Ero indecisa se dirglielo o no. Già, non sapeva neanche che io partissi. Non ci vedevamo da tanto, ma visto che questo per me rappresentava l'addio, dovevo pur andarci. Ero arrivata, solito posto. Fede era sempre la stessa, precisa e mai in ritardo. Io invece la solita ritardataria, che faceva tutto negli ultimi 5 minuti. -'Bhe incominciamo ad andare?' -'Certo.' risposi semplicemente. La conoscevo da tanto, e ormai avevo capito com'era fatta, ma lei non capiva minimamente me. Io per lei ero quella forte, quella che non si abbatteva mai. Ammetto che le mie emozioni, non le lascio andare facilmente, le tengo dentro, anche se mi corrodono. -'Charlie, che ne dici se la prossima settimana, vieni a vedermi mentre canto?' -'Ehm, si, ci sarò.' In realtà non ci sarei stata, tra tre giorni partivo. Anche se ero parecchio silenziosa, lei fece finta di nulla, come sempre faceva. Amicizia, significa conoscersi. Io conoscevo lei, lei non me. Arrivammo nella cartolibreria, lei doveva fare delle fotocopie per scuola, mentre io stavo ad aspettarla fuori. Quando sei sola, finisci sempre per pensare. Ne avevo passate tante con Fede, e mi mancheranno quei momenti di coglionaggine assurda. Strofinai le mani per il nervoso quando arrivò Fede, facemmo la solita strada per tornare a casa e poi ci lasciammo. E' difficile lasciarsi, ma non dovevo far vedere le mie emozioni, me l'ero promessa a me stessa. Gli diedi un bacio sulla guancia, e me ne andai. Avete presente quella sensazione allo stomaco che ti stringe e poi si trasforma in acqua? E' quello che non doveva succedere, io non lo faccio, me ne vergogno troppo, e non l'avrei di certo fatto in mezzo la strada per tornare a casa. Tornai a casa, misi le cuffie e mi addormentai. I 3 giorni passarono presto, e i bagagli erano pronti. Il piccolo particolare che tralasciavo, e che sarei stata solo io ad andare a Londra. La mia famiglia, non so come avrei fatto senza di loro. Sarei stata dalla zia, e la zia era una grande, quindi l'idea mi consolava. Arrivata all'areoporto, salutai la mia famiglia, e me ne andai. Mi sedetti nel posto prenotato, e vidi che davanti a me c'era un tipo strambo con la musica ad alto volume nelle cuffie, e dei capelli biondi. Grande, giusto questo ci mancava. Misi le cuffie, chiusi gli occhi, e sperai di trovarmi subito a Londra.