Akane
Sono
tre mesi ormai da quando te ne sei andato e la colpa è solo mia. Dopo il nostro
ennesimo litigio, dissi a mio padre di non voler più essere la tua ragazza e credo
proprio di averlo fatto con troppa convinzione in quanto
ha stabilito la rottura del fidanzamento. Ranma non ha opposto resistenza ed è
partito per un viaggio di addestramento. Irritante.
Non
ci è voluto molto che papà mi ha proposto un nuovo marito
con cui avrei ereditato il dojo. Il candidato era ineccepibile: sarei divenuta la promessa sposa del figlio di
un maestro di arti marziali da poco trasferitosi a Nerima. Ancora più irritante.
Il
signor Genma invece ha continuato a vivere a scrocco
da noi in ricordo dei bei vecchi tempi. A me non ha dato fastidio, anzi, era l’unica
speranza che tu tornassi, ma chi la sente Nabiki!
Ukyo dice che tornerai e quindi eccomi al “Ucchan”,
come sempre sperando di incontrarti, con il mio nuovo lui.
Ti
assomiglia.
È
un artista marziale agile e forte, quasi al tuo livello, a differenza tua però lui con me è gentile e mi rispetta.
Ma non sei tu.
Io
voglio te; come amico, compagno, confidente e amante. E come al
solito crogiolo nell’illusione che sarebbe potuta essere questa la mia vita se
solo ti avessi accettato da subito. Ad ora che so di
amarti mi illudo che tu sia lì, al bancone, vicino la piastra delle okonomijaki a parlare con Ukyo.
Ti
vedo e mi sembri così, così… reale.
Ma si! Sei proprio tu. Come non riconoscere il tuo codino ed i tuoi occhi.
Mi
stai guardando come non hai fatto mai, soffermandoti su ogni centimetro del mio
corpo. Divento rossa per l’imbarazzo.
I
nostri sguardi si incrociano e mi perdo nei tuoi occhi
blu; abbassi il viso, è troppo per noi, anche dopo così tanto tempo. Ti fisso
per troppo e lui se ne accorge, ha capito chi sei perché gli ho raccontato
tutto di te, di noi. Gli voglio bene, ma come amico, e per lui è lo stesso,
niente di più. Ed è proprio in onore di questa
amicizia che si fa da parte. Tra noi non c’è mai stato niente.
Mi
sono aperta con lui ma non al punto tale da donargli il mio cuore, con il tempo
forse avrei potuto anche accettarlo come marito ma
sarebbe rimasta un’unione senz’anima.
Io ti avrei
aspettato all’infinito; ed ora sei qui.
Sono comunque arrabbiata
con te quindi mi alzo, ci avviciniamo mano nella mano a
te e vi presento. Spero di averti ferito.
Per non tradire le
mie emozioni è stato un bene che non sia rimasta a lungo, ma è stato troppo
poco per capire la tua reazione. Torniamo a sederci.
Ti penso ancora,
penso alla nostra foto insieme, quella che mi hai lasciato
prima di andare, era l’anno scorso e come oggi nevicava, sembravamo una vera
coppia. No, non voglio piangere ma c’è una lacrima che non riesco a trattenere.
Lui mi chiede se amo
te che senso ha fingere con lui. Mi chiede di lasciarlo perché è quello che
vogliamo entrambi. Anche lui ama un’altra: è Ukyo. A
furia di venire qui ha imparata a conoscerla.
Ma il gioco vale la candela? Tu cosa provi?
Il tuo sguardo da
innamorato tradito manda in fumo le barriere che negli anni si sono create tra
noi. Mi sembra di leggerti dentro ma non voglio crederci, mi hai illuso troppo
spesso, non posso ricascarci altrimenti questi tre mesi saranno risultati inutili.
Ma so che da te posso aspettarmi di tutto.
Credo
abbia fatto caso hai capelli. Sono diversi un po’ più
lunghi ma non tanto, o forse sei shoccato dalla visione di noi. Usciamo, anche
se non vorrei, mi volto ancora una volta verso di te, il mio sguardo è triste, vuoto,
ha il sapore di un addio. Speravo che il mio uomo d’azione facesse qualcosa.
Sono
fuori. Con la certezza che non puoi vedermi con lui comincio
a odiare la timidezza che ti impossibilita a dichiararti. Se non a me comunque mi faresti un favore scegliendo finalmente la tua lei. Davanti
ad una sfida non ti saresti mai tirato indietro. Vero?!?
Rabbrividisco,
fa freddo. Amore mio, baciami. Mi giro sperando di incontrare ancora i tuoi
occhi e ti vedo. Corri, corri verso di me, inciampi
nella neve, sei così buffo. Cosa vuoi fare? Nevica e
rischi di bagnarti tesoro, così ti copro con l’ombrello e… mi baci. È stato un
bacio dolcissimo, mi tieni stretta tra le tue braccia e non mi lascia andare. Il
calore invade il mio corpo ed il mio spirito. Lo desideravo
tanto, sentire finalmente cos’è l’amore.
Ora
finalmente possiamo essere una coppia, un po’
particolare, ma pur sempre una coppia. Ci saranno
ancora difficoltà da superare ma il primo passo è fatto. Dovremo affrontare
innanzitutto noi stessi e le nostre insicurezze; per non parlare delle nostre
famiglie e in nostri amici.
Ma questo è l’inizio di un nuovo amore e non smetterò mai di
credere in noi e nel nostro futuro. Se siamo arrivati
fin qui il nostro destino non potrà che essere insieme.