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Autore: KiaraRowling    22/10/2007    10 recensioni
Lui, il bello impossibile della scuola, ammirato dalle ragazze e invidiato dai ragazzi. Lei, la secchiona bruttina presa sempre in giro, buona solo per farsi passare i compiti. Lui arrogante, lei timida. Lui presuntuoso, lei modesta. Lui sicuro, lei indecisa. Lui Buio, lei Luce. Sarà un avvenimento inaspettato a farli incontrare da vicino: e quando si guarderanno davvero, per la prima volta, allora nascerà l'amore.
Genere: Romantico, Commedia, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry, Potter, Ron, Weasley, Serpeverde | Coppie: Draco/Hermione
Note: Alternate Universe (AU), What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Voglio ringraziare le persone che hanno recensito il mio primo capitolo, e preciso che la storia, sebbene segua molto, per quanto riguarda il carattere dei personaggi, la linea del film "I passi dell'amore" , la mia fanfic si distacca dalla trama, prendendo una piega decisamente diversa.

Ringrazio quindi coloro che hanno recensito ( ma graaaaazie!!!) e spero di trovare molte recensioni!!!

Buona lettura!!!

Baci!!!

Chiara

Si era voltata quando lui l’aveva chiamata: non l’aveva mai fatto prima, aveva sempre adottato la tattica dell’indifferenza contro tutto e tutti.. ma con lui no, forse perchè lui era l’unico da cui gli insulti facevano davvero male.

E, non che si aspettasse nulla di diverso naturalmente, era stato l’ennesimo insulto ad uscire dalla bocca di Malfoy; l’aveva guardato, poi si era voltata, senza rispondergli: non poteva dargli la soddisfazione di vederla piangere.

Lui se n’era andato, con un ultimo sguardo di disprezzo: d’altronde, come biasimarlo? Erano le due persone più opposte che potessero esistere.

Non ci credete? Ok, leggete qui.

Lui: bellissimo.

Lei: bruttina.

Lui: arrogante.

Lei: timida.

Lui: presuntuoso.

Lei: modesta.

Lui: purosangue.

Lei: mezzosangue.

Lui: serpeverde.

Lei: grifondoro.

Lui: popolare.

Lei: invisibile.

Dobbiamo andare avanti? Meglio stendere un velo pietoso, fidatevi di me.

Eppure, nonostante le mille differenze tra di loro, qualcosa li legava: la loro solitudine, evidente o celata che fosse; ma, per il momento, era troppo presto perchè loro se ne accorgessero.

Frequentavano la scuola di Magia e Stregoneria da ben 7 anni, anni in cui non si erano mai rivolti la parola, se non includiamo gli insulti quotidiani che lei riceveva dal biondo.

E, per tutti quegli anni, lei non gli aveva mai risposto: mai, neanche una volta, aveva ribattuto ad un suo insulto, mai una volta l’aveva guardato con odio o con disprezzo. L’aveva sempre evitato, e, quando non poteva far finta di nulla, si limitava a rivolgergli un’occhiata penetrante o, cosa che lo faceva andare su tutte le furie, gli sorrideva.

Sì, erano i suoi sorrisi che facevano arrabbiare Malfoy più di ogni altra cosa: come era possibile sorridere a qualcuno che stava volontariamente cercando di farti soffrire? Ma la Granger era così, sembrava che gli insulti, gli scherni, insomma, che tutto le scivolasse addosso, come se non fosse rivolto a lei, come se lei fosse.. invisibile.

Sì, la Granger era effettivamente invisibile: cioè, sapevi che c’era, soprattutto se avevi bisogno di copiare i compiti.. ma, in classe ad esempio, nessuno si accorgeva se lei era presente o meno.

Come se a nessuno importasse la sua presenza.

E, effettivamente, era davvero così.

Ma, se anche la cosa la faceva soffrire, lei non ne dava dimostrazione: più forte di tutto, forte della sua solitudine, andava avanti con un sorriso.

La cosa veramente strana, in quella mattina d’ottobre, era perchè Draco Lucius Malfoy, seduto su una poltroncina davanti al fuoco nella sua sala comune, con tutte le cose che poteva fare, stesse pensando proprio alla Mezzosangue.

- Come se non ci fossero cose più importanti su cui riflettere! - si disse il biondo, scuotendo la testa.

Ma, per quanto si sforzasse, il volto della Granger gli rimaneva impresso in testa, e non sembrava avere intenzione di andarsene.

- Oh, al diavolo! - imprecò Malfoy a denti stretti.

Uscì dalla sala comune a grandi passi, e percorse i sotterranei.

Sì, ma adesso, che fare?

Indeciso, decise di passeggiare un pò per i corridoi: con un pò di fortuna, avrebbe trovato qualche Grifondoro del primo anno da terrorizzare.

Cominciò a girovagare per i corridoi, ma di grifoni neanche l’ombra: com’è che, quando si aveva bisogno di loro, sparivano sempre?

Stava ancora camminando, quando qualcosa attirò la sua attenzione; tornò sui suoi passi, mentre gli occhi gli si spalancavano per lo stupore.

All’interno della Stanza delle Necessità, stanza che lui conosceva molto, forse anche troppo bene, qualcuno stava.. cantando.

O meglio, stava componendo una canzone, visto che si sentivano solo pezzi di frasi sconnesse, ancora in cerca di una melodia definitiva.

Draco accostò l’orecchio alla porta, per cercare di capire meglio.

There's a song that's inside of my soul
It's the one that I've tried to write over and over again..

(C'è una canzone che si trova nella mia anima
è quella che ho provato a scrivere più e più volte..)

Per quanto si sforzasse, il biondo non riusciva a riconoscere la voce della ragazza: era dolce, flautata, melodiosa.. era semplicemente stupenda.

So I lay my head back down
and I lift my hands and pray to be only yours..

(Quindi abbandono la testa all'indietro
e poi sollevo le mani e prego di essere solo tua..)

Draco non potè fare a meno di chiedersi a chi fosse rivolta la canzone: perchè era ovvio che la ragazza la stesse dedicando a qualcuno, magari il suo amore segreto..

Sarebbe stato bello scoprire chi fosse la ragazza, magari una Grifondoro, e scoprire anche chi fosse il ragazzo dei suoi sogni.. sai che begli scherzi avrebbe potuto combinare il biondo?

I give you my destiny,
I'm giving you all of me..

(Ti darò il mio destino,
ti darò tutto di me..)

La ragazza doveva fare proprio sul serio, se era pronta a dare tutto ciò che aveva per questo misterioso ragazzo..

Le cose si stavano facendo decisamente interessanti.

I know now you're my only hope..

(Ora so che tu sei la mia unica speranza..)

La ragazza smise di cantare, e Draco corse a nascondersi: finalmente avrebbe scoperto a chi appartenessa quella voce.

La porta della Stanza si aprì..

Malfoy rimase a bocca spalancata: non era possibile, non poteva essere lei!!
Non lei, con quei denti da tricheco!

Non lei, la ragazza più invisibile di tutta la scuola!

Non lei, la Grifondoro Mezzosangue!

Non... non Hermione Granger!

Draco scosse la testa, ancora decisamente sorpreso: come poteva una voce così bella appartenere ad uno sgorbio come la Zannuta? Non se ne capacitava.

Ora però, la cosa poteva risolversi a suo vantaggio.. erano sette anni, infatti, che Malfoy le tentava tutte per farla reagire: insulti, scherzi, di tutto. Ma lei niente, mai una parola, mai un’occhiataccia.

Ma ora, ora aveva la possibilità di vincere: avrebbe scoperto chi era il ragazo che piaceva alla Granger, e avrebbe trovato il modo di renderlo pubblico a tutta la scuola, sputtanandola una volta per tutte.

- Preparati Granger. - pensò Malfoy con un ghigno.

- Questa volta sei finita. -

  
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