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Autore: LovelyWriter    10/04/2013    0 recensioni
Gòria è un fantasma alle prime armi, allegro e solare, che sarà affidato all'esperto Phantàsma, uno spirito millenario, freddo e pacato, che gli insegnerà molto sulla sua esistenza.
I due sono molto diversi ma nel loro animo non potrebbero essere più simili.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Punti interrogativi?"
 
"Esatto, Gòria, sono punti interrogativi."
 
"Ma come mai? Perché ci sono tutti questi fogli?"
 
Gòria stava prendendo i fogli, uno ad uno, nella speranza forse di trovare qualcosa di diverso dei soliti punti interrogativi,
forse banalmente un'altra lettera o un disegno,
ogni volta che ne vedeva uno sentiva la pressione di una domanda sorgere dentro sé,
sentiva un grande malessere, percepiva nel suo animo troppe domande senza risposta.
 
"Rispondimi, tu! Non lasciarmi qui!"
 
"Ti vedevo poco disponibile al dialogo."
 
"Tu non mi vedi! Io non ti vedo!"
 
"Avrei qualcosa da ridire riguardo alla prima asserzione, sulla seconda dipende tutto da te, in fondo, io sono alla fine della stanza."
 
"E come si esce da qui?"
 
"Dalla porta di servizio, Gòria,
non confonderti però con la porta che hai appena
varcato.
Anche se ormai... Si è vanificata."
 
Gòria si girò e vide che non v'era altro che fogli che svolazzavano, non c'era la porta che aveva attraversato,
non c'era una porta per uscire.
 
"Ma presta bene attenzione, Gòria, a volte ci si impiega un'eternità a trovarla, la porta...
A volte, non la si trova per nulla..."
 
"Ti prego, chiunque tu sia, dimmi che questo è soltanto un incubo,
un sogno molto brutto..."
 
"Perché no? Potrei anche dirtelo, in fondo potrebbe essere
anche così... Da un certo punto di vista."
 
"Ti prego, spiegati!"
 
"Solo quando saremo faccia a faccia, suvvia, adesso
ti lascio in pace così potrai trovar la porta, add-"
 
"Aspetta! Non andartene! Dimmi cosa devo fare!"
 
"Ah non lo so, di certo però tutti questi interrogativi t'oscurano l'orizzonte. Addio. O chissà..."
 
"No! Aspetta! Ti prego!"
 
Una violenta folata di vento fece volare molti dei fogli in faccia a Gòria, disorientando i suoi sensi.
 
Finita la folata, Gòria rimase in attesa di una risposta ma tutto ciò che sentì fu lo sfruscìo di carta dei fogli.
 
Gòria abbassò lo sguardo, in rassegnazione, i suoi occhi incontrarono di nuovo l'abbagliante nero dei punti interrogativi sui candidi fogli bianchi.
 
C'erano così tanti interrogativi che Gòria pensava che forse anche altri li stavano vedendo, data l'abbondanza dei fogli.
 
Ma dove si trovava al momento Gòria?
Prima quel pavimento a scacchi... Chi era quella persona che aveva pronunciato quella pena?
E la stanza grigia? Come ci era arrivato?
E la voce fuori campo?
E questi punti interrogativi? 
 
Più Gòria ci pensava, più vedeva fogli,
sentendo dentro sé un ignoto peso crescere,
diventare sempre più grande.
 
"Io sono Gòria... Ma chi è Gòria?..." Sussurrava fra sé,
"Io non ho le risposte a queste domande...
Forse non ancora, forse mai...
Forse... Dovrei semplicemente..."
Gòria alzò lentamente lo sguardo,
facendo un bieco sorriso,
"Non chiedermele."
 
Gli occhi di Gòria stavano guardando qualcosa di diverso dal solito ma la sua mente impiegò alcuni istanti per elaborare l'evento: c'era una porta.
 
"Quella porta...!"
Esclamò Gòria, in estasi
"E i fogli! Sono scomparsi tutti!"
Tutti i fogli erano scomparsi, lasciando soltanto la porta, Gòria e il suo sguardo esterefatto.

Ricomponendosi, Gòria si avvio verso la porta, così vicina che bastarono soltanto pochi passi,
la osservò per bene, era di un legno marrone molto chiaro con alcuni ornamenti spigolosi,
la maniglia era un pomello rotondo d'ottone, che stava per essere afferrato dalla mano destra di Gòria,
prima però c'era la mano sinistra che aveva ancora qualcosa da ridire:

Gorìa stava stringendo nella sua mano sinistra un foglio, uno dei tanti,
ma non conteneva un punto interrogativo, conteneva un punto esclamativo.

"Come ci è finito questo nella mia mano?...
Ma non posso fare altre domande, constato che è così e vado avanti!"

Gòria aprì lentamente la porta,
un raggio di luce radioso proveniva dal suo interno,
bastarono pochi centimetri di apertura
per abbagliare Gòria di un immenso bianco.
  
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