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Autore: Thalasya    30/03/2013    1 recensioni
"Non ce la faccio a vivere senza di te."
"Mi servi come serve a Winnie The Pooh il miele."
Genere: Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 3: There is nothing more beautiful then a forbidden thing.
Wish that we could be alone now
If we could find some place to hide

NIALL’S POV.
“Niall, non bere.” mi avvisò severamente tirandomi dal braccio sulla soglia di casa di Miriam.
“Non ti preoccupare.” mi girai a guardarla. Il vestito blu che aveva indossato le stava alla perfezione, metteva in risalto le sue curve ben definite. “Tu invece..” dissi avvicinandomi a lei. “Tu invece non cadere nelle grinfie di qualcuno che non sia io.” le sorrisi, era così bella.
 
ASH’S POV.
Entrammo nel soggiorno della casa di Miriam che era stracolmo di gente che, dopo due settimane a Mullingar, conoscevo abbastanza.
Niall mi teneva stretta la mano mentre ci infilavamo tra la folla che ballava a ritmo di una musica altissima che rimbombava nei miei timpani, speravo solo che continuasse a stringermela senza lasciarmi più.
Raggiunto il tavolo delle bevande trovammo Miriam e Mark che si baciavano.
“Da quando in qua state insieme voi due?” chiese Niall ridendo avvicinandosi a loro.
“Oddio,auguri!” dissi afferrando un bicchiere di Coca Cola che Niall mi porgeva.
“Ash, sono già ubriachi.” disse il biondo ridendo.
“Ah ma allora non.. ohh!” dissi abbassando lo sguardo, stavano bene insieme.
Poi senza nemmeno accorgercene ci dividemmo, io andai a ballare con un gruppo di amiche che avevo conosciuto grazie a Niall e lui invece andò con un gruppo di ragazzi. Ballammo tutta la notte, il mio biondo si muoveva divinamente al centro della sala, portando di tanto in tanto il suo bicchiere alla bocca, bevendone un sorso. Non sapevo che tipo di bevanda stava assaporando,ero preoccupata. Tutti erano parecchio ubriachi, tranne me, la pecora nera del gruppo. Fissavo Niall dal tavolo delle bevande, barcollava ogni tanto e mi sorrideva lanciandomi delle occhiate.
La stanza si stava lentamente svuotando ma non perché la gente se ne andava, per il semplice motivo che si stavano sempre di più accasciando a terra a dormire, o correvano al bagno a vomitare.Ma lui era sempre lì, con quel maledetto bicchiere in mano e rideva come un matto.
“Ti fidi di me?” disse Niall raggiungendomi bruscamente, aveva l’aria instabile, Era ubriaco eppure lo avevo avvisato, gli avevo detto di non bere perché, pur essendo vicini a casa, sarebbe stato difficile riportarlo sano e salvo.
“Niall, sei ubriaco.” affermai togliendogli il bicchiere d’alcool dalle mani.
“Ti fidi..” barcollò leggermente ed ingoiò la saliva per poi leccarsi le labbra. “Ti fidi di me?” chiese avvicinandosi pericolosamente a me.
“S-si.” dissi impaurita, afferrando la sua mano.
Mi portò fuori dall’abitazione di Miriam, mi teneva stretta la mano. Avevo paura di quello che avesse potuto fare essendo ubriaco, anche se poco era pericoloso. Continuava a tirarmi tra le vie di Mullingar, stranamente facendo molta attenzione a non farmi male.
Arrivammo davanti casa sua, mi tirò delicatamente da braccio e mi fece sbattere la schiena contro la porta chiusa.
“Che hai Niall?” gli chiesi impaurita.
“Cosa ho?” ridacchiò un po’ e si avvicinò molto pericolosamente a me. Mi mise le mani ai fianchi , si spinse verso di me facendo imprimere ancora di più la mia schiena all’asse di legno, poggiò la sua fronte sulla mia guardandomi dritta negli occhi. Quei occhi color oceano erano incredibilmente agghiaccianti, puntavano fissi i miei.Riuscivo ad inalare il suo caldo respiro prima che poggiasse le sue rosse labbra sulle mie. Resistetti fin quando non ci riuscii più: ero innamorata di lui, non potevo non resistere e così mi lasciai trasportare da quel lungo e appassionato bacio.
“Ti basta questo?Ti amo.” disse staccandosi da me.
“Sei ubriaco Niall.” Affermai.
“Guardami negli occhi.” disse prendendo il mio viso tra l’indice ed il pollice. “Non sono ubriaco, ho bevuto solo Coca Cola, tu sei l’unica cosa che mi fa perdere i sensi.” disse abbozzando un sorriso.La sua pupilla era normale, non era dilatata come l’alcool avrebbe dovuto farla diventare.Non era ubriaco.
“N-non.. n-non p-possiamo.”  dissi cercando di allontanarlo.
“Perché? Perché dici questo?” chiese lui.
“Io dovrò tornare in America, mia madre non mi permetterà mai di rimanere qui.” dissi cercando di trattenere le lacrime.
“Lo sai il significato di Yolo?” mi chiese. Feci cenno di no con la testa. “Yolo è l’abbreviazione di You only live once, ovvero si vive una sola volta. Se non ti godi ora questo periodo, non avrai mai più la possibilità di farlo, io ti amo.” disse lui.
“Ma poi cosa faremo quando giungerà settembre?” cominciai a piangere, feci scivolare la mia mano sulla maniglia e l’aprii scivolando via, nella mia camera. Chiudendomi dentro a chiave.
Cominciai a piangere, ma perché piangevo? Amavo lui e lui mi aveva dato prova che ricambiava, ma perché allora avevo quel brutto presentimento che tutto sarebbe andato a rotoli? Avevo paura della fine dell’estate, dell’inizio di settembre.
“Ash, apri la porta.. ti prego..” chiese calmo Niall da fuori la mia camera.
Mi alzai e feci girare la chiave nella serratura, me lo ritrovai d’avanti con il braccio appoggiato allo stipite e mi guardava. Mi asciugai le lacrime con la manica della felpa e lo guardai, prima di saltargli addosso per abbracciarlo.
“Allora?” mi sussurrò all’orecchio mentre mi teneva stretta per i fianchi.
“C-cerchiamo di resistere, t-ti prego.” dissi con le lacrime agli occhi.
“Io non ci riuscirò, tu sei mia e non ti lascerò andare così!” disse lui.
“Ma cosa dovrei fare io?Mia madre non mi permetterebbe mai di rimanere qui a settembre!” mi allontanai da lui piangendo. “Cosa vuoi che faccia? Scappare? Non sai quanto è difficile essere costretta a fare ciò che non si vuole per far contenta la propria madre!” gridai, non volevo arrabbiarmi con lui, era l’ultima cosa che avrei voluto fare, ero arrabbiata con me stessa di essermene innamorata.
“Non pensare al futuro, pensa ad ora, a quello che può succedere fra di noi!” stava iniziando a piangere anche lui.
“No, per favore Niall, lasciami sola..” gli chiesi dandogli le spalle. Senza dire niente si girò e sbatté la porta alle sue spalle, lasciandomi sola proprio come gli avevo chiesto. Misi le cuffiette ed ascoltai tutto il CD di Demi Lovato piangendo.
Perché non potevo avere un’estate d’amore con lui in pace? Perché tutto sembrava così difficile a quell’età? Perché mia madre aveva dovuto darmi quella fottuta avvertenza prima di partire? Se solo non me lo avesse detto io a quest’ora a sarei stata con lui senza infrangere nessuna promessa, perché ero stata sempre molto educata e rispettosa delle regole. Il mio cuscino sembrava una spugna quella notte, la mia testa una fiera ed il mio cuore aveva nel mezzo una grossa crepa bisognosa di affetto per chiudersi. Lo amavo veramente.
 
 
  
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