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Autore: emy 99    25/03/2013    1 recensioni
Giosuè è un giovane architetto che conduce una normalissima vita in un appartamento a Verona con l'amico Nicola e la fidanzata Chiara, ma l'arrivo di un'assistente sociale cambierà le cose in modo drastico...
Genere: Comico, Generale, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CHE STRANI COINQUILINI!

 

Da come Giosuè guardava il reggiseno, Emma aveva capito subito che quello doveva essere il suo appartamento e ora, ripresa dallo shock iniziale, esaminava tranquillamente l'indumento rigirandoselo tra le mani come un giocattolo.

Vediamo...A occhio e croce direi una seconda abbondante...Leggermente imbottito...Una tredicenne direi!”

concluse Emma -Sherlock Holmes- mettendosi il reggiseno in tasca.

Giosuè la guardava allibito.

Aveva appena trovato un reggiseno davanti alla porta di quella che doveva essere la sua casa e, calmissima, se lo era messo in tasca dopo aver fatto un'autopsia degna di Criminal Minds!

Chiara, la sua fidanzata, come minimo avrebbe fatto scoppiare la terza Guerra Mondiale!

Vuoi aprire la porta o preferisci rimanere a fissarmi come un pesce lesso?”

disse Emma ridacchiando, si vedeva lontano un miglio che era impaziente di entrare.

Giosuè tirò fuori le chiavi di casa dalla tasca dell'impermeabile e rimase un attimo a guardarle, poi fissò la porta e poi ancora le chiavi, allorché(?) Emma si stufò e, con uno sbuffo che doveva sembrare una lamentela, gli rubò le chiavi. Prima che Giosuè potesse riprendersele, la figlia le aveva già inserite nella toppa e con un sonoro 'clack' la porta si aprì.

Lo scena che si presentò ai loro occhi non era delle migliori, ma comunque c'era da aspettarselo.

Una ragazzo e una ragazza stesi sul divano a fare sesso.

Giosuè si spiaccicò una mano sulla faccia

Nicola...”

sussurrò piano, ma non abbastanza perché Emma non lo sentisse.

Nicola era un amico di Giosuè dalle medie e lo aveva accolto in casa sua quando i genitori lo avevano buttato fuori a pedate dalla sua dimora.

Giosuè era felice di averlo come coinquilino tranne per il fatto che alcune volte (moooolte volte) tornava da delle feste a tarda notte accompagnato da ragazze per il 99% più piccole di lui e dai facili costumi.

Come adesso appunto, solo che, cosa assai strana, non era notte.

Emma, senza troppi complimenti, restituì il reggiseno alla ragazza che, rossa come un pomodoro ben maturo, acchiappò velocemente insieme agli altri vestiti e scappò via.

Ci fu un minuto di silenzio in cui nessuno sapeva cosa dire.

Giosuè d'altra parte ci era abituato a questo genere di cose, ma non era certo il modo migliore per iniziare una nuova vita con sua figlia.

Emma, dal canto suo, non era ne stupita, ne scioccata, ne tanto meno imbarazzata. O forse era brava a non farlo vedere.

Ho visto una ragazzina correre giù per le scale mezza nuda, voi ne sapete qualcosa?”

a rompere quell'imbarazzante silenzio fu una donna sulla trentina dai capelli castano/biondo e gli occhi verdi. La sua voce era calma, ma appena vide Nicola si trasformò.

Nicola, porca puttana! Che cazzo ci fai nudo come un verme sul mio divano! Ma che te lo chiedo a fare, sicuramente stavi scopando con una di quelle troiette che ti porti sempre dietro! Mi fai schifo! DISGRAZIATO!!”

e lo spedì a pedate in camera sua, tirandogli dietro i vestiti e colpendolo ripetutamente con la sua borsa.

Davvero un buon inizio.

 

 

 

 

  
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