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Autore: carrys    16/04/2013    2 recensioni
'Avrei tanto voluto scappare da tutto questo,anche per poco tempo,ma avevo bisogno di andarmene,di vivere,di amare veramente.La libertà era quello a cui aspiravo da tempo,ero stanca di questo mondo fatto solo di politica,soldi,e grandi saloni.Quei saloni mi sapevano di prigione,una prigione dalla quale sarei scappata presto.Basta ordine,basta buone maniere e tutte quelle altre cose che la gente si aspettava dalla figlia dell'ambasciatore inglese.Le cose sarebbero cambiate.'
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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   Chapters 1: 'Free'



Chiusi la porta alle mie spalle,e mi lanciaii sul letto,stanca,con i piedi distrutti da quei tacchi di dodici centimetri.
Con le mani tra i capelli,mi misi a implorare Dio di venire a salvarmi.
Non ne potevo più,di niente.
Di mio padre,che mi trattava in maniera troppo protettiva.
Del protocollo,troppo severo.
Dei vestiti troppo aderenti e scomodi,e delle scarpe troppo alte.
Delle feste nei saloni scintillanti,era troppo.
Tutto era troppo,tutto esagerato e spropositato.Non c’era niente a mia misura,a misura di una giovane 17enne,condannata a questa vita perchè figlia dell’ambasciatore inglese.
Cercai di ricapitolare la mia vita,in poche parole,una cosa che usavo fare nei momenti di confusione e sconforto..e mi accorsi che ultimamente lo facevo un po’ troppo spesso.
‘Mi chiamo Megan Lloyd,ho 17 anni.
Mio padre è l’ambasciatore inglese.
Sono stanca di questa vita.
Ho bisogno di una pausa..’
 
Mi soffermai qualche secondo a pensare a come risolvere la situazione e correggere l’ultimo punto della mia riflessione morale.
‘Ho bisogno di una pausa’.
Ok.
Una pausa.
Ma non me l’avrebbero mai concessa...a meno che..
Di nascosto?
Una fuga?
Avrei potuto,forse per qualche giorno..scappare.
 
Oh,si.Le cose stavano per cambiare.Ormai l’idea era fissa nella mia mente,troppo potente,troppo eccitante per essere rapidamente rimossa,anzi per essere rimossa e basta.
Presi una grande borsa dove infilai poche cose:
una gonna,un paio di jeans che neanche ricordavo di avere,una camicetta,una maglietta di ricambio e l’intimo.
Velocemente,per modo di dire,tentai di sfilare il vestito.
Mi affacciai leggermente dalla mia camera,e bussai a quella di fianco.
‘Comanda,signorina Megan?’
La voce della ragazza giovane e fragile di fronte a me era sottomessa ed educata.La trascinaii dentro,con tanta foga che per un minuto temetti di averle spezzato il braccio.
‘Quante volte ti ho detto di non parlarmi cosi,almeno quando siamo da sole? Ho bisogno di te,Mary.Sto per scappare ok? Sai meglio di chiunque altro quanto sia faticoso per me qui.Ora,io scriverò una lettera,e tu non la recapiterai a mio padre prima di dopodomani mattina,chiaro?’
La ragazza sembrava un po’ spaventata,ma mi fidavo ciecamente di lei,che nonostante fosse più piccola di un anno,era responsabile e sveglia.Mi assicurai più volte che avesse capito,prima di prendere tutte le mie cose e sgattaiolare dalla finestra.
 
Ci avevo riflettuto un po’,e la mia scelta era ricaduta sulla soluzione più rischiosa,ovviamente.
Decisi di uscire passando per la cucina.Da li si arrivava direttamente sul cortile,e dal cortile uscivano tutti i camion che portavano alla cucina i rifornimenti di cibo.Ce ne erano ancora due,che finivano di caricare,li avevo visti dalla finestra.
 
Tramite corridoi silenziosi e vuoti,arrivai alla cucina.
Stavo per uscire anche da quest’ultima,quando un omone alto quasi due metri e muscoloso,con un sacco di farina sulla spalla,si trovò sulla mia strada.
‘Ma lei,non è la figlia dell’ambasciatore?’
‘Si,sono io.’ cavolo cavolo cavolo.
‘E non dovrebbe trovarsi nelle sue stanze?’
‘Io,ehm,ero qui per il mio bicchiere di latte e thè..’ balbettai.
Sembrava convinto.
‘Vada pure,chiudo io’ proseguii.
Con una specie di inchino,sollevò un ultimo sacco di farina,li mise in un camion e salì alla guida.
Con uno scatto felino,mi diressi nel punto dove aveva scaricato i sacchi di farina,e alzai di quel poco che serviva per farmi passare l’anta.
Ero dentro,circondata da sacchi di farina e altri cereali.
Lasciai una minuscola fessura per seguire i movimenti del veicolo.
Senza accorgermene,mi addormentai.
 
 
‘Ahia’ sibilai sbattendo alle pareti del camion.
Guardando dalla fessura,mi accorsi che avevamo frenato.
Afferrai la mia borsa,e mi catapultai fuori dal camion,trovandomi in mezzo alla strada trafficata di Londra.
 
Ero libera.

 
Chiusi gli occhi,e alzai la testa al cielo,respirando a fondo l’aria della città,della libertà,di tutto ciò che fino a poco prima mi era stato negato.Aprii le braccia come se fossi in attesa di essere sollevata da un angelo.Godevo quel momento unico e irripitebile.
 
Poi un colpo di clacson,e un altro.
Due abbaglianti.
E pochi secondi dopo ero stesa a terra,priva di sensi e con un grande dolore alla gamba sinistra,quella colpita dal ragazzo riccio al volante.




Writer's Corner;

Holaaaaaa bellesse(?)
Allora,questi giorni ho fatto una full immersion(?) in EFP,e ho aggiornato anche questa,oltre a Same Mistakes.
Spero che qualcuno la caghi un po',dato che mi piacerebbe continuarla.
Datemi consigli,pareri (non solo positivi,ovvio).
Aspetto con ansia.

Avete capito cos'è successo in pratica,giusto? ..


un bacio.

carrys.



  
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