Anime & Manga > Fairy Tail
Segui la storia  |       
Autore: Kuro_rin    15/04/2013    4 recensioni
salve gente, eccomi con una nuova long, nonostante una già incorso!( sono la vecchia Safe)...Levy è decisa più che mai a prendere sul serio le parole di Gajeel e, per riuscire nel suo intento, ha bisogno di aiuto, ma questo è solo l'inizio! con la creazione di un nuovo, straordinario Team, anche le missioni saranno allo stesso livello...spero di avervi incuriositi con questa mini storia che conterà al massimo 7 capitoli! grazie a tutti quelli che leggeranno!
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Gajil Redfox, Levy McGarden, Pantherlily, Un po' tutti
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
muoviti Lily

“ Muoviti Lily!” sbraitò Gajeel, nervoso come non mai.

“ Arrivo, arrivo!” rispose l’amico, trottando giù dalle scale.

L’Exeed aveva notato quanto fossero tirati i nervi del compagno: quella sarebbe stata la primissima missione del loro nuovo team, nato appena tre giorni addietro.

“ Guarda che se non ti sbrighi perderemo il treno, contando anche il fatto che dobbiamo passare a prendere la piccoletta!” sentenziò il ragazzo sbuffando, caricandosi in spalla l’inseparabile sacca da viaggio.

Lily si mise a tracolla la spada chiudendosi dietro il cancelletto di casa e iniziando a camminare accanto a Gajeel: “ Sbaglio o è stata una tua idea passare a prenderla?” sentenziò malizioso l’animale.

“ STAI ZITTO!” urlò il moro chiudendosi nelle spalle, cosa che face comparire sulla testa della piccola pantera una grossa goccia, come a sottolineare la cocciutaggine del Dragon Slayer.

Fatto sta che, dopo una decina di minuti passati a battibeccare su chi avesse ragione e chi torto, i due arrivarono a Fairy Hills, trovando la blu ad attenderli fuori dall’alloggio, seduta su una panchina al sole.

Non appena li scorse in lontananza, la ragazza si alzò di scatto tirandosi dietro lo zaino da viaggio e facendosi loro incontro: “ Pronta gamberetto?” le chiese Gajeel non appena fu loro davanti.

“ Mh!” sentenziò Levy con un assenso del capo.

Così, tornando sui loro passi, i tre si avviarono spediti verso la stazione.

^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^

“ Ripetimi un po’ cosa dovremmo fare?” chiese Gajeel, mollemente appoggiato al finestrino dello scompartimento.

“ Dobbiamo recuperare un bambino, più in particolare il figlio del sindaco della città di Allicrane: da quel che c’è scritto sul manifesto è stato rapito da una strega!” spiegò l’Exceed rigirandosi il pezzo di carta tra le zampe.

“ Mai sentita!” borbottò il moro.

“ Non c’è scritto altro?” domandò la Scripter.

“ Tipo?”

“ Tipo perché l’ha rapito, o che tipo di magia utilizza questa strega…sono dati importanti!” sbuffò.

“ Immagino potremo poi chiedere direttamente al sindaco; sicuramente saprà darci tutte le spiegazione che vorremo!”

E in effetti fu così. Dopo un paio d’ore di viaggio, i tre arrivarono finalmente nella città marittima di Allicrane: dalla stazione, tramite una piccola stradina di ciottoli, si arrivava allo stradone principale, costellato di negozi di artigiani e pescherie; tuttavia c’era qualcosa di strano: la città era deserta.

Nessuno percorreva il lungo mare, nessuno passeggiava per le vie e, come se non bastasse, le porte di negozi e case erano sbarrate.

Il silenzio più assoluto regnava tutt’attorno.

“Questo posto mette i brividi!” affermò corrucciato Gajeel, guardandosi intorno.

“ Certo che è davvero strano!” sentenziò la blu.

 “ Evidentemente centra qualcosa la strega di cui parlava il manifesto!” disse Lily.

Ovviamente, ritenendo fosse più intelligente andare alla fonte di quel mistero, si misero alla ricerca del municipio, cosa che non fu affatto facile, vista la scarsa quantità di indicazioni stradali e di cittadini a cui chiedere informazioni.

In fine, dopo un lungo vagare per la città, il team di maghi arrivò davanti alle porte del municipio, residenza del sindaco: come entrarono, furono subito accolti da un alto signore vestito di tutto punto, con baffi alla francese e occhietti piccoli e neri; l’uomo li condusse nell’ufficio del sindaco, lasciandoli in compagnia di quest’ultimo con un inchino e un tocco veloce dei tacchi delle scarpe.

“ Ben venuti, maghi di Fairy Tail,” li appellò l’uomo, “ mi chiamo Manuel Phoe, sindaco della città!” si presentò in fine l’uomo: era di statura bassa, con capelli neri e barba incolta; aveva occhi azzurri e infossati e uno strano velo di malinconia che gli attraversava il volto.

Levy se ne accorse immediatamente: “ Siamo addolorati per quanto è accaduto a suo figlio, signore!”

L’uomo alzò lo sguardo su di lei.

 “ Ma non si preoccupi, glielo riporteremo a casa sano e salvo!” disse infine con un sorriso.

“ Si, si, basta con le smancerie e le presentazioni!” irruppe il Dragon Slayer facendo sobbalzare tutti i presenti, “ Ci devi delle spiegazioni!”

“ GAJEEL!” lo richiamarono all’unisono i compagni.

“ Quello che il mio compagno sta cercando di dire,” cominciò Lily, tentando di riparare alla maleducazione del ragazzo, “ è che vi sono molte cose che non ci tornano: per esempio, perché ha rapito vostro figlio?”

“ Che interesse potrebbe avere in voi una strega?” domandò poi Levy.

“ Perché questa topaia è vuota?” chiese il moro, fulminato al’istante dai due accanto a lui.

L’uomo sospirò affranto: “ Avete ragione, non sono stato molto esplicito nel richiedere l’incarico…ma prego, sedetevi!” disse dopo una breve pausa, indicando due sedie dall’altra parte della grande scrivania in legno.

Così iniziò a raccontare: “ Molto tempo fa, quando i miei antenati fondarono la città, non sapevano che, proprio sulla collina che si vede laggiù,” disse indicando una finestra sulla destra, “ viveva una vecchia strega! Ella era una fattucchiera, non faceva nulla di male, se non preparare pozioni e vendere amuleti. Gli abitanti della nuova città però avevano timore di lei e non volevano averci nulla a che fare, così le ordinarono di andarsene; lei non volle, poiché viveva in quel luogo da più di 500 anni. I paesani si infuriarono e decisero di mandarla via con la forza. Tuttavia, la vecchia conosceva bene le arti magiche e inflisse loro una maledizione: la notte eterna, e con lei i suoi demoni, avrebbero infestato tutta la città. L’allora sindaco supplicò la strega di lasciarli in pace e loro, in cambio, le avrebbero dato tutte le ricchezze che possedevano: la vecchia accettò. E così, sono circa 200 anni che tutto ciò che abbiamo, lo diamo a lei. Purtroppo però, due settimana fa, non abbiamo più avuto nulla da darle e, infuriatasi, ha rapito mio figlio, dicendo che, se non le fosse stato consegnato ciò che le spettava, lo avrebbe ucciso!”

Manuel scoppiò in lacrime, portandosi poi le mani sul volto per nascondersi. “ Vi prego, aiutatemi!” implorò l’uomo tra gli spasmi del pianto.

“ Si, lasci fare a noi!” tuonò la Scripter, asciugandosi frettolosa le lacrime.

“ Le riporteremo indietro il marmocchio!” le fece eco Gajeel con un sorriso beffardo.

“ Grazie, Grazie…” sussurrò l’uomo, tra un singhiozzo e l’altro.

^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^

Camminavano ormai da un’ora buona, ma della casa o della strega non ve ne era traccia.

Secondo gli accorgimenti del sindaco, l’abitazione della vecchia si sarebbe dovuta trovare poco oltre la curva della collina, appena oltre i confini della città: eppure non erano ancora riusciti a trovarla.

“ Non dirmi che ci siamo persi!?” borbottò scocciato il Dragon Slayer, “ Le mie nocche non hanno ancora toccato il brutto muso di nessuno…iniziano a prudermi!” sbuffò.

“ Vedrai che tra poco potrai sporcartele quanto vorrai!” cercò di consolarlo Levy, anche se dire una cosa del genere le parve al quanto strano.

Improvvisamente, non appena riuscirono ad uscire da un fitto cespuglio, si parò al di sotto della rupe su cui si trovavano una delle visioni più incredibili e inattese di tutti i tempi: un labirinto.

Ma non era uno di quei labirinti di gran turco che tirano su durante le sagre di paese, al contrario: era immenso, completamente costruito in pietra e all’apparenza complicatissimo; ovviamente, come se la sorte non fosse stata già abbastanza ironica, proprio al centro si ergeva la casupola della vecchia strega.

I tre rimasero in silenzio per qualche secondo: Gajeel pensò alla quantità di mostri e sfide che avrebbe potuto trovare, Lily rifletté sulla possibilità di attraversarlo tutto in volo e Levy ragionò sulle dimensioni gli incombenti pericoli e la portata di energia che la vecchia dovesse aver speso per erigerlo.

“ Andiamo!” sentenziò Gajeel, e tre iniziarono la loro discesa verso l’ignoto fatto monumento.

 

 

 

Destra. Sinistra. Destra. Sinistra. Sinistra. Sinistra. Destra. Sinistra.

“ QUESTO SCHIFO DI POSTO MI STA FACENDO VENIRE IL NERVOSO!” sbraitò infuriato il Dragon Slayer, cominciando a prendere a pedate la parete.

“ Insomma Gajeel!” lo richiamò la blu, “ Ti avevo detto di seguire l’algoritmo random, l’algoritmo random!” disse spazientita.

“ Sai che mene faccio del tuo algocoso?!” le rispose, voltandosi a guardarla.

“ Ci serve per arrivare al centro del labirinto!”

“ Vuoi arrivare al centro? Ebbene, lasciami sfondare un po’  di muri e vedrai come arriviamo in un batter d’occhio!” affermò nervoso, indicando la parete in pietra di fronte a lui.

“ Così rivelerai la nostra posizione alla strega!” gli urlò di rimando la Scripter, spazientita dalla sua testaccia dura.

“ E CHI SE NE FREGA!”

“ Smettetela!” li richiamò Lily.

I due si zittirono. “ Oh!” sospirò l’Exceed, “ Ora, con molta calma, vediamo di capire dove siamo!” disse, prima di spiegare rapide le ali e spiccare il volo.

Levy e Gajeel, con lo sguardo rivolto al cielo, attesero qualche minuto il ritorno del loro compagno: si stava facendo sera e tutta l’aria si tingeva dei colori del rosso e dell’arancio.

“ Ho un brutto presentimento!” disse la ragazza rompendo il silenzio.

“ Che intendi?”

“ Non so, ma sarebbe meglio raggiungere la casa prima che il sole tramonti del tutto!”

Il moro non poté chiederle altro, perché sentì lo sfrusciare inconfondibile delle ali di Lily: “ Allora?” chiese, appena fu atterrato.

“ Direi che siamo messi maluccio: ci saranno almeno altri due chilometri di labirinto, prima di raggiungere l’abitazione della vecchia!” affermò preoccupato.

“ Dobbiamo sbrigarci!” incalzò la blu, iniziando a percorrere il corridoio di fronte a loro.

I due si guardarono, prima di seguirla.

 

 

Sarebbe meglio raggiungere la casa prima che il sole tramonti del tutto.

Le parole di Levy non facevano altro che ronzargli in testa: cosa voleva dire? Gajeel sapeva che la ragazza aveva paura del buio, ma non poteva certo essere per così poco.

Non riusciva a capire. La seguiva in silenzio, osservandola discutere con Lily su quale direzione prendere, o se fosse meglio tornare indietro: man mano che la luce diminuiva, la vedeva farsi sempre più nervosa e inquieta.

Finché, come il corso della natura vuole che accada, il sole non scomparve oltre la linea dell’orizzonte.

“ No!” sussurrò la blu, vedendo la sua ombra sbiadirsi contro il muro.

Si voltò.

Un boato, un ruggito, un tonfo sordo e distante pervase i corridoi del labirinto.

Gajeel si voltò appena in tempo, parando con l’avambraccio un veloce e potente pugno; lo scansò con violenza, portandosi poi qualche passo più in dietro.

La fioca luce che ancora spuntava lontana, mostrò ai tre maghi le sagome di due creature enormi, che li sovrastavano completamente: il moro non percepì alcun odore, il che significava che non erano vive.

“ Levy!” la chiamò, “ Che diavolo sono questi cosi!?” domandò, senza distogliere lo sguardo dal nemico.

“ Sono…” strizzò gli occhi per inquadrarli meglio, “ Sono Golem!” urlò sorpresa.

“ Golem?” domandò Lily, atterrito quanto la ragazza. “ Come può esistere ancora una magia tanto antica!?” chiese alla ragazza.

“ Bhe, la strega ha più di 700 anni, immagino sia abbastanza vecchia per conoscerla!”

“ E così, eh?” ghignò il ragazzo, “ Fatevi sotto allora!” urlò.

Si lanciò contro il primo dei due, infliggendogli un feroce pugno in faccia: tuttavia, dopo il sonoro impatto del colpo, il mostro non si scompose e, immediatamente, assorbì la mano di Gajeel.

“ Ma che…” sibilò il ragazzo, prima di sfilare l’arto con forza a tornare con i piedi per terra.

“ Non ti conviene affrontarli in un combattimento ravvicinato: sono fatti d’argilla, ti intrappolano come niente!” gli urlò Levy da dietro le spalle.

“ Grazie per la dritta!” rispose, prima di cambiare la fisionomia del braccio sinistro in una spessa lancia: “ Iron Dragon’s Lance: Demon Logs!” tuonò, prima di perforare completamente il ventre del Golem.

La creatura si divise in due, prima di crollare rovinosamente al suolo: subito, scattò da dietro i suoi resti il secondo, avanzando verso il Dragon Slayer con un sonoro ruggito.

Il ragazzo era pronto a colpire ma: “ Solid Script: Fire Cannon!”

Il mostro fu travolto da una scarica rapida e continua di piccole sfere di fuoco, che gli impedirono di procedere di un altro passo e, nel giro di poco, lo resero duro come la pietra; fu allora che con un balzo, Lily completò l’opera con un solo e preciso fendente della sua spada.

Il moro si voltò: eccoli li, i suoi compagni di team!

Tuttavia vi fu poco tempo per festeggiare: senza che potesse rendersene conto, una botola si aprì esattamente sotto la blu, la quale, con un sospiro rotto dalla sorpresa, precipitò nel buio più assoluto.

“ LEVYYY!” urlò il moro, prima di sentire anch’egli il vuoto sotto i suoi piedi.

E L’Exceed, testimone incredulo della scena, si trovò da solo nel silenzio più assoluto.

^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^

Quel tunnel era infinito e Levy, per tutta quell’inesorabile discesa, non fece altro che urlare e sperare che, alla fine del percorso, non ci fosse un altro di quei cosi, pronto a divorarla.

Finché, giunta alla fine della corsa, ruzzolò per terra picchiando forte il sedere; alzatasi dolorante, massaggiandosi la botta, constatò con orrore di essere rimasta sola.

“ Gajeel, Lily!” chiamò. Niente, sentiva solo l’eco della sua voce.

Ma c’era di più: ora infatti, non solo era da sola, ma completamente al buio e, nonostante il tempo trascorso, i suoi occhi non riuscivano ad abituarsi; era proprio come aveva pensato: l’intero labirinto era intriso di magia nera.

Non le piaceva per niente stare al buio: sentì il proprio corpo pervaso da brividi e il respiro farsi più affannato; istintivamente, si strinse le spalle, rigirando lo sguardo in ogni direzioni, nella speranza di intravedere la più piccola fonte di luce. Inutile.

Chinò il capo: “ Sono un drago d’acciaio, sono un drago d’acciaio, sono un drago d’acciaio…” sussurrò.

Lo faceva spesso ultimamente; era una delle cose che le aveva insegnato Natsu: nei momenti di panico e di sconforto, pensarsi come la cosa più grande e forte che si potesse immaginare; ovviamente poi, la vicinanza con Gajeel le aveva reso la cosa più facile.

Preso un grosso respirò, iniziò a camminare andando a tentoni nel buio.

 

 

Era riuscita a trovare una parete sulla sua destra e la toccava con entrambe le mani per seguirne il profilo, tuttavia l’intera faccenda si stava rivelando difficile: il buio diventava talmente fitto e pesante che riusciva quasi a sentirselo addosso; non era normale. Poteva sentire il proprio respiro, e il battito del suo cuore.

Un rigolo di sudore le percorse il viso: la magia di quella strega era davvero molto forte

Andando avanti, si accorse che la via andava stringendosi, tanto che adesso poteva sentire il soffitto sfiorarle i capelli: doveva essere finita in una specie di sotterraneo.

Avanti, sempre più avanti, si vide costretta ad abbassarsi, fino a procedere carponi sul pavimento finché, con un tonfo, non picchiò la fronte contro qualcosa di duro.

Urlò piano, trattenendo il fiato in gola.

Toccando con le mani, ad una prima ispezione, sembrava una grata: spinse con tutte le sue forse, finché non cadde in avanti con un suono metallico.

“ C-Chi è?” chiese una vocina in lontananza.

La blu attraversò a fatica il passaggio. Poteva essere che…

“ E-Edvin, sei tu?” domandò, tentando di capire dove fosse rispetto a lei.

“ S-Si!” singhiozzò.

“ Edvin mi chiamo Levy, sono una maga di Fairy Tail! Sono venuta a salvarti!”

 

 

Gajeel si alzò con un grande dolore alla testa: doveva averla battuta contro qualcosa.

Si alzò a fatica guardandosi intorno, senza riuscire a capire dove fosse.

Alzando di poco il naso, annusò l’aria tutt’attorno, seguendo quell’odore di fumo e cadavere che non aveva fatto altro che appestargli le narici da quando era arrivato in quella città.

Dopo poco trovò una scala a pioli, marcia e instabile, che portava ad un’altra botola, proprio sopra la sua testa: si arrampicò con attenzione fino a raggiungerla.

La aprì un poco, sbirciando nella fessura: quello che intravide fu una specie di cucina, nella quale quel raccapricciante odore era ancora più forte.

Ed eccola li, nascosta dal profilo di ispidi capelli bianchi: la strega.

Il ragazzo ghignò: “ Beccata!”

Spalancò forte la botola, irrompendo nella stanza con un solo salto: “ Non muoverti di un solo passo, vecchia!” sbraitò additandola, “ Dov’è il marmocchio?”

Lei si voltò di poco verso il moro, sorridendo leggermente: schioccò rapida le dita e, improvvisamente, tutta la stanza fu riempita da una fitta nebbia.

 

 

“ Edvin devi continuare a parlarmi!” disse gentilmente la blu, “ Mi hai capito?”

“ L-La prego signorina, ho tanta paura!” disse con voce flebile e tremante.

“ N-Non preoccuparti…arrivo a prenderti, ma devi continuare a parlarmi! Ok?” disse, mentre avanzava faticosamente tra le tenebre.

“ O-Ok!”

“ Sei seduto Edvin?” domandò la Scripter, allungando la  mano in avanti.

“ S-Si, sono…sono accovacciato in un angolo!” rispose.

Levy gattonò ancora qualche centimetro, riuscendo in fine a raggiungere una parete: “ Ok Edvin, sono contro il muro! Non muoverti…sto venendo da te!”

La ragazza percorse con la schiena tutto il muro verso destra, sondando con i piedi e le mani ogni centimetro: finché, sfiorando quelli che dovevano essere dei capelli, proprio vicino alla sua mano destra, si abbassò lentamente: “ Edvin!”

Il bimbo sussultò: “ E’ lei signorina?” domando tra i singhiozzi.

“ S-Si!” disse abbracciandolo piano.

La blu sentì il bambino tremare tra le sue braccia e versare piccole lacrime, che andavano a depositarsi sul suo petto: “ H-Ho tanta paura! La prego, mi porti fuori di qui!”

Levy alzò lo sguardo: dove, dove poteva portarlo? Nemmeno lei sapeva come uscire da quell’inferno.

“ I-Io…” balbettò; sentiva la fronte imperlarsi di sudore, le gambe tremarle tanto forte da farle male. Come poteva pensare di salvarlo se perfino lei aveva paura?

Provò inutilmente a creare una piccola luce con la sua magia, ma niente: non riusciva a concentrarsi; non ne aveva la forza!

Era troppo, il buio era troppo! La circondava, la soffocava: cos’avrebbe dovuto fare?

Strinse ancora di più il piccolo Edvin. Sole, come avrebbe voluto veder sorgere il, sole!

Ma certo! “ Edvin, l-la conosci la storia della sposa del sole?” chiese sussurrando.

Scosse la testa: “ N-No!”

“ Vedi, tanto tempo fa, in una terra lontana, viveva una bambina! Era sempre allegra e sorridente, perché c’era il sole, ma quando questo scompariva dietro l’orizzonte, la bambina aveva paura e diventava triste. Un giorno, pregò Dio di poter sempre avere il sole, in modo da non avere più paura. Dio ascoltò la sua preghiera e le disse che avrebbe fatto di lei la sposa del sole, ad una condizione: avrebbe dovuto rinunciare al buio per sempre. La bambina non capiva: perché doveva essere una clausola del patto? Non capiva, così chiese a Dio un giorno per pensarci. Arrivata la sera, la bambina ancora non era riuscita a comprendere le parole di Dio. Il sole scomparve e, arrivando la notte, la bambina ebbe paura. Sarebbe diventata la sposa del sole, non aveva alcun dubbio, non voleva vivere così! Voleva potere rimanere sempre attorniata dal sole! Ma, all’improvviso, eccola, maestosa e bellissima: l’alba. La bambina rimase a guardarla in silenzio finché non chiamò di nuovo Dio. Disse che aveva deciso: non sarebbe diventata la sposa del sole. Quando Dio le chiese perché, la bambina, con un sorriso, disse che se c’era una cosa che amava più del sole, era l’attesa dell’alba!”

Ed eccola, finalmente, quella piccola luce che Levy aveva disperatamente tentato di creare: “ Andiamo Edvin!” sorrise.

Si alzò in piedi prendendo il bimbo per mano e guardandosi intorno: la stanza era completamente chiusa.

Ma ecco, in lontananza, una parte di muro scostata e dismessa: doveva essere stata chiusa di recente. Si voltò verso Edvin: “ Tieni questa!” gli disse, porgendogli la piccola luce che teneva in mano.

“ M-Ma io…”

“ Devi essere molto delicato: è fragile come un pulcino! Basta un soffio per spegnerla…credi di riuscire a prendertene cura per me?” chiese dolcemente.

Il bambino assentì deciso e, allungando le manine tozze, prese delicatamente il piccolo sole.

La Scripter guardò il muro: “ Sono un drago d’acciaio, sono un drago d’acciaio…” disse.

Poi, alzato il pugno, colpì la parete con tutta la forza che aveva. La parete crollò, lasciando che il sole illuminasse tutta la stanza.

La mano le faceva un male cane, sanguinava e pulsava ma…erano fuori, all’aria e alla luce.

 

 

Un fendente del braccio di Gajeel vibrò nell’aria.

Di quei cosi ne aveva eliminati a centinaia, ma sembrava non finissero mai: sembravano come degli enormi tentacoli, che sbucavano dalla nebbia in ogni direzione, rapidi e precisi.

I primi l’avevano sorpreso, ma poi, memorizzato l’odore, era riuscito ad intercettarli ed eliminarli uno dopo l’altro.

Dopo uno scatto laterale per evitarne un paio, il moro inarcò la schiena e prese fiato: “ Iron Dragon’s Roar!” urlò, prima che un potente vertice si schiantasse contro quelli che gli stavano venendo addosso.

Il mago si ritirò su: “ Smettila con questi giochetti vecchia!” la intimò Gajeel, “ Dimmi dov’è il bambino!”

“ Ma come, credevo ti stessi divertendo!” sibilò sorniona una voce da lontano.

“ Ma fammi il piacere: non c’è alcun divertimento nel combattere contro un nemico che non osa farsi vedere!” affermò il ragazzo ridacchiando.

“ Bene allora!” si sentì ancora, prima che la nebbia si diradasse in un turbinio.

Il Dragon Slayer si riparò dalle forti folate di vento. Una volta riaperti gli occhi gli si parò davanti una creatura immensa: sembrava una specie di verme, con quattro braccia e testa umana.

“ Ma che diavolo…” disse Gajeel sorpreso.

“ Questa forma ti piace di più, ragazzo!” sbraitò la creatura, prima di lanciarsi contro di lui.

Il moro saltò, lasciando che il mostro si schiantasse contro il muro che gli stava dietro: una volta per aria, chiuse le gambe, atterrando violentemente sulla schiena del nemico.

Un forte urlò perforò l’aria: “ Maledetto!” sibilò il verme, prima di voltarsi e riattaccarlo, spalancando le orrende fauci.

“ Iron Dragon’s Roar!” tuonò di nuovo, prima che la creatura potesse avvicinarsi di un altro passo.

L’animale si schiantò rovinosamente contro la parte opposta, emettendo un sordo mugolio: “ D-Dannato…nessuno, nessuno può sconfiggere una magia tanto antica!” ringhiò a denti stretti.

Gajeel le si avvicinò piano mentre, con un colpo secco del braccio, lo trasformava in una spessa lama.

Ridacchiò: “ Scommetto che esiste qualcosa di ancora più antico di uno schifosissimo verme!” disse, prima di alzare l’arma e perforare con forza la testa del mostro.

 

 

“ Siamo fuori!” ridacchiò Edvin, saltellando sul posto!

Levy sorrise quando, improvvisamente, sentì un suono familiare: si voltò.

“ Lily!” urlò sorpresa.

L’Exceed atterrò rapido vicino ai due: “ Mano male che ti ho trovata! Ho passato tutta la notte a distruggere stupidi Golem; credevo di essermi perso!” disse affannato.

“ Ma stai bene?” chiese la ragazza preoccupata, abbassandosi verso l’amico.

“ Si, si! Quando il sole è sorto se ne sono andati da soli!” affermò.

La Scripter sospirò poggiandosi una mano sul petto, poi si rialzò in piedi: “ Andiamo a cercare Gajeel!”

E così, i tre iniziarono a percorrere la parete esterna della casa della strega, poiché, infatti, si erano ritrovati in qualche modo nel centro del labirinto.

Sentendo un forte rumore metallico, sorpresi, Lily e Levy, con per mano il bambino, iniziarono a correre in quella direzione: ed ecco, lo intravidero da lontano, coperto di polvere dalla testa ai piedi e con un leggero schizzo di sangue sulla maglia.

“ Gajeel!” lo richiamarono i compagni all’unisono. Lui alzò lo sguardo, aumentando il passo.

“ Stai bene? Sei ferito?” domandò la ragazza.

“ La strega?” chiese Lily.

“ Il marmocchio?” fece lui.

Ci fu un po’ di silenzio: “ Sto bene, non preoccuparti,” disse rivolto a Levy, “ e la strega è andata!” rispose all’Exceed.

“ Il bambino è qui!” disse dolce Levy, poggiandogli una mano sulla nuca.

Gajeel e Lily lo guardarono: “ Stai bene ragazzino?” domandò il moro mantenendo comunque la sua dura espressione.

Il bimbo annuì. Così, grazie ad una piccola porta di legno esattamente a nord dell’abitazione, i quattro tornarono nel fitto bosco e poi giù, verso la città.

^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^

Non appena furono saliti sul treno per tornare a casa, Lily si era addormentato secco sulle ginocchia di Levy, mentre quest’ultima aveva appoggiato la testa contro il finestrino, osservando distrattamente il paesaggio marittimo che scompariva; Gajeel era seduto a braccia conserte di fronte a lei, concentrato anch’egli sull’orizzonte.

Nessuno parlava.

Il ragazzo voltò piano lo sguardo verso la Scripter: come aveva trovato la loro prima missione? Non le aveva prestato molta attenzione…che cosa le era capitato in quella botola? Non era ferita eppure…

Non poteva fare a meno di chiedersi a cosa stesse pensando!

Finché, non fu lei stessa a dirglielo: “ Il signor Phoe era davvero contento di rivedere sui figlio!” disse sorridendo.

Il moro alzò un sopracciglio: “ Immagino di si!” disse, mentre la osservava arrossire.

 “ Sai Gajeel,” riprese, “ sono contenta di aver formato un team con te!” affermò impacciata, mentre incrociava il suo sguardo con quello del Dragon Slayer.

“ Mi sono proprio divertita!” disse allegra.

Lui arrossì un poco. Poi si voltò di nuovo verso le rapide figure fuori dal vetro dello scomparto del treno: “ C-Come ti pare gamberetto!” disse rigido.

La ragazza sorrise ancora di più, per poi mettersi ad osservare pacata l’Exceed.

“ Però la prossima volta la missione la scelgo io!” affermò Gajeel, dopo qualche secondo di silenzio.

Levy rialzò il capo, sempre con lo stesso raggiante sorriso: “ D’accordo!”

^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^

FFFFFiuuuuuuuu….credevo il capitolo non finisse mai. Mamma mia, sto sudando!
E’ la cosa più lunga che abbia mai scritto…vi prego di perdonarmi se lo trovate noioso! Essendo un capitolo auto conclusivo ( così come saranno i prossimi) ho cercato di raccontare l’episodio il più dettagliatamente possibile, senza xò renderlo troppo pieno di descrizioni! Non so…vedete voi cosa pensare!
Bene, grazie a tutti coloro che sono arrivati fino a qui ( santi!) e attendo con trepidazione i vostri commenti e vostri consigli, alla prossima con un’altra avventura!
Baci, Kuro_rin

  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Fairy Tail / Vai alla pagina dell'autore: Kuro_rin