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Autore: altemaree    05/04/2013    2 recensioni
Unia sta scappando, ma sa di non potere nascondersi. Perchè lui la troverà ovunque lei sia. Morto e poi risorto, come lui ormai troppi mostri. Veloci, forti, senza memoria, schiavi di rabbia e fame. Ed è la fame a spingerli ad agire, ad uccidere, a divorare la carne strappandola via con i denti. Perchè se non lo fanno, cominciano a rivelarsi per ciò che sono : cadaveri.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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Avevo promesso il discorsone e scriverò il discorsone. E' tutto cominciato da un mio sogno dopo avere mangiato non si sa che cosa, ed è finita con questo piccolino che ho coltivato giorno dopo giorno. Sapevo che non sarebbe durata molto, ma l'ho portato avanti fino a concluderlo, cosa che non accade proprio sempre quando si tratta di me. Quando si tratta di me scrivo shot e flash fic perchè non mi piace tirarla per le lunghe, ma eccoci qui. Buona fine !

Unia si appoggiò ad un muro. C’era stranamente silenzio. Aveva prima visto il corpo di suo padre tranciato in due e l’aveva superato senza degnarlo di più di un veloce sguardo. Kor era il suo unico pensiero. L’unico, il solo. Unia avanzò nella piazza. C’erano corpi ovunque. Ma sapeva che ne sarebbero arrivati altri, di umani. Che li avrebbero uccisi tutti.
Ma era giusto così, si disse. Era giusto che il mondo fosse dei vivi e non dei morti. Ma se doveva morire, voleva farlo accanto a lui. Fu quel sentimento a darle speranza. Se Kor fosse stato morto, lei non avrebbe sentito l’amore. Sarebbe stata libera di provare ciò che voleva, ma era sicura che stesse ancora operando sulla sua mente, per farle capire che era in vita.
Poi arrivò una seconda valanga di sentimenti.
Arrivò il disgusto per ciò che aveva fatto al bambino. Orrore e paura di quando era stata uccisa la prima volta. Odio, per quando Kor aveva detto di avere ucciso suo padre. Tristezza e odio per se stessa. Per ciò che era. Si toccò il volto, lo osservò in un corso d’acqua e vide il volto di un cadavere, con gli occhi infossati e la faccia coperta di bozzoli.
Vide tutto ciò che Kor le aveva impedito di provare.
Unia sentì allora qualcosa proprio al centro petto. Sentiva affetto. Per Kor. Ansia, perchè non lo trovava. Timore che fosse morto. E l’odio di mescolò all’amore mentre Unia temette di riavere la sua libertà, perchè avrebbe significato una sola cosa.
Kor stava sotto un masso che gli corpiva il bacino. Unia lo spostò di peso, accasciandosi accanto a lui. Sembrava dormisse. Poi le palpebre si mossero e Unia lo abbracciò, strisciandogli vicino, per stringerlo tra le braccia “Non sei come lei” sussurrò “Sei così diversa … sei forte, sei … viva. Se tu vuoi, possiamo amarci così”
“Non per molto” provò a scherzare Unia, baciandogli i capelli sporchi di sangue
“Scappa”
“No, rimango assieme a te” disse ferma la ragazza, mentre sentiva i passi degli umani venire verso quella parte
“Ma non sei più sotto il mio controllo” Kor tossì
“Lo so”
Unia e Kor si scambiarono un lungo sguardo. Le loro fronti si toccarono e chiusero entrambi gli occhi, attendendo la morte.
   
 
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