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Autore: _pimpolina_    31/03/2013    0 recensioni
–E’ che ho paura- ci fu il silenzio. - Ho paura. Si ho paura. com'è strano dirlo. Ma io sono strana. Sono strana perché per me avere paura è peggio che continuare a sorridere al mondo, anche quando stai morendo dentro, anche quando soffri. Avere paura mi da' fastidio, perché so che non ci posso fare assolutamente nulla, eppure continuo ad andare avanti. Ho paura di innamorarmi di te. Di crederti. Ho di sentirmi dire “ti amo”. ho paura di non essere abbastanza forte.- detto questo Harry la baciò. -Ti amo.- sussurrò. -Ora hai paura?- Meg scosse la testa
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La mattina seguente mi svegliai. Cos’era successo? In effetti io la mattina mi sveglio sempre un po’ rimbambito. Ci misi cinque minuti buoni per capire che cazzo era successo la sera precedente. Per capire cosa era stato a spingermi a comportarmi così. Io non sono mai stato così. Io non sono adatto a lei. La farei soffrire e basta. E poi mi rende debole, tanto, forse troppo debole. Mi basta vedere il suo faccino che mi sciolgo. Non me lo posso permettere. I miei non ci sono, mi hanno abbandonato. Già, a chi interesserebbe un pezzo di merda come me? A chi? Lei è troppo perfetta per me. Troppo. Dovevo allontanarla prima di fare altri casini.

Mi alzai furtivamente con lei in collo e la portai al piano superiore, lasciandola sul mio letto. Lei continuava a dimenarsi, ma non potevo farci nulla. Stavo per tirarmi uno schiaffo da solo per quello che era successo, per quello che avrei dovuto fare. Se lei fosse entrata nel giro, l’avrebbero presa di mira. Sicuramente. Prima però, dovevo accertarmi che avesse un posto dove andare, una casa.

Presi il suo borsone, tutta la sua roba e corsi a vedere se quel coglione di Josh se n’era andato. Afferrai le chiavi da sotto il tappetino all’ingresso ed aprii. Non c’era anima viva. Sua zia non sapevo dove fosse, ma Josh se n’era andato, definitivamente. Posai il tutto e tornai a casa mia, incerto sul da farsi. “Le spezzerai il cuore” ma che caz … ? cioè ora la mia coscienza aveva anche una voce. Fantastico! “basta farsi seghe mentali, Harry fallo e basta!” “no, lei non capirebbe! Dai retta a me! È forte , tu non puoi vivere senza di lei” ok, avete presente quando nei film fanno vedere l’angelo e il diavolo sulle spalle che parlano a vanvera? Ecco, uguale. Era una scena inquietante. Mentre continuavo a tormentarmi, inconsciamente, mi ritrovai di fronte a Meg. Dormiva ancora. Presi un bel respiro. Allora fa davvero male affezionarsi a qualcuno. “Scusami Meg” pensai prima di svegliarla.

Meg’s pov

Tutto quello che ricordavo era la conversazione con Harry, poi più niente. Solo buio. Sentii una mano accarezzarmi la faccia e una voce roca e melodiosa chiamarmi. Harry. Cercava di svegliarmi. –Meg, dobbiamo parlare. Io … -
no, no cazzo, anche lui. Era come tutti, e io non ho passato così poco tempo con le persone da non capire i loro comportamenti. Ho avuto altri ragazzi, ed è la stessa storia quando c’è un problema, o vogliono che ti dimentichi di loro. Era strano. Credevo veramente che Harry fosse la luce alla fine del tunnel, ma sbagliavo. Come sempre. Una lacrima percorse la lunghezza della mia guancia, ma fu fermata dal  suo pollice. –Meg, che c’è?- l’avrei preso a schiaffi. “HAI ANCHE IL FOTTUTO CORAGGIO DI CHIEDERMI COSA C’E’?” pensai
 –Meg, devi andartene, io non … n-non vado b-bene per te… e tu non … vai bene per me. Io non ti amo. N-non … non t-ti amo e mai lo farò. - stava tremando? Harry Styles stava tremando? Non lo volevo guardare in faccia. Non potevo farmi trascinare dalle emozioni. Allora, come sempre sfoderai il più falso dei sorrisi anche se le lacrime inondavano il mio viso. –Fa niente … - detto questo mi alzai e tentai di andarmene. Mi afferrò per un polso.

–T-ti prego non odiarmi, io … Meg, ho paura per te- non odiarti? No, non posso, perché sei l’unica persona che mi ha fatto dimenticare che merda sia la mia vita, per poi farmi rendere conto che l’avevo considerata addirittura troppo bella.

Stavo per dirgli … ‘no, non ti odio ’ ma rimasi immobile per alcuni secondi. Lui continuava a tenermi il polso. Nel frattempo si era alzato  e continuava a tenere lo sguardo fisso sulle mie labbra. –Ho detto che non fa niente Harry- risposi secca. Una lacrima attraversò anche il suo viso ma me ne sbattei le palle. Mi liberai dalla sua presa e lui si lascio cadere a terra.  Uscii di corsa da quella casa. Nei giorni che seguirono non andai a scuola. Rimasi rintanata nel mio piccolo mondo.

Continuavo a ricevere chiamate da Lottie e rispondevo a qualche messaggio. Quando sullo schermo del cellulare appariva il nome “Harry” rifiutavo la chiamata. Dopo una settimana ricominciai ad andare a scuola. Lottie era sempre appiccicata a me ed era il sostegno morale che mi serviva per non collassare. Non pronunciava mai il suo nome per non mettermi a disagio. Mi aspettavo un “te l’avevo detto” ma niente. Nemmeno Harry andava a scuola.
Non ce lo trovavo mai e forse era solo un punto  a mio favore. Dopo qualche mese in quella zona mi ero ambientata. Lottie mi aveva fatto conoscere Niall e Zayn, due amici di Harry. Erano simpaticissimi, mi facevano sempre ridere. Soprattutto il modo in cui Zayn si specchiava in ogni cosa possibile e immaginabile. Un giorno mi ha presa per un polso e mi guardava negli occhi. Gli chiesi cosa stesse facendo.

Stava guardando il suo riflesso nelle mie pupille. Ahahahah quei ragazzi erano i migliori. Sarei uscita con loro lo stesso pomeriggio. –Dai, tranquilla,ormai li conosci!- mi incitava Lottie. –Si ma è la prima volta che ci esco, ho paura di quello che potrebbe succedere! Sai di sera, fuori, in discoteca … e se incontro un maniaco!? Io non ci sono mai stata in discoteca!- ansimai. Lei mi fissava con una faccia della serie “ma dove hai vissuto fin ora? In America o in Africa?”. Scoppiai a ridere ed uscimmo. Il locale era affollatissimo, pieno di ragazzi ubriachi e sudati da far schifo. Anche i miei amici si erano lasciati prendere un po’ la mano. Continuavano a urlare e sghignazzare per cose assurde erano un spettacolo F-A-V-O-L-O-S-O.

Mi alzai dalla sedia per andare a prendere qualcosa da bere. Mentre aspettavo al bancone, mi girai verso la porta in vetro. Fuori c’erano due ragazzi. Stavano litigando, uno dei due era cascato a terra e perdeva sangue. L’altro continuava a urlargli contro. Riconobbe Josh. Mi accostai all’entrata per sentire che stava dicendo.

- … e ora che sei sbronzo ti uccido! ecco quello che meriti coglione! Mi hai fatto male ma non credevi che mi sarei rifatto vivo eh!? Cazzone, povero stronzo! Le voci girano, e so che ti ubriachi da mattina a sera. Piccino, ti ha lasciato vero? Povero piccolo … - pausa – bastardo!- e detto così se ne andò lasciando l’altro ragazzo sul ciglio della strada. Uscii di corsa e riconobbi i suoi ricci. Sorrideva. Come un coglione, continuava a sorridere e stava parlando da solo. Aveva le pupille dilatate, e puzzava da far schifo. – Tanto non fa male.- continuava a dire. A un certo punto prese del sangue con la mano dalla sua faccia e urlò –Lo vedi questo? Questo non è niente, in confronto a quello che ho passato!- sputava del liquido rosso, ormai gattonava. -In confronto a quello che mi è toccato fare! In confronto alla mia vita di merda!- lo vedevo distrutto. Mi avvicinai e gli si illuminarono gli occhi. Si alzò e barcollava. Lo afferrai prima che cadesse. –Meg, io … - - Shhh … shhh, va tutto bene- continuavo a ripetergli.

Si accasciò a terra e io con lui. Sembrava che quella volta fossi io a proteggerlo. Mise i suoi gomiti ai lati della mia testa e il suo respiro caldo sfiorò le mie labbra. Traballava un po’, ma non voleva darlo a vedere. –Ti amo.- mi sussurrò per poi baciarmi. Un bacio pieno di paura e di bisogno, un bacio vero. Ma io non volevo crederci. Prima o poi si sarebbe ripreso e mi avrebbe abbandonato di nuovo. –Vieni, ti riporto a casa.-lo feci scostare, e lo accompagnai fino alla porta di casa sua. Per tutto il tragitto disse cose senza senso. Doveva essere una dichiarazione perché alla fine urlò

- … e tu mi ami? Perché sono disposto a non lasciarti più se mi rispondi.- io rimasi zitta. Si, cosa potevo fare, io non volevo soffrire, avevo già abbastanza problemi di mio. Si girò verso di me, e mi fissò, poi camminò verso il centro della strada e si sedette sull’asfalto. Me ne accorsi subito. –Ma che cazzo fai!? Harry torna subito qui!- -No, non ne vale la pena … - con ciò chiuse gli occhi, e aspettava una macchina che non sarebbe mai arrivata.
–TI AMO!- urlò in lacrimo. Non potevo lasciarlo andare. –Ti amo anche io.- a quelle parole sembrò rinsanire. Si alzò e mi raggiunse. Fece combaciare i nostri bacini e le nostre labbra. –Non lasciarmi mai, capito?- mi disse –Io non sono niente. Ma ho trovato qualcuno per cui essere qualunque cosa abbia bisogno. Ho trovato te. –

MA SCIAOOOOOO :D

LDVFLNVDFNSDFLMGFDIGNFKL  lo so che fa schifo, ma volevo aggiornare! Grazie a tutti, e spero vi piaccia. Nel prossimo capitolo sto cercando di inserire un colpo di scena…. Mlmlmlmlmlmlmlml  se volete qualcosa di particolare fatemelo sapere xx baci alla prossima!!!!
  
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