Un parco rigoglioso, erba appena tagliata, odore di muschio, api ronzanti che si posano sui fiori...

Capelli rossi riversati sul cuscino rosa pallido ,come una cascata di rame lucente fuso.

Buio, freddo trasportato dal vento che sferza su ogni superficie che trova. Un abbaio di un cane in lontananza…

La coperta a scacchi per terra, il viso angelico coperto in parte dai capelli , illuminati da raggi flebili che sono riusciti a sorpassare la barriera delle tende pesanti.

Degli uomini incappucciati, una cella. Senza finestre, senza sedie , senza tavolo, senza letto…

La figura era sdraiata, in modo scomposto, sul divano e l’espressione della giovane era perplessa.

La misera stanza non aveva niente se non la porta, unica fonte di salvezza eppure si respirava nell’aria angoscia, terrore. NON voleva che la porta si aprisse….

Rumori di auto, cinguettio di uccelli e uno stuzzicante profumino di frittelle.

La maniglia si abbassa , quasi avesse letto la paura nei suoi pensieri. La porta si apre cigolando mostrando un uomo mentre ride. Sadico, Cattivo….

Qualcosa di umido le bagna il viso….

Spalancò gli occhi ,spaventata, ritrovandosi il suo cane , Dodo, sopra di lei intento a leccargli la faccia.

-Sophie ,sveglia !!!! Sono pronte le frittelle.

 Il cane la guardò . Era uno sguardo felice e orgoglioso ma allo stesso tempo affamato e spazientito. La ragazza sbuffò sonoramente.

-Arrivo Dodo.

Sapeva benissimo cosa voleva il suo Golden Retriever. Si vestì velocemente con dei leggins neri , una maglia lunga verde , sneakers e una felpa extra large. Non era mai stata un’amante della moda e mai lo sarebbe stata.

Corse giù in cucina, diede un bacio a sua nonna , lanciò una frittella al cane e ne prese una per se. Dopo aver mangiato voracemente il cibo salutò la nonna e mise il guinzaglio al suo cane.

-Ciao  Nonna !

Urlò già uscita di casa. Salì sul suo skateboard e seguita dal suo cagnolone si preparò a vivere al massimo il suo ultimo giorno di vacanza.

 ***

Un sonoro toc toc fece riscuotere dai suoi pensieri il giovane che era seduto comodamente su una poltrona di velluto verde.
-Avanti.
Una voce strasciata, un ordine. Freddo, privo di tentennamenti.
La porta si aprì mostrando la gracile figura di un elfo domestico che subito si inchinò fino a toccare le punta delle orecchie sul pavimeto.
-Signori, da questa parte. Il signorino ha accettato di ricevervi.
I due ragazzi non degnarono di uno sguardo l'elfo e senza perdere tempo entrarono nella stanza chiudendo la porta in faccia alla creatura.
-Potevi avvisarci che eri già arrivato; Ci saremmo risparmiati la lunga paternale di mio padre sui sanguesporco.
-Ho avuto un po' da fare. Anche mio padre non scherza con i "lunghi discorsi". Forza sedetevi! o siete forse diventati degli elfi domestici?
Chiese con finto sarcasmo il padrone della casa.
-A cosa dobbiamo questa tua loquacità Riddle???
-Nulla di che, Theodore. Stavo solo pensando a vecchi piacevoli ricordi
Commentò Riddle ghignando in modo sinistro. I due amici lo guardarono perplessi: In quei momenti, in quegli atteggiamenti il loro amico ,considerato quasi fratello , li metteva paura.
-whisky incendiario???
Chiese Theodore offrendo una bottiglia appena apparsa sul tavolino.
I bicchieri dei tre giovani si riempirono magicamente e dopo pochi minuti furono già vuoti.
- E da tanto che non vieni con noi alla caccia ai babbani, Evan; Non è lo stesso senza di te. Vieni con noi questa sera! Ti promettiamo che sarà il tuo migliore compleanno.
Riddle sorrise al biondino.
- Ci sarò Malfoy, ci sarò.