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Autore: Just a dreamer_    07/04/2013    3 recensioni
ATTENZIONE: NON ADATTA ALLE PERSONE TROPPO SENTIMENTALI
Ho paura. Per la prima volta, sono davvero spaventato. Paura di lasciare quella sedia grigia, paura di uscire di lì e di ritornare trovando il letto vuoto, con le coperte lasciate al bordo di esso, senza più un corpo a cui tener caldo, paura di addormentarmi e di risvegliarmi senza nessuno davanti. Paura di perderla.
[...]
“Zayn, devo dirti una cosa”.
“Dimmi amore”.
“Ma prima portami fuori di qua”.
“Non posso, anche se vorrei non…”.
“Ti prego”.
Vado a chiedere ai medici, che però, come previsto me lo vietano. Torno da lei.
“I dottori dicono che è meglio se…”.
“Zayn, ho un cancro al seno”.
Può una semplice frase farti cadere il mondo addosso? Chiudo gli occhi, ripetendo a me stesso che è solo un sogno. Li riapro. No, lei è ancora lì, nel letto, che sta aspettando una mia risposta.
Deglutisco cercando di trovare le parole adatte: “Si… si può guarire?”.
Genere: Drammatico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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SAY GOODBYE


“Zayn, calmati”.
Alzo gli occhi al cielo, imprecando contro qualunque cosa. Cosa sono io senza di lei? Un’anima in pena, ecco.
Mi alzo all’improvviso facendola quasi cadere. Tiro un pugno all’albero e mi allontano, le mani fra i capelli.
Dei passi dietro di me. Una mano si posa sulla spalla. Mi giro e la abbraccio, mormorando: “Scusami…” fra i capelli che profumano di lavanda.
”Ssssh, tranquillo, respira”. Si abbandona su di me. Non riesce più a reggersi in piedi.
Mi vergogno di me stesso: è lei a consolare me, quando dovrebbe essere il contrario!
Quasi capendo i miei pensieri pronuncia il verdetto: “Mi restano poche ore”.
Non dico niente. La guardo. Non piango più, ho finito persino le lacrime.
La prendo in braccio, facendola girare come una bambina: “Allora sarà meglio godercele amore”. Non credo ad una sola parola di ciò che dico.
Ride. Perché? sa che finirà tra breve e ride? “Perché ridi amore?”.
“Passare il tempo con te è la cosa più bella del mondo. E anche se durerà ancora poco, non ci penso. I miei ultimi momenti li voglio felici. Ho imparato a fare tesoro di ogni istante di questa breve vita. Sai che il mio cuore è tuo”.
Non mi chiama più per nome. Mi fa malissimo, ma non lo do a vedere. Se vuole così, sarà così.
“Per esempio, mi ricordo che qualche settimana fa mi hanno regalato un piccolo portafortuna. L’hanno comprato tutti insieme. È una spilla. Ecco, guarda” e indica una coroncina dorata appuntata sulla maglia blu. “Niall mi ha detto: ‘Perché sei la nostra principessa’”.
Non ho parole. I ragazzi sono stati sempre presenti per lei, non potrò mai ringraziarli abbastanza.
Passa un dito sulla spilla e se la toglie: “Li adoro con tutto il cuore…  Ti prego, dagliela da parte mia” e me la sistema sulla maglietta. Annuisco.
 
Il tempo passa, troppo in fretta per i miei gusti. Anzi, non dovrebbe affatto passare.
Le faccio il solletico e parliamo. Ci stendiamo sull’erba. La luce le illumina il viso; gli occhi color cielo in cui mi perdo nuovamente, anche se so che è l’ultima volta. Le prendo i fianchi e la porto su di me. La bacio, intensamente.
“Zayn, Ti ricordi la domanda che ti ho fatto qualche settimana fa? Beh, te la rifaccio: perché mi ami?”.
“Amore, che domande fai? Ti amo perché è così. Amo quando sorridi, quando arrossisci se ti faccio i complimenti, quando ti passi la lingua sulle labbra, quando ridi se fai una cavolata, quando mi fai la linguaccia se ho ragione io, quando ti offendi per finta solo per farti abbracciare, quando mi picchi se vinco a un gioco, quando mi passi le mani fra i capelli, quando dici di amarmi, amo tutto di te”.
Sento qualcosa di umido bagnarmi la guancia. È una lacrima. Piange. Per la prima volta, dopo mesi passati a sorridere e scherzare, piange. Mi si stringe lo stomaco e il cuore fa una capriola. Già sto da schifo, in più vederla soffrire, buttare fuori tutte le emozioni nascoste in questo tempo, è devastante.
“Non piango per quello, piango perché non potrò più averti accanto. Piango perché avrei voluto passare il resto della mia vita con te. Sposarci, avere dei figli magari. No Zayn, non ti suiciderai se è quello che stai pensando. Non buttare tutto ciò che hai costruito con le tue forze all’aria. Pensa ai ragazzi, ai tuoi genitori, alle fan nel mondo. So come ti senti, ma se il destino ha voluto così, lo accetterò. Ti prego, vivi felice e sappi che io ti guarderò da lassù. Guarderò te e i ragazzi, ogni vostro concerto, ogni vostra risata, ogni vostro abbraccio, ogni vostra stupidata. Sarò sempre con te, anche se tu non mi vedrai”.
Come cazzo fa il destino a volere questo? Perché non sono io al suo posto, perché? Mille domande mi affollano la mente, ma non voglio sprecare il poco tempo rimasto in questo modo.
Vorrei dirle di non piangere, dirle che ogni cosa si aggiusterà, che l’indomani mattina ci saremmo svegliati nel letto e che tutto sarebbe come prima. Vorrei svegliarmi da questo brutto incubo e trovarla accanto a me che mi tranquillizza dicendo che ho sognato.
Vedo che le forze la stanno abbandonando velocemente. La prendo in braccio e mi sistemo accanto al nostro albero. Il suo respiro è sempre più debole.
“Mi piacerebbe avere una bambina. Che nome ti piacerebbe?” dico senza pensare.
“Melody” riflette lei.
“È un bellissimo nome. Avrebbe i capelli scuri come i miei e gli occhi chiari come i tuoi”.
Chiude gli occhi: “Riesco a immaginarla, Zayn. Mi viene incontro e mi abbraccia, urlando: ‘Mamma!’”.
 “Ha una fantastica madre”.
“Vogliamo parlare del padre? È alto, affascinante e un genitore fantastico”.
“Mai quanto lei”.
È sempre stretta tra le mie braccia. Si rannicchia ancora di più. Mi sento così impotente, così inutile. L’unica cosa che posso fare è aspettare.
La chiamo: “Amore?”.
“Dimmi”.
Alza il viso e la bacio. La bacio con la consapevolezza che quello sarebbe stata l’ultima volta che avrei toccato le sue labbra morbide. Vorrei non staccarmi mai, come se fosse un modo per tenerla qua con me. Le mie labbra si adattano perfettamente alle sue. Sanno di camomilla. L’aveva bevuta prima di uscire. “Mi hai cambiato la vita… Grazie amore mio. Ti amo Luna, ti amo come non ho mai amato nessun’altra. Ti amo con tutto me stesso. Tu sei il mio miracolo. Ti amo”.
La guardo e gli occhi stanno perdendo la luce che amo tanto.
Una lacrima le scorre sul viso e mi sorride. Mi accarezza una guancia e memorizzo il suo tocco che non avrei mai più sentito.
“Cantami qualcosa Zayn”.
Penso in fretta: “If we could only have this life, for one more day… If we could only turn back time, you know I’ll be your life, your voice, your reason to be, my love, my heart, is breathing for this, moments in time, I’ll find the words to say, before you leave me today… “.
“Ti amo Zayn, ora…”. I suoi occhi fissi sui miei. Le palpebre si abbassano lentamente, finché non emette l’ultimo respiro mentre le sussurro: “E per sempre…”.
 
Quella sera, dopo  essere tornato a casa, vado verso i ragazzi, intenti a guardare la televisione. Non bado al programma.
Mi avvicino di pochi passi e mostro loro la spilla. La guardano per qualche secondo, per poi fissarmi sconvolti. Ho la mascella serrata e gli occhi appannati. Si avvicinano tutti a me, in religioso silenzio. Mi abbracciano. Non c’è nulla da dire, assolutamente nulla. Ricambio a fatica. Si staccano. Rimaniamo lì, a guardarci l’un l’altro. Liam apre la bocca, sul punto di dire qualcosa, ma la richiude dopo pochi secondi. Nemmeno lui, che sa sempre trovare parole confortanti, riesce a parlare.
Ormai nessuno trattiene il pianto e la casa entra nella tristezza.
Esco in giardino per stare da solo. Mi stendo sulla terra fredda, metto le mani sotto la testa e punto gli occhi al cielo. Noto una stella che brilla più delle altre e sorrido amaramente. “Ciao amore”.
 

  
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