2 CAPITOLO
RED BARONE ROSSO
Prima di cena, sentii un urlo che provenne da sotto camera sua.Mi alzai dalla scrivania, scesi per le scale e vidi l’intera famiglia abbracciarsi felici e contenti di gioia.
M’insospettì e dissi: “Ehi, che sta succedendo?”.
Rimasero pietrificati e, ad un tratto, mio padre mi avvicinò dicendo di aver trovato un lavoro al maneggio come direttore nella stessa città.
Rimasi a bocca aperta e dissi: “Non me l’aspettavo! Sembrasse che si fosse avverato il nostro sogno dopo tanto tempo…”-presi fiato, rimasi senza parole, piena di gioia e con gli occhi lucidi.
Andai subito in camera mia, mi sdraiai sul letto fissando il tetto con il sorriso e mi addormentai.
L’indomani, sentii suonare la sveglia e domandai schioccata come mai mi ero addormentata saltando la cena di ieri sera.
Mi strofinai gli occhi, mi alzai, preparai la colazione da sola e partii prendendo lo zaino che si trovò per terra.
Finita la lezione, uscii dalla scuola e ritornai a casa con l’autobus. Appena arrivata a casa, chiesi a mio padre su com’èra andato il primo giorno di lavoro. Mi sembrava strano che lui occupasse subito il ruolo da direttore visto che non aveva fondato il maneggio ma scoprii che prima di lui, il direttore si era dimesso per via della pensione. Suo padre raccontò tutti i dettagli del maneggio, delle attrezzature, dei cavalli e dei dipendenti e non andava per niente male, anzi, era meraviglioso quel posto.
Chiesi a mio padre: “Puoi portarmi oggi pomeriggio al maneggio, per favore? Dai!”
Mio padre mi rispose: “Sicura che oggi non hai niente da studiare?”
Io: “E’ il secondo giorno di scuola e perché ci dovrebbero dare i compiti?”
Il padre: “Ok, ci andiamo adesso”.
Saltai di gioia, salii su per le scale e andai subito a mettersi i vestiti adatti per la campagna.
Appena arrivati al maneggio con la macchina, mi meravigliai a bocca aperta e mi sentii un paradiso vedendo i cavalli che giocavano tra loro e alcuni rimanevano nel box.
Io: “ Posso scegliere qualche cavallo cosi inizio a far lezione ogni pomeriggio? Mi piacerebbe tanto, ti prego!”
Il padre: “Prego”- distendendo il braccio come se fosse un gentiluomo che mi dava il benvenuto.
Mi misi a correre, vidi subito il cavallo dal manto morello, bello e dolce, di razza anglo-arabo e capii subito come se nascesse un legame tra loro.
“ Papà, voglio quello.” –gli dissi.
“ Ah, è bellino e si chiama Red Barone Rosso”- sorrise mio padre.
“ Red Barone Rosso?! Wow! “. Mi voltai verso il cavallo e lo accarezzai dolcemente.
“ Puoi iniziare oggi a fare un giro con la corda cosi si sentirà a suo agio.” – raccomandò mio padre.
Accettai, gli misi la testiera e la lunghina dolcemente, aprii il portone del box e lo accompagnai al centro della lezione.
Verso sera mio padre finì di lavorare e io gli rimisi subito il cavallo nel box rimuovendo la testiera e la lunghina e lo salutai dolcemente.
Salimmo di nuovo in macchina, dissi a mio padre che mi ero divertita tanto, ero diventata amica con Red Barone Rosso e non vedevo l’ora di iniziare la lezione l’indomani.
Ci guardammo negli occhi sorridendo e si voltammo a sé verso di fronte. Mio padre si sentì orgoglioso di me, accese il motore della macchina e ritornammo a casa.