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Autore: Ella_x    25/03/2013    6 recensioni
-Buongiorno ragazzi- salutò rivolgendo lo sguardo verso la classe.
I suoi occhi azzurri si scontrarono con quelli altrettanto azzurri di Becky e il cuore di quest’ultima perse un battito.
-Io sono Louis Tomlinson, il vostro nuovo insegnante di scienza per tutto l’anno- spiegò entusiasta sfilandosi la giacca marrone e mostrando un fisico perfetto avvolto in una camicia a quadri.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Science can be just what is, not what it could be.

Capitolo 16

Becky sbuffò sonoramente,accarezzandosi con le mani le braccia scoperte,nel tentativo di riscaldarsi,mentre se ne stava seduta su una pietra al ciglio della strada.

-Maledetto uccellaccio- borbottò,alzando lo sguardo irritato verso i rami di un albero da cui proveniva il verso di una civetta.

Louis ridacchiò,continuando a tenere il pollice alzato,nella speranza che qualcuno si fermasse per aiutarli.

La ragazza afferrò uno dei sassi che giacevano vicino ai suoi piedi,mirando all’uccello che tanto lo infastidiva.

Mentre si affrettava a lanciare la pietra,qualcuno chiuse le mani  tra il suo pugno.

-E’ solo un povero uccello- la rimproverò divertito Louis,togliendole la pietra dalla mano.

-Un povero uccello che sta facendo crescere il mio mal di testa- specificò la ragazza,sbuffando.

Il professore rise,togliendosi la giacca di jeans.

La posò sulle spalle della sua alunna,spostandole i capelli su una spalla.

-Grazie- sorrise Becky,stringendosi nella stoffa impregnata del dopobarba del ragazzo.

Louis le sorrise prima di spostare lo sguardo sul suo orologio,notando che erano già le otto di sera.

Alzò lo sguardo,vedendo un vecchio camioncino bianco, fermarglisi davanti.

Il finestrino si abbassò,mostrando un trentenne barbuto che sorrideva con una sigaretta tra le labbra.

-Buonasera- salutò Louis,osservando con sguardo disgustato la camicia a quadri dell’uomo sporca di ketchup,proveniente probabilmente dall’hotdog abbandonato sul cruscotto del camion.

-Potrebbe darci una mano?L’auto non parte e i cellulari non hanno campo- chiese gentilmente l’insegnante indicando la sua auto abbandonata sul ciglio della strada.

-D’accordo- acconsentì l’uomo,con la voce resa roca dal fumo.

Louis gli sorrise,attraccando l’auto dietro al camion pieno di galline e paglia.

Louis si avvicinò a Brcky,porgendole una mano per aiutarla ad alzarsi.

La ragazza si ripulì i pantaloni,mentre il professore apriva lo sportello del camion.

Becky salì per prima,ritrovandosi vicina a quell’uomo che puzzava di uova marce.

L’uomo partì,voltandosi e sorridendo alla ragazza.

-Bill- disse,porgendo la mano a Becky,che la osservò perplessa.

L’uomo la ritirò,pulendosela dal ketchup sulla camicia,prima di porge gliela di nuovo.

-Io sono Louis,e lei Becky- rispose per lei Louis.

Bill annuì,voltandosi verso la strada.

-Allora dolcezza,quanti anni hai?- domandò l’uomo osservando Becky dalla testa ai piedi,con sguardo famelico.

-Ehm..diciassette anni- rispose Becky,spostandosi di più verso il suo professore.

Bill annuì,sorridendole.

-Sei molto carina,sai?- continuò l’uomo,poggiandole una mano sulla coscia,accarezzandola lentamente.

Il grugnito infastidito di Louis risuonò nell’abitacolo.

-Tu  sai invece che sono un tipo molto geloso e violento,ed è meglio non scherzare con la mia ragazza?- domandò Louis,spostando bruscamente la mano dell’uomo dal corpo di Becky.

La ragazza tossì,mentre sentiva il sangue fluirle verso le guancie.

-Oh scusa,non si direbbe che stante insieme- borbottò l’uomo.

-Strano,ci amiamo così tanto- sorrise Louis,stringendo le spalle di Becky che annuiva con le sopracciglia aggrottate.

-Va bene se vi lascio qui?- chiese l’uomo,indicando un’aria di servizio deserta.

-Perfetto,grazie- disse Louis,aprendo lo sportello.

-Se hai bisogno di qualcosa,io ho una fattoria a cento metri da qui- disse Bill,sorridendo a Becky che annuì.

-Non avrà bisogno di nulla,io sono  tutto ciò di cui ha bisogno..vero amore?- chiese Louis,spuntando dal nulla,e aiutando Becky a scendere dall’auto.

-Vero- sussurrò Becky,sorridendo incerta.

-Bene,addio Bill- tagliò corto il professore,sbattendo lo sportello dell’auto e dando un paio di colpetti sulla carrozzeria impolverata,sorridendo mentre l’uomo si allontanava.

-Finalmente- sospirò Louis,voltandosi verso la stazione di servizio che comprendeva un distributore di carburante deserto,un officina meccanica,un ristorante mal ridotto e un motel per niente invitante -Io mi occupo dell’auto,lei si occupi della cena- continuò il ragazzo,consegnando a Becky delle banconote  e indicandole il piccolo ristorante.

-Pago io- disse la ragazza restituendo i soldi al professore.

-Non sia sciocca e sia svelta- sbuffò Louis ignorandola,continuando ad alzare il suo cellulare,nella speranza di trovare un po’ di campo.

-Non è giusto che paghi sempre tutto lei- sbottò Becky,spostandosi i capelli dalla fronte con un gesto stizzito.

-Se non se ne va la boccio,sul serio- sospirò Louis,arrendendosi e riponendo il cellulare nella tasca dei jeans.

Becky gonfiò le guance,allontanandosi a passo svelto verso il ristorante.

Spinse la porta cigolante,arricciando il naso mentre sentiva la campanella posta in alto,suonare fastidiosamente.

-Buonasera- salutò mentre osservava il pavimento a scacchi giallo e rosso.

-Buonasera- ripetè più forte,cercando di attirare l’attenzione di qualcuno visto che la stanza era deserta.

-Ciao!- una voce squillante fece sobbalzare la ragazza,che si voltò immediatamente verso il bancone scuro.

Una ragazza dai lunghi capelli biondi e lisci,le regalava un sorriso entusiasta,mentre gli occhi verdi scintillavano.

-Posso aiutarti?Dimmi pure,sembri spaventata,ma non devi esserlo. Si è vero,questo posto sembra una città fantasma,ma in realtà sono tutti simpatici come me. Oh,magari tu non mi trovi simpatica,in quel caso,beh sono tutti non simpatici come me,ma io non credo che tu lo pensi,sembri una tipa in gamba,quanti anni hai?Da dove vieni?Come ti senti?- la ragazza disse tutto d’un fiato,fermandosi per prendere  un bel respiro profondo.

-Vorrei qualcosa da mangiare- disse soltanto Becky,intimorita.

-Certamente,abbiamo ciambelle di tutti i tipi: ai mirtilli,lamponi,cioccolato bianco,al latte,fondente,alla crema pasticcera,al pistacchio,al cocco. Abbiamo hamburger,cheesburger,hot dog,nachos.Abbiamo frullati alla frutta,al cioccolato,soda,cola,succhi di frutta alla pera,all’uva,alla mel- elencò la ragazza,contando sulle mani tutto ciò che nominava.

-Due hamburger e due frullati alla ciliegia possono bastare- la interruppe Becky,facendo un passo in dietro.

-Arrivano subito- urlò eccitata la ragazza,correndo verso i frullatori.

-Io sono Patricia,ma chiamami Patty..sento già che diventeremo graaandi amiche- disse Patty,preparando i due frullati.

Becky annuì,alzando le spalle e sedendosi su uno sgabello di pelle rossa.

-Ho diciotto anni,lavoro qui da tanto.Mi piace la mia vita,ho un fidanzato stupendo,si chiama Conor e fa il meccanico all’officina di fianco.Mi piacciono i bambini,voglio avere tanti bambini,due gemelle magari,poi un bel  maschietto..ed un cane,assolutamente un cane. Magari un cocker,oppure un beagle.O i bulldog..che ne pensi?- domandò la ragazza,sbattendo le lunghe ciglia che le contornavano gli occhi color smeraldo.

-Non saprei..- borbottò Becky,mordicchiandosi il labbro inferiore.

-Ecco fatto,sono dieci sterline. Metto tutto in un sacchetto,anche se i sacchetti sono inquinanti,e sarebbe bene non usarne troppi. Mi preoccupo molto per l’ambiente. Ho anche il pollice verde,coltivo rose,viole,tulipani..Woooh,è il tuo ragazzo quello?- Becky si voltò verso la porta,osservando il signor Tomlinson appoggiato al muro,mentre batteva un piede ritmicamente sull’asfalto.

-E’..un..amico- balbettò la mora,lasciando la banconota sul bancone e afferrando il sacchetto –E’ stato un piacere Patty- salutò,uscendo dal locale.

-Torna a trovarmi- sentì urlare  la bionda,mentre usciva.

-Ecco la cena- sorrise piazzandosi di fronte al professore.

-La macchina ha bisogno di qualche giorno per essere aggiustata,con le ultime venti sterline rimaste ho pagato una stanza per la notte- Louis si rigirò le chiavi tra le mani,osservando Becky mentre strabuzzava gli occhi.

-Oh- sussurrò la ragazza.

Louis alzò le spalle,incamminandosi verso la stanza numero 27.

-Ecco fatto- sussurrò,mentre spalancava la porta verde,riuscendo finalmente ad aprire la serratura difettosa.

I due si guardarono attorno,delusi.

Un letto a due piazze ricoperto da un lenzuolo giallo canarino era posto in mezzo alla stanza,una lampada impolverata alla sua destra ed un tavolino di plastica bianca alla sua sinistra,mentre una poltroncina di velluto rosso affiancava il piccolo armadio,anch’esso di plastica bianca.

 -Pensavo meglio- commentò deluso Louis,chiudendosi la porta alle spalle.

-E’ molto…- Becky aggrottò la fronte,cercando un pregio di quella stanza -luminosa- sorrise,alludendo alla piccola finestra ricoperta da una tenda rossa.

Louis annuì,mentre si toglieva le scarpe e si slacciava i primi bottoni della camicia, per poi tuffarsi sul letto.

Becky poggiò la cena sul piccolo tavolo,sfilandosi a malincuore  la giacca del professore e sentendo le braccia di nuovo coperte dalla leggera maglia di cotone bianco.

La poggiò delicatamente sulla poltrona rossa,sedendosi ad un estremità del letto.

Gli unici rumori udibili nelle quattro mura della stanza,erano i loro respiri leggeri,ma entrambi trovavano quel silenzio estremamente pesante e imbarazzante.

-Mangiamo?- domandò Louis,schiarendosi la voce.

Becky sobbalzò,annuendo e afferrando dal tavolo il sacchetto.

La ragazza consegnò al professore il suo hamburger ed il suo frullato,cominciando a mangiare entrambi seduti sul letto ed in silenzio.

Louis finì in un attimo il suo panino ed il suo frullato,mentre la ragazza era ancora a metà.

Quando anche lei aveva finito di mangiare,bevve il suo frullato,causando con la cannuccia dei rumori buffi.

Louis osservò come incantato i movimenti delle labbra di lei umide di latte rosa.

Becky,sentendosi in soggezione si alzò di scatto,raccattando le carte dal letto.

Si allungò sul ragazzo,per afferrare il suo bicchiere vuoto.

Louis percepì distintamente il respiro della ragazza,sentendo il  calore del suo corpo appoggiato parzialmente al suo.

-V..vado a buttare le carte- balbettò Becky,correndo fuori dalla stanza e chiudendosi la porta alle spalle.

Louis sospirò più volte,cercando di calmarsi.

Stava impazzendo,stava impazzendo davvero.

Era quella ragazza,con i suoi modi impacciati che lo  faceva impazzire.

Quando sentì la serratura scattare,si alzò di istinto dal letto.

Senza indugiare ulteriormente afferrò il viso diafano della ragazza,appoggiando leggermente le  sue labbra sulle sue,mentre un verso di frustrazione,misto ad un lamento di consapevolezza e ad un gemito gli scappava.

Louis appoggiò la fronte su quella della ragazza,baciandole la punta del naso e guardandola negli occhi.

Qualsiasi parola,in quel momento sarebbe stata fuori luogo.

Louis si allontanò lentamente da Becky sospirando,ma la ragazza  gli circondò le spalle baciandolo voracemente.

Louis fece un passo avanti,schiacciandola contro la porta e sovrastandola con la sua altezza nettamente superiore.

Il ragazzo colpì il muro con i  gomiti,lasciandoli appoggiati al muro,mentre la ragazza lasciò ricadere la testa all’indietro,appoggiandosi e trascinando con se le loro bocche ancora unite.

Non ci credeva,nessuno dei due voleva e poteva crederci che quelle sensazioni stupende erano tremendamente sbagliate.

Mentre i  loro respiri mancavano,le loro lingue si conoscevano a vicenda e il sapore del frullato alla ciliegia li accompagnava,la consapevolezza che stavano sbagliando tutto si faceva spazio in loro.

Ed entrambi si chiesero perché.

Perché se era tutto sbagliato,nessuno dei due riusciva a pentirsene?

 

Devo scappareee!

Scusate per  gli errori ma non ho tempo di  rileggere.

Perdonatemi per il ritardo,ho il caricatore rotto ed ho rubato quello di mio fratello per aggiornare.

Grazie per le recensioni,lasciatemene una anche qui per favore.

SI SONO BACIATI! Fcdfjmbghunjcfvgb

Non so fra quanto potrò aggiornare,spero il prima possibile.

Much love,

Anto.

  
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