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Autore: Waterproof    17/04/2013    5 recensioni
Dal XII capitolo:
"Harry, vaffanculo." Borbottai, voltandomi per andarmene.
"Ci andrei, ma ci vai spesso tu. Mi toccherebbe condividere con te anche quel posto."
Ora gli spacco la faccia.
*
"
Mi stai toccando il sedere, Styles? " Domandai, scostando violentemente la sua mano.
" Io posso. "
" Ah, sì? E chi lo dice? " Incrociai le braccia al petto, aspettandomi una risposta esauriente.
" Questo. " Sussurrò, indicando il segno rosso sul collo.
Genere: Commedia, Erotico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 1.







Forse ero stata io a sbagliare tutto, a credere che una sola, minima, piccolissima parte di lui potesse avermi capita. Con uno strappo netto, al centro esatto della carta, distrussi quella fotografia che ci ritraeva entrambi, la sera del mio diciottesimo compleanno. Erano passati sei mesi, e di lui neanche l’ombra.
Matthew era partito per il college da ormai un semestre, quindi la speranza che, in un modo o nell’altro, potessimo tener viva una relazione che, a detta sua, stava morendo, era deteriorata, a causa della mia spiccata insensibilità, era svanita poco a poco, fino a divenire un cumulo di ceneri grigie che il vento non aveva esitato a spazzare via.
Non lo amavo, stavamo insieme da un paio di mesi, oltretutto. Tuttavia, si era mostrato sempre così cordiale e intrigante che avevo ceduto quasi subito alle sue avances: e non mi era mai capitato prima.  E difatti le barriere in cui lui aveva provocato una breccia, erano rinsavite. Ero tornata la Abbey sociopatica, misantropa, acida, odiosa di un tempo.

Quanto mi sono mancata.

Con un colpo secco sbattei l’anta dell’armadietto rosso, tonalità contro la quale avevo lottato quando la mia migliore amica si era candidata presidente degli studenti e, in virtù di un cambiamento totale, aveva deciso di cambiare colore a tutto. Che il preside glielo avesse lasciato fare, non era un mistero. Conosceva bene le carte che Elena aveva dalla sua parte, nonché numerosi manici di coltelli, assi nella manica a non finire e mille ricatti da fare.
Elena Gordon era un’arma a doppio taglio: dolce e premurosa con gli amici, tagliente e crudele con i nemici. Era una qualità che quasi le invidiavo.
Quasi.
Infondo, nel mio odio incondizionato per la gente, ci vivevo bene. Neanche un’anima viva mi rompeva le palle da un po’, io ero serena e non c’era davvero nessuno che potesse contrastare quella mia quiete in…
<< Lewis… >> Come non detto.
<< Styles. Cosa vuoi? >>
Roteai le pupille, pronta a sorbirmi una delle tante stupidaggini del dottor Harry.
<< La tua amica ti sta cercando. Le ho anche detto “chi cazzo se ne frega di dov’è la Lewis?”, ma a quanto pare non è bastato. >>
Mi trattenni dal ridere, sicura che Elena avesse come minimo minacciato Styles di farlo espellere se non si fosse fatto avanti e mi fosse venuto a recapitare il suo messaggio. Certo, avrebbe potuto scegliere un ambasciatore meno rompipalle. Era l’unico a portar pena.
 << Ti ringrazierei, ma non è nelle mie doti. A mai più Harry. >> Lo salutai, avviandomi verso l’ala opposta della scuola.
Quel ragazzo mi aveva proprio rotto i…
Dovevo calmarmi. Da quando ci conoscevamo – tutta la vita; dannata biologia, trigonometria e letteratura che ci tenevano inchiodati nella stessa classe, ad un banco di differenza – non facevamo altro che offenderci ed insultarci a vicenda. A volte neanche mi dispiaceva: litigare con lui era un’ottima fonte di sfogo per lo stress accumulato, ma altre… Mal sopportavo la sua bella faccia.
Era uno dei migliori amici di Payne, per il quale Elena sbavava dalle scuole elementari: erano diventati grandi amici, anche se a lei non sarebbe mai bastato poterlo semplicemente abbracciare.

Nei suoi piani, anche una notte di sesso selvaggio era poco per recuperare il tempo perso a fingere di essergli amica.
Pian piano anche io e Liam avevano iniziato a conoscerci meglio, e forse era stata la sua umiltà a spingermi a concedere la mia benedizione ad Elena. Lo avevo detestato con tutta me stessa quando, una sera, mi aveva costretta a restare Harry mentre lui e la mia migliore amica andavano a comprare qualcosa da mangiare.
Avevo iniziato a leggere Madame Bovary di Flaubert, per deridere i sogni romantici di Emma, quando qualcuno aveva seccamente chiuso il libro.
<< Si avvelena, muore. Muore anche Charles con una ciocca dei suoi capelli tra le dita. >>
Non che non conoscessi il finale letto e riletto del romanzo, ma come aveva osato chiudere così di netto una mia lettura, rivelandomi addirittura la fine degli avvenimenti?
<< Vorrei poterti chiudere la faccia, ma mi accontenterò di dirti che anche lei ha un finale: potrebbe macchiarsi di sangue da un momento all’altro se non sparisci entro cinque secondi. >>
Da quel momento in poi il nostro era stato solo un continuo battibeccare su chi avesse ragione, chi torto, chi fosse più stupido – ovviamente lui – chi più egoista, e compagnia cantante. Quando Liam e Elena erano tornati, ci avevano trovati furenti. Quando avevo chiesto a Liam di non farmelo mai più vedere, lui aveva risposto: << Siamo amici, no? Mal comune, mezzo gaudio. >>
Pensai a due cose, in quel momento: che razza di amico potesse essere uno che considerava l’altro un problema – non che lo contraddicessi – e perché io ancora non avevo ucciso Honey (lo chiamavo così per la tonalità dei suoi capelli).

<< Ah, Abbey! Sbrigati! >> La mia amica mi strattonò per un braccio, obbligandomi a sedermi su uno sgabello blu.
La guardai confusa, e notai i suoi lunghi capelli rossi raccolti in una coda alta e la camicetta bianca che lei riteneva “da presidente”, lievemente sgualcita.
<< Ehi, è lei! >> Mi indicò ripetutamente, chiamando un uomo sulla sessantina a pochi metri da noi.
<< Buongiorno, signorina Lewis. Sono John Douglas, vice-preside dell’Istituto di Lingue Straniere “Elizabeth I”. >> Allungò la mano pelosa che faticai a stringere, non riuscendo a nascondere una nota di disgusto negli occhi.
Fortunatamente sembrò non farci caso.
La mia amica mi spintonò leggermente, rimproverandomi.
<< Abbiamo indetto un concorso per più dotati, al fine di concedere loro una borsa di studio per l’estate nel nostro college. Ho studiato a fondo la sua retta scolastica, e… Mi ha sorpreso molto sapere quanti libri in lingua originale ha letto. Saremmo onorati di averla con noi. >>
Sentii i muscoli delle gambe cedere e ringraziai mentalmente Elena di avermi fatta sedere, prima.
<< Signor Douglas, sarei felicissima di seguire le lezioni dei vostri docenti. >> Cercai di contenere l’entusiasmo, rivelandomi  forse troppo fredda per sembrare sincera. Purtroppo non conoscevo vie di  mezzo. << Quando iniziamo? >>
<< Il quindici giugno un autobus passerà a prenderla con tutte le sue cose. Sarà un corso di sei settimane. >>
<< Perfetto. Al quindici giugno, allora. >>
Quando l’uomo ci lasciò, mi voltai per abbracciare la mia amica, i cui urletti striduli mi stavano forando i timpani. Ma non mi importava. Erano mesi che inseguivo quell’opportunità, mesi che non toglievo la testa dai libri. Ce l’avevo fatta.
<< Sono fiera di te, Abbey. >>
<< E’ fantastico. Sarà l’estate più bella della mia vita. Non che abbia un termine di paragone, ma… Lasciamo perdere. >> Affermai, sorridendo.
<< Solo una cosa… >>
Interruppe così il mio momento di meditazione, durante il quale già immaginavo me lontana dalle mura domestiche, dall’acidità di mia madre e il menefreghismo di mio padre.
<< Ci sarà anche… >>
<< Cosa devo compilare, Gordon? >> Mr.Simpatia fece irruzione nella stanza, senza neanche bussare.
<< Che diamine vuoi, Harry? >> Chiesi, alzandomi e avvicinandomi a lui.
<< La mia domanda non era rivolta a te. >> Sputò, riducendo gli occhi a due fessure.
<< La mia sì. >>
<< Ragazzi. Basta. >> Intervenne Elena, frapponendosi tra noi due. Arretrai di un passo, così la mia amica fu libera di consegnare a Styles il foglio che stava cercando. Poi, ne diede uno anche a me.
Uguale.
Identico.
<< Ehm… Sono fiera di annunciarvi che siete stati presi entrambi. Partirete per Londra insieme. >>
<< COSA?! >>

Forse fu quello l’unico momento in cui ci trovammo d’accordo.





Salve a tutte, ragazze :3
Ieri ho per sbaglio pubblicato il primo capitolo, ma non lo avevo ancora rivisto quindi appena me ne sono accorta ho modificato tutto.. Questa è la versione ufficiale.
La storia è appena iniziata, fatemi sapere cosa pensate deciderà di fare Abbey riguardo al viaggio ;)
A.














 
  
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