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Autore: Nera    17/10/2007    17 recensioni
Inuyasha è una spia di un'importante agenzia e Kagome è una semplice studentessa che per provare qualcosa di nuovo nella vita decide di lavorare per il padre dopo la scuola. Purtroppo, metterà più volte nei casini Inuyasha, molto diverso da lei....E' la mia prima AU, quindi se non gradite non attaccatemi please.... Grazie a chi ha intenzione di leggerla! BACIO!
Genere: Romantico, Commedia, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Miroku, Sango
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
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Spy Game

Capitolo 1


Come ogni due anni, a Tokio in questo periodo, qualcosa si stava muovendo nell’ombra. Qualcosa di legale, ma di altrettanto segreto aveva luogo in un grande edificio al centro della città, che per la popolazione locale era adibito ad un’agenzia legale, mentre in realtà in quegli uffici si svolgeva un’attività ben più importante. Infatti, una gamma di persone accuratamente scelte, si occupava di proteggere celebrità, politici e magnati, e controllare attività sospette tra cui traffici di droga e faccende di spionaggio. In tre parole Spy World Corp. Era un’agenzia conosciuta da poche persone, quelle giuste, quelle importanti, potenti. Non c’era milionario in città che non la conoscesse e che non le avesse chiesto qualche servizio. Proprio in questo periodo dell’anno, a distanza di ventiquattro mesi dalle ultime, avevano luogo le selezioni per la ricerca di nuovi componenti della SWC. I ‘concorrenti’ per accaparrarsi gli unici due posti disponibili, erano circa duecento, provenienti da ogni parte del Giappone.

Gli uomini e le donne più capaci fisicamente e mentalmente, si affrontavano senza esclusione di colpi, affinché solo i migliori in assoluto potessero ottenere il lavoro. Di solito erano persone che lavoravano in altre società segrete di spionaggio, intenzionate a passare ad un livello superiore.

In primo luogo, i pretendenti dovevano compilare un test da cui si sarebbero comprese le loro capacità intellettive. Una volta ottenuti i risultati, solo chi aveva ottenuto un risultato al disopra dei 120 su 150 poteva passare alla prova successiva. Quest’anno, solo cinquanta di queste superarono il primo turno, e dovettero affrontare chi già lavorava per la SWC sul ring, e solo chi li batteva avrebbe conquistato il lavoro.

Tra i veterani della Spy, c’erano Sango ed Inuyasha. Il ragazzo faceva parte dell’agenzia da quattro anni. Ai suoi tempi superò il test di intelligenza con 146 punti e la seconda prova al primo colpo. Nonostante la sua giovane età, stupì tutti. In fondo era solo un ragazzino di sedici anni quando entrò nell’organizzazione. Era un bel giovane, abbastanza alto e con folti capelli nero corvino. Aveva occhi scuri e alla luce giusta, avevano un incredibile riflesso viola. Se si fosse comportato come un qualsiasi altro ragazzo della sua età, il semplice camminare per strada gli avrebbe procurato su di sé parecchi sguardi e questo lo sapeva. Anche i suoi colleghi se ne erano resi conto, ma a lui non importavano queste cose. Il suo orgoglio era proporzionale al suo coraggio. Non si smentiva mai in quanto a serietà e puntualità. Amava il suo lavoro, e ad esso aveva donato tutto se stesso. Non aveva mai deluso il suo capo e meritava la grande fiducia che quest’ultimo aveva riposto in lui. Non scherzava quasi mai, forse a causa del suo passato turbolento di cui portava ancora un po’ di amarezza nel cuore, anche se i suoi rari sorrisi erano, molto spesso, rivolti all’amica Sango.

Sango era una giovane donna di 22 anni, molto attraente. Aveva lunghi capelli scuri che teneva legati in una coda alta che le risaltava il viso dai lineamenti leggeri. Prendeva molto sul serio il suo lavoro in agenzia. Una volta datole un nuovo incarico, studiava ogni dettaglio delle situazione che le si sarebbero potute presentare davanti, per saperle affrontare nel migliore dei modi. Quando non era fuori per lavoro, passava il suo tempo a sparare a sagome, o in palestra ad allenarsi con Inuyasha. Considerava quest’ultimo come un fratellino, anche se questi aveva solo due anni in meno della ragazza. Li legava un rapporto speciale e avevano vari interessi in comune: Armi e lavoro. Per loro era tutto. Per lei l’amicizia veniva prima di ogni cosa. Avrebbe dato la vita per un amico, soprattutto se questo amico era Inuyasha. Era estremamente scrupolosa, e non lasciava mai nulla al caso. Calcolava qualsiasi inezia e la sua vita era un programma già scritto.

Sango, Inuyasha, e altri loro colleghi, avrebbero dovuto, di li a poco, battersi contro le aspiranti spie. Dovevano essere intransigenti, e non perdere mai di vista l’avversario. Dipendevano da loro le nuove assunzioni, infatti, solo chi li batteva poteva aggiudicarsi il lavoro alla Spy World Corp.

In un momento di pausa, fra il test e la prova fisica, i concorrenti potevano riposarsi o continuare ad allenarsi. Erano tutti raggruppati nel seminterrato dell’edificio, in cui era stata allestita una specie di palestra.

Gli organizzatori delle gare entrarono nell’ampio spazio riservato ai partecipanti per appendere il tabellone con i turni. Tutti gli si avvicinarono per cercare il proprio nome e per vedere con chi avrebbero dovuto battersi. Inuyasha e Sango se ne stavano sulla soglia della porta. Il ragazzo era appoggiato con la spalla destra alla parete con le braccia incrociate accanto all’amica. Oltre che per controllare che tutto si stesse svolgendo senza imprevisti, erano li per studiare i loro possibili colleghi, ma solo due meritavano più attenzione degli altri: il numero 29 ed il numero 80, rispettivamente un ragazzo, Miroku, e una ragazza, Yumi. Li stavano scrutando con attenzione per cercare i loro punti deboli, ma non fu facile trovarli. La loro tenacia era ammirevole. Davano pugni al loro sacco con decisione, ma con un’assoluta precisione. Non si concedevano un attimo di respiro, non potevano. Dovevano dare di più, sempre di più.

Miroku, 22 anni, era un ragazzo atletico. Più che per il suo quoziente intellettivo, 130 nel test, meritava quel posto per la sua forza. Aveva una muscolatura abbastanza evidente, sottolineata da uno strato di sudore che gli rendeva la pelle lucida. Era un ragazzo moro con occhi da bimbo. Al contrario di Inuyasha, Miroku non ha curato il suo corpo per farlo somigliare allo stereotipo di spia perfetta, ma a quello del ragazzo ideale, che qualsiasi donna vorrebbe avere nel proprio letto. Nel tabellone, il suo nome era scritto nel gruppo che avrebbe dovuto battersi con Sango. L’aveva vista si sfuggita e le era piaciuta. Non voleva farle del male, ma doveva metterla al tappeto, non c’erano alternative. Il fatto che fosse una donna non lo autorizzava a sottovalutarla, anche perché farlo, sarebbe stato il più grande errore della sua vita.

Yumi, 18 anni, una delle più giovani pretendenti, era una studentessa. I ragazzi a scuola si soffermavano volentieri a guardarla. Aveva lunghi capelli neri, le cui onde le si infrangevano sulle spalle, e occhi altrettanto scuri, ma ribelli e pieni di voglia di indipendenza, come se volessero dimostrare qualcosa a qualcuno. Aveva la pelle chiara, la quale, in viso, acquistava un delicato colore rosso pastello quando si arrabbiava, quando era in difficoltà, o quando si vergognava. In quel preciso istante, quando l’occhio di Inuyasha si posò su di lei, i suoi zigomi irradiavano una tonalità porpora, ma questa volta la causa era il calore e l’affaticamento. Indossava stretti pantaloncini che le lasciavano scoperte le lunghe gambe dritte, e una canottiera che le risaltava il seno abbondante, non prosperoso…perfetto. I suoi capelli erano legati in due ciuffi costretti in un paio di trecce. Inuyasha la scrutava attentamente, come non aveva fatto con nessun altro. Gli sembrava che il viso della ragazza gli fosse familiare, ma non ricordava dove avrebbe potuto averla vista. Strinse leggermente gli occhi per metterla bene a fuoco, ma nessun cassettino nella sua mente si aprì. Ad un tratto la ragazza smise di boxare e il suo osservatore distolse frettolosamente lo sguardo da lei. Si andò a sedere su una panchina dove, con un asciugamano, si levò il sudore dal viso. Tirò un sospiro di sollievo portando il capo indietro. Cominciò a guardarsi intorno e la sua attenzione cadde su un ragazzo all’entrata di quella palestra improvvisata. Era accanto ad una ragazza ed entrambi stavano scrutando in giro. Era contro di lui che doveva combattere. Lo sguardo di Inuyasha incontrò quello di Yumi e nessuno dei due lo distolse dall’altro finché Sango non disse qualcosa che lo fece cedere a quel gioco di occhiate. I due ragazzi si allontanarono e la giovane riprese ad allenarsi ancora per poco. Infatti, dopo un paio di minuti sarebbero cominciati gli incontri decisivi.

Su cinque ring, uno a poca distanza dall’altro, si posizionarono Inuyasha, Sango e i loro tre colleghi. Ognuno di loro avrebbe dovuto affrontare dieci rivali. Oltre a loro, salirono i primi cinque combattenti. Miroku e Yumi se ne stavano in disparte ad osservare il susseguirsi di lotte aspettando il proprio turno. Poi ad un tratto toccò al ragazzo. Sino ad allora, nessuno era riuscito a sfiorare Sango, né tanto meno a metterla al tappeto. I due si scrutarono negli occhi, senza neanche battere ciglio. L’aria era carica di elettricità. Ma all’improvviso, una distrazione. Sango cedette e rivolse i suoi occhi al ring affianco. Fu in quell’istante che Miroku cominciò a correre verso di lei e l’atterrò tenendola ferma per i polsi e con le gambe teneva ferme le sue. La ragazza faticò a liberarsi, e ci riuscì, ed entrambi con uno scatto fulmineo si rimisero in piedi. La ragazza cominciò a respirare più faticosamente. Presa dalla foga, fu lei ad attaccare questa volta, ma ormai la rabbia l’aveva accecata. Non era previsto di perdere nei suoi programmi. Il suo avversario la prese e la risbatté a terra salendole sopra. Sango rimase un secondo a guardarlo negli occhi, ma poi un calcio, e il ragazzo cadde a terra e, rialzatasi in piedi cominciò a correre nella sua direzione, sperando di raggiungerlo prima che potesse rialzarsi. Miroku la lasciò fare. Solo quando gli fu sopra poté bloccarla per i polsi. Non avrebbe voluto, ma con una mossa del braccio, spinse il polso della ragazza a rivoltarlesi contro. Teoricamente si era abbattuta da sola con un pugno infertole dalla sua stessa mano. La ragazza stordita cadde a terra ed Inuyasha la andò a soccorrere dopo avere sconfitto il proprio avversario in un men che non si dica.

-Hai vinto. - disse il soccorritore guardando freddamente il suo nuovo collega.

Miroku scese tutto soddisfatto dal suo ring e si diresse verso l’uscita, dove lo avrebbero aspettato due uomini in giacca e cravatta che gli avrebbero spiegato i pericoli del mestiere e il loro metodo di lavoro.

-Allora? Sali o no? - fece una voce dall’alto del ring.

La ragazza che prima scrutava con tanta attenzione, ora stava aspettando lui, il che lasciò l’amica alle cure di un altro e si diresse verso la sua avversaria. Avrebbe combattuto con più forza ora. Yumi assunse una posizione di difesa delle arti marziali, e questo Inuyasha non lo aveva previsto. Vedendola boxare si immaginava già il risultato di quell’incontro, ma la ragazza era più sveglia di quanto pensasse. Sapeva di essere osservata e lo ha confuso facendogli credere di saper tirare di box. Il suo viso si indurì, rovinando i suoi lineamenti delicati. Nessuno dei due era intenzionato a fare la prima mossa, ma poi Yumi prese la sua decisione. Attaccare. Cominciò a correre verso il ragazzo, ma quest’ultimo la prese per un polso girandoglielo dietro la schiena e rendendola incapace di reagire, o così credeva. Con una mossa poco ortodossa, ma efficace, Yumi batté il piede a terra finendo casualmente su quello di Inuyasha, che a stento trattenne un urlo. Si allontanarono l’uno dall’altra, attendendo la mossa successiva. La ragazza cominciò a camminare tranquillamente verso di lui, il che lo rendeva più nervoso di qualsiasi altro attacco. Il volto le si era rilassato e lo guardava fisso. La strana combattente gli prese una mano, rendendo Inuyasha estremamente confuso. Lo afferrò bene e in una frazione di secondo si girò dandogli le spalle, e facendo leva sulle gambe lo sbatté a terra con tutta la forza che aveva. Gli salì sopra, come aveva visto fare da Sango e da Miroku, con una piccola variante. Gli mise le mani attorno al collo senza stringere, con le unghie puntate all’interno pronte ad affondare nella carne. A cavalcioni su di lui, gli teneva ferme le braccia con le ginocchia e si sporse in avanti per evitare sorprese.

-Che fai? Ti arrendi? – disse sussurrandogli nelle orecchie.

-Mai! – e con una incredibile spinta lasciò scivolare la ragazza a terra che per la botta si portò le mani al fondo schiena. Era soddisfatta nel vedere che il collo di Inuyasha portava su di sé i segni del suo passaggio.

Yumi non voleva arrendersi, ne aveva passate di peggio nella sua vita e non si scoraggiava per quella piccola culata. Si rimise in piedi con una smorfia di persistenza dipinta sul viso. Fu Inuyasha a passare al contrattacco. Voleva farla finita con quel ridicolo incontro. Cominciò a correre verso la ragazza che non gli tolse neanche per un momento gli occhi di dosso, e con un salto atletico gli si aggrappò con le gambe all’altezza del collo rendendogli impossibile vedere cosa stava accadendo, anche perché se avesse aperto gli occhi avrebbe visto solo la stoffa dei pantaloncini della giovane. Perso l’equilibrio, Inuyasha cadde indietro con una botta che avrebbe lasciato il segno. Con un balzo all’indietro Yumi rimase ad aspettare che il suo avversario si rialzasse, che, appena rimessosi in piedi, ricevette un calcio in pieno petto che lo lasciò per un paio di istanti senza respiro prima di ripiombare sul pavimento del ring. Era la prima volta che qualcuno lo batteva, ed era stato ferito nell’orgoglio. Yumi non era più forte degli altri avversari, non era neanche più grossa. Era semplicemente più astuta, un punto in più per lei. Forse nessuno meglio di lui la trovava più adatta a svolgere il lavoro di spia. Si rialzò e subito la ragazza si rimise sulla difensiva.

-Mi arrendo! – Ammise Inuyasha con lo sguardo basso.

La giovane perse la posizione di difesa per poi scoppiare in un urlo liberatorio di felicità. Cominciò a saltare sino a quando non scorse tra la folla la figura di un ometto buffo. Era sulla cinquantina, panciuto e con pochi capelli. Era il capo della Spy World Corp. Con grande sorpresa si accorse che gli altri combattimenti erano già terminati. Solamente lei e Miroku avevano superato l’ultima prova e di conseguenza erano gli unici ad avere il posto di lavoro ottenuto in modi diversi: per quanto riguarda Yumi, ha vinto grazie alla sua furbizia e la sua inventiva, invece, per Miroku… è stato soltanto grazie alla distrazione della sua rivale.

Smise di festeggiare e porse la mano ad suo valido avversario nel tentativo di essere per lo meno sportivi, ma lui scese dal ring senza dire una parola, ma qualcosa lo fermò, o meglio, qualcuno li fermò. Quattro uomini in giacca e cravatta fermarono Yumi ed Inuyasha. quest’ultimo non riusciva a capire cosa stesse accadendo, poi una voce profonda chiarì la faccenda:

-Il capo vuole vedervi, entrambi! – Inuyasha non riusciva a capire che bisogno c’era di mandare da loro addirittura quattro gorilla di quella stazza a prenderli. A meno che la ragazza non nascondesse qualcosa.

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Salve a tutti! Eccovi il primo capitolo. Questa FF è nata quasi per gioco, e chiedo umilmente scusa se considerate questo capitolo un pò monotono e piatto, ma spero che andando avanti migliorerò il mio modo di scrivere e di descrivere le situazioni. Comunque 'Yumi' nasconde un segreto che svelerò nel prossimo capitolo! Baci -Nera-

  
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