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Autore: kjra    07/11/2007    1 recensioni
Lui, il suo distacco... lo sentivo sempre piu' lontano da me. La paura, la paura di abbandonarmi. Quella situazione non era facile per nessuno. Attenzione: la Fan Fiction riportata è parte dello spoiler sul settimo libro.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Capitolo 2


"Un buon risveglio"


Il sole era calato da un pezzo, e la luna regnava. Alcune nuvole navigavano lentamente nel blu del cielo. Accarezzando la luna, coprendosi di luce e schiarendosi a tratti. Aveva smesso per un attimo di piovere, sembrò che il tempo si fosse fermato in quell’istante.
L’aria in camera era piuttosto fredda, avevo dimenticato di chiudere la finestra prima di uscire. Ero ancora del tutto bagnata, mi cambiai con degl’abiti più leggeri, lasciandomi poi sdraiare sul letto con lo sguardo fisso sul soffitto, mille pensieri mi circondavano per la testa. Cominciai a sentirmi un peso, non dovevo trovarmi qui. Andarmene nel cuore della notte e sparire? ma se non avrei affrontato la situazione, sarei rimasta per tutta la vita con queste domande. Guardai l’ora, si era fatta già notte fonda. Mi alzai decisa dal letto, recandomi davanti la porta della camera di George. Poggia un orecchio, c’era silenzio, doveva essersi addormentato, aprii con cautela la porta… la stanza era vuota. Dove poteva essere? Se era fuggito dalla sua stanza ciò voleva dire che era come la pensavo… aveva bisogno di un suo spazio. Non diedi importanza a quello che credevo, ora o mai più. Entrai andandomi a sdraiare sul suo letto, nell’attesa del suo ritorno.


Un leggero raggio di sole varcò nella stanza, facendomi riscaldare parte del corpo. Era l’alba. Lentamente aprii gli occhi, focalizzando il tutto. Un orchidea bianca, era poggiata sul morbido cuscino. Sorrisi. L’afferrai e ne odorai il suo dolce e incantevole profumo, ma dov’era lui. Dovevo essermi addormentata. Mi alzai dal letto, e scesi giù per le scale facendo attenzione a non svegliare gli altri. Lui era lì che dormiva sul divano, accanto al camino. Mi avvicinai, chinandomi davanti al suo viso. Gli accarezzai delicatamente un guancia, quanto mi era mancato il tocco sulla sua pelle, ebbi un leggero brivido lungo la schiena, quasi sembrò tremarmi la mano.
Aprì gli occhi, e lo vidi di nuovo sorridere.
“Buongiorno”
“…giorno a te”
“dormito bene? Perché non mi sembra che tu stia sdraiato su un letto”
“bè, qualcuno deve essersi impossessato del mio”
Rise leggermente, accarezzandomi a sua volta la mia mano poggiata sul suo viso.
Sentii qualcuno scendere le scale e giungere in cucina.
“Signora Weasley”
Mi alzai in fretta da terra.
“Mia cara quante volte ti ho detto di chiamarmi Molly. Avevo sentito dei rumori e così sono scesa, ho interrotto qualcosa? ...George come mai sei lì sul divano?”
“Temo sia colpa mia”
“Oh capisco, bè vi preparo subito la colazione”
“Le do una mano”
Mi avvicinai a lei nell’aiutarla.
“Insisto, siediti”
Era sempre stata così gentile, vidi anche in lei quel sorriso che aveva quando la conobbi.
Diedi un’occhiata a George che si alzava dal divano, e sedendomi, lui prese a mettersi accanto a me, non prima di avermi baciato con affetto il capo.
La magia che era in casa era stupefacente che in un attimo la colazione era già pronta.
“Ecco qui”
Mi guardò e sorrise, poggiando i piatti sul tavolo e sedendosi poi a tavola.
"Vedervi insieme mi rallegra”
Ricambiai il sorriso ma questa volta in preda ad un leggero imbarazzo. Guardai con la coda dell’occhio George, anche lui sorrideva.
“Ora ci sei tu al suo fianco”
Non sapendo cosa dire mi limitai ad annuire. Notai un piccolo luccichio nei suoi occhi, ma non incrociai lo sguardo con quelli di George, potevo immaginare.
“bè su via, la colazione si sta raffreddando”
Dalla porta prese ad entrare il Signor Weasley.
“Già in piedi a quest’ora?”
Arthur, mio caro. Non potevi sistemare il giardino facendoti aiutare dai ragazzi?”
“Ma no, non avevo intenzione di farli alzare così presto. Anche se devo ammettere che oggi dovrà essere una bella giornata, dopo il temporale di ieri sera.”
“Lo credo anch’io Papà”
Poco dopo presero a scendere anche Ron e Ginny. Charlie dopo essere rimasto per breve tempo in casa, ritornò in Romani approfondendo i suoi studi, mentre Bill da tempo viveva oramai con sua moglie Fleur, e in quanto a Percy era spesso impegnato a lavorare al Ministero. Faceva uno strano effetto vedere quelle sedie vuote.
Vidi George scherzare su Ron, la sua solita vittima per gli scherzi. Non lo interruppi in un momento così e finita la colazione mi recai nella camera per potermi vestire.
“Aspetta ma dove vai”
Mi voltai di scatto in mezzo alle scale, perdendo quasi l’equilibrio.
“A vestirmi”
“E chi ha detto che dobbiamo andarci a cambiare, io ho ancora sonno, non ho dormito abbastanza e a te mi pare che sia la stessa cosa”
“Mh, e cosa te lo farebbe pensare?”

“Oh proprio non vorresti addormentarti fra le mie braccia?”
Rise. Stava per ritornare quello di se, mi era mancato… anche troppo. Cos’era che gli aveva fatto direzionare i suoi pensieri? quella lunga notte in cui si era assentato doveva essere successo qualcosa.
“bè io vado a farmi una dormita…” Mi guardò sorridendo, e facendo gli scalini si direzionò verso la sua camera.
Infondo dovevo ammettere che avevo sonno, lo seguii.
Si era già sdraiato a letto, senza dire nulla mi avvicinai mettendomi sotto le coperte. Eravamo viso a viso.
“Mi manca, Cathryn”
Gli afferrai una mano, stringendogliela.

  
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