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Autore: ElisaBooBear    09/04/2013    1 recensioni
Katherine era una normale ragazza di quasi 16 anni. Tre mesi fa la sua vita si era interrotta psicologicamente, i suoi genitori morirono e lei si chiuse in se stessa. Ma un giorno ascoltò una voce angelica di cui si innamorò senza sapere di chi fosse. Presto sarebbe entrato un ragazzo nella sua vita, anzi 5, ma solo uno le conquistò il cuore. Un sogno che diventa realtà...
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mio cugino Jeremy era appena tornato dall’Inghilterra. Sua madre era inglese (era la sorella di mio padre) e dopo la morte del marito si erano trasferiti lì, per una questione di lavoro. Non lo vedevo da 7 anni.
Caspita era veramente diventato un bel ragazzo, alto, spalle larghe, capelli scuri e occhi azzurri. Un modello praticamente. Quando me lo ritrovai davanti, rimasi imbambolata a fissarlo come se avessi visto un fantasma. Se non fosse stato mio cugino credo che gli sarei saltata addosso. No a parte gli scherzi era anche più grande di me, aveva 20 anni.
Mi ricordo che quando ero piccola mi portava sempre al parco giochi e mi divertivo un casino.
Distolsi lo sguardo da Jeremy che mi stava guardando male, chissà a cosa pensava.
Jeremy: Hei ciao Kath.
Col suo sorriso che ti fa innamorare. Ok dovevo smetterla di fare questi pensieri era mia cugino cazzo! Sangue del mio sangue!
Io: Jeremy?
Jeremy: Ti ricordi di me ancora? Sono cambiato dopo tutti questi anni, credevo non mi avresti riconosciuto.
Io: Il mio  cugino preferito….come faccio a dimenticarlo?!
Jeremy: Già dimenticavo che per te ero come il tuo fratello maggiore. I dispiace che non ci siamo più sentiti.
Io: Anche a me.
Jeremy: Ho sentito che dopo la morte dei tuoi genitori ti sei rinchiusa in camera fino a ieri… cucciola. ( fece una faccia cucciolosa)
Io: Si ma non ho voglia di parlarne, mi fa ancora male
Jeremy: Capisco.
Mi abbracciò, molto forte. Non era uno di quegli abbracci di un secondo o due, siamo rimasti li accoccolati fino a che mia zia non venne lì a chiamarci per il pranzo.
Era un tesoro Jeremy. Il migliore.
***
Finito il pranzo, che tra parentesi era un monologo su come è Londra, andai in camera mia a trovare il vestito blu per l’uscita con Diego. Volevo provarmelo, temevo che non mi andasse più bene.
Lo trovai, era stupendo. Chiusi la porta della camera e cominciai a spogliarmi. Rimasi solo in mutande, cercai il reggiseno senza spalline e lo misi.
Jeremy: Wow! (con la bocca spalancata, come se avesse visto una donna nuda, beh l’aveva vista in effetti ma ero in intimo)Certo che sei proprio cresciuta eh.
Io: Jeremy! Esci!
Jeremy: Ok ok perdonami, forse dovevo bussare prima.
Io: Jeremy! Ho capito che siamo tra cugini, ma non fino a questo punto.
Jeremy si avvicinò e io indietreggiai, mi lasciò un bacio sulla guancia. Era il suo modo di chiedere scusa.
Ci mise mezz’ora per uscire, così mi tolsi la coperta da davanti al mio corpo e misi il vestito.
Mi stava d’incanto… poi cercai le scarpe con i tacchi. Le misi.
Ok, stavo veramente bene, sembravo una principessa. Aveva ragione Sarah.
Jeremy: Posso adesso? Ti sei rivestita?
Io: Non proprio ma ok, entra pure.
Appena entrò mi osservò attentamente per poi concludere con un complimento.
Jeremy: SEI BELLISSIMA!
Io: Grazie
Jeremy: Si vede che stai diventando una donna.
Io: sei venuto qua per farmi i complimenti o c’è altro?
Jeremy: Si in effetti si…Vedi…ci sono delle cose che devi sapere.
Io: Oddio così mi preoccupi però.
Jeremy: No no non ti devi preoccupare. Allora vedi, ho comprato una casa in centro a Londra e mi chiedevo se…
Io: Se…?
Jeremy: Se domani vuoi ritornare con me a Londra…naturalmente per una settimana.
Rimasi senza fiato, ero come in apnea. Era un sogno? Mi tirai due sberle… ma niente non mi svegliavo. Era la realtà!
Oddio a Londra per una settimana?
Io: E me lo chiedi pure? E’ ovvio che ci vengo!
In quel momento mi squillò l’I-phone… era Diego.
Risposi senza esitare.
Io: Ehii ciao
Diego: Ciao Katherine, senti c’è un problema per domani pomeriggio.
Io: Em anche io ho un problema, solo che avrei voluto aspettare per dirtelo.
Diego: Ok dai prima tu.
Io: Senti Diego a me piacerebbe moltissimo venire domani, ma devo partire.
Diego: Partire? Per dove?
Io: Londra. Starò via solo una settimana non preoccuparti e quindi domani devo fare le valigie anzi comincerò proprio ora.
Diego: Ok… buon viaggio allora
Io: E tu che problema hai?
Diego: Ah no lascia perdere. Divertiti
Io: No dai sono qui ti ascolto
Diego: Volevo avvisarti perché non volevo che poi ci rimanessi male domani.
Io: Si …vai avanti
Diego: Ho un impegno con … una ragazza… e domani è l’unico giorno libero che ha.
La mia voce divenne cupa, una ragazza? Proprio ora che ci stavo credendo che avrebbe funzionato tra di noi. Mi sentii un colpo al cuore, sentivo che tutto quello per cui avevo creduto ora, che lui fosse stato innamorato di me, tutto svanito. Mi ero illusa.
Diego: Ehi ci sei ancora in linea?
Io: Scusa, sono ancora qua si. Sono solo sorpresa… la conosco?
Diego: No è una ragazza che ho conosciuto da poco, è inglese. Si chiama Hope.
Io: …capito… buona fortuna. Ci si sente. Ciao
Diego: Te la sei presa?
Io: No no… io devo andare veramente. Ciao e alla settimana prossima. Torno Lunedì credo.
Diego: Ok ciao
Il mondo mi era crollato addosso, una pietra di nome Hope si era messa sopra di me. Stavo per scoppiare a piangere, non ce la facevo più.
Jeremy: Ehi? Tutto bene, ad un certo punto della chiamata hai cambiato la tua espressione come se fosse caduto il mondo.
Io: E’ caduto infatti.
Mi buttai tra le sue braccia a piangere come una disperata. Era svanito tutto una gomma di nome Hope  aveva cancellato le mie speranze.
Jeremy: Se trovo il coglione che ti sta facendo soffrire così lo spezzo in due!
Sorrisi, solo per un attimo. Poi Jeremy mi asciugò le lacrime che avevo sul viso.
Jeremy: Non posso vederti così, raccontami tutto dai.
Gli racconta tutto nei minimi dettagli, da quando tutto cominciò, due anni fa.
Io: Adesso capisci?
Jeremy: Capisco che ti ha illusa. Ma vedi il mondo è fatto così, ci sono giornate belle e brutte e a volte quelle brutte ci aiutano a diventare più maturi. Ci aiutano anche ad evitare false speranze. Piccola mia, sei ancora giovane e vedrai che quando verrai con me a  Londra ti farò divertire sul serio.
Io: Ti voglio bene Jer.
Jeremy: Anche io Kath.
Ci abbracciamo di nuovo, fu un abbraccio come un altro.
Io: Scusa ora devo fare le valigie per domani. Hai già chiesto a mia zia se mi acconsente di venire  vero?
Jeremy: Si…cioè veramente devo ancora parlarci, ma mi sembra che le piaccia molto Londra e la trova una città perfetta quindi…
Io: Adesso ti alzi da questo letto e vai da mia zia a chiederle il permesso, poi mi dici cosa ti ha detto e in caso ci parlo io!
Jeremy: Ai suoi ordini capitana!
Scoppiammo a ridere, poi lui si alzò e se ne andò.
***
Era passata un’ora, due, tre e non arrivava mai Jeremy. Cominciavo a pensare che mi zia lo avesse cacciato per la rabbia. Ma cosa c’era di male di andare una settimana a Londra?
Erano già le 9 di sera il pomeriggio era passato velocemente, andai in cucina a cenare, ma non trovai nessuno. E li mi preoccupai se rimanete. L’I-phone mi squillò, era Emily.
Emily: Perdonami Kath ma io e Jack siamo impegnati. Non torneremo prima di mezzanotte.
Io: Va bene…ma Jeremy?
Emily: E’ uscito poco dopo che abbiamo parlato, doveva andare a prendere una cosa. Penso che torni per cena. Ma non ne sono sicura. Ora vado. Notte Kath.
Io: Notte zia.
***
Cenai, guardai un po’ la televisione e me ne andai a letto.
Ero in pensiero per Jeremy. Avevo  paura gli fosse successo qualcosa.
Ricevetti un messaggio, era di Jeremy: Non aspettarmi sveglia. Farò tardi. Domani ti racconto tutto. Notte piccola. –Jer
Mi addormentai serena, ora sapevo che stava bene. Mi nascosi sotto le coperte e mi addormentai.
Il giorno dopo mi avrebbe atteso una giornata impegnativa.
 
 
  
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