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Autore: milly92    14/10/2007    5 recensioni
Vi va di fare un piccolo tuffo negli anni '80 e leggere una dolce Draco/Herm AU? Allora questa è la fic che fa per voi! Hermione è una diciassettene londinese che incontra Draco Malfoy ad una festa il 26 dicembre 1984 e da quel momento i loro destini si incroceranno... Ma tante difficoltà li metteranno alla prova, l'ira del Signor Granger in primis...fatemi sapere! Milly92
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Calì Patil, Hermione Granger, Lavanda Brown, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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le sorelle granger

Prima che leggiate, volevo scusarmi in anticipo per alcune coppie che ho deciso di mettere, poi capirete, ma vi prego, non ammazzatemi!!! ^^ Buona lettura!

Due cuori e tante diversità da superare… insieme

Capitolo uno- Le sorelle Granger

Nel lontano 26 dicembre 1984, una ragazza guardava il paesaggio innevato che le si presentava fuori dalla finestra della sua camera con sguardo sognante.

Come adorava l’inverno! La neve, i maglioni caldi, ma soprattutto il Natale e le successive feste.

Un ricciolo ribelle le ricadde sopra la spalla, lei lo riportò dietro l’orecchio e continuò a fissare quel paesaggio.

Le andava proprio di fare due passi, e non vedeva l’ora che arrivassero le otto, ora in cui sarebbe uscita con la sua migliore amica da ormai sei anni, Ginevra, che tutti chiamavano Ginny.

Ad Hermione Granger di solito piaceva rimanere in casa nei periodi festivi, vedendo la tv o assaporando le squisitezze che preparava sua madre insieme alle sue sorelle, ma quell’anno ci sarebbe stato qualcosa di diverso: i suoi genitori erano partiti per la Scozia, per fare visita ai genitori di suo padre, perchè ormai ritenevano le loro tre figlie abbastanza grandi da potersela cavare da sole.

La prima figlia era Lavanda, una ragazza di venti anni molto estroversa e amante dei vestiti, era sempre circondata da amiche e lavorava in un negozio di alta moda al centro di Londra. Da otto mesi era fidanzata con Ronald Weasley, fratello di Ginevra,  che aveva conosciuto appunto grazie a lei; la seconda era appunto lei, Hermione, di diciassette anni.

Andava al penultimo anno di liceo, era abbastanza brava in tutte le materie, tranne in matematica, che odiava ritenendola noiosa ed inutile. Oltre a Ginny, aveva anche Luna come cara amica e le sue compagne di classe. Ma Hermione a scuola non era molto conosciuta, infatti subiva spesso il suo confronto con Lavanda, che al contrario ai tempi del liceo gironzolava sempre tra i corridoi ed era anche la beniamina di qualche professore, nonostante non fosse poi così brillante. Ma la cosa che accumunava Hermione e Lavanda era la passione per la moda, infatti ogni sabato, giorno libero sia dalla scuola che dal lavoro, si recavano in piccoli negozi alla ricerca di qualche nuovo capo simile a quello portato da qualche cantante o attrice che particolarmente adoravano.

L’ultima sorella era Calì, una quindicenne molto diversa dalle sorelle: non amava vestirsi e truccarsi, ma era una vera e propria punk, portava sempre pantaloni neri, accessori strambi e fumava. Aveva il suo piccolo gruppo di amiche punk come lei, con cui usciva tutti i giorni. Al liceo erano temute per i loro atti vandalici e, nonostante fossero solo al secondo anno, erano rispettate come quelli del quinto. Non studiava, e circolava la voce che i professori la promuovessero solo per togliersela dai piedi il prima possibile. Calì era la disperazione dei signori Granger, che ogni giorno si chiedevano dove avessero sbagliato con lei.

Così quell’anno le sorelle Granger rimasero da sole durante le feste, senza la compagnia dei loro genitori, ma tutti sappiamo come ciò può diventare una gioia per tre ragazze…

“Herm, Ginny al telefono!” disse la voce squillante di Lavanda.

Curiosa, Hermione uscì dalla sua stanza e andò nel salotto, prendendo in mano la cornetta.

“Ginny! Dimmi!”

“Ciao Herm… Etciù! Scusa… No volevo… dirti che sto influenzata…”

“Eh, si sente!”

“Quindi non posso uscire… Poi vengono pure i miei zii da Oxford a casa, quindi…”

Hermione rimase zitta per un po’, poi si lasciò sfuggire un piccolo sbuffo.

“Ok, ok!”

“Scusami ancora Herm… Ora vado… Anzi aspetta, c’è Ron che vuole parlare con Lavanda”

“Si, ora la chiamo”

Hermione chiamò la sorella per poi buttarsi sul letto, sconfortata.

Quella sera di sicuro Lavanda sarebbe uscita con Ron, e quelle tossiche delle amiche di Calì sarebbero venute a casa. Cosa avrebbe fatto lei? Luna era dai suoi nonni, le altre compagne di classe sarebbero uscite con i loro ragazzi o sarebbero andate a qualche festa…

Guardò l’orologio. Erano le sei e venti.

Ancora distesa sul letto, squadrò ben bene il soffitto pesca della sua stanza, come cercando di invocare qualche santo per aiutarla. Sbuffò e si sedette sul letto, e si ritrovò a fissare il poster della mitica Olivia Newton John, il suo idolo da  quando l’aveva vista in “Grease”. Aveva solo undici anni, ed era andata al cinema con le sue ex compagne ed alcuni ragazzi che conosceva da poco, tra cui uno che le piaceva, Viktor. Era più grande, aveva quattordici anni, ed era conteso da tutte le sue amiche.

Ma chissà perché, sembrava attratto solo da Hermione, la più timida del gruppo. Le si sedette vicino e a metà film le aveva stretto la mano per qualche minuto,dicendole: “Sai, sei identica a Sandy. Ma anche più bella di lei”. In quel momento sarebbe voluta scoppiare e pregò che le sue amiche non lo notassero, per evitare un litigio a causa della loro gelosia, ma nonostante il buio, una di loro, Angelina, l’aveva notato e poco dopo alla fine del film, lo disse a tutte le altre, che si infuriarono. A salvarla era stata Ginny, che intervenne rapidamente in quella discussione, perché una delle ragazze, Millicent, sembrava sul punto di mollare un ceffone ad Hermione.

Ginny era intervenuta e le aveva zittite, intimando loro di andarsene. Da quel momento Hermione e Ginny divennero grandi amiche, e riguardo Viktor le cose cambiarono.

Quando Hermione aveva quattordici anni si misero insieme, ma sei mesi dopo il ragazzo fu costretto a trasferirsi con la sua famiglia, quindi si dovettero lasciare.

Ma Hermione, dopo i primi momenti di tristezza, decise di ricominciare da capo, trovare un nuovo amore, anche perché Viktor nella sua ultima lettera le disse che stava uscendo con un’altra ragazza.

Da quel momento non aveva incontrato più nessuno, però. E così, a sedici anni, aveva deciso di smettere la ricerca del principe azzurro, perché sarebbe stato lui a trovarla… O almeno così sperava.

Così, vedere quel poster di Olivia Newton John, le ricordava tutta quella situazione che ricordava con un sorriso, dopotutto era solo una ragazzina… L’amore per Viktor era passato, ma almeno l’ammirazione verso quell’attrice no!

“Herm, Herm, notizia favolosa in arrivo!” Trillò Lavanda, risvegliandola dai suoi pensieri.

Hermione si voltò verso di lei, che sorrideva come una matta sulla soglia della porta.

“Cosa c’è?”

“Oh, Ron mi ha appena detto che siamo stati tutti invitati alla festa di Harry Potter…”

“Harry Potter?”

“Si, Herm! Sai quello super popolare ai tempi in cui andavo al liceo…”

Lavanda stava parlando come se i suoi tempi del liceo fossero remoti. Hermione l’ascoltò e cercò di focalizzare, ma non ci riuscì. Poi, però, ricordo la prima parte dell’esclamazione della sorella.

“Quindi siamo state invitate ad una festa?” chiese, entusiasta, e alzandosi dal letto.

“Si! Cioè, siamo stati invitai io e Ron” puntualizzò la ragazza, con un po’ di aria di superiorità, “Ma Harry ha detto che possiamo portare ospiti… Quindi perché non dirti di venire, dato che Ginny ti ha dato buca?”

Hermione sorrise disgustata dalla precisazione della sorella.

“Ok, sorellona! Viene anche Calì? Non penso sia una buona idea lasciarla qui da sola con quelle pazze…”

Lavanda ci pensò.

“Non credo che verrà! Comunque, inizia a vedere cosa devi indossare perché alle otto e mezza dobbiamo essere lì!” continuò, chiudendo la porta.

Hermione, colta da un dubbio, la riaprì e si affacciò sul corridoio.

“Lavanda?”

“Si?”

“Possibile che ora si fanno anche le feste di Santo Stefano?”

“Perché no? Se si festeggia l’anniversario del giorno in cui la prof di latino è andata in pensione non vedo perché non si dovrebbe festeggiare Santo Stefano…” rispose la sorella maggiore dalla sua stanza, in cui si era parata davanti all’armadio per scegliere con quale capo ammaliare il suo Ron quella sera.

Hermione rise appena, per poi chiudersi in bagno per farsi una rapida doccia.

Che bello, sarebbe uscita! E di sicuro si sarebbe divertita, ne era sicura. Anche se doveva essere una di quelle festa della “generazione” di Lavanda, tutti ventenni laureati o cose simili.

Le sembrava strano che Ron avesse acconsentito nel portarsela dietro, insomma, di solito cercava sempre di starsene in pace con sua sorella… Boh…

Dopo tante indecisioni, decise di indossare un miniabito nero a collo alto con dei decolté dal tacco abbastanza alto. Alzò la sua capigliatura castana e riccia in uno chignon da cui ricadevano dei boccoli, si truccò e si disse molto carina.

Quando uscì dalla sua stanza credette veramente di aver assistito ad un miracolo: sua sorella Calì era seduta sul divano del salotto iper imbronciata, con… Con indosso un abito nero simile al suo. Un abito elegante. Sotto portava delle converse rattoppate, ok, ma… già di per sé era un miracolo. Era truccata! Non portava la solita matita nera e smalto nero, no, aveva un ombretto carne, lucidalabbra… e smalto color carne.

Hermione cercò di astenersi dal ridere, ma un sorriso non potè non incresparle il volto.

“Che cavolo ti ridi?” le chiese aspramente Calì, lanciandole uno sguardo infuocato.

Hermione si voltò e fece per uscire per impedire di farle capire che stava continuando a sorridere, per non dire iniziare a ridere, dicendo: “Niente, niente”, ma si trovò davanti la sorella maggiore.

“Herm, hai visto quanto è bella Calì così? Sembra per davvero una ragazza!” commentò entusiasta, mentre si stava aggiustando gli orecchini. Portava un abito marrone con dei ricami dorati sul bordo e i lunghi capelli biondi erano stati arricciati.

“Che ne dite?” chiese entusiasta, facendo una piccola giravolta.

“Stai bene” commentò Hermione, mentre Calì sbuffò e disse: “Sembri la brutta copia della nonna!” e uscì dalla stanza.

Lavanda la guardò disgustata e fece spallucce.

“Non le dare retta. Ma, dimmi, come l’hai convinta a venire?” chiese curiosa Hermione, per adottare quel metodo quando le sarebbe stato più utile.

“Le ho promesso che le darò i soldi per le sigarette tutto il mese, con tanto di anticipo” rispose Lavanda, tra il soddisfatto e lo scocciato.

Hermione stava per rispondere quando suonò il campanello.

“E’ Ron!” esclamò Lavanda e corse ad aprire.

Ron, un ragazzo di venti anni dai capelli rossi e la stazza di un giocatore da football entrò in quella stanza pochi secondi dopo.

“Ciao Hermione!”

“Ciao, Ron”

“Ti trovo bene… Scommetto che farai colpo stasera!” disse il ragazzo facendo l’occhiolino.

Hermione fece un verso scettico, per poi andare a sistemarsi il trucco nella sua camera.

Pochi minuti dopo lei e Calì sedevano nel sedile posteriore della macchina di Ron.

La sorella minore stava ancora protestando sottovoce mentre Ron parlava allegramente.

“Hermione, sai, dovresti conoscere Harry, è davvero un bravo ragazzo, è entrato da poco alla facoltà di medicina…”

“Si” confermò Lavanda, “E’ uno studente modello, e poi viene da un’ottima famiglia, si dice che suo nonno era un duca…”

Hermione fece due più due: l’avevano portata a quella festa per farla mettere con lo scapolone di turno.

“Scusate, ma se pensate che io stasera starò dietro a questo Harry vi sbagliate…” disse, decisa.

“Ma come fai a dirlo? Non lo conosci nemmeno…”

“Infatti, Ron ha ragione! E poi Harry è il suo migliore amico…”

“Tanto piacere!”

Questa conversazione ebbe fine solo quando arrivarono alla villa dei Potter, cioè dieci minuti dopo.

Appena varcarono la soglia, nell’ingresso arredato molto elegantemente,furono accolti da Harry in persona, un giovane dai capelli corvini ribelli, un po’ più basso di Ron, e dai brillanti occhi verdi, che li salutò con calore.

“Harry, è lei la ragazza di cui ti abbiamo parlato, mia sorella Hermione” disse Lavanda, spingendola in avanti e guadagnandosi un’occhiataccia.

Harry la squadrò e sorrise, rivelando una dentatura perfetta.

“Piacere di conoscerti Hermione. Sono Harry”

“Piacere” rispose pigramente lei, per poi subito aggiungere: “Scusate” ed andarsene con Calì.

Varcò la soglia del salone dove si stava svolgendo la festa, mentre Calì borbottava qualcosa, e si guardò intorno in cerca di qualche conoscente.

Era un po’ delusa da sua sorella, insomma, cercarle un ragazzo così, come se fosse una vecchia zitella! E poi Harry non le piaceva nemmeno, questa era stata l’impressione che aveva avuto quando lo aveva visto. Non le aveva provocato nessuna reazione, era fatta così: credeva nei colpi di fulmine.

Gliene avrebbe dette quattro a tutt’e due quando sarebbero tornati a casa, di sicuro! Portarsela dietro solo per farla conoscere ad un ventenne single…

“Ehi, io vado a prendere qualcosa da bere” disse Calì, e lei la seguì.

Erano vicino al tavolo del buffet quando Hermione si girò. Rimase pietrificata da quello sguardo dal colore glaciale che si era posato su di lei.

Un ragazzo dai capelli biondo platino, un viso perfetto e dallo stile particolare, jeans scuri e giacca nera, posizionato presso la postazione del dj la stava guardando.

Lei ricambiò lo sguardo, ancora pietrificata, e lui si voltò.

Rimase ancora a fissarlo mentre il ragazzo faceva girare qualche disco molto abilmente vicino la console.

Era stato come ricevere un pugno nel bel mezzo dello stomaco, il battito del cuore le si era accelerato e senza rendersene conto aveva fatto cadere il bicchiere di aperitivo che le aveva dato sua sorella, facendo girare tutti.

“Oh, oh, s-scusate” fu l’unica cosa che riuscì a pronunciare, mentre si abbassava per riparare il guaio fatto.

Ma appena allungò la mano, una più veloce della sua, un po’ pallida e dalla lunghe dita sottili, raccolse cautamente quei pezzi di vetro. Hermione alzò lo sguardo e rimase ancora più sbalordita quando incrociò di nuovo quello sguardo glaciale, ma questa volta da vicino. Si sentiva svenire.

“G-grazie” disse, con la gola stranamente secca.

Il ragazzo le sorrise.

“Figurati, capita a tutti” le rispose lui gentilmente, per poi aggiungere: “Ti sei tagliata?”

“Oh, no, no”

“Bene… Allora buon proseguimento di serata” si congedò lui, e dopo aver sistemato tutto ritornò alla console  e mise un nuovo pezzo.

Hermione si sedette su un divano lì vicino, sicura di svenire da un momento all’altro. Le sue guance erano terribilmente arrossate, le gambe le tremavano.. E non di certo per la figuraccia del bicchiere infranto. Nella sua mente qualcosa le diceva che quello era il colpo di fulmine tanto atteso, mentre quel ragazzo di cui non conosceva nemmeno il nome le regalava un altro sguardo.  

Continua…

 

Salve! Ecco l’ennesimo un inizio di una fic, il secondo in questi giorni… Non so perché, ma mi sento come un vulcano di idee e non riesco a fare a meno di scriverle. Non so come mai abbia deciso di fare una AU e soprattutto ambientata negli anni ’80… A proposito, non sono molto preparata sull’argomento, quindi vi chiedo se gentilmente potreste dirmi qualche cantante e attore famoso di questo decennio, ve ne sarei grata… Beh, allora, cosa ne pensate? Aspetto qualche vostro commento, è molto importante per me sapere i vostri giudizi…. Grazie, ve ne sono grata in anticipo! ^^ la vostra milly92.

  
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