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Autore: Sa_hp    06/04/2013    4 recensioni
La Guerra era finita e tutto procedeva tranquillo...o quasi!
Dal primo capitolo:
- Non pensarci nemmeno Ronald o giuro che ti schianto!- rivolgendosi al suo ragazzo che aveva le stesse intenzioni di Harry.
- Miseriaccia Hermione! Sei la solita guastafeste!
- Cosa!? Pensi che non mi sappia divertire? – disse la ragazza, con uno strano luccichio negli occhi: c’era aria di bufera!
Non vi resta che leggere! Sa :)
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Primo settembre. Gli era sempre piaciuto quel giorno. Gli piaceva la mattina, quando sua madre urlava perché erano in ritardo e suo padre non vedeva l’ora di guidare la sua macchina incantata per portare tutti alla stazione in orario. Gli piaceva oltrepassare la barriera del binario 9 e ¾ e osservare estasiato la miriade di persone attorno all’Espresso per Hogwarts, ascoltare i fischi del treno e il vociare della gente, guardare gli abbracci e i saluti tra chi partiva e chi restava.
Quell’anno però Ron Weasley sperava con tutto se stesso che quel giorno non arrivasse, che il primo settembre si cancellasse misteriosamente dal calendario. Aveva deciso di sua spontanea volontà di non tornare ad Hogwarts, eppure adesso il solo pensiero di doversi separare da lei lo spaventava. Si chiedeva se il loro amore fosse tanto forte da resistere alla distanza.
La mattina del primo settembre Molly Weasley stranamente non dovette cacciare nessun urlo per far sì che tutti i ragazzi fossero pronti in orario. A mezz’ora dalla partenza del treno si trovarono tutti in macchina. Nessuno parlava ad eccezione della signora Weasley che non smetteva di raccomandarsi con Hermione e in particolare con Ginny.
Arrivarono alla stazione di King’s Cross in perfetto orario e in men che non si dica ebbero raggiunto il binario e caricato i bagagli delle due ragazze sull’Espresso. Poi, purtroppo arrivò il momento dei saluti.
- Mi raccomando ragazze, studiate. Hermione prenditi cura della mia bambina.
- Mamma!
- Non si preoccupi signora Weasley.
Detto ciò Hermione abbracciò i Signori Weasley ringraziandoli ancora una volta per averla accolta alla Tana anche quell’estate, poi si fece da parte per permettere a Ginny di salutare i suoi genitori.
- Ragazzi, noi vi aspettiamo in macchina. – disse Arthur a Ron ed Harry, trascinando con sé la moglie che non voleva saperne di lasciare Ginny.
Quando si furono allontanati i quattro ragazzi si guardarono in silenzio. Era davvero strano per loro trovarsi in quella situazione. Ron fu il primo a ridestarsi e abbracciò la sorella.
- Fa buon viaggio Ginny, ci vediamo presto.
- Non lavorare troppo fratellone e… tienimi d’occhio Harry. – scherzò la ragazza prima di allontanarsi con il suo ragazzo sia per avere, sia per lasciare un po’ di intimità a Ron e ad Hermione.
- Bene, ci… ci siamo…
- Già…
- Ron, mi mancherai.
- Anche tu Mione.
La riccia gli si avvicinò e lo baciò, portando le mani a circondargli il collo e attirandolo a sé. In quel momento non le importava che quasi tutti li stessero osservando, e non importava nemmeno a Ron che approfondì il bacio e la strinse più forte che poté, consapevole che per mesi non l’avrebbe potuto fare.
Continuarono a tenersi stretti finché il fischio del treno li riportò alla realtà ed Hermione si diresse verso uno dei vagoni per prendere posto.
In lontananza altri due ragazzi si stavano salutando consci del fatto che non si sarebbero potuti rivedere prima di qualche mese.
Harry stampò un ultimo veloce bacio sulle labbra di Ginny prima che questa salisse sull’Espresso che pian piano prese velocità e nel giro di qualche minuto scomparve dalla vista di Harry e Ron.
- Andiamo amico. – disse il rosso dando una pacca sulla spalla del compagno ed insieme tornarono indietro verso l’uscita della stazione.
 
Intanto sul treno diretto ad Hogwarts Ginny ed Hermione si trovavano in uno degli scompartimenti in compagni di Neville e Luna. Chiacchierarono per un po’ domandandosi chi avrebbe preso il posto di insegnante di Difesa Contro le Arti Oscure e come sarebbe apparsa la scuola ai loro occhi dopo averla vista completamente distrutta a causa della battaglia.
Dopo aver pranzato Luna ed Hermione aprirono rispettivamente una il Cavillo e l’altra un grosso tomo e iniziarono a leggere mentre Ginny e Neville giocavano a spara schiocco.
Quando iniziarono a scorgere il profilo del villaggio di Hogsmeade dai finestrini, si infilarono le divise e prima che se ne rendessero conto si trovarono sulle carrozze lungo la strada per il castello.
Stavolta molti più studenti riuscivano a vedere i Thestral, e in particolare Ginny ed Hermione rimasero affascinati da quelle creature alate e non riuscivano a credere che fossero state sotto i loro occhi per tanto tempo.
E finalmente d’avanti ai loro occhi apparve il profilo illuminato di un grande castello: Hogwarts.
- Casa. – sospirò Hermione.
- Casa! – concordarono gli altri.
Così con indosso le loro nuove divise oltrepassarono il grande portone ed entrarono nella Sala Grande. Nulla sembrava cambiato: stesso soffitto incantato, stesse candele sospese a mezz’aria per fare luce, stesse grandi tavolate, stesso tavolo degli insegnanti.
Eppure tutto era cambiato. Lo si notava sul viso di chi osservava la stanza, di chi l’aveva vista distrutta e piena di macerie, morti, lacrime. Ed ora tutta la scuola sembrava aver riassunto quella sua aria così normale, così tranquilla, così… famigliare. Si, famigliare era l’aggettivo con cui Hermione Granger poteva descrivere Hogwarts.
Dopo lo smistamento dei nuovi studenti e un’abbondante banchetto di inizio anno, la professoressa McGranitt, in qualità di preside, si alzò e prese la parola.
- Benvenuti ad Hogwarts  cari ragazzi. Vorrei spendere alcune parole per ricordare, e in particolare ringraziare, tutti coloro senza i quali noi oggi non saremmo qui. Non solo gli eroi che ci hanno salvato, – e così dicendo fece un cenno alla tavolata dei Grifondoro, in particolare ad Hermione. – ma soprattutto i caduti, le vittime che la guerra ha provocato. Ricordatevi che senza di loro noi non saremmo qui, per questo vorrei fare un brindisi a tutti coloro che hanno sacrificato la loro vita per noi. – concluse, e tutti, insegnanti e studenti in sala, alzarono i loro calici per ringraziare quelli che avevano sperato un futuro migliore che ora non potevano vivere.
Poi piano piano gli studenti iniziarono a dirigersi nei rispettivi dormitori e alla fine anche Ginny ed Hermione si incamminarono verso la torre dei Grifondoro. Essendo stata nominata Caposcuola la riccia aveva diritto ad una stanza singola, ma aveva rifiutato, ritrovandosi a dividere il dormitorio con la sua amica.
- Merlino sono distrutta!
- A chi lo dici, Ginny. Ma dobbiamo essere in perfetta forma per le lezioni di domattina. Chissà cosa faremo, quali nuovi argomenti ci saranno….
- Bene, ma ricordati che io ho intenzione di allenarmi per il Quidditch. Sono o non sono il nuovo capitano?
- Certo, cosa dirà Harry se la squadra perdesse per colpa tua?! Oh no, potrebbe addirittura lasciarti! – la canzonò Hermione.
- Ma smettila! – disse Ginny, lanciandole un cuscino e dando inizio ad una battaglia che le tenne impegnate fino a notte fonda tra scherzi e risate fino a che entrambe caddero addormentate.
 
Ciao! :)
Sono stata brava ad aggiornare così presto eh?
Devo ammettere che questo capitolo non è molto loquace, nel senso che non ci sono molti dialoghi… sarà per questo che non mi convince poi molto. Ma in effetti siete voi a giudicare quindi se lo leggete e mi fate sapere che ne pensate vi ringrazio! :3
A proposito di ringraziamenti, grazie a chi ha recensito lo scorso capitolo e a chi ha inserito la storia tra le seguite.
Ora vado e vi annuncio che molto probabilmente il prossimo capitolo sarà incentrato sulla vita ad Hogwarts, ma tutto dipende dall’ispirazione.
Bye, Sa :)
  
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