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Autore: liam huge heart    25/03/2013    1 recensioni
É la mia prima fanfiction, quindi per favore siate clementi. In questa storia ho messo sia gli one direction che le little mix,però non sono famosi. La protagonista è Kensi,una diciassettenne che vive per la boxe,testarda e all'apparenza vuole sempre apparire forte, ma in realtà è anche timida e non lo vuole ammettere. Però qualcuno farà crollare questo suo castello di carte. Lei si trasferirà da Dublino,la città dove è nata e cresciuta, a Brighton,una città poco distante da Londra,dove trascorreva ogni estate fino a qualche anno prima. Qui ci vive anche il cugino Louis Tomlinson. Rincontrerà vecchi amici,farà nuove amicizie e incontri inaspettati e cercherà di dare una svolta alla sua vita. Spero vi piaccia. =)
PER IL MOMENTO LA LASCIO IN SOSPESO.
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Eravamo appena usciti dall’autostrada,che dopo qualche kilometro spunta un cartello verde con su scritto  “ Welcome to Brighton & Hove”. Eravamo arrivati in città. Continuavo a fissare il finestrino mentre la macchina percorreva la strada principale. Qualche edificio aveva cambiato colore e qualche negozio aveva chiuso,ma in sostanza non era cambiato nulla. Il tassista girò a destra dopo un incrocio, e poi di nuovo a destra dopo qualche metro. Le case in quella strada erano tutte uguali:pareti esterne color biscotto,2 piani e tetto a spiovente scuro. Alla fine del viale il tassista girò per un’ultima volta a sinistra e dopo un po’ si fermò davanti a una casa:la nostra nuova casa. Scesi dalla macchina e osservai la nostra abitazione. Il classico tetto a spiovente era color mattone,le pareti esterne invece di un giallo molto chiaro. Sul davanti c’era un piccolo prato,diviso nel mezzo da un vialetto di pietra grigia. Un paio di uomini in divisa che reggevano diversi scatoloni,mi passarono davanti aprendo la porta di casa. Mi voltai, e constatai che era arrivato anche il camion dei traslochi.

-Kensi e Sophie venite,vi mostro la vostra camera-disse mio padre facendoci segno di seguirlo.
-Che bello!-rispose mia sorella con entusiasmo raggiungendo mio padre. Mi avvicinai anche io.
Papà ci faceva strada per la casa mostrandoci le varie stanze. Al piano terra si trovava un salone molto ampio e luminoso,una spaziosa cucina,un bagno con vano lavanderia e uno stanzino adeguato a studio per mio padre.Lui si fermò davanti a una porta al piano di sopra. Prima di raggiungerlo, passai davanti a una stanza blu, con vari poster di calciatori attaccati alle pareti e delle coppe su una mensola: la camera di Peter.
-Questa è la cameretta di Sophie- disse aprendo una porta.
Le pareti della stanza erano rosa e c’era un balconcino che dava sul giardino. Sophie era contentissima glielo si leggeva in faccia.
-Questa stanza è tutta per me?-domandò.
-Certo, ormai sei abbastanza grande per dormire da sola e poi è arrivato il momento che Mackenzie abbia uno spazio tutto suo-
-Quindi questo vuol dire che avrò una camera.. mia?-dissi sorpresa.
Mio padre annui in risposta -Vai a vederla –
Mi precipitai fuori dalla stanza, dopo la camera di Sophie c’erano degli scalini. Li salii velocemente. La porta era aperta,ed entrai:ero in un altro mondo. La stanza era una mansarda molto spaziosa,le pareti erano color ametista e sulla parete di fondo c’era un motivo floreale nero che partiva in un angolo e si fermava a metà parete. C’erano due finestre,una rotonda che dava sul giardino e un’altra rettangolare molto grande,che dava sul retro. Mi avvicinai a quest’ultima. Il davanzale era ampio magari avrei potuto fare un giardino pensile e il panorama non era un granché,era quasi tutto occupato dalla casa di fronte. In compenso il panorama che si vedeva dall’altra finestra era meraviglioso perché si vedeva il mare in lontananza.
-Ti piace?-mi chiese mio padre sbucando dal nulla.
-è bellissima,è la camera che ho sempre voluto- Corsi incontro a mio padre e lo abbracciai.
-Piano,Piano! C’è ancora una cosa che devi vedere- aprì una porta che all’apparenza sembrava quella di un armadio,ma invece rivelava una cabina armadio.
-Così non ti lamenterai più che non hai spazio per le tue cose-disse mio padre facendomi l’occhiolino
-Papà..non ho parole. Grazie-
-Lì ci sono le scatole con la tua roba e mi raccomando metti tutto in ordine altrimenti tua madre si arrabbia. Ci vediamo dopo-
Quando mio padre uscì mi misi subito al lavoro. Tirai fuori il cellulare dalla borsa,lo appoggia sulla scrivania e feci partire la musica d alto volume. Decisi di iniziare a mettere a posto prima le cose sulla libreria e le mensole. Sistemai tutti i miei libri sullo scaffale insieme agli album fotografici; le coppe e le medaglie sulle mensole più alte e appesi anche dei quadri e dei poster alla parete. Erano passate circa un paio d’ore ed avevo quasi finito di mettere a posto la cabina armadio,quando qualcuno fermò la musica. Pensai che si fosse semplicemente scaricato il telefono,quindi non gli diedi molto peso.
-Ma non si usa più salutare i parenti che non si vedono da molto tempo,Kensi?-parlò una voce maschile alle mie spalle. Mi girai confusa e mi ritrovai un ragazzo alto,occhi color ghiaccio e capelli castani spettinati,che mi guardava con un sorriso beffardo appoggiato allo stipite della porta. Non sapevo chi fosse,ma i suoi occhi avevano un che di familiare. Lo stesso per il suo sorriso da ragazzino.
-Louis…?-azzardai.
Il ragazzo si avvicinò a me. –Sono così tanto cambiato?-domandò dandomi una mano ad alzarmi da terra.
-Come sei diventato alto- Da piccoli era sempre stato più basso di me,ora invece mi superava di un paio di centimetri.
Sorrise – Anche tu. Però hai fatto i muscoli-disse tastandomi il braccio.
Risi e lo abbracciai fortissimo-Mi sei mancato Boobear-
Sciolse l’abbraccio –Ancora con questo soprannome?-
-Bhe tutti ti chiamavano così-
-Non più,sono cresciuto-
-Ok-
-Allora,non vuoi venire a salutarle mie sorelle?-
-Certo che voglio,solo che devo finire di sistemare la roba-
-Ti do una mano io,così finiamo prima-
-Grazie Lou-
Con l’aiuto di Louis,finii in men che non si dica e scendemmo per andare a casa sua.
-Allora Louis,frequenti l’ultimo anno giusto?-gli chiesi mentre camminavamo.
-Si. Tu fai ancora…?-
-Pugilato?si- dissi finendo la frase al posto suo  –Tu invece?-
-Quest’anno sono diventato il capitano della squadra di calcio della scuola-disse fiero.
-Complimenti..Ma quello non era il parco dove giocavamo da piccoli?-
-Te lo ricordi-
Come avrei potuto dimenticarmelo,giocavamo sempre lì da piccoli. Mi sedetti su una delle altalene
-Me le ricordavo più grandi..Mi spingi Lou?-gli chiesi
-Certo- e incominciò a spingermi.
 
*Flashback*
-Più su,più su Louis- dissi ridendo
-Più di questo non posso,sei pesante-
Scesi dall’altalena  -Stai dicendo che peso troppo,Lou?-
-Noo-
-Come ti permetti- e gli tirai un cazzotto nello stomaco. Louis cadde a terra e si mise a piangere.
-Mamma,Kensi mi ha fatto male-disse correndo piangendo dalla madre.
*Fine Flashback*
 
Arrivammo a casa di Louis. –Mammaa,sono a casa!-
La madre sbucò da una porta –Louis che bisogno c’è di urlare…-
-Ciao zia Jay-
-Mackenzie  tesoro come sei cresciuta- e mi abbracciò. Oggi era la giornata degli abbracci.
-Lottie,Felicite,Daisy,Phoebe scendete c’è una persona che vi vuole salutare-
Si sentì un trambusto per le scale,poi spuntò il viso di una bambina bionda all’incirca sui 7 anni.
-Tu sei Kensi?-mi domandò la bambina fissandomi con i suoi occhioni azzurri.
Mi abbassai alla sua altezza  –Si,tu sei invece?-
-Io sono Daisy e lei è Phoebe- disse indicando una bambina ai piedi delle scale.
-Ciao- dissi salutandola,lei si avvicinò e mi squadrò per bene.
-Sei molto diversa da come ti ha descritto Boobear- mi disse la piccolina
-Nessuno ti chiamava più così,eh Louis?- sussurrai al suo orecchio. Lui arrossì.
-Scusa,come mi avrebbe descritto tuo fratello?-chiesi a Phoebe
-Ha detto che avevi la pelle verde,i denti aguzzi e un’orribile foruncolo sul naso-
-…una strega Louis?-dissi guardandolo con un sopracciglio alzato. Lui era ancora più imbarazzato.
Dalle scale scesero una ragazza bionda e una bruna,entrambe con gli occhi azzurri.
-Kensiii,che bello vederti! - disse Fizzy dandomi un bacio sulla guancia. Lo stesso fece anche Lottie.Avevano entrambe un buon profumo.
-Ti fermi a cena,Kensi?-domandò zia Jay.
-Certo zia,vado ad avvisare mamma-
Uscii fuori e presi il cellulare. C’era un messaggio non letto.
Da: Madison
Sei troppo indaffarata per chiamarmi?
Mi ero completamente dimenticata di Mad.Composi il numero e la chiamai.
-Pronto?-rispose lei al secondo squillo.
-Hey Madison,scusa mi sono dimenticata di chiamarti e che è venuto mio cugino,poi sono andata da mia zia e stasera ceno anche da lei. Scusami-
-Non ti preoccupare. Piuttosto come è Brighton?-
-Fantastica,c’è un sole. Comunque ti devo far vedere la mia stanza,è una mansarda fantastica-
-Davvero?-
-Si,ed è solo mia. Sophie ha una stanza tutta sua-
-Kensi a tavola-mi chiamò Lottie.
-Scusa Mad mia cugina mi sta chiamando. Ci sentiamo-
-Ciao- e riattaccò.
 
-Grazie zia Jay era tutto buonissimo,ma ora devo andare si è fatto tardi- dissi sull’uscio della porta.
-Salutami tua madre-disse dandomi un bacio sulla guancia.
-Domani mattina ti passo a prendere,ti porto a fare un giro per Brighton- mi disse Louis.
-Va bene-dissi io.
L’aria notturna era calda e le stelle brillavano nel cielo blu. Arrivata a casa mi spogliai e prima di andare a letto scattai una foto alla mia stanza e al panorama notturno di Brighton. Presi come al solito il mio album e vi attaccai le foto con una didascalia:
 
“7th August 2013
Questa è la mia nuova camera,fantastica vero? :)
Per non parlare del paesaggio di Brighton,si contano le stelle nel cielo ed è tutto così calmo qui. La città è sempre la stessa. Credo che Dublino non mi mancherà poi così tanto..”

Riposi l’album sul comodino ed ero talmente stanca che mi addormentai subito.


Salve gente!
Scusate se non ho postato il capitolo la settimana scorsa ma ho dovuto studiare tanto ç_ç.
Alloora,abbiamo conusciuto Louis :) e non attenderemo tanto per conoscere anche gli altri.
Spero che lo leggiate in tanti e vorrei avere qualche recenzione.
xx

 

   
 
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