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Autore: Naruto89    02/11/2007    5 recensioni
[CONTENUTO ALTAMENTE SPOILER]
La Grande Guerra Ninja imperversa ormai da troppo tempo, e per mettere la parola fine a questo grande conflitto, lo shinobi più dotato di Konoha viene inviato in missione nel Villaggio del Vortice, dove un incontro cambierà per sempre la sua esistenza...
Genere: Romantico, Erotico, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: Lemon | Avvertimenti: Spoiler!
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Capitolo 003 – Rasengan

La stretta di Minato sul braccio della ragazza era poderosa, ma anche gentile. Lei si voltò, e vide lo sguardo deciso, ma implorante del ninja biondo. I suoi occhi azzurri si rispecchiavano penetranti in quelli di Kushina, bagnati dalle lacrime. La passione e il sentimento che univa i due giovani li stava tenendo uniti, in quella posizione, per svariati minuti. Namikaze-san avrebbe voluto parlare, ma le parole non gli uscivano e le corde vocali non sembravano aver l’intenzione di vibrare da sole. Neanche un soffio d’aria le percuoteva, facendo uscire quel “scusa” o quel “ti amo” che tanto lo shinobi sperava di dire alla sua compagna per consolidare il loro rapporto. Avrebbe voluto avvicinare la sua bocca alle labbra di lei e darle un bacio chiarificatore… ma non riusciva nemmeno a muovere un muscolo.
Kushina, dal canto suo, sembrava anch’essa paralizzata. Rimaneva lì, con quel ragazzo che la teneva per un braccio e la guardava intensamente negli occhi, e non diceva nulla né si muoveva di un passo. La stretta era fastidiosa, ma non voleva liberarsene per alcun motivo. Il tempo passava, e nessuno dei due si decideva a fare una mossa che li avesse liberati dallo stallo di quella situazione, portata dall’incoscienza e dai pochi attimi di spensieratezza che i due giovani si erano concessi nella loro vita costellata di violenza e di conflitti.
I genitori di lei erano morti durante un attacco: non erano dei ninja, ma le case vennero assaltate e le persone uccise. La Uzumaki si ricorda perfettamente che sua madre le aveva ordinato di scappare, e lei si era persa nella foresta che circondava il Villaggio, fino a che non aveva trovato la patria da cui veniva Minato: ironia della sorte, anche quella volta era stata Konoha a dare aiuto al suo paese. Però i suoi genitori non c’erano più: sua madre violentata e poi uccisa con un colpo di spada nel costato, suo padre decapitato in maniera decisa da un colpo d’ascia.
I genitori di Namikaze, invece, erano ancora vivi però non li sentiva da molto tempo. Il suo paese natale era Kiri, ma la guerra civile che scoppiò in quel piccolo villaggio lo costrinse a fuggire e a chiedere asilo politico alla Foglia. Dopo cinque anni ebbe notizia che i suoi parenti erano ancora vivi, ma lo ripudiavano in quanto traditore della loro causa. Paradossalmente, Minato non aveva mai amato le armi e la guerra… ma dopo quell’episodio, decise di mettere tutta la sua anima e tutto il suo corpo a servizio del paese che l’aveva salvato da morte certa.
Mentre i due giovani erano assorti nei loro pensieri, e sentirono la terra tremare: era arrivato l’esercito nemico, con a capo un Tanuki appena evocato. Quel terribile mostro, simbolo di Suna, stava seminando distruzione nella foresta e puntava dritto verso i due ragazzi. Minato lasciò il braccio della ragazza e i due si lanciarono all’attacco, sperando di poter fermare quell’animale gigantesco.
Minato si spostò con una rapidità incredibile, e usò un jutsu d’acqua potentissimo.
“Suiton: Suiryuudan no Jutsu”
Un drago d’acqua si diresse verso la bestia sabbiosa, ma fu del tutto inutile: venne respinta dalla ruvida pelle di quell’essere inarrestabile. A quel punto Minato si accorse che Kushina stava preparando qualcosa.
“Kage Bushin No Jutsu!”
La ragazza creò una copia corporea di sé stessa, cosa che fece storcere il naso a Namikaze-kun: era solo un grandissimo spreco di chakra. Però quella si rivelò soltanto una parte della strategia: la copia creata si sistemò di fianco alla ragazza e cominciò a muovere le mani in corrispondenza del palmo della mano dell’originale. Dopo poco, in quel punto, si creò una piccola sfera azzurra che teneva compressa attorno ad un ideale strato invisibile un mini tornado composto unicamente da chakra. Una mossa temibile, che poteva essere letale per chiunque, se usata nella maniera appropriata. Minato intuì subito che quella non era la mossa di una principiante e che, non avendola mai vista prima, era possibile che fosse stata inventata dalla stessa Uzumaki… dopo tutto il suo cognome vuol dire proprio “mulinello”, “vortice”.
“Rasengan!”
Era il nome della mossa. La ragazza si lanciò sulla bestia nemica, e le trafisse completamente con il suo colpo a base di chakra azzurrissimo. Quello che prima era un Tanuki, diventò un ammasso di sabbia che cadde a terra sollevando un polverone accecante.
Minato raggiunse la sua amica, per sapere come stava… e non si accorse che era stata evocata un’altra creatura. Un serpente agitò violentemente la coda e fece cadere i due giovani giù da un burrone molto profondo.

La ragazza, alzandosi, si accorse che qualcosa le aveva sicuramente attenuato la caduta… e poi si accorse che Minato era esattamente sotto di lei. Kushina tentò di alzarsi, ma si accorse che si era fatta male ad una caviglia.
“Tutto bene?” chiese il biondo.
“No… non riesco a camminare, mi fa male la caviglia.”
Minato prese la ragazza sulle spalle, malgrado le sue proteste, e iniziò a scalare la parete ripida del burrone. Quel compito, già difficile di suo, venne reso impossibile dall’arrivo di un acquazzone. A quel punto, il ragazzo fu costretto a rinunciare e a cercare un riparo. Kushina se ne stava appollaiata sulle sue spalle, ad osservare la faccia seria del ragazzo che tentava di farli uscire da quella situazione tutt’altro che piacevole. Senza pensarci, lei sorrise dolcemente. Era davvero innamorata di lui, e non vedeva l’ora di dirglielo… ma poi si ricordò delle sue parole prima che venissero attaccati e si incupì nuovamente. Sarebbe voluta scendere dalle sue spalle, ma ormai non poteva fare più niente e rimase lì, sperando di non dover stare troppo in sua compagnia.
Minato, tutto ad un tratto, si mise a correre velocemente: aveva trovato una piccola grotta che poteva offrire loro riparo dall’alluvione. Avevano i vestiti fradici, e il calore delle pareti di quella piccola rientranza nella roccia li fecero sospirare e sentire bene. Adesso potevano solo aspettare i loro compagni, ma nel mentre Namikaze si strappò un lembo della manica del vestito bianco che portava, e lo usò per stringere bene la caviglia di lei. Mentre faceva questo gesto, il viso della ragazza arrossì lievemente. Avrebbe voluto che quello non fosse qualcosa dettato dalla necessità e del codice dei ninja, ma solo un atto d’amore verso di lei.
Appena finito il lavoro, Minato alzò la testa e riuscì a dire ciò che prima non era in grado di fare:
“Scusa, per quello che ho detto.”
Kushina sorrise.
“Perché ti scusi? Mica hai detto nulla di male!”
“Non è vero… io ho mentito.”
Il battito della ragazza accelerò.
“Io ti amo.” concluse, rosso in volto ma con un espressione dolcissima, il ninja dai capelli color del grano.

Prossimo capitolo: “Gli amanti”

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L’altro ieri non ho aggiornato perché non c’ero, e ieri perché avevo mal di testa… mi ero anche messo a scrivere ma avevo buttato giù un testo brutto, scritto male, e completamente privo di sentimento e alcuna emozione: uno schifo. Questa mattina, però, dopo essermi fatto una passeggiata all’aria fresca (che tra poco replicherò, siccome non ho trovato quello che cercavo e allora devo andare in fumetteria che prima era chiusa!), mi sono schiarito le idee ed ecco un capitolo che, personalmente, mi è piaciuto molto fare. Ho aggiunto introspezione ai personaggi, andando a scavare nel loro passato legato alla guerra… e poi sono arrivato al punto critico della storia: la dichiarazione di Yondaime! Tutto questo perché domani e dopodomani sarà alla fiera di Lucca e quindi non potrà aggiornare: gomennasai! Ma passiamo alle recensioni:
Tsuki no Hana: Hola, “fiore della luna”! XD Sono contento che la storia ti appassioni, anche perché tengo molto a questa fanfic e sapere che piace mi riempie di gioia!
Irene Adler: Sono contento di aver centrato la caratterizzazione un po’ azzardata dei protagonisti, e sono anche contento che piaccia il modo in cui scrivo… a volte lo trovo un po’ troppo “narrativo” e “orale”… ma, a quanto pare, va bene così! ^_^
terrastoria: Mi dispiace che questo capitolo (e forse anche il prossimo) non lo leggerai appena uscito, ma l’importante è che non ti dimentichi di questa fanfic, eh! XD Grazie davvero per i complimenti! ^________^
Gia’ ne, by Naru-kun!

   
 
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