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Autore: sharoncups    14/04/2013    1 recensioni
Mi chiamo Juliet Calder, sono la sorella della tanto ammirata Eleanor Calder, sono più piccola di lei di un anno, ho 19 anni.
Voglio bene a mia sorella, ma devo ammettere che sono sempre stata invidiosa di lei, a scuola tutti guardavano solo e soltanto a lei, i ragazzi stavano con me solo per arrivare a lei, e lo stesso per le ragazze che facevano finta di essermi amiche. I miei genitori preferiscono lei a me, insomma è una modella, lavora alla hollister che è un negozio di abbigliamento molto famoso ed è internazionale, va all'università, ed è fidanzata con Louis Tomlinson uno dei componenti della boy-band più famosa al momento. E io? Io non ho un lavoro, non vado all'università, non ho un ragazzo famoso... Ma sono innamorata di un ragazzo famoso, piccola problema, è il ragazzo di mia sorella. Esatto, avete capito bene, sono innamorata di Louis.
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Seconda scelta



«Ti prego sorellina, ti prego ti prego ti prego». Mi supplicò più volte mia sorella.
«Scordatelo Ellie, è fuori discussione». Dissi con convinzione. «Sai che quando dico ‘no’, è un ‘no’ categorico». Continuai.

***


«Ti odio». Le dissi in tono scontroso.  Ci stavamo dirigendo verso casa di Emily, per poi andare a casa degli amici di mia sorella, nonché One Direction.
«Anche io ti voglio bene Juliet»
Parcheggiò di fronte alla casa della mia amica, che era già lì fuori ad aspettarci, attraversò la strada e salì in macchina.
«Secondo me ci divertiremo tantissimo». Esultò la ragazza seduta nei sedili posteriori, mi girai verso di lei e la fulminai, intenta ad incenerirla con lo sguardo.
«Brava Emi, per fortuna che ci sei tu». Trillò questa volta Eleanor.
Sbuffai rassegnata, poggiai la fronte sul finestrino, osservando tanta perfezione, quale era Londra.
Quel giorno il sole batteva forte sulla città, provocando un caldo infernale, infondo anche qui in pieno Luglio si comincia a sentire l’estate.
 

***

 
«Ciao ragazzi». Salutò i cinque mia sorella.
Loro ricambiarono il saluto e le baciarono la guancia, proprio come fecero con me ed Emily.
 
«Allora, la nostra cuoca è pronta?». Domandò euforico il biondo, rivolgendomi uno sguardo che racchiudeva tanto entusiasmo.
 
«Sempre e comunque». Dissi mostrando il mio miglior sorriso, almeno ci provai.
Lui ricambiò il mio gesto.
 
«Andiamo in giardino, allora?». Domandò Zayn.
Annuimmo tutti.
 
«Io ed Eleanor andiamo un attimo di sopra». Ci informò Louis, per poi intrecciare la sua mano con mia sorella, lasua ragazza.
Ma infondo, come biasimarlo? Lei è bellissima, corpo perfetto, snello e slanciato, occhi da far invidia, sorriso splendente e perfetto, capelli setosi, castani che le ricadono dolcemente sulle spalle. Era perfetta. E io non avrei maipotuto competere con lei, purtroppo ne ero pienamente consapevole, lo sono sempre stata.
 
Noi altri ci dirigemmo nel cortile privato, il quale ospitava una grande piscina, canestri, porte da calcio - anche se piccole -, due tavoli da ping-pong.
«Ecco, lì c’è il barbecue, carbone, pinze, griglia e carne a volontà - Affermò fiero Liam – Io ti aiuterò, sarò il tuo assistente». Concluse, sorridendo.
 
Come prima cosa, mettemmo del carbone dentro il grande barbecue grigio metallizzato, poi presi da una scatola un qualcosa di cui ancora non sapevo il nome, a questi gli demmo ‘fuoco’ con l’accendino che Zayn ci aveva gentilmente prestato poiché il mio mi era finito, comunque questo, chiamiamolo ‘combustibile’ serviva per far riscaldare più velocemente i carboni, poi presi un piatto di plastica, lo sventolai davanti al barbecue sveltendo maggiormente il riscaldamento del carbone, Liam mi seguì a ruota compiendo gli stessi gesti. Quando finalmente il ‘materiale’ raggiunse la temperatura giusta, sistemammo le salsicce nella griglia, che venne sistemata accuratamente dal mio assistente.
 
Mentre aspettavamo che si cuocessero, lui forse, anzi molto probabilmente accaldato, si sfilò la maglia, con nonchalance, ignaro del fatto che io stavo morendo di fronte a quel ben di Dio. Deglutii e con difficoltà distolsi lo sguardo.
 
Lui attaccò a parlare, forse per rompere l’imbarazza che si era venuto a creare.
Iniziammo a chiacchierare come due amici di vecchia data che non si vedevano da tempo e ora si stavano raccontando le loro esperienze, quel ragazzo sapeva metterti a tuo agio in un modo indescrivibile, mi lasciai prendere dai suoi discorsi, dalla sua voce e dal suo sorriso, tanto che per un breve lasso di tempo dimenticai che Louis era sopra con mia sorella, solo loro due.
 
Girai la griglia, per far cuocere la parte opposta della carne, mentre Liam continuava a parlare, anzi a sputtanare gli altri della band, scatenando le mie risate.
 
«E tu che mi dici? Hai qualcuno da sputtanare?». Ci riflettei su, ma in quel momento la mia mente riusciva solo a pensare ad Eleanor e Louis.
«Mh, no. In questo non mi viene in mente nessuno, mi dispiace». Ammisi sorridendo.
 
Una volta che anche le salsicce furono pronte, le sistemammo in un vassoio e le sostituimmo con delle costolette e delle fettine di carne.
 
Io e il mio assistente ricominciammo a parlare tranquillamente, quando sentimmo un urlo e poi delle gocce d’acqua bagnarci. Liam fissò lo sguardo in un punto alle mie spalle, mentre io mi girai, ci mettemmo a ridere mentre Harry e Niall se la ridevano guardando quella povera ragazza - Emily -  nella piscina, che si dimenava cercando di schizzare i due ragazzi al bordo della vasca che l’avevano buttata in acqua.
 
«Siete dei coglioni». Disse fra le risate, mentre tendeva la mano verso quella di Harry, per far si che lui l’aiutasse a salire, ma lei si rivendicò trascinando anche lui dentro la piscina.
 
«Lo sapevo che non mi dovevo fidare». Esclamò mentre si asciugava gli occhi e con una mossa alquanto sexy si sistemava i capelli, che da poco aveva tagliato.
 
Fu un attimo, vidi Liam sfrecciarmi davanti e pochi secondi dopo Niall che lo invalcava scherzosamente perché lo aveva buttato in acqua.
E mentre ridevo della loro disgrazia, girai la griglia per finire di cucinare la carne. Liam mi fissava divertito mentre mi raggiungeva, non capivo il perché, in seguito spostò nuovamente lo sguardo dietro di me, non feci in tempo a voltarmi che non sentii più il terreno sotto i miei piedi.
 
«No, no, no! Louis ti prego, no no, ti voglio bene, ti pre – Ecco, ero completamente fradicia. – Ritiro tutto, ti odio». Sì, magari.
 

***

 
«Grazie mille». Affermai dolcemente al castano dagli occhi oceano con qualche sfumatura di verde, per la quale andavo pazza.
 
«Di niente, infondo è colpa mia se i tuoi vestiti sono bagnati.». Mi sorrise, creando in me un vortice di emozioni. Mi guardò negli con uno sguardo intendo, non capivo cosa stesse pensando in quel momento - dato che ho fatto una coda alla cazzo di cane, tanto per essere fine -.
Io abbassai il capo imbarazzata, non riuscendo più a sostenere il suo sguardo, che quando rialzai la testa mi accorsi che ora era rivolto alle mie gambe nude, poiché indossavo solo una sua maglia a maniche corte – che mi aveva prestato gentilmente dato che i miei erano bagnati - che mi fungeva da vestitino.
 
«Potresti prestarmi un paio di pantaloncini da ginnastica?». Lui scosse la testa, credo per tornare sul pianeta Terra.
 
«Mh, si certo». Lo vidi frugare nel suo armadio per poi tirar fuori poco dopo un paio di pantaloncini - per modo dire, dato che erano giganti, un po’ come quelli da basket - che mi porse cordialmente.
 
Li indossai, mettendoli a vita alta e arrotolarli da sopra, così da accorciarli leggermente.
 
«Sono ridicola, ma okay».
 
«Io di sicuro non sono meglio di te». Disse Emily comparendoci davanti, anche lei aveva dei pantaloncini e una maglia a maniche corte come me.
Solo che i vestiti che indossava lei erano di Harry.
 
Louis tornò in giardino, così rimanemmo solo io ed Emi.
Quando fui sicura che lui non potesse vederci, alzai il colletto della t-shirt per portarmela vicino al naso, così da poter sentire il suo profumo, che mi inebriò le narici – tranquille, la maglia era pulita -.
 
«La mia piccola innamorata». Disse lei sorridendomi dolcemente.
 
«Shh!» La ammonii.
 
«Non ci sente nessuno, tranquilla piccola Juls». Sbuffai, non ero piccola.
 
«E comunque dovresti dire: ‘La mia piccola sfigata innamorata del ragazzo della sorella’ è più corretto». Sospirai, proprio la sfiga doveva essere la mia compagna di vita?
 
«Juls, senti, non ti deprimere ok? Sei bellissima e tu lo sai, non farti buttar giù da un ragazzo».
 
«Senti, almeno tu ti vedi con Mason». Le ricordai con un tono irritato.
 
«A proposito di questo, ti dovrei parlare».
 
«Non ora Emi, ora scendiamo». Lei annuì, scendemmo le scale, per poi andar fuori in giardino, dove ci stavano aspettando tutti per mangiare, vidi Louis sorridermi, mentre batteva energeticamente la mano su una sedia vuota a fianco alla sua.
Mi avvicinai a lui e sospirando leggermente mi accomodai, nel posto che mi aveva riservato.
 
Incominciò a fare battutine stupide su Niall ed Harry, che litigavano per il cibo, facendomi ridere sempre di più.
 
«Dì un po’ Juls, non avrai mica intenzione di rubarmi il ragazzo?». Chiese seria, proprio mentre io stavo bevendo un sorso d’acqua poiché avevo la gola secca. Mi strozzai, Louis mi diede qualche colpetto sulla schiena, appena mi ripresi, Eleanor mi disse «Tranquilla sorellina, scherzavo».
 
Sì, peccato che scherzando ci ha preso veramente.
Juliet Jane Calder, vedi di stare lontana da Louis, non puoi far capire agli altri i sentimenti che provi per il ragazzo al tuo fianco. 
 
«Sai, mi piacerebbe uscire di nuovo con te». Confessò il moro, dopo essersi avvicinato furtivamente al mio orecchio.
Quel ragazzo non riuscivo proprio a capirlo, insomma che cosa vuole da me? Perché mi illude? Forse ha scoperto che mi piace e vuole prendermi in giro.
Incominciai a farmi tante pippe mentali, che mi scordai anche di rispondere a Louis, che mi guardava incuriosito.
 
«Allora Juls? Spero che tu non stia fraintendendo». Si assicurò.
 
Sorrisi amaramente, ogni secondo in più che passavo con lui, più mi rendevo conto che non ci sarebbe mai stato niente tra noi, ma questo purtroppo non bastava per smettere di amarlo.
 
«Mh, io veramente non credo sia opportuno». Se uscivo con lui, la mia situazione sarebbe peggiorata. Non volevo continuare a soffrire, non potevo cedere a quel sorriso.
 
«Perché? Guarda che ci divertiamo! Conosco un posto fighissimo, in realtà ci dovevo andare con El, ma lei non può e, dato che ho già prenotato, beh mi piacerebbe andarci con te». Disse facendo spallucce.
Evvai, sono la seconda scelta, emozionante. Dio, perché mi illudo sempre? Perché una speranza che tra me e Louis ci possa essere qualcosa cresce in me ogni volta che mi sorride, o semplicemente ci scambiamo dei semplici sguardi? I suoi occhi, per me sono come delle calamite, lui lo è, mi attrae e anche se mi impegno con tutta me stessa non riesco a stargli lontana.
 
«Ehm, okay, ma quando?».
Perché deve avere sempre la meglio il cuore e non il cervello? Se qualcuno mi chiedesse se mi considero stupida, io risponderei sicuramente di sì.
 
«Dopo domani». Mi rispose. «Va bene, non ho nessun impegno». Dissi, accentando definitivamente il suo invito.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Prima di tutto, vorrei scusarmi con quelle tre persone che seguono questa storia per il ritardo, devo studiare tantissimo e quindi ho poco tempo.
Poi volevo anche scusarmi perché questo capitolo è penoso.
Poi volevo anche chiedere se sapete fare dei banner o se conoscete qualcuno che me ne può fare uno.
Volevo chiedere un'altra cosa, Emily Rudd cioè la ragazza chè nella foto sopra al capitolo, non la riesco a vedere come Juliet Calder, quindi mi chiedevo se voi per caso sapete il nome di qualche attrice o cantante che magari le si addice di più, magari mi potreste mandare delle foto! Grazie se lo fate :-)
 
Lasciate un recensione, vi prego! xxx
Potete leggere 
questa fan fiction, per ora c’è solo un capitolo, ma è molto bella, non è la solita.
  
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