Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: onedirauhl    01/04/2013    6 recensioni
paparazzi e persone famose non sono mai andate d’accordo.
ma se il tuo capo ti offrisse l’opportunità di avere una rubrica tutta tua sul Vanity Fair a patto che tu debba intrufolarti nella vita del famoso cantante Justin Bieber,rifiuteresti?
Beh,Arwen ha accettato.
Una cosa è certa: non ci sarà un bel lieto fine.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Justin Bieber
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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                                                                                                          BRANO MUSICALE SCELTO♫ 
                                   


Vengo svegliata da uno strano rumore.
Stropiccio gli occhi e cerco di mettere le immagini a fuoco.
Di prima mattina sono intrattabile,voglio restare sola con l’unica persona che mi ama davvero: IL MIO LETTO.
“ma che minchia vogliono alle sei del mattino” borbotto a bassa voce afferrando il cellulare.
Con una mano mi strofino l’occhio e mi metto seduta.
Il telefono smette di suonare proprio nel momento in cui stavo per rispondere,un classico proprio.
Decido di non richiamare,se qualcuno mi vuole,mi richiama.
Aspetto qualche secondo prima di distendermi di nuovo nella coperte e sospirare pesantemente.
Dovevo continuare quello che avevo iniziato: una bella dormita.
Dopo neanche cinque minuti il telefono prende di nuovo a vibrare. Ora basta però,mi avete proprio seccato.
Afferro il telefono con rabbia e rispondo.
“che c’è?!” dico irritandomi e passandomi una mano sugli occhi.
“Arwen? Sono William..ti disturbo?” quella sua voce così innocente mi faceva irritare ancora di più.
Ma che domande sono?! “ti disturbo?”?! sono le sei del mattino,crede che stia preparando un dolce o ballando la conga?
Tuttavia cerco di mantenere un tono quanto più rilassato possibile.
“nono,affatto..”
“bene,volevo avvisarti che tra dieci minuti Judith ti vuole in ufficio. Vuole sapere cosa hai pensato per quell’accordo..ci siamo capiti insomma,vero?” dice lui tutto tranquillo.
Non solo disturba la mia pacata relazione col letto,ma pretende anche che in dieci minuti sia pronta.
Avrei voluto lanciare il telefono nel muro o gridargli un bel “VAFFANCULO!”.
“ovvio”
“bene,a dopo arwen” e attacca.
Resto a fissare lo schermo del telefono.
Ma chi me l’ha fatto fare di accettare quella proposta?
Comincio a correre per tutto l’appartamento cercando di rendermi presentabile in quei pochi minuti che avevo.
Se solo qualcuno mi vedesse comincerebbe a pensare che sono tipo pazza. Apro la porta e la chiudo velocemente alla mie spalle.
Mi catapulto giù per le scale. Sono l’unica sveglia a quest’ora in questo palazzo. Almeno un aspetto positivo.
Mentre scendo le scale sento chiamarmi.
Merda,non ora..
“Arwen? Che ci fai sveglia a quest’ora?” mi volto velocemente verso quell’inconfondibile voce.
Era Lucas,con un enorme vaso pieno di rose tra le mani.
Sorrisi guardandolo,era così dolce.
“Lucas,ascoltami non ho tempo,davvero,mi dispiace. Judith mi vuole in sede tra meno di un minuto e sono nella merda” dico frettolosamente.
“ma sono appena le sei e un quarto del mattino!”
“non dirlo a me..” dico alzando gli occhi al cielo.
“..e poi volevo farti una sorpresa,ma ormai hai già visto tutto..che senso ha”. vorrei tanto poter restare con lui,ma non posso. Che casino.
“facciamo così, io non ho visto niente,noi due non ci siamo mai incontrati, e io non ho visto le rose,okay? Ora devo proprio andare..mi spiace tantissimo” dico voltandomi e scendendo le scale il più in fretta possibile.
Mi spezza il cuore averlo lasciato come un pesce lesso sulle scale,ma non posso fare altrimenti.
Arrivata in redazione prego tutti i Santi che Judith abbia ripensato all’accordo e che si sia resa conto della pazzia che mi stava facendo fare.
“Carter,cara,accomodati pure” dice sorridente.
Da quando mi chiama “cara”?
“mi spiace averti disturbato così presto,ma dobbiamo parlare un po’. Vorrei sapere cosa avevi pensato per avere un contatto con Bieber,e volevo avvisarti che devi agire in fretta,perché nel weekend sarà fuori Los Angeles per una serie di interviste. Che ne dici se mi esponi un po’ le tue idee?” sorride appoggiando la testa sulle mani,come suo solito fare.
E io che pensavo ci avesse ripensato,pft.
Judith non si ricrede su queste cose.
Tanto la scema che rischia sono io.
“avevo pensato a qualcosa che ci facesse avere un contatto per quanto più tempo possibile,all’inizio avevo pensato ad un intervista o ad un incontro “casuale”,ma non mi sembrava neanche il caso perché sarebbe stato un minuto e poco più e poi di nuovo ognuno per la sua strada.” Dissi mettendomi una ciocca di capelli dietro l’orecchio.
Dire che ero agitata era poco.
“avevo pensato ad un..un..” e se non le piaceva l’idea? Chissà che figura di merda facevo. Mi trattenni due secondi prima di dirlo.
“un incidente” buttai fuori tutto d’un fiato.
Alzai lo sguardo per vedere cosa ne pensava Judith. Restò immobile a guardarmi.
Ecco,ne ero certa. Brava Arwen,con le figure di merda ci sai proprio fare.
“okay,vediamo che ne esce fuori. Sappi che se questo tuo trucchetto non dovesse funzionare l’accordo salta. Mi aspetto che tu agisca prima di domani sera. Ora puoi andare,se non ti dispiace” dice sorridendomi per poi afferrare la cornetta del telefono e chiamare William che dopo neanche dieci secondi si presentò davanti la soglia della porta.
Salutai ed uscii.
Durante la mattinata raccogliemmo tutte le informazioni possibili su dove si trovasse l’auto di Justin,com’era fatta,il numero di targa e tutte le solite cose noiose cui ero costretta ad ascoltare.
Ne venne fuori che durante il primo pomeriggio,quando le strade erano meno affollate,il cantante sarebbe dovuto uscire per andare non ho capito dove.
L’unica cosa che mi era chiara,era il fatto che dovevo dargli una botta leggera per non rischiare danni peggiori.
Mi preparai psicologicamente a quell’evento.
ERA DA PAZZI.
La gente cerca di evitarli gli incidenti e io cerco di provocarne uno,bene. Tra qualche anno avrebbero dovuto rinchiudermi in un manicomio.
Il direttore del giornale aveva acquistato un’auto appositamente per questo.
Sapere che ora ero nota anche al direttore del giornale mi faceva sentire in soggezione peggio che mai.

Erano le tre e mezza passate ed io ero nella macchina aspettando uno squillo di cellulare per partire.
Che ansia,mamma mia.
Sembro l’agente 007 in missione segreta.
Appena il cellulare prese a vibrare saltai in aria quasi. Mi sto letteralmente cagando sotto.
Spero di uscirne viva.
Feci il segno della croce e partii,in cerca di un’auto bianca.
Dal fondo della strada vedo una Ferrari. Per mia sfortuna,bianca.
Ero nel panico più totale,ommerda.
Partii,e mentre eravamo a neanche quattro metri di distanza uscii dalla corsia e chiusi gli occhi. “Fa che funzioni” implorai.

#JUSTIN
Finalmente potevo rilassarmi un po’.
Avevo appena avuto una discussione con il mio manager e fortunatamente che sono dovuto uscire per l’intervista,altrimenti non avremmo finito più.
Prendo il mio cellulare e controllo due secondi twitter,e leggo qualche tweet.
Le mie fans,o meglio,le mie beliebers,sanno sempre come tirarmi su il morale e farmi sorridere. A quest’ora non sarei qui se non fosse stato per loro.
Decisi di partire,altrimenti avrei fatto tardi.
Il bello di uscire a quest’ora è che in giro c’è davvero poca gente.
Quando vidi arrivare dal fondo della strada un’auto grigia che andava a neanche 20 km/h presi a ridere. Credeva di essere ad una processione?
“ora le faccio vedere io come si guida” pensai tra me e me,e spinsi sempre di più il piede sull’acceleratore.
In neanche due secondi arrivai a pochi metri da quell’auto e sgranai gli occhi quando vidi che la ragazza guidava ad occhi chiusi.
E’ impazzita?
Improvvisamente vidi la sua auto uscire fuori dalla corsia opposta e entrare in quella dove c’ero io.
suonai il clacson sperando potesse rendersi conto di quello che stava facendo.
Non feci in tempo a frenare poiché andavo troppo veloce.
Quando le auto erano a pochissimi centimetri di distanza lasciai il volante e mi coprii la testa con le mani.
Già mi immaginavo tutte le mie beliebers quando avrebbero saputo di quello che stava succedendo.
Un boato si diffuse nell’aria circostante appena le due auto di scontrarono.
La parte anteriore della mia Ferrari era disintegrata.
Porca merda,mi era costata una fortuna questa Ferrari,era il mio gioiello.
Ora vorrei capire chi è questa pazza che mi è finita addosso. Non bastava tutto lo stress di quegli ultimi giorni,pure l’incidente ci mancava. Fanculo.
Cercai di muovermi per uscire dall’auto il prima possibile. L’airbag si gonfiò immediatamente,ostruendomi la vista.
Appena tentai di muovere la gamba,mi accorsi che era incastrata. Merda,no. Non sta succedendo a me,è un incubo.
Come farò ad esibirmi con la gamba che mi fa male? Merda,merda,merda.
cercai di tirarla fuori. Mi faceva un male cane.
Rassegnato,cercai di prendere il telefono per chiamare i soccorsi,ma mi era impossibile trovarlo in quella confusione.
Mi veniva quasi da piangere. Perché deve succedere tutto a me?
Ma non posso arrendermi proprio ora,devo trovare quel maledetto telefono. “Dai justin,puoi farcela” dissi osservando nervoso l’auto.
appena sentii il rumore della portiera che si apriva mi voltai di scatto.
Era lei: la pazza che mi era finita addosso. Aveva qualche graffio sulla fronte e il terrore negli occhi. Tremava come una foglia.
“ti decidi ad aiutarmi?” dissi con tono irritato.
Era rimasta ferma ad osservarmi e ad osservare il casino che aveva provocato grazie alla sua indiscrezione.
Ritornando al pianeta terra annuì e mi afferrò per le spalle.
“mi fa male la gamba,fai piano” dissi facendo delle smorfie di dolore.
Riuscì a farmi uscire da quel casino ed io cercai di alzarmi dall’asfalto.
La gamba mi faceva un male assurdo.
Quando finalmente riuscii ad appoggiarmi con la schiena vicino all’auto vidi il disastro di quell’incidente. La mia povera Ferrari.
Poi spostai lo sguardo verso l’alto portando indietro la testa e chiusi gli occhi. Era un miracolo che ero vivo.
Una voce dolce e spaventata mi fece aprire gli occhi di scatto.
“mi dispiace..” disse singhiozzando. La guardai.
Stava piangendo come una bambina. In realtà mi dispiaceva anche di essermi rivolto a lei in quel modo.
Ma diavolo,che senso aveva piangere?
“okay,lo so. Ma ora devi fare un enorme piacere ad entrambi. Nella mia auto dovrebbe esserci il mio telefono. Prendilo e chiama i soccorsi,cerca di fare in fretta però” le dissi cercando di tranquillizzarla.
“avrei potuto anche ucciderti..sono stata una scema..tutto questo è assurdo. Non avrei mai dovuto pensare a questa soluzione. Mi sento uno schifo,sono un verme.” Disse asciugandosi le lacrime e tenendo lo sguardo basso.
Ma che stava dicendo? Stava senz’altro delirando,forse per colpa dell’incidente.
“senti,non è colpa tua, o meglio..è colpa tua,ma ora non ha senso piangere. Trova quel cellulare e chiama i soccorsi, sbrigati. Non so per quanto potrò resistere con questa gamba così” annuì e subito si infilò nell’auto.
continuai a massaggiarmi la gamba nel frattempo.
“non lo trovo” gridò disperata.
“cerca bene,dai. Deve essere da qualche parte!” dissi incoraggiandola.
dopo dieci minuti di attesa frustrante la ragazza sollevò in aria il mio iphone trionfante.
“eccolo qui!” disse “ l’ho trovato”
Grazie al cielo. Glielo tolsi da mano velocemente e chiamai subito i soccorsi.

“stanno arrivando.” Dissi chiudendo la chiamata.
La ragazza annuì guardando nel vuoto.
“si può sapere che ti è saltato in mente? Perché sei uscita dalla tua corsia? Sei impazzita?”
approfittai dell’attesa per avere delle spiegazioni.
Annuì di nuovo,sempre guardando nel vuoto.
Ma è scema o cosa?
“tutti strani..” dissi per poi aggiungere un PFT.
“non mi sbatteranno in carcere,vero?” disse dopo alcuni secondi.
Sorrisi. Era davvero una ragazza misteriosa.
“probabilmente sì. Ti puniranno con l’ergastolo” dissi prendendola in giro.
Vidi il suo volto assumere un espressione sconvolta.
“davvero?”
“sì,un mio amico che fa l’avvocato me l’ha detto. perché? Non lo sapevi?”
la ragazza tacque e riprese a guardare nel vuoto.
A quel punto scoppiai in una fragorosa risata.
“sto scherzando. Te la sei bevuta sul serio?!” a quel punto emise un lungo sospiro e vidi il suo volto rilassarsi.
“sei proprio un coglione” sbottò poi.
“ehi,ehi. Frena un attimo. Sai con chi stai parlando?” la vidi alzare gli occhi al cielo e girarsi di spalle.
“non mi interessa,grazie” aggiunse.
“con Justin Bieber”
“ti ho detto che non mi interessa”
“fa niente,io te lo dico lo stesso.” Dissi sorridendo e spostando lo sguardo sulla strada di fronte a me.
La gamba faceva ancora male,anche se un po’ di meno.
Speravo solo non fosse niente di grave altrimenti sarei stato praticamente finito.
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                                                                                                                                     rieccomi con il terzo capitolo della mia FF!
                                                                come anticipatovi in quello precedente,da questo capitolo in poi entra in gioco anche justin OuO
                                                     vorrei ringraziare le ragazze che seguono la mia FF ogni volta che aggiorno un capitolo,siete fantastiche ghjfids
                                                                                 detto questo,spero che questo capitolo vi sia piaciuto e alla prossima! 

                                                                                                                                                                                                                                                               grazie ancora! xx
  
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