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Autore: subside_    11/04/2013    3 recensioni
Non importava quanto male facesse, non importava quante sfide avessero perso, o quante occasioni avessero mancato. Non importava che avessero rimpianti che bussavano alle porte del cuore così forte da farle a pezzi, non importava se nessuno riusciva a capirli o se un dolore al ginocchio avrebbe vanificato gli sforzi di una vita intera. Loro erano adolescenti, e l'unica cosa che dovevano fare era vivere al massimo delle loro possibilità.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Ciaaaao! :) Lo so, ci ho messo una vita per pubblicare questo capitolo ma giuro che la mia ispirazione era pari a 0. Ora credo di averne di nuovo un po' e sono riuscita a scrivere qualcosina, per cui grazie a chi continuerà a seguire la storia! Mi farebbe davvero piacere se lasciaste una recensione, così, per sapere cosa ne pensate. Buona lettura :) Ps. passate a controllare "Introduction and Characters" quando trovate qualche personaggio nuovo che forse potrei averlo aggiunto :)

4. Lola


Lola fu la prima ad aprire gli occhi il mattino successivo. Si alzó piano dal letto provando a non fare rumore, ma non appena mise i piedi per terra avvertì un terribile mal di testa. Dovette aspettare qualche minuto prima di mettersi in piedi. Si diresse dolorante in cucina e aprì il frigo, tirandone fuori una bottiglia di latte fresco. Bevve qualche sorso prima di intravedere qualcuno dalla vetrata che affacciava sul giardino. Si avvicinò a passo lento, cercando di focalizzare per bene. Louis era addormentato a pancia in giù su di un lettino e accanto a lui, distesa su di un fianco, c'era Mel. Lola sorrise spontaneamente, prima di tornare a bere il suo latte. Guardò l’orologio: erano le 12.45. Qualche minuti dopo la raggiunse il moro, anche lui frastornato dai postumi della sbornia.
 
"Mi scoppia la testa" mormoró Zayn con la voce impastata dal sonno.
 
 Lola offrì la bottiglia al ragazzo, che la prese e la avvicinò alle labbra tenendo gli occhi ancora chiusi. La ragazza gli schioccò uno schiaffo sul sedere.
 
"Sveglia!" gridò prima di andare a disturbare gli altri.
 
Entrò nella stanza incasinata aprendo tutte le tende, provocando mormorii infastiditi da parte dei ragazzi.
 
"Su, in piedi! Non siamo mica venuti in vacanza per dormire!"
 
Qualcuno che proprio non riusciva ad emettere alcun tipo di suono comprensibile, tipo Niall, le tirò addosso il proprio cuscino e ficcò la testa sotto le lenzuola. Qualcun altro, invece, come ad esempio Harry, le urlò contro di "non fracassare i coglioni".
Solo Madison sembró dar ascolto all'amica e si alzò.
 
"Grazie della comprensione, Mad" sospirò Lola.
 
"Devo pisciare" tagliò corto la rossa correndo verso il bagno.
 
Lola alzò gli occhi verso il cielo prima di arrendersi e tornare a passo svelto in cucina, dove trovò Zayn addormentato con la faccia sul tavolo.


 
"Che massa di pensionati" sbuffò prendendo il telecomando e buttandosi sul divano, cercando qualcosa di interessante in tv.
 
Qualche minuto più tardi, Louis aprì gli occhi. La sua guancia sinistra aveva preso la forma della rete bucherellata del lettino sul quale aveva dormito, e gli provocava fastidio. Provò a massaggiarsela ma si accorse che qualcosa gli teneva ferma la mano. La sua, infatti, era intrecciata a quella di Melanie accanto a lui. Il modo in cui dormiva la ragazza era così tenero, gli ricordava una bambina. Era accovacciata sul fianco destro, con le ginocchia che quasi le arrivavano al petto, e la mano che non stringeva la sua le faceva da cuscino sotto una guancia.
E’ adorabile, pensò Louis. Portò la mano libera fino alla sua guancia e le accarezzò delicatamente uno zigomo, e probabilmente il suo tocco freddo svegliò anche Mel.
Appena la ragazza stropicciò gli occhi il castano ritirò immediatamente la mano, appoggiandola sul proprio fianco.
 
"Buongiorno" sussurrò provando a sembrare naturale.
 
Melanie sorrise del fatto che Louis si trovasse in imbarazzo.
 
"'Giorno" ricambiò sorridendo.
 
La bionda fece per strofinarsi gli occhi, ancora assonnata, ma poi li aprì per guardare Lola che si avvicinava a loro a passo svelto.
 
"Ah, grazie al cielo almeno voi siete svegli!"
 
Ma Mel cambiò lato e richiuse nuovamente gli occhi.
 
"Teoricamente io starei ancora dormendo" contestò Louis, anch'egli ad occhi chiusi.
 
Avvertì i passi della ragazza allontanarsi e sorrise soddisfatto. Sorriso che fu sostituito quasi subito da un forte sospiro, quando risentì i passi avvicinarsi.
 
"Lol, ti hanno mai detto che sei una romp-" il ragazzo non ebbe modo di finire la frase visto che si ritrovò sotto un getto d'acqua gelido, che lo fece scattare in piedi, insieme a Mel accanto a lui.
 
"MA CHE CA...LOLA!" gridò la ragazza.
 
"Cazzo, vaffanculo Lol!" imprecò Louis.
 
Questa volta fu la ragazza dai capelli azzurri a sorridere soddisfatta.
 
"Bonjour" cantò, prima di rientrare in casa.
 

***


 
Per le tre del pomeriggio erano tutti svegli, ma era comunque troppo tardi per pranzare, per cui si arrangiarono con qualche spuntino.
 
"Oggi che si fa?" chiese Amelie masticando il suo snack.
 
Zayn e Liam, che erano totalmente immersi nella loro playstation appena montata, nemmeno sentirono la mora, che era impaziente di conoscere i piani per la giornata.
Nemmeno Louis, che leggeva una rivista sportiva, si preoccupò di proporre qualcosa.
 
"Io direi di provare la roba del posto" optò il riccio.
 
"Merda, si" lo accordò Niall. "Cazzo di lupi antidroga dell'aeroporto"
 
"Sono cani, Niall. Pastori tedeschi" precisò Madison.
 
"Ma li hai visti? Sono delle bestie!".
 
La rossa alzò gli occhi al cielo.
 
"Io sono d'accordo con Harry. Ho sentito dire che qui hanno erba buona" intervenne Lola.
 
Zayn e Mel si voltarono contemporaneamente a guardarla.
 
"Che c'è?" chiese la ragazza.
 
"Sai che non dovresti fumare" la rimproverò il moro.
 
Lola soffriva d'ansia e attacchi di panico e la sigaretta, o soprattutto uno spinello, la facevano agitare troppo e la cosa non le faceva per niente bene.
 
"Che palle, è solo un po' di marjuana" sbuffò la ragazza. "Non ho una crisi da... Quasi tre mesi" lo informò dopo averci pensato su.
 
"Perchè non fumi da più tre mesi. Se ricominci, ricominceranno" fece Mel con tono autoritario.
 
"Non fare la stupida, Lol" intervenne Louis senza alzare lo sguardo dal giornale.
 
"Ma tu che vuoi?" disse seccamente Lola. "Non ricomincerò, voglio solo provare. Fidatevi" rassicurò poi l'amica e il ragazzo.
 
"Bene, grande. Chiamo Lucas e mi faccio dare informazioni" avvisò Harry prima di prendere il telefono e uscire in giardino.
 
Rientrò pochi minuti dopo, con un'enorme sorriso stampato sulla faccia.
 
"Stasera si viaggia!" informò gli altri entusiasta, battendo il cinque al biondino.
 
"Perfetto!" commentò Lola.
 
Schioccò un bacio sulla guancia di Zayn, poi avvicinò le sue labbra al suo orecchio.
 
"Vado a fare una doccia" sussurò prima di avviarsi verso le camere da letto.
 
Il moro rimase per qualche minuto con lo sguardo perso nel vuoto, poi si decise a seguirla. Entrò nella sua stanza, prese un paio di boxer e si diresse verso il bagno. La porta era stata rimasta aperta, l'acqua scorreva e la ragazza aveva appena chiuso l'anta della doccia. Zayn la sentì ridere. Chiuse a chiave la porta, si tolse svelto le scarpe e tutti gli indumenti che aveva indosso ed entrò. Lola gli sorrideva, era già completamente bagnata, mentre lui si inumidiva sempre di più. Premette con foga le sue labbra contro quelle della ragazza, spingendola contro le mattonelle fredde che le fecero inarcare la schiena. La mano che le teneva il viso scivolò dalla sua spalla fino a suoi fianchi e finì sulla sua coscia, prima di stringerla e portarla intorno al suo bacino. Lola si aggrappò a Zayn mentre lui le entrava dentro, provocandole dolce gemiti di piacere.


Schiuse le labbra per lasciare uscire il fiato che le diveniva pesante mentre il ragazzo appoggiò una mano al muro e spinse con più foga. L'acqua continuava a scivolare sulle loro pelli calde e Lola affondò le unghie nella schiena del moro facendogli alzare il viso verso l'alto dal piacere. Quando tornò a baciarla, Lola era quasi al culmine del piacere. Zayn la seguì poco dopo.

Esausti, si lasciarono scivolare a terra, sedendosi ad incastro, la schiena di Lola contro il petto di Zayn e le sue gambe intorno a quelle di lei. Il moro le baciò delicatamente il collo, spostandole i capelli da un lato.
 
"Non fumare, stasera" mormorò al suo orecchio.
 
Lola si voltò a guardarlo.
 
"Amore ti ho detto che va tutto bene. Non devi preoccuparti" provò a rassicurarlo.
 
"E invece mi preoccupo, ok? Tu non... Non ti sei vista in quelle condizioni, non sai quanto è stato terribile vederti star male e non poter fare niente!"
 
Lola prese la saponetta, distogliendo il suo sguardo da quello di lui, e prese ad insaponarsi lentamente una gamba.
 
"Non mi succederà niente, stavolta" mormorò.
 
"Non puoi saperlo" rispose piano Zayn.
 
"Si invece, lo so, io non..."
 
Il moro le tolse il sapone dalle mani e alzò il suo viso, costringendola a guardarlo.
 
"Fallo per me. Per favore." supplicò.
 
La ragazza si perse ad osservare la bellezza stupefacente della persona che aveva di fronte. La preoccupazione che in quel momento riempiva gli occhi di Zayn le faceva stringere il cuore.
Si girò verso di lui inginocchiandosi fra le sue gambe e lo baciò di nuovo, questa volta più dolcemente.
 
"Va bene" sussurrò poi lasciandogli un leggero bacio sulle labbra.
 
 Zayn le sorrise e le sistemò le ciocche bagnate e scompigliate dietro l'orecchio. Poi riprese la saponetta e la fece voltare di nuovo, cominciando ad insaponarle il corpo.
 

***


 
“Ma come ci arriviamo al club?” chiese Melanie mentre si infilava le scarpe.
 
Tutti i ragazzi erano già pronti mentre le ragazze finivano di prepararsi.
 
“Passa a prenderci Lucas” rispose il riccio.
 
“E dove ci mettiamo tutti?” intervenne Amelie.
 
“Porta un amico con un’altra auto. Ho pensato a tutto babe”
 
Harry fece un’occhiolino alla mora, che alzò lo sguardo verso il cielo. Liam gli diede una gomitata.
 
“Scusa amico” disse Harry ridendo. “Allora, ce la fate o no?” incitò poi le ragazze.
 
Lucas arrivò qualche minuto più tardi, i ragazzi lo salutarono con enfasi e lui presentò loro James, il ragazzo che avrebbe dovuto accompagnarli. Lucas era un loro vecchio amico di scuola, con “i soldi che gli uscivano dal culo”, così come lo aveva definito Niall. Si era trasferito a Sydney due anni prima con i genitori ma di tanto in tanto tornava negli Stati Uniti per un saluto. Era abbastanza alto, fisico scolpito, biondo e occhi color miele. James invece era l’opposto, aveva i capelli scuri e gli occhi di un azzurro intenso,  molto meno muscoloso dell’amico. Era piuttosto carino.
 
“Allora, andiamo?” fece Lucas.
 
Lola, Zayn, Harry e Niall andarono con quest’ultimo, gli altri con James. La citta’ era illuminata dalle luci notturne che scorrevano mentre l’auto avanzava tra le strade affollate. Non ci misero tanto ad arrivare al locale, riconoscibile per la musica assordante e la folla di gente in fila per entrare.  Lucas parcheggiò ma prima di scendere dall’auto si voltò verso i sedili posteriori, rivolgendosi a Niall e Harry.
 
“C’è troppa gente qui, entreremo dal retro. Mark ci sta già aspettando, ci farà entrare e poi statemi dietro, vi porto dal tizio di cui vi ho parlato”
 
Il biondo parlò chiaramente e una volta accertatosi che gli amici avessero capito scese dall’auto e si unì al resto dei ragazzi che erano arrivati con James. Percorsero il perimetro del locale e una volta davanti la porta del retro, Lucas bussò contro freddo ferro nero.  Qualcuno schiuse la porta.
 
“Hey Mark. Ho portato degli amici” fece Lucas sorridendo all’uomo in penombra. Il grosso uomo di colore annuì e li lasciò entrare, richiudendo la porta dietro le spalle di Louis, che era l’ultimo.
Una volta all’interno, la musica era così forte da spaccare i timpani. C’era un sacco di gente, qualcuno ballava divertito, altri pomiciavano, qualcuno vomitò proprio mentre passò Amelie.
 
“Che schifo” imprecò la ragazza.
 
Seguirono Lucas in mezzo alla folla sudata, lo sballo generale era evidente. Proseguirono lungo la sala ed entrarono poi in un'altra stanza meno caotica, riservata ai fumatori. I divanetti erano sparsi qua e là per la stanza ed erano quasi tutti occupati. Quello che doveva essere “il tizio” salutò Lucas con una pacca sulla spalla. Si chiamava Joe, era piuttosto temerario, robusto e tozzo. Aveva una barba folta e qualche dente d’argento, e fissava le ragazze con desiderio. Prese da una valigetta contenente sacchetti pieni d’erba e li mostrò ai ragazzi. Questi, tranne Zayn e Lola, gli diedero la giusta somma di denaro e presero la loro dose.
 
“L’avete mai assaggiata, da queste parti?” domandò Joe.
 
I ragazzi scossero il capo.
 
“Oh, beh, è roba pesante. Vi piacerà sicuramente” sogghignò.
 
“Con quello che l’abbiamo pagata minimo deve farmi arrivare su Venere” sussurrò Niall. Joe lo guardò male, probabilmente l’aveva sentito.
 
Squadrò il resto dei ragazzi, soffermandosi a fissare il seno prosperoso di Lola.
La ragazza lo incenerì con lo sguardo e si voltò verso Zayn, che le strinse la mano e contrasse la mascella.
 
“Andiamo” disse a denti stretti, prendendo la mano della ragazza e guidandola di nuovo nell’altra sala, dove si mischiarono tra la folla in movimento. 



 
Poco dopo si unirono gli altri, già tutti fatti. Risero, risero da morire, si divertirono e ballarono fino a stancarsi, ma non si fermarono. A parte Lola.
 
“Devo andare al bagno” gridò in un orecchio a Zayn.
 
“Vuoi che ti accompagni?” le chiese lui.
 
“No, no, tranquillo”
 
“Va bene, allora vado a prendere qualcosa da bere”
 
Lola annuì prima di lasciargli un bacio sulla guancia ed allontanarsi. Zayn si diresse al bancone. La ragazza, invece, proseguì dalla parte opposta alla direzione indicata dall’insegna “WC”. Si guardò intorno per assicurarsi che nessuno si fosse accorto di lei, poi entrò nuovamente nella sala fumatori che si era decisamente svuotata. C’erano solo quattro persone adesso. Camminò a passo svelto lungo la stanza raggiungendo la poltrona su cui sedeva Joe.
 
“Ehy, bellezza” la provocò lui, ma l’unica cosa che provocò a Lola fu il disgusto.
 
“Ciao. Vorrei.. Ne compro una” disse accennando alla sigaretta che teneva fra le labbra l’uomo tarchiato.
 
Lui la fissò, dal basso verso l’alto. Lola si maledisse per aver indossato una gonna. Incrociò le gambe provando a nascondersi.
 
“Allora?” fece lei.
 
“L’ho finita” rispose, e la delusione si fece spazio sul volto della ragazza. “Ma i ragazzi possono andare a prendertene in macchina” continuòpoi.
 
Lola ci pensò su un secondo. Fissò gli uomini che si erano alzati ed avevano affiancato Joe, ancora seduto sulla sua poltrona. Prese un lungo respiro prima di parlare.
 
Va bene, ma dovete sbrigarvi” disse poi.
 
Joe sghignazzò e i due uomini lo imitarono.
 
“Avete sentito? Veloci” ordinò poi l’uomo, strizzando l’occhio.
 
Uno dei due bravi di Joe passò accanto a Lola sfiorandole un braccio e le si avvicinò all’orecchio.
 
“Come un fulmine” sussurrò prima di allontanarsi. Lola fu scossa da un brivido di terrore.
 
“Colin, vieni anche tu”
 
I tre lasciarono la stanza e Lola si accorse che era rimasta completamente sola con Joe. La cosa non le piaceva per niente. Si allontanò cercando di non dare nell’occhio, e si sedette su uno dei divani più lontani dall’uomo. Questi rise sotto i baffi. Estrasse dalla tasca della giacca un pacchetto di sigarette e se ne mise una tra le labbra appena libere dallo spinello che aveva spento sotto i piedi. Si alzò, e l’accese. Lola strinse forte il rivestimento del divano, sperando che quei tre facessero in fretta. Forse non sarebbe proprio dovuta andare, Zayn la stava sicuramente cercando. Joe camminava lentamente verso di lei.
 
“Perché sei spaventata, piccolina?” chiese con la sua voce rauca.
 
L’uomo tarchiato cominciò ad avanzare verso Lola, che scosse la testa e si spostò di poco sul divano per allontanarsi. Joe  rise di nuovo.
 
“Sei così bella…” mormorò a pochi metri da lei.
 
A quel punto non riuscì più a resistere e scattò in piedi, le gambe le tremavano mentre indietreggiava.
 
“Non osare toccarmi, pervertito!” gridò con voce titubante.
 
Joe sghignazzò avvicinandosi sempre più: sapeva che era in trappola, la porta era dietro di lui e non l’avrebbe lasciata passare. Lola continuò ad indietreggiare finché non sbattè contro il muro. A quel punto sentiva le lacrime che le pizzicavano gli occhi.
 
“Sei mia, adesso” disse l’uomo con tono divertito.
 
Il sorriso di Joe era spaventoso. Lola provò a scappare dal lato destro ma Joe la bloccò e la spinse di nuovo contro la parete. La ragazza sentì le guance inumidirsi.
 
“Ti prego” sussurrò debolmente.
 
Ti piacerà, vedrai” fece l’uomo, accarezzandole i fianchi.
 
Lola provò a scrollarselo di dosso ma ottenne l’esatto contrario. Joe le teneva fermi i polsi contro il muro in una prese così stretta da farle male, mentre lui premeva il suo corpo contro quello della ragazza. Provò ad avvicinare le sue labbra a quelle di lei, ma si voltò e baciò le sue guance bagnate.
 
“La-lasciami!” gridò lei, e cercò con tutte le sue forze di respingerlo. Ma non ci riuscì.
 
“AIUTO!” gridò allo stremo delle proprie forze.
 
Joe ridacchiò, prima di lasciare uno dei duo polsi e scendere con la mano sul suo sedere, stringendoglielo con forza.
 
Credi che qualcuno possa sentirti?” le sussurrò in un orecchio.
 
La musica della stanza accanto rimbombava nelle orecchie di Lola. La mano dell’uomo si mosse su tutto il fianco della ragazza, poi si allontanò dal suo corpo per arrivare ai propri pantaloni. Si sbottonò la cintura mentre Lola piangeva e gridava aiuto.
 
“Ti farò sentire bene”
 
Lola chiuse gli occhi. Non voleva vedere. Non voleva sentire. Voleva solo non essere lì, voleva aver dato ascolto a Zayn e non essere andata via da lui per una fottuta canna. 
Le mani di Joe erano sulla sua coscia, salirono fino all'inguine e Lola spinse in dietro il bacino per ritrarsi dalla sua lurida mano. Pensò che poteva dargli un calcio alle palle, ma le sue gambe erano incastrate fra quelle di lui. Poteva tirargli un morso, ma indossava la giacca per cui non avrebbe fatto molto effetto. La mano libera della ragazza cercava di spingerlo via ma era troppo debole per un uomo così robusto.

"Vaffanculo" sputò lei quando lui rise per la goffaggine con cui Lola si stava divincolando. 

"Non fare la cattiva, ragazzina" sghignazzò lui. 

Chiuse di nuovo gli occhi, mentre le lacrime le rigavano il viso. Joe stava per abbassarle le mutandine quando qualcuno forzò la porta.

"Lola, sei qui?" 

La voce di Zayn allietò Lola, era come trovare un porto dopo esser stati in pieno oceano per secoli. 

"ZA-" Mark tentò di chiudere la bocca alla ragazza sperando che, nell'angolo buio in cui si trovavano, il moro non si accorgesse di loro. Ma era troppo tardi. Zayn si voltò di scatto e vide l'uomo che stava cercando di violentare la sua ragazza. 

"CHE CAZZO STAI FACENDO, PORCO?" gridò il ragazzo prendendo Mark per la giacca e spingendolo via da lei. L'uomo tarchiato inciampò nei suoi passi e cadde, mentre Lola corse a rifugiarsi tra le braccia di Zayn, tra le quali scoppiò in singhiozzi.




Il moro la strinse così forte a se che quasi non respirava, ma non le importava. Aveva avuto così tanta paura. Le baciò i capelli sussurrandole di calmarsi, ma poi la sua attenzione fu catturata dall'uomo che si stava rimettendo in piedi. Sciolse l'abbraccio di Lola e si avvicinò con rabbia a Joe, colpendolo con violenza in pieno viso. L'uomo cadde all'indietro e si portò le mani sul naso gocciolante, ma Zayn non aveva intenzione di fermarsi. Gli diede un calcio nello stomaco facendolo piegare su se stesso e ne approfittò per dargli una ginocchiata sul volto. 

"SEI UN PEZZO DI MERDA. UN FOTTUTO PEZZO DI MERDA" 

Continuò a prenderlo a calci mentre Joe era ormai quasi completamente ricoperto di sangue. Si piegò a cavalcioni su di lui e prese a prenderlo a cazzotti con una rabbia che faceva orrore. 

"Basta, Zayn... Basta!" 

Lola gli si avvicinò provando a fermarlo ma Zayn la allontanò. 

"Vai via Lola" le ordinò lui, ma la ragazza lo prese per le spalle tirandolo indietro e allontanandolo dal corpo inerme di Joe. 

Solo a quel punto Zayn si rese conto che avrebbe potuto ammazzarlo. L'uomo a terra era bagnato in una pozzanghera di sangue, il viso era lesionato dai colpi del moro e sembrava che nemmeno respirasse. 
Lola gli si avvicinò appena per assicurarsi che fosse vivo. A quanto pare lo aveva fermato in tempo. 

"Andiamo via. Per favore" lo supplicò in lacrime. Zayn si asciugò con un braccio il sudore dalla fronte e si rimise in piedi. Lo sguardo che rivolse a Lola sembrò incenerirla.

"Perché sei venuta qui?” le chiese con durezza.
 
“Volevo… avevo bisogno di liberare un po’ la mente…” sussurrò Lola.
 
“Ma che cazzo hai al posto del cervello, eh?" le gridò infuriato. 

La ragazza pianse ancora più forte.

"Scusa, io non..." 

"Fanculo".

Zayn lasciò la stanza, mischiandosi tra la folla e lasciando la ragazza sola col corpo semi-morto di Joe. Era sconvolta, non riusciva a smettere di singhiozzare. Corse via da li più veloce che poteva, si fece largo tra la gente cercando disperatamente un viso conosciuto. Intravide Melanie che ballava allegramente con Niall e Louis e le corse incontro. 

"Mel! MEL!" gridò tra un singhiozzo e l'altro. 

Stupita Melanie accolse l'abbraccio improvviso dell'amica, che la strinse forte mentre piangeva sulla sua spalla.

"Ehi, ehi, calmati" le sussurrò lei. 

I due ragazzi chiesero spiegazioni, ma Mel non fu in grado di dargliela.

"Shhh, calma Lol. Vieni, andiamo fuori." 

Accompagnò Lola fuori il locale, era così sconvolta che non riusciva nemmeno a tenersi in piedi. Trovarono Harry e Lucas accanto all'auto che cercavano di rimorchiare due ragazze.

"T-t-torniamo" singhiozzò Lola. 

Melanie annuì. 

"Hey, Harry" gridò all'amico mentre gli si avvicinava. Il riccio allontanò la mano dalle chiappe della bionda di fronte a lui e si voltò in direzione delle amiche. Quando lui e Lucas videro Lola si ricomposero e le si avvicinarono, il trucco sciolto contribuiva a stravolgerle il viso solcato dalle lacrime 

"Che ha combinato?" chiese Harry.

"Non lo so, ma è meglio se rientriamo" fece Mel.

"Ma.." provò ad obiettare Lucas indicando la sua rossa che si stava spazientendo.

"Lucas!" lo rimproverò Mel.

"Okay, okay. Vado a cercare gli altri"

***

"Ciao Lucas. Grazie del passaggio. Ciao James!" 

Lola era riuscita a calmarsi durante il tragitto. Zayn andò con James e quando rientrarono era ancora arrabbiato con lei. Lola si sedette sullo sgabello attorno all'isolotto in cucina mentre Alison le prendeva un bicchiere d'acqua fresco. 

"Mio Dio Lol... Mi dispiace da morire" 

Madison la abbracciò ma Lola scosse la testa.

"È colpa mia. Non sarei dovuta andare" 

Zayn la guardò per qualche secondo prima di tornare a fissare il vuoto.

"Non dire così" disse Ali.

"Brutto porco bastardo" imprecò Niall.

"Cazzo meno male che Zayn è arrivato in tempo..." intervenne Harry.

"Già..." sospirò la ragazza.

Louis si avvicinò al divano su cui era seduto il moro. 

"Hey amico, andiamo un po' fuori, eh?" propose il castano allungando una mano per aiutarlo ad alzarsi. 

Zayn lo fissò, prima di accettare e seguire l'amico in giardino. Lola osservò i due uscire. Appoggiò i gomiti al tavolo e si portò la testa tra le mani. Aveva combinato un casino. Mel le si avvicinò, accarezzandole per un po i capelli.

"Andiamo a letto, che ne dici?" propose la bionda.

"È stata una serata da dimenticare".
 
  
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