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Autore: GleeAndFinchelSavedMe    24/03/2013    0 recensioni
FanFic inglese a tema Finchel. Traduzione a cura di GleeAndFinchelSavedMe.
Link della ff in lingua originale: http://www.fanfiction.net/s/8477426/1/Gone
Una storia in cui domina il vero amore. Una storia capace di far scendere qualche lacrima di commozione.
Tratto dal primo capitolo:
Rachel pianse quando scrisse la lettera, pianse quando piegò delicatamente la busta rosa confetto, pianse quando la lasciò sul tavolo. Entro nella sua macchina e si diresse a New York per iniziare la sua nuova vita.
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Leroy Berry, Noah Puckerman/Puck, Quinn Fabray, Rachel Berry | Coppie: Finn/Rachel
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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12 Maggio, 2015

Rachel stava mettendo la sua bambina di due anni nel suo seggiolino per auto.
Arabella Faith Berry scalciava e urlava: "No andare mamma! No andare!" Rachel sospirò.
"Torneremo, Belle. Piccola, stiamo solo andando a fare un viaggio. Poi torneremo a i tuoi giocattoli e tutto il resto. Mamma ha bisogno che tu sia una brava bambina, ok? Se sarai veramente buona, ci fermeremo per il gelato."
Arabella strillò: "Sii, crema!!" Rachel rise.
"Devi essere buona o non lo avrai..."
"Va bine, tarò blava."
Rachel sorrise e baciò la testa della figlia. "Questa è la bambina della mamma! Dai che faremo un viaggetto, sarà divertente!"
"Ti volio bene, mami!".
Rachel ridacchiò. "Ti voglio bene anche io, bambina."
Arabella diede Rachel un affettuoso bacio umido sulla guancia. Rachel rise e chiuse la portiera dietro di sé e la mise sul sedile anteriore. Hanno iniziato il loro viaggio verso Lima. Rachel non aveva intenzione di vedere nessuno, eccetto che i suoi padri. Non voleva attirare l'attenzione su se stessa, ci sono voluti tre anni per essere dimenticata dalla maggior parte delle persone e voleva mantenere le cose in questo modo.


Finn sospirò mentre era seduto sul divano nel suo appartamento. Erano passati tre anni da quando vide l'ultima volta Rachel Berry. Lei era incredibile e c'era qualcosa in lei che amava così tanto, ma lo ha lasciato improvvisamente. Aveva provato di tutto per trovarla, ma non riusciva. Poi qualcosa è successo quando meno se lo aspettava: Quinn Fabray è tornata nella sua vita per aiutarlo a superare la sua tristezza. Ora Finn sedeva sul divano a fingere di ascoltare i discorsi Quinn sui preparativi per il loro matrimonio che avrebbero celebrato entro un paio di mesi.
Quinn lo ammonì: "Finn?! Terra chiama Finn! Mi stai ascoltando?"
Finn rispose: "Oh... Ehm... Sì."
"Allora cosa ho appena detto?"
"Qualcosa sul colore dei tovaglioli. Non lo so, e davvero non mi interessa. Fai quello che ti pare con questa roba, io di certo non ti sarò di aiuto. Perché non chiedi consiglio a Kurt?"
"Lo sai che Kurt non vuole passare tutto il suo tempo a scegliere i dettagli per il NOSTRO matrimonio. Finn, questa è una cosa in cui voglio che tu mi aiuti. Voglio che il nostro giorno sia perfetto. Voglio che tu prenda parte alla pianificazione!"
"Io non so niente di matrimoni! Fai quello che vuoi e poi mostramelo e basta. Ti ho dato un elenco di persone della mia famiglia che voglio invitare, te lo ricordi?".
"Oh, stai zitto! Se ci fosse Rachel e se steste programmando il vostro matrimonio, ti avrebbe coinvolto ugualmente nella pianificazione."
"Lasciala fuori! Lei è andata via!".
Quinn ridacchiò. "Sapevo che l'amavi ancora. Ma lei non è qui, Finn. Non puoi lasciarla condizionare tutta la tua vita. Adesso fammi il favore di tacere che mi fai innervosire e aiutami a scegliere il colore di queste maledette tovaglie, capito?"
"Tu non puoi ordinarmi cosa devo o non devo fare, cara Quinn!!" urlò Finn.
"Finiscila di fare la vittima e cresci un po', porca miseria!" rispose la ragazza, alzando il tono di voce.
"Non so perché ti ho voluto mai sposare. Ora sto per andare da mia madre e ti voglio fuori da casa mia entro la fine della serata. Chiama tutti i tuoi preziosi ospiti di nozze e comunica loro che è tutto annullato! Non ho intenzione di andare al matrimonio. Ultimamente mi hai stressato oltre i limiti con tutti questi stupidi dettagli, ma stasera è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso!"
"Mi stai cacciando, per caso?"
"Sì. Ho pagato io per questo appartamento e devo pagare tutto il resto. Ti voglio fuori quando torno."
Quinn aveva le lacrime agli occhi. "Va bene, tu non troverai mai qualcuno che si occuperà di te come ho fatto io per tutti questi anni. E te ne pentirai! Nessuno sano di mente vorrebbe essere ancora con uno come te che si sta ancora struggendo per quella ragazzina che andata chissà dove!".
Finn si alzò in piedi. "Non hai il diritto di parlare di lei in questo modo. Lei è tre volte migliore di come una persona potrebbe mai sperare di essere. Che liberazione, Quinn. La troverò e passerò il resto della mia vita con lei come doveva essere sin dall'inizio!".
Finn andò alla porta e la sbatté con impeto dietro di lui, lanciando un ultimo sguardo furioso verso Quinn, consapevole che probabilmente sarebbe stata l'ultima volta che l'avrebbe vista.


Rachel aprì lo sportello anteriore dell'auto e baciò la testa della figlia mentre dormiva beatamente. Non riusciva a credere che fosse nel vialetto della casa in cui era cresciuta. Non era cambiato neanche un po', era tutto esattamente uguale a prima. Rachel strinse la figlia al petto e bussò alla porta con mano tremante dal nervoso. La ragazza fece un respiro quando sentì lo scatto della serratura. Teneva stretta Arabella e le baciò delicatamente la testa, sperando che i suoi padri non le avrebbero chiuso la porta in faccia.
Leroy aprì e rimase a bocca aperta.
Rachele disse con tono nostalgico: "Ciao papà".
Leroy, girandosi, urlò: "Hiram!! Vieni fuori, Rachel è qui!".
Hiram arrivò di corsa e rimase a bocca aperta quando vide sua figlia in piedi tenendo una bimba in braccio.
Rachel alzò gli occhi e ripeté: "Ciao papà".
I due rimase in stato di shock per qualche secondo, incapaci di pronunciare qualsiasi parola che potesse esprimere la loro immensa gioia. Era davvero loro figlia? E perché aveva un bambina addormentata che sembrava proprio come lei?

   
 
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