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Autore: Leonida    12/10/2007    0 recensioni
Da qui inizia la mia storia, una storia di maghi, streghe, eroi valorosi e nemici senza alcun sentimento, qui iniziano le avventure di Zanzor e l’ armata degli Zanzador .
Genere: Avventura, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Questa che andrò narrando, amici miei, è la prima avventura della mia lunga storia, dovete sapere che nel mio paese, la prima regola è quella di rispettare il prossimo ed aiutare chi è meno fortunato di noi, bè questo con l’ instaurazione di Bandufir non sarebbe più accaduto e questa regola sarebbe stata cancellata dal regolamento supremo dei ronmandi, e questo secondo me ed i miei amici non sarebbe mai dovuto accadere, così un bel giorno io ed il mio fidato amico e scudiere Tam, ci incamminammo verso il paese per poter trovare altri eroi per sconfiggere Banduir, però dopo pochi ronmetri (la nostra unità di misura) ci accorgemmo d’ essere stati seguiti dai servi di Banduir, gli odiosi Smorz, dopo aver capito che non c’ erano vie di scampo, decimo di affrontarli, poiché anche se erano in maggioranza, noi avevamo dalla nostra parte tutta la saggezza e la forza del nostro defunto maestro Romzo, colui che ci insegnò l’ arte del combattimento ,ma anche del rispetto dell’ avversario. Lo scontro ebbe inizio, subito si rivelò essere una passeggiata poiché gli Smorz oltre che a fare dispetti non erano capaci,così, grazie al mio bastone fatato cominciai a rispedirne al mittente uno dopo l’ altro, però ne io né Tam, ci eravamo accorti che dietro di noi si nascondevano altri Smorz pronti ad impossessarsi del mio bastone, subito uno di loro si avventò contro di me, devo dire che la vidi veramente brutta, ero con le spalle scoperte ed il tempo di reazione era troppo breve, ma quando stavo per abbandonare ogni speranza, Tam con uno scatto felino riuscì a mettersi tra me ed il mostriciattolo, ed con una magia fulminea riuscì a farlo sparire, nonostante la sua velocità Tam rimase ferito, così con il cuore pieno di rabbia mi girai verso gli ultimi Smorz rimasti, gli guardai con uno sguardo pieno di rancore e dissi < oh, signore del mondo che non c’è, oh signore della vita delle creature, oh signore di tutti noi, aiutami con il tuo immenso potere, fai comparire qua davanti a me il titanico Benzur, la creatura della giustizia >, di colpo davanti a me apparve il maestro Benzur, una creatura con il corpo da Broros e la testa da Zanzone (cioè il corpo da orso e la testa da leone), che con la sua forza bruta prese gli Smorz e gli fece volare su un’ altra galassia parallela senza alcuna fatica. Dopo averlo ringraziato per il servizio a me dato, andai subito da Tam che giaceva ferito in terra, lo guardai e vidi che aveva una grossa ferita che passava lungo tutto il corpo, comunque  non era in pericolo di vita per fortuna, fu proprio dopo questa avventura che capi che cosa bella è avere degli amici leali che sacrificherebbero la vita pur d’ aiutarti, e questo fu un ulterior stimolo nell’ aiutare il mio popolo che ora più che mai aveva bisogno di me.

Tornando verso l’ accampamento con Tam sulle spalle, pensai che dovevo ancora tornare in paese per poter andare a parlare con lo stregone Mammamuf, per farmi dare delle potenti erbe curative e delle pozioni per aiutarci, ma una cosa ancora di più mi faceva pensare, perché gli Smuorz volevano il mio bastone magico???  Poteva esso essere utile a Banduir per il suo scopo malefico??? Tutti questi dubbi mi assillavano e mi facevano impazzire, solamente una persona poteva chiarirli, ma per andare a trovarlo avrei dovuto fare un viaggio lungo e pericolo, un viaggio all’ interno di me stesso e nelle verità più oscure e nascoste alla mente degli ronmandi, ma ora non c’ era tempo per questo e con grande rammarico dovetti lasciar perdere per ora. Tornato all’ accampamento diedi Tam al medico che lo mise sotto osservazione, ed io con passo lesto ripresi la strada per Houseleggio perché avevo ancora delle cose da fare a cui non potevo sottrarmi. Arrivato al villaggio andai subito dallo stregone ma, aimè, entrando in casa sua, ebbi una spiacevole sorpresa, infatti lo stregone non c’ era più, la sua casa era sotto-sopra ed anche le pozioni magiche ed i libri magici erano scomparsi, preso da tante emozioni andai subito dalle persone che erano fuori dall’ abitazione, che mi spiegarono che gli Smorz avevano catturato lo stregone e portato via tutto. Questo era un bel problema perché non sarebbe stato affatto facile andare nel territorio degli Smorz, poiché quando si trovano nel loro ambiente sono molto più forti e le loro forze si triplicano, ma soprattutto la loro fortezza è un vero e proprio concentrato di antifurti, questo si che era un vero problema. Nonostante tutti questi problemi, dalla folla impaurita si innalzò una voce corale che disse < tranquillo Zanzor, noi siamo con te!!!! > . Incredibile era proprio quell’ antipatico di mister Antipatico, il mio odiato vicino, che però qua diede mostra di grande coraggio, e soprattutto il suo aiuto era di grande importanza poiché era un esperto di congegni segreti e molti di quelli montati nella fortezza erano di sua invenzione. Dopo aver fatto la conoscenza dei suoi amici che si sarebbero uniti a me ed il mio gruppo ci incamminammo verso l’ accampamento per poter reclutare altri volontari e magari mettere qualche protezione extra contro gli intrusi alla nostra fortezza. Io ed Mister Antipatico ( che in realtà si chiama Andomur) avemmo modo di parlare e confrontarci e finalmente riuscimmo a fare la pace, così capii che  non bisogna accanirsi contro qualcuno senza avere prima parlato ed senza essersi confrontato con questa, magari fosse così facile anche tra i potenti, sai quanti conflitti si potrebbero evitare??? Poiché se uno ci pensa anche la guerra che stiamo lottando e stupida, perché è così facile fare la guerra e non la pace??? Credo che questa rimarrà una domanda senza risposta. Arrivammo all’ accampamento a notte fonda, così decimo di riposarci e di metterci in marcia al mattino presto. Andando a letto mi addormentai con sentimenti contrastanti dentro di me, infatti alla grande rabbia che mi faceva quasi soffocare, c’ era anche una grande speranza per il domani che mi fece addormentare con un sorriso.

 

 

                                                    

  
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