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Autore: DominoRage    25/03/2013    1 recensioni
. Il sangue affluiva come un fiume in piena, si impregnava nel materasso come acqua le sue lacrime erano scomparse e il suo cuore aveva smesso d’amare
Genere: Erotico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Synyster Gates, The Rev
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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12 Luglio 2008
 
Aveva appena finito di suonare quando il campanello suonò. Scese velocemente le scale facendo rimbombare per tutta la casa i suoi passi pesanti. Aprì la porta e rimase pietrificata dai suoi occhi azzurri dall’iride bianca. Gli occhi erano contornati da lunghe occhiaie nere, lo sguardo cupo e la pelle era giallastra. Puzzava di alcool e fumo. Storse in naso  e lo fece entrare.
Non disse nulla, guardò la figura ormai smorta di Jimmy cadere a peso morto sul divano.
-Charlotte- disse a voce spezzata
-Che cosa vuoi?-
-È colpa mia- sussurra
-Di quello che è successo a Brian? Si Jimbo, è colpa tua.-
-No-
-Allora di cosa?- chiede curiosa
-Otto anni fa, al compleanno di Brian-
-Si mi ha messo le corna- mormora diventando improvvisamente  cupa
-È colpa mia- la sua voce è fredda, così fredda che a quelle parole Charlotte rabbrividisce
-Ma.. ma come è possibile? Lui era sbronzo, incapace di intendere- inizia ad agitarsi, la sua felicità scompare, tutto diventa nero e la voglia di farsi male aumenta
-L’ho fatto sbronzare, non lo fermato quando stava andando con la bionda… perché- si ferma, i suoi occhi iniziano a pizzicare per le lacrime
-Perché non sopportavo l’idea di perdere Brian. E poi sono venuto da te dopo due giorni, ti ho visto soffrire, ho voluto aiutarti, mi sono innamorato di te e poi, lui è tornato e ti ha portato via da me- disse le ultime parole con rabbia. Le lacrime rigavano il suo volto smorto, facendo ritornare la sua pelle di quel colore vivo e bianco.
Per Charlotte il mondo gli era crollato addosso. Non voleva sapere niente di niente. Jimmy, il suo migliore amico, o almeno credeva, l’aveva tradita. Tutto era fermo. Charlotte non piangeva neanche, guardava il volto umido di Jimmy sbriciolarsi in piccoli pezzi. Non sapeva cosa dire, cosa fare, voleva solo che tutto questo finisse il più velocemente possibile. Che si risvegliasse da un lungo sogno. Voleva svegliarsi piccola e indifesa, correre dalla mamma e piangere. Piangere finche tutto sarebbe dovuto finire. Invece rimaneva li, immobile sulla soglia di casa ad osservare il suo volto. Lo aveva visto così tante volte in questi ultimi anni. Jimmy era sempre sorridente, non c’era giorno che non piangeva. Anche quando Leana l’aveva lasciato, il suo sorriso era sempre li, ad adornare il suo viso candido e a far brillare i suoi occhi cristallini.
-Mi dispiace- mugolò come un cane bastonato
-Fuori da casa mia- disse secca. Jimmy non disse niente, eseguì gli ordini. Uscì  guardandola per un’ ultima volta negli occhi. Gli disse addio per l’ultima volta, sicuro di non poterli vedere mai più.
Appena messo fuori il piede dall’abitazione, il telefonò gli squillo, e sul display apparse il numero di Matt
-Matt ascolta non è il momento..- non lo fece finire
-Non me ne frega niente, vieni immediatamente in ospedale. Brian ti deve parlare. Sei una delusione Jimmy- il suo cuore si fermò
Sei una delusione Jimmy.
Risunò nella sua testa come un boato. In quel momento voleva veramente morire. Voleva farlo? Si, ma cosa avrebbe portato la morte? Disperazione a tutti, oppure un’ aiuto. Si, forse se si sarebbe tolto dai piedi Charlotte sarebbe potuta tornare da Brian vivere una vita felice, avere dei figli che lui non avrebbe mai visto perché sarebbe stato morto. E la band? Beh forse quello sarebbe stato un problema. Tutto il mondo lo considerava un genio della musica, e il suo nome non sarebbe scomparso tanto facilmente dalle menti dei suoi fans. I suoi amici lo avrebbero ricordato come il Grande The Rev, il grande batterista degli Avenged Sevenfold. Ma traditore del suo migliore amico. Traditore di un cuore fraglie come quello di Charlotte, e grande delusione come persona, non come musicista.
Ormai Matt aveva chiuso, ma il rumore della linea staccata rimbombava nelle sue orecchie. Senza pensarci andò verso la macchina aprì lo sportello e si avviò verso l’ospedale di Huntington Beach.
Fermati Jimmy, fermati. FERMATI.
Ma la lancetta aumentava. 40, 50, 60, 70, 80, 90 all’ora. Stava andando troppo veloce, lo sapeva, ma voleva mettere fine a tutta questa storia. Dire addio a Brian e andarsene da Huntington Beach California. Andare lontano. In Minnesota, dai suoi genitori. Stare li e poi forse tornare ad HB.
Frenò bruscamente davanti l’entrata dell’ospedale.
Entrò, chiese in che stanza si trovò Brian Haner e si fiondò al  Secondo piano stanza numero 67.
Mentre correva lungo il corridoio, esso gli sembrò infinito. Già si immaginava la sua faccia cupa, le braccia incrociate e gli occhi neri. Neri come la pece, profondi come un pozzo di petrolio.
Si fermò di colpo davanti alla soglia smorta e bianca della stanza di Brian, il fiato mozzato e tutti li intorno al suo letto . Il silenzio e gli occhi puntati su di lui. Cercò quelli di Brian e quando li trovò si soffermò a guardarli. Gli mancheranno da morire.
-Brian- sibilò
-Ragazzi, potete andare?- disse Brian
-Chiamaci se hai bisogno di qualcosa- mormorò Johnny poggiando una mano sulla spalla di Brian. I ragazzi uscirono e, in quella stanza dalle quattro pareti smorte rimasero solo lui e il suo migliore amico
-Brian- mormorò
-Sta zitto, parlo io-
-Ti odio. È colpa tua. Tu, sei stato tu a farmi lasciare con Charlotte. Come hai potuto?- disse stringendo fortemente il lenzuolo
-A quel tempo non sopportavo l’idea che ti potesse portare via da me, l’ho fatto perché tu se il mio migliore amico-
-Eri il mio migliore amico- a Jimmy venne un colpo al cuore, si portò una mano al  petto, stringendolo il più possibile.
-Me ne sono innamorato Brian- disse con il poco fiato che aveva in corpo
-Quando? Quando te ne sei innamorato-
-Quando andai da lei per confessarle tutto. Le vidi indifesa e la sensazione di aiutarla si impadronì del mio corpo-
-Non voglio più vederti. Anche se fai parte della band, io non voglio più vederti. Ora vattene da qui James-
-Ti prego Brian…-
-Ho detto vattene-
-Bri-
-HO DETTO VATTENE!- urlò stringendo ancor di più le lenzuola
Una mano si posò sulla spalla di Jimmy, quando girò la testa vide lo sguardo cupo di Matt. Se ne andò senza dire niente, senza salutare nessuno.
Quando uscì dall’ospedale la voce di Zacky lo chiamo
-Jimmy- disse correndo verso l’amico
-Zack-
-Ascolta, cosa hai intenzione di fare adesso?-
-Andarmene-
-Dalla Band?- disse sgranando gli occhi verde smeraldo
-No, Zack. Da HB dalla California-
-Ritornerai?-
-Forse. Ti farò sapere-
-Jimmy ti prego non andare- mormorò facendo luccicare gli occhi
-Devo. Me ne andrò dai miei. Starò li e respirerò un po’ d’aria pulita-
-Dimmi che ritornerai-
-Si Zack, lo farò-  disse abbracciandolo per un' ultima volta
 
 

 
Prese le ultime cose, le chiavi della macchina e si avviò verso il confine della California. Mentre percorreva la strada pianse. Troppo. Disse addio alle cose più importanti. Il molo, la sua vecchia scuola, il garage di Matt ormai disabitato  e a Charlotte. Alla sua tenera e fragile Charlotte. Strinse il volante e schiacciò sull'acceleratore per poter finalmente lasciar tutto alle sue spalle.
Addio Charlotte…















  Devo smetterla di fare capitoli così corti...
BOOM BAM BAY, sono tornata prestissimo. Amatemi
Che dire, gran colpo di scena. Jimmy se ne va. E adesso?
*SUSPANCE* se si scrive così c.c
Detto ciò vi lascio con il magone nello stomaco e vi dico
Alla prossima
DOMINIANIIIII (?) <3 

 
  
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