modo impertinente ma col tempo avevo cominciato a non farci neanche più caso, partendo dal fatto che amassi troppo Zayn per preoccuparmi di quel soprannome azzardato.
- sinceramente non me ne frega proprio niente del tuo sex appeal, ti ricordo che sono felicemente fidanzata – borbottai rilassando la ragazza una volta per tutte, sentendola anche sospirare in un sorriso accennato di cui Harry non si accorse.
Ero pur sempre una femmina e le ragazze le conoscevo come le mie tasche, a quanto pare contrariamente a quanto potesse fare il mio amico.
- devi smetterla di dire così ogni volta, non puoi comunque negare il mio fascino – costatò dando un colpo di testa per smuovere i ricci e sistemarli distrattamente, continuando a sorridere sghembo.
- basta che ci credi Styles – dissi ridacchiando dandogli una pacca sulla spalla che fece ridere anche Nicole.
- ma tu come fai a sopportarlo tutto il giorno a lavoro? Povera.. – tornai a parlare con la ragazza non troppo sicura che non le piacesse la cosa.
- ormai ci ho fatto l’abitudine – mormorò in un sospiro cercando di rispondere in un modo che potesse compiacermi, aprendosi in un sorriso timido.
Il problema era che di Harry non ci si poteva semplicemente abituare, lo si viveva fino in fondo inevitabilmente ogni volta che lo si guardava negli occhi.
- finalmente qualcuno che mi tratta bene, meno male – commentò lui regalando un sorriso felice a Nicole che le fece quasi luccicare gli occhi.
Vi prego, uccidetemi.
- infatti, non ti abituare – me ne uscii guardandolo in modo eloquente, meritandomi una sua linguaccia.
Rimasi a ridere per la scena guardando le solite fossette formarsi sulle guance del riccio che mi rallegrarono, fino a che con un colpo di tosse la biondina accanto a noi diede un’occhiata all’orologio sul suo polso con nervosismo – scusate ma adesso devo andare, sono quasi le sei e ho delle commissioni da sbrigare – mormorò poi dispiaciuta della cosa.
- oh allora non ti disturberemo ancora, non ti preoccupare – le risposi cordiale in un sorriso lascivo.
- beh spero di rivederti uno di questi giorni Scarlett, è stato un piacere conoscerti – disse aprendomi finalmente in un sorriso sincero. Che cara ragazza.
- e ciao Harry – aggiunse poco dopo con più timidezza, facendo per indietreggiare ma il ragazzo le cinse i fianchi con un braccio chinandosi poi a baciarle una guancia dolcemente, lasciandola infine andare via per la sua strada in un sorriso.
- ci vediamo domani! – le urlò dietro felice riuscendo a farla voltare un attimo, rimanendo a guardarla andare via.
Era davvero una ragazza troppo timida per quei capelli appariscenti, troppo minuta per quel cappotto ingombrante, troppo magra per quelle calze, troppo bassa per quegli stivaletti distinti e troppo dolce e innocente per un tipo come Harry.
Assottigliai lo sguardo cercando di capire cosa lui potesse trovare di attraente in quella ragazzina troppo cresciuta per riuscire a rubargli un sorriso tanto duraturo.
Non che potesse importarmi molto alla fine, non ero di certo gelosa di Harry, ma conoscevo bene il genere di donne che amava frequentare di solito ed erano il completo contrario di Nicole.
Lei non aveva gambe lunghe e atletiche, tacchi femminili, tratti attraenti o comportamenti ammiccanti come avrebbe dovuto essere per lui.
Cosa mi sfuggiva allora?
Mi accorsi di essere rimasta immobile nei miei pensieri solo quando la ragazza ormai lontana girò l’angolo, allora mi permisi di tirare uno scappellotto al ragazzo imbambolato accanto a me che subito si girò verso di me confuso.
- carina la tua “collega” – commentai facendo le virgolette con le dita all’ultima parola, facendogli spalancare appena gli occhi chiari.
- c’è qualcosa che non va? – chiese non capendo e soprattutto non riuscendo a leggere tra le righe la mia affermazione.
Alzai gli occhi al cielo in un sospiro e lo afferrai per un braccio inducendolo a camminare al mio fianco, di certo non avevo intenzione di rimanere lì altro tempo a discutere con lui dato che saremmo dovuti andare a sua volta a prendere Zayn a lavoro.
Perché anche lui come me lavorava tre sere alla settimana ma come barista in un piccolo pub per racimolare un po’ di soldi.
- mah non so, vogliamo parlare degli occhi color fango di Nicki? – la apostrofai in quel modo che aveva usato il riccio poco tempo prima, camminando al suo fianco.
- e perché dovremmo.. parlare di lei? – domandò schiarendosi la voce roca cominciando a guardarmi con un certo timore.
- forse perché fino a dieci minuti fa non sapevo che ti piacesse una ragazza e che fosse anche impiegata a lavoro con te? – ribattei con tono ovvio e lui distolse velocemente gli occhi smeraldo dai miei portandoli al cielo davanti a sé.
- partiamo dal fatto che non mi piace, e poi perché avrei dovuto dirtelo? Ci sono tante ragazze che lavorano insieme a me – precisò infilandosi di nuovo le mani nelle tasche dei jeans com’era solito fare.
- e vorresti dirmi che saluti tutte ogni sera con un bacetto sulla guancia? – esclamai sicura delle mie parole e il suo improvviso silenzio mi sollevò.
Era in difficoltà.
- scusa se volevo fare la persona educata – commentò cercando di depistarmi.
- ma smettila! Se avessi voluto fare la persona educata l’avresti salutata come ho fatto io, non in quel modo smielato – dissi ancora facendolo sospirare.
- la.. possiamo smettere di parlare di Nicole? – mi chiese lui in una smorfia imbarazzata.
- perché? È una così cara ragazza, mi piacerebbe sapere di più su di lei! – risposi in un sorriso finto.
- allora parlaci di più la prossima volta, io non so più di tanto – mormorò con tono più sgarbato abbassando lo sguardo al pavimento.
- ah ah sei sulla difensiva, vuol dire che ti piace! – sbottai indicandolo come se avessi appena scoperto un nuovo continente, continuando a fissarlo insistentemente con un sorriso in volto.
- la smetti di dirlo? Come fai a saperlo? – borbottò aggrottando le sopracciglia appena visibili dalla frangia di riccioli scuri, prendendomi forse per una sprovveduta.
- oh Harry non sembra ma ti conosco bene, saprei riconoscere quel tuo sguardo dolce da un kilometro di distanza! – dissi con una certa convinzione, ricordandomi di come avesse guardato Nicole tutto il tempo continuando a sbattere le ciglia e a farle la radiografia con quelle sue iridi accese come se potesse svanire da un momento all’altro.
- e invece ti sbagli, Nicki non mi piace! – ripeté quasi per convincere se stesso più che me, piegandomi in una smorfia annoiata mentre ci incamminavamo veloci tra le vie caotiche di Londra.
- Nicki? – ripetei con fare ovvio alzando le sopracciglia come a rendergli evidente quella sua abitudine a chiamarla così.
- Nicole. Non. Mi. Piace. Stop. Fine della storia. Addio. – si corresse in uno sbuffo spostando di nuovo lo sguardo ormai più duro al cielo, sospirando pesantemente.
- va bene, farò finta di crederci se preferisci – commentai con semplicità scrollando le spalle con sarcasmo.
Lo vidi con la coda dell’occhio scuotere la testa indispettito, come se stesse davvero mentendo anche a se stesso.
- dai parliamo di qualcos’altro, non mi va di fare ancora la psicologa – scherzai dopo un po’ spezzando il suo silenzio, portandolo a un altro sospiro.
- e a me di fare il paziente pieno di problemi – mormorò in modo quasi impercettibile credendo forse che non l’avessi sentito, mantenendo lo sguardo fisso davanti a lui.
- quindi.. ci facciamo venire in mente qualcosa da fare dopo? Così magari non torniamo a casa tristemente e ci facciamo due risate, mm? – proposi in un sorriso che volle contagiarlo, tanto che lo presi sotto braccio riuscendo finalmente a catturare la sua attenzione.
- hai qualche idea? – borbottò distrattamente puntando gli occhi nei miei per un attimo.
- ehi sei tu quello dalle serate a non finire, io contavo sul tuo aiuto! – esclamai con fare allegro piegandolo in un sorriso divertito che mi fece sentire più leggera.
Lo vidi un attimo pensarci in silenzio, finché con un grugnito rispose – potremo andare a fare un giro a Piccadilly, lì troveremo di sicuro qualcosa da fare – con tono poco sicuro, convincendomi comunque della cosa.
- certo! A me va benissimo, e di sicuro anche Zayn vorrà fare una passeggiata dopo aver lavorato tutto il pomeriggio – commentai positivamente facendolo sgranare gli occhi.
- ah perché invece io ho giocato con le bambole oggi? – sbottò divertito dalle mie parole ricordandomi di come effettivamente si fosse dato da fare anche lui.
- non ci metterei la mano sul fuoco – mormorai alzando le braccia con innocenza, venendo poi leggermente spintonata da lui.
- che simpatica la nostra studiosa – mi prese in giro facendo finta di ridere alle mie parole di poco prima.
- a te invece come ti potrei chiamare? Mio tom tom vivente – ribattei a tono facendolo ridere di cuore, allora mi lasciai a una risata anche io.
- vuoi anche sapere dove ti manderei in questo momento? – domandò con sarcasmo guardandomi con enfasi, mantenendo un sorrisetto strafottente che mi fece ridere ancora.
Feci per ribattere quando mi accorsi dell’insegna luminosa e familiare davanti a noi, che mi portò a spingere dentro al bar Harry ancora tra le risate.
Mi chiusi la porta del locale alle spalle e seguii subito il riccio che si incamminò a passo sicuro verso il bancone dove vidi Zayn con addosso la maglietta col marchio del posto.
Era in piedi intento a pulire distrattamente una tazzina con un panno muovendo appena la testa a ritmo con la musica della radio e notai anche come si fosse fatto la barba quel mattino dato che aveva le guance lisce, prima che il riccio potesse chiamarlo facendolo girare all’istante.
- da quanto tempo! – esclamò Harry con ilarità piegando il moro in un sorriso felice che riconobbi essere il solito che spesso spegnevo io con un bacio.
- ehi ciao amico! – ribatté il mio ragazzo ricambiando la breve stretta che gli aveva dato l’altro battendo anche una mano sulla sua spalla, poi si accorse di me e aprì ancora di più il sorriso luminoso sul suo viso.
- ah ma ci sei anche tu – constatò colpito incrociando gli occhi scuri ai miei con amore.
- se no come credi ci sarebbe arrivato tutto solo fino a qua? – domandai con sarcasmo piegandolo in un ulteriore sorriso, sedendomi come il mio amico sugli sgabelli davanti al bancone.
- ormai ci stai quasi più tempo tu qui dentro che me – commentò appoggiando le braccia al legno dello stretto piano di legno che ci divideva.
- dovresti esserne felice, vuol dire che mi piace il locale e poi le altre persone che lavorano con te sono tutte simpatiche, perché non dovrei venire? – ribattei con sincerità ripensando alle bariste che mi aveva fatto conoscere col tempo, che avevano subito chiarito di non voler provarci con Zayn e quindi di rilassarmi.
Nonostante mi fossero già andate a genio da allora avevo anche saputo di come due ragazze in particolare fossero.. attratte da altre donne e non dai maschi, lasciandomi una certa inquietudine ma comunque più tranquillità.
- in ogni caso il mio turno è praticamente finito, devo solo aspettare che mi diano il cambio e poi posso andare – disse lui perdendosi a chiacchierare con noi dati i pochi clienti nel bar in quel momento.
- come? Sono venuto fino a qua sopportando anche Scarlett per tutto il tragitto, ora pretendo una delle tue cioccolate con la panna! – si lamentò Harry battendo una mano sul bancone e facendo ridere appena Zayn.
Era diventato un mago a fare caffè, cappuccini, cioccolate e drink di vario tipo lavorando lì dovevo ammettere, anche se la cosa non si conciliasse esattamente con il suo mancato gusto culinario quando si parlava di cibo solido.
- se proprio insisti.. – mormorò affermativamente con un sorrisetto compiaciuto in viso, tirandosi eretto e rivolgendosi poi anche a me – tu amore vuoi qualcosa? – mi chiese facendomi perdere un battito, al contrario di Harry che alzò teatralmente gli occhi al cielo.
- un caffè macchiato – risposi semplicemente in un sorriso dolce perdendomi nelle fattezze del suo volto, guardandolo girarsi e tirare fuori due tazze che posò ordinatamente sul tavolo alle sue spalle.
- comunque che mi racconti? Tutto a posto? – domandò il ragazzo a Harry con fare interessato, accendendo sapientemente i distributori di cioccolata e di caffè che riversarono il loro contenuto nelle due tazze.
- si va avanti, ma non mi lamento.. – rispose l’altro facendo spallucce – piuttosto tu Zayn? Non mi avete ancora detto come avete festeggiato l’anniversario la settimana scorsa – aggiunse poi catturando anche la mia attenzione, tanto che mi sedetti meglio sullo sgabello in un colpetto di tosse.
Vidi il moro lanciarmi un’occhiata divertita tornando subito a diluire il mio caffè con del latte e con altri ingredienti che mi persi, lasciandomi la parola sull’argomento – oh Zayn mi ha invitata a cena a casa sua la sera – mormorai semplicemente schiarendomi la voce ma non riuscii a convincere del tutto Harry perché dopo avermi ascoltato si lasciò a un sorrisetto malizioso che mi fece tremare.
- vecchio volpone, a casa tua l’hai portata! Bell’idea, complimenti – esclamò verso il mio ragazzo che scosse la testa divertito mentre io guardai male il riccio.
- guarda che ho sul serio cucinato, cosa credi? – ribatté l’altro rigirandosi poco dopo verso di noi con in mano le nostre tazze fumanti, posandocele sul bancone con diligenza.
- fino a un certo punto.. – commentai a bassa voce allungandomi a prendere due bustine di zucchero per versarle dentro al mio caffè, ma bastò a farmi sentire dal ragazzo seduto accanto a me.
- perché scusa? – chiese non capendo ma intuendo già che si sarebbe messo a ridere, tanto che accennò un sorrisetto divertito.
- ha bruciato il ragù con cui voleva condire la pasta – risposi cominciando a girare con un cucchiaino il contenuto della mia tazzina sentendo lo sguardo di entrambi addosso.
Non ci vollero più di due secondi che Harry scoppiasse a ridere e che Zayn mi lanciasse un’occhiataccia, fatto sta che mi lasciai anche io a una risatina sommessa.
- non è andata proprio così, è una storia lunga – borbottò il moro appoggiandosi con i fianchi al tavolo dietro di sé e incrociando le braccia al petto con disappunto.
- dai fatemi un riassuntino, sono curioso – se ne uscì il riccio continuando a sorridere divertito, portandosi alle labbra la sua tazza di cioccolata.
Io e il mio ragazzo ci scambiammo un’occhiata allarmata dalla quale distolsi subito lo sguardo come a fargli capire che non avrei proferito parola quella volta, nascondendo il viso dietro al caffè che stavo bevendo lentamente.
- ehm.. diciamo che.. – balbettò intimidito sentendo gli occhi cristallini del nostro amico a osservarlo – mi sono distratto un attimo.. neanche due minuti e si è carbonizzato tutto – disse brevemente abbassando anch’esso lo sguardo al pavimento imbarazzato.
Rimanemmo entrambi in silenzio finché Harry alzò la testa dalla sua cioccolata all’improvviso – ti sei distratto come esattamente? – chiese sapendo dove andare a colpire, mantenendo un tono malizioso.
La situazione ci stava scivolando di mano, quando dalla porta di servizio dietro al bancone uscì Emily, una delle fantomatiche bariste omosessuali con i suoi inconfondibili capelli cortissimi e biondo platino, che fece tranquillizzare sia me che il moro.
- dai Zayn puoi andare, ci penso io qua – avvisò il ragazzo dandogli anche qualche colpetto con la mano su un fianco, cosa che mi avrebbe infastidito parecchio se non avessi saputo della sua sessualità.
Si passò le mani chiare sul grembiule e poi alzò lo sguardo su di me, sorridendomi gentile e girandosi un attimo colpita verso Zayn – ciao Scarlett, che bello vederti – esclamò poco dopo guardandomi con uno sguardo limpido e celeste che io ricambiai con un cenno di capo.
- arriva subito il tuo moroso, non preoccuparti – continuò a dire indicando il ragazzo che sfilatosi il grembiulino bianco dai fianchi era svanito nel retro del locale, entrando dalla porta che lei stessa aveva appena varcato.
- nah “subito” non è una parola molto usata nel suo vocabolario – la corressi sarcasticamente riportandomi alle labbra il mio caffè e guardandola piegarsi in una smorfia divertita prima che potesse girarsi verso il mio amico.
- tu devi essere.. – borbottò la ragazza disorientata, alzando un dito in direzione del riccio – Harold Edward Styles, ma chiamami semplicemente Harry – concluse lui al suo posto prendendosi la briga di stringerle la mano, facendole sgranare gli occhi.
- piacere, Emily – rispose semplicemente sciogliendo la presa dalla mano del ragazzo in un sorriso forzato.
- è un.. amico di vecchia data mio e di Zayn – spiegai per renderle le idee più chiare, cosa che avrei dovuto fare anche a Harry dato che era rimasto a guardarla in modo eloquente.
- e perché non ti ho mai visto? – chiese la bionda curiosa, afferrando la mia tazzina ormai vuota.
- perché finisco il mio turno di lavoro troppo tardi per poter venire qua, però oggi lei è venuta a raccattarmi quindi ci sono riuscito – spiegò nella mia direzione prima di bere in un sorso tutta la cioccolata restante nella sua tazza.
- uh e che lavoro faresti, sentiamo? – domandò ancora la ragazza divertita dalla cosa.
- beh sto al bancone anche io come te, ma in un’agenzia di viaggi – le rispose a tono facendola sorridere.
- sul serio? Non hai la faccia da uno che sta chiuso in un ufficio tutto il giorno – commentò Emily in un sospiro, prendendo anche la tazza del mio amico per sciacquarla.
- se è per questo tu hai una faccia troppo carina per lavorare come barista – se ne uscì il riccio in una delle sue solite frasi per rimorchiare ma che in ogni caso con Emily non sarebbero servite.
- Harry forse è meglio che aspettiamo Zayn fuori, fa troppo caldo qua dentro – sbottai imbarazzata scambiandomi uno sguardo con la ragazza che ridacchiò divertita dalla situazione.
- no io sto bene, e poi c’è una bella compagnia – rispose convinto guardando la bionda con enfasi tanto che mi battei una mano sulla fronte incredula.
- fidati di me, qui non c’è acqua per il tuo mulino – insistetti con una frase contorta che fece scoppiare a ridere la barista, scendendo dallo sgabello per tirare via il mio amico.
- ma di che stai parlando? – borbottò confuso e per fortuna in quel momento vidi Zayn venirci incontro da un’altra porta con già addosso la giacca.
- Malik dì anche tu a Harry che dobbiamo proprio andare e che non è il caso di disturbare ulteriormente Emily – esclamai teatralmente verso il moro che dopo qualche secondo di confusione sgranò gli occhi divertito, alzando le sopracciglia come a chiedermi se avesse capito bene.
- sì ha ragione Scar, faremo meglio a uscire – mi diede man forte spingendo il riccio fuori dalla porta del locale, non prima di aver salutato la sua collega con la mano scusandosi anche con uno sguardo impotente al quale lei rise.
Neanche il tempo di mettere tutti piede fuori dal bar che Harry si girò verso di noi allucinato, attendendo delle spiegazioni – stavo rimorchiando se permettete! – sbottò all’istante infastidito quando il mio ragazzo al mio fianco continuò a spingerlo lungo la strada.
- no, fidati che non stavi rimorchiando – commentai sicura delle mie parole facendo indurire il suo sguardo smeraldo.
- oh ti dico di sì invece, qualche altro minuto e sarei anche riuscito ad avere il suo numero – aggiunse con prontezza facendoci scuotere la testa.
- e sai cosa ci avrebbe scritto lei sul foglietto? Un grande e grosso “NON MI PIACI PERCHE’ SEI UN MASCHIO” – disse Zayn con ilarità e dopo poco notai gli occhi verdi di Harry sgranarsi incredulo.
- che intendi dire? Non dirmi che.. – abbozzò l’altro sperando di aver capito male, ma una mia risata lo lasciò spiazzato.
- ebbene sì Styles, ci hai appena provato con una lesbica – confermai la sua teoria vedendolo aggrottare le sopracciglia con disperazione, passandosi poi anche le mani tra i capelli.
- e non potevate dirmelo, scusate?! Che figure mi fate fare? – chiese in una smorfia di imbarazzo.
- io ho cercato di fartelo capire con la frase del mulino! – commentai divertita vedendolo scuotere i ricci in disappunto.
- non ci posso credere.. – borbottò disperato alimentando le risate mie e di Zayn – quanto spreco, quella ragazza era una bomba – aggiunse in uno sbuffo triste, abbassando lo sguardo al marciapiede sotto ai nostri piedi.
- dai Harry non prendertela, sono cose che possono capitare – esclamai non troppo convinta delle mie stesse parole, lasciandomi alla fine della frase a una risata sommessa.
- Dio mio, resterò traumatizzato per giorni – grugnì il ragazzo con fare spiacevole passandosi le mani sul viso incredulo.
- addirittura? – domandai con sarcasmo piegandomi in una risata di cuore quando il mio amico annuì tristemente.
Cinsi i fianchi di Zayn accanto a me con un braccio continuando a ridere trascinandomi appena a lui finché mi passò una mano dietro la schiena stringendomi a sé, dandomi il via libera per lasciarmi andare a delle risate sul suo petto.
Harry dall’altra parte continuò a grugnire parole sconnesse e anche qualche insulto a mezza voce, mentre io e il moro non smettemmo di ridere per la scena.
E non c’era davvero suono più bello che la sua risata piena, ne ero certa.
Alzai appena il viso verso il suo collo attirando la sua attenzione finché in un sorriso sghembo si piegò sulle mie labbra in un bacio divertito.
Non durò neanche molto ma ebbi comunque il tempo per accarezzargli velocemente la pelle liscia delle guance con la mano, sentendolo stringere la presa sul mio corpo.
Ci staccammo entrambi in un sorriso perdendoci un attimo l’uno negli occhi dell’altra e facendomi dimenticare sicuramente ogni pensiero mi stesse passando per la mente fino a un secondo prima.
Non feci in tempo a sorridergli più apertamente che Harry accanto a lui ricominciò a borbottare parolacce distrattamente, facendoci ridere ancora e girare verso il riccio.
Appoggiai per un attimo la testa nell’incavo del collo di Zayn e respirai il suo profumo, tornando a rallegrare il nostro amico che finalmente dopo altre nostre battutine si aprì in un sorrisetto divertito, confessando quanto in realtà la cosa fosse divertente in un cenno di capo.















BUONSALVE!
Inizio subito con l'urlare.. 17 RECENSIONI PER IL PRIMO CAPITOLO, MA IO VI AMO DANNAZIONE!
Sul serio, siete tutte state entusiaste di questa nuova FF e spero possa continuare a piacervi.
Con questo capitolo ho introdotto un altro argomento che tratterà la storia, sebbene in modo meno approfondito ovviamente rispetto agli Zarlett.
Nicole!
Per recuperare il prossimo capitolo sarà Pov Zayn, ve gusta? ahah
Scusate se ho ritardato un po' nell'aggiornamento ma oggi ho dovuto organizzare insieme ai miei amici una festa a sorpresa per una nostra amica dato che oggi è il suo compleanno, poi latino e fisica mi hanno tolto ogni voglia di vivere che avessi mai avuto AHAHHAHAHAHAHAHAH
Quindi.. spero che questo capitolo in ogni caso vi sia piaciuto, ci sentiamo martedì 26 col nuovo capitolo Pov Zayn!
Se volete potete trovarmi su twitter, sono @birbi_alex
UN BACIONE A TUTTE!
   
 
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