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Autore: xwilliamsvoice    20/04/2013    4 recensioni
---TRATTO DAL TESTO---
Cambia la tua vita, puoi.
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Nuovo personaggio, Rose Weasley, Scorpius Malfoy, Teddy Lupin
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Change of Pov's.

L’estate era stata splendida, a parte gli scherzi di James e Fred, che avevano tormentato me e Al.
 
Come quella volta che stavamo sotto uno degli alberi piantati da papà, intorno alla Tana, cercando di capire come funzionasse un aggeggio babbano che doveva riprodurre musica, chiamato Mp3. Aveva tanti tastini strani, e uno schermo, e delle ‘’casse, sono casse, ragazzi’’. Ci sembrava impossibile che quell’aggeggino potesse far scaturire musica. Stavamo studiando come accenderlo quando mi trovai un grosso coso peloso sulla spalla e feci un urlo che fece spaventare tutti.
Poi sentimmo le risate di James e Fred e capii che il ragno era di plastica.
Gli lanciai vari incantesimi, e li avrei colpiti, se non fosse stato per Al, che mi tirò per la manica, e mi portò dentro, dicendo che non ne valeva la pena.
 
Ma gliela feci pagare.
 
Sapevo che James aveva una paura matta di restare chiuso in posti bui, da solo.
 
Così, con la scusa di provare i giochi babbani, scegliemmo la mosca ceca.
Chiamammo tutti i ragazzi e bendammo a turno Al, Lily, Hugo, e Fred. Poi toccò a James, e lo bendai io, scurendo la visuale del fazzoletto con un incantesimo.
Dopo aver corso per un po’, lo chiamai, non prima di aver fatto apparire davanti a me una scatola di latta, buia.
James arrivò in tutta fretta da me, e bum! Finì nello scatolo che sigillai, e ci rimase, spaventatissimo, finchè non mi ebbe chiesto scusa.
Quando uscì era bianco, pallido come un lenzuolo, ma allo stesso tempo, arrabbiatissimo.
Scoppiai a ridere, e lui andò dritto in camera sua e non scese nemmeno per la cena.
 
Io e Al glielo ricordammo ogni due secondi nei giorni successivi, poi ci decidemmo a fare ‘pace’, anche se lui ha continuato tutta l’estate a farmi scherzi.
 
Credo che adesso ha anche paura delle scatole di latta.
 
Intanto, zia Ginny aveva seguito un corso di manicure, una cosa da babbani  per le unghie e l’aveva testata su me e Lily, e come risultato ci eravamo fatte un giretto ad un ospedale babbano, e ne eravamo tornate con le dite fasciate, colpa di bruciature.
 
 
Zio Harry aveva portato me e Al a pescare un sacco di volte.
Era divertente e rilassante, e avevo scoperto una certa attitudine per la pesca.
Avevamo una routine nei giorni della pesca.
 
 
Ci svegliavamo presto, verso le sei di mattina, e, dopo aver preparato dei toast per pranzo, uscivamo silenziosi dalla tana e ci avviavamo a piedi.
Avremmo potuto anche semplicemente smaterializarci e arrivare in due minuti, ma amavamo camminare per i boschi, soprattutto la mattina, quando un venticello fresco ti accarezzava il volto, e ti incoraggiava ad andare avanti.
Il ‘’nostro’’ laghetto era completamente naturale, si era formato dallo scioglimento di un ghiacciaio di millenni di anni fa, e le acque erano limpidissime.
Ci sedevamo sulle sponde e lo zio ci insegnava a mettere l’esca sull’amo, noi seguivamo le sue mani veloci e cercavamo buffamente di imitarlo.
Alla fine zio Harry ci doveva sempre aiutare, soprattutto a quell’imbranato di suo figlio Al, che però era sveltissimo a tirar su la canna, quando sentiva che un pesciolino abboccava, al contrario di me.
Spesso io mi sedevo sulla mia roccia, buttavo la canna nell’acqua e li la lasciavo, sperando in un miracolo, che non accadeva mai e tornavo sempre con l’amo vuoto.
Il resto del tempo lo spendevo sotto una grande quercia secolare, dalle nodose fronde, che si inchinavano quasi al terreno, e prestavano una piacevole ombra.
Io ne approfittavo, e cullata dal vento che danzava tra le foglie, mi immergevo nella lettura e il mondo intorno a me spariva, sbiadiva come i colori di una tela bagnata di un artista di strada che non fa in tempo a ripararsi da un temporale, e i colori scivolano via, tranquilli, sotto un fiume di pioggia.
 
 
Quando era ora di andare, Al mi si avvicinava lentamente e sussurrava il mio nome, come per svegliarmi da un sonno, io mi alzavo la testa dal libro, gli sorridevo e lui mi dava una mano ad alzarmi e a raccogliere le mie cose, mentre Zio Harry andava avanti, spesso al telefono con la zia, furiosa, come sempre, perché avevamo fatto tardi per la cena, e mamma che le strillava dietro di lasciarci divertire, ridendo.
Noi ce la prendevamo con comodo, trotterellando dietro di lui, carichi come muli di tutta l’attrezzatura.
Tornavamo a casa e trovavamo tutti in salotto, chiacchierando. Tranne mamma e zia, che cucinavano, ridendo e scherzando.
 
Mamma si affacciava, ci guardava e ci urlava un ‘‘Andate di sopra a cambiarvi, immediatamente!’’
 
Io e Al andavamo a posare l’attrezzatura nel capannone, fuori, poi tornavamo dentro, ci facevamo una doccia e intanto gli altri si erano seduti. Il nostro posto era al lato dei ragazzi. La tavola a casa nostra era divisa in due zone quando si mangiava tutti insieme, la maggior parte delle volte. C’era la zona adulti al capo sinistro, e la zona dei ragazzi a destra. Di solito io, Al, Lily, e Rox ci sedevamo da un lato, e James, Fred e Hugo, che stava diventando loro ‘’allievo’’ dall’altro lato.
Amavo quelle cene, così confusionarie, in cui ognuno parlava con un altro solo, ma a cui poi si aggiungeva qualcun altro, interessato alla conversazione, amavo quei ‘’mi passate il sale’’ ‘’James, smettila di darmi i calci’’.
 
La nostra famiglia era speciale, enorme, ma speciale.
 
 
 
 
Ripensai a tutto questo mentre guardavo il paesaggio scorrere fuori dal treno che mi stava portando all’ultimo anno di studi.
‘’Ma ci pensi Rose? Questo è l’ultimo anno!’’
‘’Sì, Al, ci sto pensando da tutta l’estate, finalmente ce la possiamo spassare!’’
‘’Già non ti riconosco più.’’
Ridemmo tanto, durante quel viaggio, ricordando tutti gli anni passati a Hogwarts.



Angolo inutile.
Ed eccoci qui, con un nuovo capitolo.
E sì, c'è stato un cambio di 'Punto di vista.'
Spero si sia capito chi è che racconta, almeno i Potterheads dovebbrero averlo capito.
Altrimenti, scusate, ma dovrete aspettare i prossimi capitoli.

LOVE YAA.
E sì, amo soprattutto le CINQUE RAGAZZE che seguono la storia,
le TRE che l'hanno messa tra le preferite e
le QUINDICI che hanno recensito, fino ad ora.

Credetemi, vi amo, VI AAMO.

Okay, sparisco, al prossimo capitolo.♥

-Alex.

  
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