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Autore: My Pride    25/03/2013    7 recensioni
~ Raccolta di dieci flash fiction fluff incentrata sulla coppia ZoSan ♥
» 10. Love don't know different
Era piuttosto divertente vedere il modo in cui Zoro e Sanji facevano capire quanto tenessero l'un l'altro, pur non dimostrandolo apertamente né tanto meno dicendolo a parole. Il pensiero di Robin era stato quello sin dal primo momento in cui si era resa conto che qualcosa era cambiato, fra loro, sebbene avesse sempre fatto finta di nulla nei giorni e nei mesi successivi.
[ Partecipante alla «All Lovers Challenge» indetta dal forum Contest&Challenge Mania ]
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Roronoa Zoro, Sanji | Coppie: Sanji/Zoro
Note: Missing Moments, Raccolta, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Do one, melt one, love one'
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Peace piece Titolo: Peace piece
Fandom: One Piece
Tipologia: Flash Fiction [ 818 parole [info]fiumidiparole ]
Personaggi: Roronoa Zoro, Franky, Black-Leg Sanji
Rating: Giallo
Genere: Generale, Sentimentale, Fluff
Avvertimenti: Shounen ai
Tabella/Prompt: All lovers › 08. Amanti
12 Storie - #01 Natura: #10. Vento



ONE PIECE © 1997Eiichiro Oda. All Rights Reserved.

    Certe volte era davvero difficile darsi un nome, giacché non avevano ancora fatto abbastanza passi per riuscire a considerarsi «coppia».
    Per quanto avessero ormai accettato il fatto di provare qualcosa l'uno per l'altro - e per Sanji, che si era sempre reputato un grande amatore delle donne e il loro principe azzurro, era stato piuttosto arduo riuscirci - e avessero messo ben in chiaro che fossero amanti, c'era qualcosa che continuava a stonare, in quella specie di quadro che si era creato fra loro. Forse il problema stava nel fatto che erano due uomini, chi poteva dirlo. O, molto semplicemente, per la certezza che nessuno dei due fosse un tipo da sdolcinatezze eccessive, sempre se si escludevano i modi di fare che il cuoco riservava esclusivamente alle donne. Su quel punto non era cambiato proprio niente, in fin dei conti.
    Spesso, forse anche troppo, Zoro non si risparmiava dal rifilare un'occhiataccia al compagno ogni qual volta lo vedeva civettare con Nami o ronzare intorno a Robin, la quale, con un sorriso accondiscentente, si sistemava tranquillamente seduta con un libro sull'altalena e lo liquidava molto garbatamente, quasi senza che lo stesso cuoco se ne rendesse conto, cosa che invece lo spadaccino riusciva a cogliere fin troppo bene, quando se ne stava a sonnecchiare sul sostegno circolare dell'albero maestro o ad allenarsi sul ponte della Sunny.
    Quel giorno non era da meno. Stessa routine, stessa solfa, stessa scena madre che riservava ogni singola volta alle ragazze, che apparivano sempre sorridenti e compiaciute da quelle attenzioni. L'unica cosa che cambiava sempre era l'abbigliamento del cuoco: una volta una camicia bianca, un'altra ancora un'inguardabile camicia rosa con i fiori, una a righe arancioni e poi il doppiopetto... quel giorno stava sfoggiando la stessa felpa azzurra che gli aveva visto poco tempo addietro a Thriller Bark, quando, non appena aperti gli ochi, aveva scorto la sua espressione di sollievo prima che sparisse chissà dove.
    A quel suo stesso pensiero, Zoro si portò una mano a sfiorare il petto, traendo un lungo sospiro. Ah, maledizione a quell'idiota. Parlava così tanto d'amore e non riusciva a capire quanto gli desse fastidio averlo fra le proprie braccia la notte e vederlo comportarsi come un cretino durante il giorno.
    «Fa male, vero?» La voce di Franky, vicinissima al suo orecchio, lo fece trasalire, e alzò di scatto la testa verso il carpentiere, vedendo la propria immagine riflessa nei suoi occhiali da sole. Cavolo. Aveva davvero una pessima cera.
    Scosse il capo e si scompigliò i capelli con una mano, tornando a guardare il cuoco. Stava gongolando davanti a Nami per chissà quale motivo, ma sembrava molto intento ad ascoltarla, esattamente come stavano facendo Rufy e Usopp. Chissà di che stava parlando, per riuscire a catturare anche la loro attenzione. «Già», sussurrò poi di getto, masticando qualche imprecazione a denti stretti. Eccome se faceva male. Faceva maledettamente male. Ma non avrebbe mai osato fiatare e fare la parte dell'idiota, amanti o meno.
    «Allora dovresti andare da Chopper».
    Da Chopper? E che diavolo avrebbe potuto fare Chopper? «Perché dovrei?»
    «E' il medico, fratello. Se la ferita ti fa male, dovresti andare da lui».
    Zoro per un attimo lo guardò senza capire, sollevando un angolo della bocca in un sorriso fintamente divertito non appena comprese il significato delle parole di Franky. Oh. Quindi era a questo che si riferiva. Che idiota era stato a credere qualcos'altro. «Non ne ho bisogno», tagliò corto, recuperando le proprie katane per poi alzarsi in piedi, accennando un saluto al carpentiere prima di andare a rifugiarsi su in palestra e bearsi del breve alito di vento che gli carezzò il viso prima che si richiudesse la botola alle spalle. Lì, almeno, sarebbe potuto starsene in pace e avrebbe potuto allentare la tensione allenandosi, senza il timore che Chopper lo vedesse e lo redarguisse.
    Non seppe quanto tempo passò né tanto meno riuscì a ricordarsi quando si fosse steso sul divano e si fosse addormentato, ma nell'aprire gli occhi sentì qualcosa di caldo coprirgli lo stomaco e si accigliò, sollevando debolmente il capo per mettere a fuoco la figura sonnecchiante lì per terra. Con un piatto colmo di onigiri e una bottiglia di sake abbandonata al proprio fianco, Sanji si era addormentato a sua volta con il capo poggiato su una sua gamba e si era persino premurato di mettergli addosso una coperta per evitare che prendesse freddo, visto che era gravemente - parole di Chopper, non sue - ferito. Comportamento alquanto inusuale, per lui. In un altro momento, probabilmente, quello scemo d'un cuoco gli avrebbe rifilato un calcio per svegliarlo e gli avrebbe bellamente mollato gli onigiri prima di andarsene, senza nemmeno attendere che finisse per riprendersi il piatto, così da costringerlo a scendere. Adesso, invece, l'aveva lasciato dormire e gli aveva anche dimostrato che in quella relazione ci credeva più di quanto non desse normalmente a vedere.
    Forse era vero. Ci si rendeva conto di volere qualcosa solo quando si era maledettamente vicini dal perderla.






_Note inconcludenti dell'autrice
Perché cavolo questa flash ha una nota velatamente angst che converge poi nel fluff finale?
Non lo so, non chiedete, date semplicemente la colpa a Thriller Bark. Quando si tratta di Thriller Bark la mia vena angst spunta fuori anche non volendo, quindi è facilmente intuibile il perché la cosa sia diventata così. Bah
Comunque sia, mi mancava inserire Franky nelle mie storie, visto che nelle precedenti flash si viaggiava ancora a bordo della Merry e dunque lui non avrebbe potuto essere un componente della ciurma. Però, giacché lui ormai è un po' come il papà, una scena con lui era più che dovuta. Certo, a Zoro parla della ferita e tutto, ma chi lo dice che in realtà non si sia accorto del suo struggimento d'amore?
Lascio il dubbio perché per il momento non è importante *viene fatta a pezzi*
Commenti e critiche, come sempre, son ben accetti :3
Alla prossima.


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