Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: zayns condom    13/04/2013    15 recensioni
Tutti e due hanno una storia simile.
Tutti e due sono degli autolesionisti.
Ma cercheranno di aiutarsi a vicenda, a distruggere e dimenticare il loro passato e di eliminare gli ostacoli.
A Jesy però manca quella stronza, Bex le ha fatto del male, ma Jesyè capace di perdonare la sua -ex- migliore amica e Niall l'aiutera a far uscire Bex da quel circolo vizioso.
Jesy, 18 anni, autolesionista che tenta il suicidio.
Niall, 19 anni, autolesionista che scappa da un padre manesco.
Bex, 18 anni, tossicodipendente per colpa di Jonah.
Due autolesionisti, un amore, un ostacolo da salvare, un'amica da salvare.
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Chapter two
You don’t know you’re beautiful




 
 
 
 
Sbuffai sentendo il cellulare sotto il cuscino vibrare, pensai fosse quello scassa coglioni di Cam, che come sempre non aveva fatto il compito di tedesco e voleva che domani a mensa glielo facessi copiare, Cam era negato in tedesco, sopravviveva solo di bigliettini nascosti nella manica.
Il display segnava che il numero era sconosciuto aprii il messaggio e scesi velocemente per leggere la firma del destinatario, c’era scritto ‘Niall’, strabuzzai gli occhi per la sorpresa, come faceva a sapere il mio numero? E quel biondino figo, ha scritto a me? Sto gnocco ha scritto a Jesy Payne, niente meno che la sfigata dell’anno, woah, gente il mondo sta cambiando.
 
‘A che ora entri domani? xx  Niall’
 
Digitai velocemente la risposta sorridendo.
 
‘Alla prima tu?’
 
‘Alla seconda, gnè invidiami, ti va di andare a prendere un gelato? Magari potresti saltare la prima ed entriamo insieme dalla Parker…’
 
Mi sta chiedendo di uscire? È un’appuntamento? No Jesy, ha solo voglia di un gelato in compagnia, chi è che vuole uscire con te? Chi vuole uscire con una fallita? Non illuderti.
Non illuderti, di nuovo. 
 
‘Certo, devo solo convincere mia mamma a farmi saltare la prima, ma non sarà un problema (:’
 
‘Perfetto Ti vengo a prendere alle 8 e dieci davanti al parcheggio della scuola ok?’
 
 
Sorrisi mentre scrivevo la risposta.
Sorrisi, perché per una volta dopo troppo tempo mi sentivo felice.
Felice come quando apri i pacchi a Natale, ignara che gli hanno messi i tuoi genitori sotto l’albero.
Come quando prendi un bel voto in una materia in cui solitamente vai male, perché sai di aver raggiunto un traguardo.
E potrei continuare a fare esempi, ma il tempo non me lo permette.
 
‘Come sei più comodo, venirmi a prendere?’
 
‘Si, guido (:’
 
‘E dove mi porti?’
 
‘In un posto speciale, come te 
 
 
Volevo rispondergli che lui non mi conosceva, per reputarmi ‘speciale’, forse a lui non erano ancora arrivate le voci, forse dovrei dirglielo che sono una troia come mi chiamava Jonah, ma mi addormentai.
Mi addormentai su quel messaggio, mi addormentai beatamente pensando che qualcuno, sapeva della mi esistenza, e mi riteneva pure speciale.

 
 
***


 
<< Allora? Dove stiamo andando? >> Gli chiesi, mentre chiudeva la portiera accanto a me.
<< A prendere un gelato e… non te lo dico >> Rise.
<< Senti, Niall, ti conosco da un giorno soltanto, e già mi vuoi prendere in ostaggio? Ti avverto che i miei non tireranno fuori un centesimo >> dissi in modo teatrale, con la bocca aperta e la mano sul cuore, ma da dove l’avevo presa io tutta sta confidenza? Però con lui mi sentivo a mio agio, si.
Indossò gli occhiali da sole e  mise in moto ridendo alla mia frase.
<<  Ah, ma… come hai avuto il mio numero? >>  domandai di punto in bianco, ricordandomi della conversazione della sera prima.
<< Me l’ha dato Cam, facciamo biologia insieme >> rispose, senza togliere lo sguardo dalla strada.
Accese la radio trovando in onda una canzone che non avevo mai sentito fin’ora.

 
“You're insecure 
Don't know what for 
You're turning heads 
When you walk through the do-o-or 
Don't need make up 
To cover up 
Being the way that you are is en-o-ough 
Everyone else in the room can see it 
Everyone else but you.“

 
 
“Sei insicura e non capisco perchè,
fai girare la testa alle persone quando passi dalla porta,
non hai bisogno del trucco per coprirti il viso,
Sii te stessa, è abbastanza,
tutti nella stanza lo hanno notato, tutti tranne te.”
 
Cantò muovendosi di qua e di la, indicandomi, improvvisandosi cantante.
<< Pff, so di essere un cesso >>  affermai ammiccando un sorriso.
Lui scosse la testa divertito << No, il problema è che you don’t know you’re beautiful >>  mi disse in contemporanea alla frase della canzone alla radio.
You don’t know you’re beautiful.


 
***


 
 
<< E' bellissimo, Niall >>  mormorai incantata dal paesaggio, con in mano il mio cono gelato, eravamo passati alla gelateria ‘Irrisistable’, e mi aveva portato in un lago bellissimo, era circondato da alberi, non c’era nessuno, era molto calmo.
<< Io... venivo qui, da piccolo con i miei genitori, poi hanno divorziato, mia mamma si era sposata con un altro e non venivamo più qui. Allora vi venivo da solo quando non volevo stare con nessuno, quando avevo bisogno di riflettere. Poche persone sanno del mio ‘’rifugio’’ >> mi disse mimando le virgolette con le dita e sedendosi a terra, sui sassolini che dividevano il terreno dall’acqua.
Lui si era aperto con me.
Lui mi aveva racconto qualcosa che quasi nessuno sapeva.
Mi sedetti accanto a lui, che incominciava a lanciare sassolini che formavano cerchi in acqua.
<< Jesy? >>
Alzai le sopracciglia con aria interrogativa, come per incitarlo a continuare.
<< Perché anche tu frequenti il corso in aula 69? >>
Il gelato mi cadde di mano, e tutti i ricordi mi tornarono a mente, come un uragano.
Tutti quei ricordi che volevo scacciare, perché io non volevo ricordarmeli, erano tornati.
Volevo che facessero solo parte del passato, ma non ci sono riuscita.
Perché non posso, anche se vorrei.
E quella mattina piansi.
Piansi raccontando la mia storia a Niall.
Gli raccontai di quel drogato di Jonah, di come diceva di amarmi, per poi avermi usata, e gettata.
Gli avevo raccontato come Jonah aveva rubato la mia innocenza.
Gli parlai di Bex, di come eravamo legate, di quanto bastò per dividerci.
Mi guardò con i suoi occhi blu, pieni di compassione.
<< Io ti devo dire una cosa >>
 
Eccolo, il panico. 
Stava per dirmi che non voleva più parlarmi, perché si era accorto di quanto fossi insignificante rispetto a tutte le altre.
 Stava per dirmi che non poteva credere di aver perso tanto tempo prezioso insieme a me. 
Stava per dirmi che…
<< Non sei più sola Jesy, non più >>
E mi abbraccio, un abbraccio confortante e non avevo bisogno d’altro in quel momento.
 
***
 
<< Ciao Eliz >> salutai la ragazza incontrandola per il corridoio.
<< Ciao Payne, ci vediamo dopo >>  mi salutò mentre camminava velocemente, con l’aria cupa, quasi triste, il volto che guardava a terra e suoi occhi verdi così spenti.
Passai alle macchinette per prendere una bottiglietta di tè verde. Ne prendevo una ogni giorno e per questo Cam a volte mi prendeva in giro, ma amavo quella bevanda.
Chissà in che stato ero messa, dopo aver pianto stamattina, dovevo sembrare un panda, mi avviai per andare in bagno, misi la borsa sotto il lavandino e mi osservai allo specchio e notai che il mascara era colato leggermente.
Mentre cercavo di pulirmi gli occhi, sentii uno strano suono provenire da uno dei bagni, e vi assicuro che non era una scoreggia.
Avvicinai all’orecchio alla porta e capii che c’era qualcuno che singhiozzava lì dentro.
 
<< Ehi chi c’è? >> domandai.
<< Va- vattene >> Riconobbi quella voce all’istante e cominciai a cercare di aprir la porta, maneggiando con la maniglia << Eliz aprimi subito >> le urlai quasi.
<< Jesy, vai via >> protestò.
Andai a recuperare la borsa e estrai dal portafoglio una moneta da un centesimo e incastrandola con la fessura della maniglia lo feci girare, e finalmente, riuscì ad aprire la porta.
Trovai Eliz nell’angolo appoggiata al muro, le gambe rannicchiate e le braccia che le cingevano.
Alzò lo sguardo verso di me e vidi le lacrime scorrere sul volto.
Faceva male, non ero io, ma faceva male.
L’aiutai a rialzarsi.
A smettere di piangere.
L’aiutai a pulirsi il volto, come feci con il mio poco fa.
E oltre al volto, l’aiutai a pulir quello sporco che aveva dentro.
Ciò che non aveva il coraggio di buttare.
Perché Eliz, si sfogò con me.
Mi raccontò del suo compagno di classe, le dava fastidio, la faceva sentire inferiore agli altri, le diceva che lei non era una ragazza, perché le ragazze non erano così.
Eliz non ce la faceva più.
Eliz che sembrava così forte, in realtà era davvero fragile.
Io la capivo perfettamente, sono passata dalla stessa situazione.
E non era piacevole, fidatevi.

 


*Angolino autrici Betti e Fatima*

9 recensioni.
3 seguite.
2 preferite.
VOI. CI. VOLETE. UCCIDERE.
Cioè? Ma stiamo scherzando? asdfghj avremo una morte prematura così ragazzuole çwç
Allora, iniziamo a scusarci per il mostruoso ritardo, ma quella logia di Benedetta è andata in gita, 3 fottuti giorni ):
Ci scusiamo anche perchè secondo me (Fatima) fa cagare, già, scusatemi.
Ma non ci abbandonerete per questo vero? Daje AHAHAHAHAA
Il prossimo sarà migliore di sicuro perchè lo scrive la Benedetta AHAHA c:
Okay, sto spazio sta diventando troppo lungo AHAHAHAHAHA
Dai ci dileguiamo (:
Ringraziomo tutte le ragazze che hanno recensito.
Tutte quelle che hanno messo la ff nelle seguite e nelle preferite.
Che ne dite? Ce la facciamo a raggiungere 10 recensioni vero? c:
Il prossimo capitolo sarà davvero asdfgh perchè ci sarà Bex, e un momento troppo Nesy **
CIAO  BELLEZZE 
  
Leggi le 15 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: zayns condom